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Autore: Red S i n n e r    11/04/2009    11 recensioni
La caducità dell’autunno, e delle sue foglie, è tristemente eguale a quella degli uomini sulla terra.
Così triste e così prevedibile eppure, ognuno, conscio della sua prevedibilità, non può far nulla per arrestare la sua folle caduta ed InuYasha, questo, lo sapeva fin troppo bene.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autumn's tears.




La caducità dell’autunno, e delle sue foglie, è tristemente eguale a quella degli uomini sulla terra.
Così triste e così prevedibile eppure, ognuno, conscio della sua prevedibilità non può far nulla per arrestare la sua folle caduta, ed Inuyasha, questo, lo sapeva fin troppo bene.



-Cos ’hai Inuyasha?-
Sobbalzò impercettibilmente, sentendosi interpellato.
Quella domanda… quella domanda uguale, in tutto, a quella di tanti anni prima.


- Cos’ hai Inuyasha?- 
La dolce voce di Izayoi s’infranse sulle candide orecchie del figlio, che si strinse di più nel caldo abbraccio della madre.
 


-Nulla-
-Bugiardo-
Inuyasha, sorrise appena, sentendo la secca risposta di Kagome.
-Stai male e si vede- continuò imperterrita –Dimmi cos’hai…-
Sembrava quasi una supplica.
Una supplica…


-Cos’hai piccolo mio? Perché piangi?-
Il piccolo Inuyasha scosse la testa, singhiozzando tra le braccia materne.
Izayoi gli carezzò i folti ed argentati capelli. –I bambini del villaggio…?- 
Non finì la domanda, non ne ebbe la forza, ma strinse più forte il frutto del suo amore proibito , che ora, piangeva forte. 



-E’ l’anniversario della morte di mia madre.-
Lo disse piano, calibrando ogni parola, cercando di trattenere, sillaba dopo sillaba, il dolore sempre presente e sempre lancinante della perdita di sua madre.
Kagome trattene il fiato. Mai avrebbe immaginato una simile verità; osservò la schiena di Inuyasha e si chiese, fuggevolmente, quanto dolore avesse dovuto sopportare da solo.
Piano, quasi con riverenza, si avvicinò alla sua statica figura posando delicatamente una mano sulla sua forte spalla. 
-Mi dispiace.-



-Mi dispiace.-
Calde lacrime bagnarono le bianche orecchie del mezzo demone.
Il suo dolce Inuyasha era tornato a casa tardi quella sera, aveva cercato di nascondersi dalla madre, ma non potè nascondere allo stesso modo il grosso livido sotto l’occhio e i numerosi tagli sul suo viso ancora di bambino.
Era cresciuto Inuyasha, ma con lui, cresceva anche l’odio.
-Mi dispiace…- Ripetè, ancora ed ancora.
E fragili braccia strinsero il piccolo Inuyasha.
-Mi dispiace…-
E le lacrime di madre e figlio si confusero in  un solo, triste, abbraccio.



La calda mano di Kagome lo fece voltare, con un mesto ed ironico sorriso sul volto, che quasi sembrava una pacata smorfia.
-Io…io non immaginavo…- La ragazza balbettò, sentendosi fuori posto.
Tanto. Troppo, il dolore negli occhi del mezzo demone.
Abissi di dolore color miele profondi e, tuttavia, insondabili.
Inuyasha cercò la mano di lei, stringendola senza farle male.
-Non andar via.-


-Non andar via!-
La concitata supplica del piccolo raggiunse, come una pugnalata, le orecchie della donna distesa, pallida e stanca, su di un futon finemente ricamato.
Cominciò a piangere forte, Inuyasha, ed una mano non più calda ma ancora più fragile, gli asciugò le calde lacrime.
-Non piangere piccolo mio.-



-Sai…feci una promessa a mia madre-
Inuyasha sussurò piano, lo sguardo fisso sulla rovinata pietra tombale davanti a sé.
-Quale?- lo strozzato bisbiglio raggiunse quasi a stento le orecchie dell’hanyou. 
-Quella di non piangere mai più-


Era autunno, pieno autunno.
Inuyasha poteva chiaramente vedere le fogli dorate  cadere, una dopo l’altra, danzando col vento sempre più freddo.
Freddo come la sua mano
Osservò dolorosamente i segni della malattia sul volto della sua dolce mamma.
-Madre?- Il sussurò roco sgorgò inarrestabile dalle sua labbra.
-Sì piccolo mio?- La sua voce, stanca e già lontana, era una pugnalata per il piccolo hanyou.
Inghiottì a forza il nodo che gli attanagliava la gola.
-Ti voglio bene, mamma.-
-Anch’io piccolo mio, anch’io…-
Se ne andò così la bella mamma, tra un dolce sorriso e una lacrima di rimpianto, la sua vita si spense.
Cadde
Cadde come le foglie dorate in cortile sospinte da un vento ormai gelido.



-Cosa fai Kagome?-
L’hanyou alzò il volto della giovane percorso dalle lacrime.
-Piango…piango per te- sussurò tra un singhiozzo ed un altro.
- Non devi infrangere la tua promessa- continuò a stento – piango al posto tuo-
Inuyasha sorrise.
E fu un sorriso dolce il suo, carico di gratitudine e tristezza. 
Con un braccio circondò la vita della giovane, avvicinandosela al petto, ed i suoi singhiozzi rimbombarono nel suo petto, accordandosi al silenzioso pianto del suo cuore.

Ed una foglia dorata cadde vicino alle orchidee blu, poste ad ornamento della piccola tomba.



La caducità dell’autunno, e delle sue foglie, è tristemente eguale a quello degli uomini sulla terra.
Così triste e così prevedibile eppure ognuno, conscio della sua prevedibilità, non può far nulla per arrestare la sua folle caduta, ed Inuyasha, questo, lo sapeva fin troppo bene.



...

Piaciuta? *_*
Spero tanto di sì!  Commenti e critiche sempre ben accetti.
Red.
   
 
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