Anime & Manga > Kamigami no Asobi: Ludere Deorum
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Autore: Lunetta 12    22/05/2016    0 recensioni
Questa volta l'ha combinata grossa, ma lei non se ne cura affatto e pensa solo a divertirsi, del resto lei è un gatto.
Per colpa sua Anubis non potrà più assentarsi dalle lezioni, nel caso lo faccia lei non lo lascerà un attimo in pace.
In questa storia ci saranno due Thoth e due Anubis, Yui non capirà più se quello che sta vivendo è un sogno o la realtà e Zeus dovrà darsi da fare questa volta per non interrompere il suo progetto.
-Lunetta-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anubis Ma'at, Nuovo personaggio, Thoth Caduceus, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una visita insolita

 





Era una giornata come tante, o meglio dire che i nostri cari dei ormai si erano abituati a quella vita che continuava da ben tre mesi, e come sempre erano in classe per seguire una delle solite lezioni barbose di Thoth.

Gli unici a seguire veramente l'insegnate erano Yui, Tsukito e poi c'era Apollo che ce la metteva tutta per star attento, ma Loky non faceva che disturbarlo, e che dire di Thor? Lui se ne stava lì a fissare la lavagna, ma ovviamente non ci capiva gran che.

Il "Dio biblioteca" -soprannominato in codesto modo dal dio del fuoco- stava svolgendo una lezione di anatomia sul corpo di un essere umano, quando, dal soffitto caddero sopra all'intellettuale due soggetti sospetti e che nessuno aveva mai visto.

Due occhietti violacei spuntarono timidamente da dietro la cattedra ed osservarono attentamente la classe, spaventato il padrone di quegli occhi tanto dolci si catapultò fuori dalla stanza gridando:

- KABARAAAA!!! -

Ad Anubis non piacevano le persone, bhe, in questo caso credo che sia più adatto dire che preferiva la compagnia di animali ed anime.

- Ehi! No aspetta! KABARAAAA!!! -

Il secondo ospite a sorpresa era una ragazza, che non perse tempo in chiacchere e con la vestaglia del dio dei morti addosso lo rincorse.

Thoth era rimasto a terra, non si era scomposto, ma questa volta il suo compagno di viaggio aveva davvero esagerato, solo una cosa non gli tornava:

- Chi era quella? -

Mormorò fra sé e sé per poi rivolgersi alla classe.

- Per oggi le lezioni sono sospese -

- Aspetti Thoth-sama, deve spiegarci che cos'è successo e chi erano i due intrusi! -

Lo fermò Yui curiosa e allo stesso tempo preoccupata, chi mai avrebbe potuto introdursi in un posto come quell'accademia? E se per sbaglio delle normali studentesse umane erano state risucchiate in quel mondo? Doveva assolutamente sapere di più e poi... Loky aveva un'espressione divertita e persino Tsukito sembrava alquanto sorpreso dell'accaduto, quindi il dio dell'intelletto non vedeva altro modo che spiegare la vicenda.

- Sapete che ognuno di noi dei è stato sottratto al suo mondo con uno o più compagni, io sono stato convocato assieme ad Anubis, dio dei morti, solo che più che accompagnarlo mi è stato affidata la sua supervisione -

- Ah! Quindi gli fai da babysitter! -

Lo interruppe Loky sogghignando e ricevendo un'occhiataccia di tutto grado da Thoth, che riprese poi il discorso.

- Anubis è alquanto difficile da gestire e tende a nascondersi alla vista degli altri esseri umani, per ora non mi ha dato problemi in quanto preferisce dormire però ammetto che è un essere imprevedibile -

Concluse l'albino incrociando le braccia al petto.

- Yui, ora si spiega perché certe cose spesso spariscano -

Dichiarò Apollo mentre Dionisio e Ade annuivano.

- Però Thoth-sama, c'era anche qualcun altro con lui -

- Questo non me lo spiego, da quel che so solo Zeus ha il potere di far entrare o uscire qualcuno da qui -

Ora una sola domanda assaliva le menti degli dei -Yui compresa- : chi era la persona che aveva rincorso Anubis?

- Propongo di cercare questo Anubis! -

Intervenne un Apollo sorridente e raggiante.

- Ma potrebbe spaventarsi -

Gli rispose Yui guardando il tutor che sopirò pesantemente.

- In questa situazione penso anch'io che sia meglio trovarlo, se ci sono intrusi o innocenti coinvolti dovremmo portarli da Zeus prima che capiti loro qualcosa, quindi sarà meglio scovarli -

Fu così che iniziò un'altra piccola avventura in quell'isola galleggiante fra le nuvole.

 

 

 

Yui era inizialmente partita con Baldar per le ricerche, ma poi Loki lo aveva preso con sé ed aiutato da Thor lo avevano trascinato con loro lasciando sola la ragazza, neppure Apollo era potuto andar con lei.

- Non saprei da dove iniziare, se lo chiamo o faccio rumore si accorgerebbe di me e lo spaventerei di sicuro... mmm... a detta di Thoth-sama Anubis ama i posti isolati e spesso si nasconde dietro i cespugli -

Ragionò un attimo l'umana per poi iniziare a frugare fra una nuvoletta di foglie e l'altra, ma nulla da fare, di Anubis non vi era la minima traccia, poi, sentì improvvisamente il rumore di un cespuglio che si muoveva, si voltò ed attese, se lo sciacallo si trovava lì doveva presentarsi da solo perché lei non voleva correre il rischio di spaventarlo e farlo scappare.

Dal cespuglio sbucò un giovane dalla pelle color caramello, i capelli erano corvini e delle ciocche blu gli incorniciavano il viso dove erano incastonati due occhi simili a zaffiri nascosti dietro a due occhiali tondi, indossava una maglia dalle maniche lunghe che poteva apparire come quella che solitamente indossava il dio dei morti e le scarpe erano semplici e nere, inoltre c'era da dire che non era molto alto. Yui si avvicinò al nuovo arrivato notando che si guardava attorno smarrito e soprattutto che era vestito come un vero dio egizio, forse lo aveva trovato. Il nuovo probabile dio appena la vide gli corse in contro.

- Oh! Una persona! Finalmente! -

Le prese le mani nelle proprie con le lacrime agli occhi ed un sorriso felice che gli inarcava le labbra.

La ragazza arrossì per l'improvvisa vicinanza, ma soprattutto perché solo ora poteva vedere la bellezza di quel ragazzo dai lineamenti dolci, e quegli occhi dove ci si poteva immergere nonostante gli occhiali e che dire di quei ciuffetti blu che gli ricadevano in modo disordinato sul viso.

- Ho bisogno del tuo aiuto Yui Kusanagi! -

- C-Come fai a saper il mio nome? -

Si irrigidì la giovane umana.

- Oh! Scusami! Hai ragione! Io sono Thoth, lo scriba degli dei, colui che ha visto il mondo nascere e ne detiene la sapienza -

La nostra protagonista iniziava a non capirci più nulla, come faceva ad essere il suo insegnante se il dio era completamente diverso? Lo guardò confusa, forse anche lui come Zeus poteva cambiar aspetto, però era anche vero che i poteri erano stati sottratti loro dallo stesso dio dei fulmini.

- Non preoccuparti, lo so bene che tu conosci un altro me, ti spiegherò tutto più tardi -

La rassicurò gentilmente lui.

- Ora però devi aiutarmi a trovare la mia amica, non è che per caso hai visto aggirarsi da queste parti una spavaldissima gattina? -

- Oh... ehm... potrebbe essere l'altra persona che con Anubis ha interrotto la lezione, però è scappata, non ho idea di dove sia ora -

Il nuovo scriba sospirò sollevato.

- Per fortuna sta bene, però devo trovarla al più presto -

- Certo, ti aiuterò volentieri -

- Ho solo un'altra domanda signorina Kusanagi... l'Anubis di questo mondo... non è alto come una montagna, con uno sguardo che gela il sangue e un'indole altamente violenta, vero?! -

Chiese lui alquanto in ansia.

- Assolutamente no, a parole di Thoth-sama è timido e curioso -

Lo rassicurò sorridendo.

 

 

 

 

In quel momento lo scriba originario di quel mondo cercava fra gli scaffali della biblioteca, al suo piccolo amico era sempre piaciuto quel luogo, era silenzioso, calmo e poteva appollaiarsi in vari posti: sopra o sotto i tavoli, sopra o dentro la scafflatura, negli angolini più bui come i ripostigli.

Questa volta sopra ad uno degli scaffali più alti vi trovò qualcun altro, che però non era così diverso dal compagno, ma è meglio dire diversa.

Le gambe a penzoloni che dondolava avanti e indietro in un gesto infantile, stava mangiando anche qualche biscotto probabilmente rubati dalla dispensa della cucina.

- Lo sai che non si può mangiare in biblioteca Bastet -

La dea balzò giù dal suo ripiano e saltò sulla ringhiera dove si sedette. Era una ragazza giovane, snella e formosa, la pelle era appena appena ambrata, i capelli erano sfumati: dal nero all'azzurro e aveva due lunghissimi orecchini dorati che finivano con ciocche di capelli sui toni dal viola al rosa. Indossava un abito nero aderente con ricamati l'ankh, la croce egizia, i piedi scalzi e braccia e gambe erano ornati da migliaia di bracciali, portava anche una collana dove vi erano incastonate varie pietre preziose. Come tocco finale aveva due orecchie da gatta e una lunga coda, anch'essa ricoperta di gioielli, senza dimenticar i suoi occhioni vispi di un giallo acceso.

-  Tu sei il Thoth di questo mondo... come siete diversi però -

Scese dal suo appoggio e iniziò ad annusare il dio partendo dalle gambe ed arrivando fino al collo, lui non poté che restar fermo e vedere le intenzioni della gatta.

- MMM!! Avete un odore molto simile, sapete entrambi di biblioteca e sapienza, però tu non sembri affatto un secchione sfigato che le prende ogni giorno -

Lo guardò curiosa la gatta puntando negli occhi blu di lui i suoi gialli.

Lui la sbatté contro uno scaffale da cui caddero anche alcuni libri, quello era un gesto caratteristico del dio di quel mondo.

- Bastet, dimmi cosa sei venuta a fare qui e soprattutto come sei arrivata! -

La gatta si spaventò ed abbassò le orecchie.

- Volevo solo giocare un po'... Bibi non esce dalla sua tana da tanto così Totò mi ha portato qui -

Thoth si sposto e le accarezzò affettuosamente la testa, gesto che lei apprezzò e ritornò a sorridere.

- Anubis? -

Lei batté le mani.

- Lui è qui! -

Saltò su un tavolo e vi guardò sotto ove stava riposando la causa del trambusto di quel giorno.

- E' carinissimo! Sembra un pupazzetto, non è che potrei portarlo con me? -

- Lo sai che per quanto sarebbe un sollievo lasciarlo a te non posso farlo -

Anubis aprì gli occhi, poi si stiracchiò battendo la testa sul tavolo e lamentandosi vide quattro occhi puntati su di sé, due erano azzurri come il cielo gli altri erano ambrati come il miele.

- Vieni è ora di presentarti agli altri e soprattutto di portar Bastet da Zeus -

La dea storse il naso, da quell'uomo non voleva proprio andare. Il canide invece uscì da sotto il tavolo, si stiracchiò nuovamente e poi accompagnato dagli altri due lasciò quell'ambiente tanto tranquillo. Ai raggi del sole i due dei si stirarono nuovamente.

Dalle fronde degli alberi sbucarono Yui e, a seconda di quel che le aveva detto il nuovo arrivato, un altro Thoth, il moro si mosse subito in direzione della felina che però fu più veloce e lo atterro, finendo entrambi sull'erba.

- Totò!!! -

Lei felice lo abbracciò, gesto che fu ricambiato con il doppio dell'affetto.

- Oh Thoth-sama... -

Stava per dire qualcosa Kusanagi, magari anche non importante ma comunque, tutto in quell'istante fu inghiottito da un senso di repressione che zittì ogni cosa. Il cielo si tinse di rosso e un'enorme fessura si aprì nel cielo, scorcio dove appare un occhio che bramava sangue e un ringhio rimbombò. Anubis e Yui si nascosero dietro all'albino che guardava in alto con un'espressione alquanto scioccata, nemmeno lui aveva mai assistito a uno spettacolo spaventoso come quello, l'altro ibis invece tremava ogni secondo di più ed improvvisamente doveva andare in bagno, lui sapeva benissimo di essere morto ormai, lui trovò riparo dietro a Bastet che continuava a sorridere e tranquillamente se ne stava in piedi con le braccia incrociate dietro la schiena come nulla fosse.

- THOTH!!! -

Tutti si voltarono verso il moro a cui erano venute le convulsioni.

- Quello... che diavolo è?!! -

Chiese il tutor alla gatta, e lei tranquillamente rispose:

- E' solo Anubis -

- Kabara kabara -

- Non è vero, è adorabile invece, ve lo proverò! -

Disse con convinzione la dea.

- THOTH!!! RIDAMMI BASTET!!! -

Lampi neri illuminarono il cielo a giorno, la barriera stava iniziando a cedere e ormai il povero dio egizio della sapienza era svenuto dalla paura.

- Siamo alle solite BIBII!!! SONO QUI'!!! -

La micia porgeva le mani verso il cielo  e saltava per attirare l'attenzione di chi stava causando tanto trambusto.

Il cielo tornò improvvisamente normale, esattamente com'era diventato opaco poco prima. Dall'alto piombò sulla terra in mezzo ai nostri protagonisti un altro dio, questa volta doveva trattarsi del doppione di colui che governa il regno dei morti e amministra le anime.

- Vi presento colui che nel mio mondo è uno degli dei più potenti: Anubis, protettore delle necropoli e sovrano dei morti -

Colui in questione era un ragazzo alto dalla pelle color cioccolato fondente, i canini fuoriuscivano dalle sue labbra mostrando la punta affilata, i capelli erano bianchi e gli coprivano un occhio, l'altro invece stonava con il suo aspetto perché era di un verde acceso e così limpido da potercisi specchiare senza difficoltà. I vestiti che lo avvolgevano erano neri e anche lui come la compagna portava gioielli preziosi, inoltre aveva svariati tatuaggi lungo il corpo ma risaltavano tre occhi, uno sul petto e due sulle ginocchia.

- Bastet non devi sparire così, lo sai che mi preoccupo -

Disse il cane prendendo la mano della giovane e posandosela sulle labbra carnose così sorprendendo i tre nativi di quel mondo.

- Scusami... -

E impetuosa come sempre la dea lo abbracciò, fece però una cosa che il gruppetto che li osservava non si aspettava ovvero, baciò il dio che ricambiò senza problemi e poi le sfiorò anche la fronte con un lieve bacio a dimostrare il suo affetto per lei.

- Ora consegnatemi quello schifoso nerd!! -

Se primo lo sciacallo era divenuto docile ora era tornato il solito furioso e tenebroso sovrano. Caso volle che Anubis gettasse lo sguardo sul terreno e vi trovasse l'oggetto del suo odio, si, perché per lui era una cosa, forse e probabilmente valeva anche meno di un qualsiasi tappeto rattoppato che vendevano i mercanti di Luxor.

Fu fermato da Yui che attirò la sua attenzione.

- S-scusami... ma per favore, non fargli del male  è una persona veramente dolce e gentile -

- Ragazzina umana, per chi mi hai preso?! Ricordati che noi non siamo persona siamo divinità! -

Disse chinandosi su di lei inghiottendola così nella sua ombra; il suo sguardo era freddo e proprio come aveva accennato precedentemente l'ibis, Yui sentì il sangue gelarsi nelle vene e deglutì rumorosamente tremando un poco.

Stava per intervenire Thoth -quello figo ovviamente- quando si udì un fischio.

- Bibi! Il tuo osso di gomma!! -

La divinità egizia balzò in avanti, prese l'osso con la bocca e poi finì a terra rotolando contento, aveva le guance rosee e un espressione di pura felicità dipinta sul viso senza dimenticare la sua enorme coda morbida che ora scodinzolava e le orecchie che si muovevano, in quei momenti era irriconoscibile. La sua versione più docile e tranquilla rimase incuriosito da quella scena, un dio così che prima stava per distruggere quel posto ed ora era allegramente disteso sull'erba con lo sguardo da cucciolo e si faceva coccolare da una gatta, così anche lui decise di avvicinarsi, Bastet lo notò e subito gli accarezzò la testa. Le orecchie dello sciacallo si mossero mostrando che il gesto era ben accetto e che non gli dispiaceva, affatto, era il contrario, quella era una coccola molto dolce e affettuosa.

Fu così che anche l'altro dio dei morti si accoccolò vicino la regina dei gatti e delle coccole.

Nel frattempo lo sfortunato -sfigato- Thoth si era ripreso.

I due dei si guardarono fissi negli occhi, l'unica cosa che li accumunava nell'aspetto fisico era proprio ciò che entrambi fissavano, per il resto erano completamente diversi, anzi, si poteva dire che sia per il comportamento che per l'aspetto il moro assomigliasse ad Anubis, mentre lo scriba era più simile all'altro dio dai capelli candidi.

- Tu devi spiegarmi molto -

- Lo so, ma preferirei farlo al cospetto di Zeus -

L'albino incrociò le braccia al petto.

- Su Basty dobbiamo andare -

 

 

 

 

Entrarono tutti e sei nella sala del trono, trovando però una sorpresa gradita.

- Baldar-san, Apollo-san e tutti voi, siete qui -

- Certo fata, mio padre ci ha convocati quando il cielo aveva preso quello strano colore, meno male che stai bene, ero in pensiero -

-Silenzio! -

Ordinò il sovrano di tutti gli dei.

- Oggi è stato violato lo spazio circondante l'accademia, voi sconsiderati avete quasi distrutto la barriera, verrete puniti severamente! -

Il re aveva emesso il suo verdetto, e puntando contro il suo scettro ai nuovi arrivati si sedette e disse:

- Ma prima esigo sapere il motivo della vostra comparsa -

Lo scriba fece un passo in avanti.

- Io sono lo scriba degli dei colui che ha inventato la scrittura e detiene la sapienza del mondo: Thoth, costoro sono le divinità egizie Bastet e Anubis e tutto iniziò così...


" Era l'ennesimo giorno desertico, in un anno desertico, in un secolo desertico in un millennio desertico. Ra, dio creatore, illuminava la terra col suo fuoco rendendo il clima secco e arido. Quel dì Bastet, dea gatto, era particolarmente annoiata, soprattutto dopo aver scoperto che il suo amato sciacallo doveva risolvere un affare importante con Osiride, che la madre stava dormendo, che la sorella era presente solo come Hathor e che la sua cara amica Serket probabilmente stava flirtando con Horus. Così come le era solito fare era finita per recarsi da Thoth, che avendo un debole per lei le lasciava piena libertà nella sua biblioteca.

- Totò giochiamo? -

Era nato tutto da quella semplice richiesta. L'intellettuale, che anche lui quel giorno aveva da annotare e studiare tante nuove scoperte dovette a malincuore rifiutare l'invito dell'amica, la quale ci rimase male e tristemente andò a sdraiarsi su alcune pergamene.

Lo scriba dopo poco venne pervaso dal senso di colpa, non sopportava di vedere la dea in quelle condizioni, soprattutto se era a causa sua, così inventò un nuovo gioco.

- Basty, dimmi, ti piacerebbe fare una gita? -

Sentendosi chiamare lei alzò il capo e drizzò le orecchie mentre la coda si muoveva sinuosa.

- Certo, basta che non ci sia acqua in quel luogo -

Così dato che sia mare che montagna erano esclusi decise da sé di introdursi in una dimensione parallela, conoscendo la dea si sarebbe divertita a girovagare e trovare somiglianze e non fra i loro doppelganger, aveva dunque aperto un portale per entrare in quest'universo, non aveva calcolato però l'iperattività della sua compagna e tutto degenerò.

Appena arrivati Bastet aveva iniziato col annusare ogni angolo che trovava e poi aveva trovato Anubis che dormiva all'ombra di un albero e senza pensarci aveva deciso che quello sarebbe diventato il suo compagno di giochi. Aveva rincorso il dio per i cunicoli più bui dell'edificio ed era finita per cadere con il suo nuovo amico proprio nella classe dove Thoth Caduceus stava tenendo una lezione. Lì erano iniziati i guai. La povera divinità, colui che tutto sapeva, aveva perso il suo gatto, o meglio dire, la preziosa micetta a cui Anubis tanto teneva. "


Lo scriba finì di raccontare e si fece da parte umilmente. I giovani dei bisbigliavano fra loro, ma Zeus riportò il silenzio.

- E dello squarcio nella barriera? Che mi dite? - 

- Quello è stato opera mia -

Ammise lo sciacallo seppur con un tono pizzico di fierezza nella voce.

- Sapevo che Bastet mi aveva cercato e dato che avevo finito di sistemare il sottosuolo decisi di rilassarmi un po' magari con la compagnia della mia gatta, ma non la trovai e nessuno aveva idea di dove fosse, così pensai subito al nerd secchione, trovai la pergamena e quando capii cosa aveva fatto mi arrabbiai. E' tutto -

- Capisco -

Disse il re degli dei per poi riflettere sulla loro punizione.

- Mi scusi, io avrei un'idea! -

La giovane felina scuoteva una mano in aria .

- Dato che sono l'unica Bastet presente, che con me ci sarebbero due presenze femminili e che sono una dea, vorrei restare per imparare di più sugli esseri umani -

- Solo tu? -

- Si! Totò e Bibi ultimamente hanno tanto lavoro -

- Obiezione! -

Interruppe il discorso Anubis.

- Io non intendo lasciare la mia gatta in un luogo simile tutta sola, soprattutto se è con soggetti come quelli -

Guardò in direzione degli dei a cui si erano aggiunti anche Caduceus, Ma'at e Kusanagi.

- Sono irresponsabili! -

- Allora resterai pure tu e anche l'altro Thoth -

Proclamò la divinità greca.

- OBBIEZZIONE!! -

A parlare questa volta furono il quattrocchi e il canide.

- Come ha detto prima Basty io e Anubis abbiamo molto lavoro da svolgere e... -

Zeus lo interruppe battendo a terra il suo scettro con forza, il dio tremò appena e si sistemò meglio gli occhiali sulla punta del naso che rischiavano di cadere a terra.

- Per questo motivo ho convocato il dio creatore -

Così alla bizzarra combriccola si aggiunse un altro bel ragazzo, che da gran esibizionista fece la sua entrata scendendo dal cielo in un raggio di sole.

- Oh, buna sera a te collega Zeus -

Il dio in questione era Ra, il creatore, era un giovane dalla pelle scura -non quanto quella di Anubis però- aveva occhi e capelli dorati che riflettevano la luce da lui stesso emanata e intrecciati sul capo vi erano piume turchesi, indossava inoltre dei pantaloni all'araba e dei sandali di paglia, anche lui aveva il corpo ornato di gioielli e piercing rigorosamente d'oro. Si poteva dire che la divinità del sole aveva una bellezza abbagliante.

- Stavo creando uno dei miei soli quando Z... -

- Taglia corto pennuto d'orato! -

- Taci tu dannato cane! Sono venuto qui solo per riprendere mia figlia! -

- E io? -

Si intromise il povero ibis.

- Ah... ci sei anche tu Thoth... -

Inutile sottolineare che il poverino si impietrì andando a disegnare cerchi per terra in un angolino buio della stanza.

- Comunque sia, il tempo continuerà a scorrere nella nostra dimensione, intanto affiderò ad Osiride il pieno controllo delle anime, anche se effettivamente non ne sono contento... quello è pazzo... le ricerche di Thoth le farò continuare ad Iside. Quando voi tornerete il tempo si riavvolgerà e sarà come se nulla fosse mai  accaduto -

- Come nel mio mondo! -

Notò Yui.

- Esatto, ah! un'ultima cosa, vi saranno tolti anche i poteri, Zeus ve li ridarà alla fine di quest'anno -

Concluse Ra portando le braccia sui fianchi.

- Domande? -

-  Si, che cosa deve fare l'altro Thoth? -

Chiese giustamente Caduceus.

- Sara giustamente l'oggetto di sfogo di Anubis e terrà d'occhio Basty -

- M-ma i-io veramente... -

- PERDI DI VISTA MIA FIGLIA E TI DO IN PASTO AD AMMIT! -

Il secchione annuì terrorizzato, se si trattava di Bastet il creatore non scherzava affatto, però essere mangiati dalla divoratrice era sempre meglio che essere sbranati da Anubis.

- Scusate se vi interrompo ma, dove sono finiti Bastet e Anubis? -

Fu Loky a porre quella domanda così fastidiosa che fece puntare tutti gli occhi addosso al tutor, che si diresse verso la porta, mentre Ra scomparve in un bagliore luminoso.

- Di sicuro saranno andati a giocare -

- Bene, allora adesso che sapete la storia dell'interruzione delle lezioni di oggi e che questi nuovi dei diventeranno vostri compagni... potete dunque andare -

Decretò Zeus con voce possente e indicando col proprio scettro la porta dalla quale le divinità si apprestarono ad uscire.

Arrivati nel cortile, come suggerito da Thoth, vi trovarono i due giovani dei che giocavano a rincorrersi e ben presto vi si aggiunse pure l'altro dio dei morti.

- Che bello due Anubis! -

- Kabara Kabara Kabara -

Commentò il più docile dei due canidi mentre la gatta gli accarezzava affettuosamente la testa, senza però dimenticare il suo amato cucciolone a cui stava pattando il capo. Li strinse a sé e rise allegramente com'era suo solito fare, l'albino l'avvolse con la sua coda mentre lei faceva lo stesso con l'altro dio.

Quella era stata una bella giornata, piena di sorprese e nuove amicizie per lei, ed era solo l'inizio di una nuova splendida avventura.

 

 

 

 

Angolino autrice

 

SALVE! SONO NUOVA NEL FANDOM!!

Allora inizio col dire che non doveva prendere questa piega la storia, ci dovevano essere più parti adorabili con Anubis di Kamigami, ma alla fine è uscita così, non sono contenta neppure delle descrizioni, mi sembrano tutte molto poco particolareggiate e bho... avrei voluto rendere meglio la vivacità di Bastet, o la bellezza fredda di Anubis o quanto sia adorabile e dolce Thoth... bheee... mi devo accontentare.

Forse è una fic un po' intrigata dato che ci saranno tante ripetizioni -chiedo venia- e soprattutto si possono benissimo confondere gli dei come i due Anubis e i due Thoth dato che non sapevo come poterli distinguere, spero si capisca più o meno.

La trama è banale, come detto prima non doveva svolgersi così ma aimè...

Spero dunque che possa piacere nonostante tutto.

Non dovrebbero esserci errori grammaticali... credo, le virgole spero siano al loro posto e mi auguro che le ripetizioni non siano troppe come i nomi siano giusti.

detto questo, per chi non conosce gli dei egizi -studiate somari, non sapete cosa vi perdete- ecco uuna lista:

Bastet: dea gatto, una divinità molto potente a protezione della casa, si crede sia nata dall'unione di Ra e Mafdet

Mafdet: dea dalle sembianze feline (leone/leopardo) dea della giustizia

Anubis: dio sciacallo, guardiano delle necropoli, conduceva le anime lungo il cammino all'al di là

Serket: dea scorpione

Ra: dio creatore dalle sembianze di falco

Thoth: lo scriba degli dei rappresentato come ibis si pensa sia stato lui ad inventare la scrittura

Iside: moglie di Osiride, nella leggenda della guerra fra il marito e Seth ricompose il corpo dell'amato, la sua piuma viene usata per decidere se un'anima è degna di riposare in pace

Osiride: appare come una mummia e sta a guardia del portale che conduce le anime all'al di là

Horus: figlio di Iside e Osiride, anche lui rappresentato come falco, dio della luce che sconfisse Seth

Hathpr: dea dell'amore che quando si arrabbia si trasforma i Sekmet nata dalla rabbia di Ra e domata con del vino

 

Penso siano giuste le spiegazioni, in caso avessi sbagliato qualcosa ditemelo che in questo momento non ho voglia di controllare Wiki... pigrizia portami via...

bene, e detto questo, lascia una recensione per farmi sapere che ne pensi (se positiva poi sarei molto felice)

addiooo!!!

 

-Lu

  
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