Storie originali > Soprannaturale
Ricorda la storia  |       
Autore: Sakkaku    23/05/2016    0 recensioni
Ciao a tutti! Ci tengo solo a precisare che in questa storia non troverete il "classico" caso di disturbo dissociativo dell'identità, assolutamente no, è qualcosa di molto diverso, di certo non posso svelare tutto in queste poche righe, altrimenti che divertimento ci sarebbe a leggere i vari capitoli e scoprire la verità man mano che la storia prosegue? Vi ho incuriosito almeno un pochino? Se le cose stanno così, smetto di scrivere e farvi perdere altro tempo e vi auguro una buona lettura ^_^
Dal testo, capitolo 5: Una volta aperto gli occhi, tutto sembrava accecante. Perfino quelle specie di pallini neri dalla forma indefinita. Shyla si sentiva gelare, come quando anni prima, il Comandante l'aveva obbligata a restare per un giorno intero dentro una caverna di ghiaccio in Siberia, con addosso degli abiti estivi e senza un parka a riscaldarla.
"Questi..." iniziò a dire Shyla.
"Sì" affermò Trudy "Sono dei ricordi. Uno è sicuramente il tuo, ma l'altro...?"
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti! Ci tengo solo a precisare che in questa storia non troverete il "classico" caso di disturbo dissociativo dell'identità, assolutamente no, è qualcosa di molto diverso, di certo non posso svelare tutto in queste poche righe, altrimenti che divertimento ci sarebbe a leggere i vari capitoli e scoprire la verità man mano che la storia prosegue? Vi ho incuriosito almeno un pochino? Se le cose stanno così, smetto di scrivere e farvi perdere altro tempo e vi auguro una buona lettura ^_^

--------------------------------------------------------------------------------------------------
 

Capitolo 1


Una voce uscì dall'altoparlante del treno.
- Attenzione! Tra pochi minuti giungeremo a destinazione, questa è l'ultima fermata. Tutti i passeggeri sono pregati di scendere.
“E se io non volessi scendere?” pensò una ragazza dai lunghi capelli corvini, aprendo con malavoglia gli occhi blu notte, spalancando la bocca in un grande sbadiglio e alzando le braccia verso l'alto, in modo da poterle sgranchire. “Stupida voce registrata mi hai svegliato… anche se forse è meglio così”. Si guardò intorno. Gli altri passeggeri erano già in piedi, nonostante fossero ancora dentro la galleria. “Sembra quasi di assistere a una gara di chi scende per primo” pensò nuovamente, massaggiandosi con la mano sinistra il collo leggermente indolenzito.
Il treno si fermò emettendo un acuto fischio.
La ragazza rimase seduta, continuando a guardare fuori dal finestrino, mentre gli altri passeggeri si spingevano per non arrivare in ritardo al lavoro o nel caso degli studenti, a scuola. Afferrò la sua borsa, che era posata sul sedile alla sua destra, infine si alzò.
La stazione di Londra era parecchio affollata, tutte le persone intorno a lei camminavano velocemente, si spingevano a vicenda. Di tanto in tanto, lanciavano nervosamente lo sguardo verso il grande orologio della stazione, per controllare di non essere in ritardo o che il treno che stavano aspettando arrivasse in orario.
“A quanto pare anche qui tengono molto alla puntualità” sospirò “Come al solito, l’unica a non badare all'ora sono io.”
Stava per incamminarsi, quando sentì uno strattone, la borsa a tracolla era appoggiata sulla spalla destra e qualcuno stava cercando di rubargliela.
Si voltò di scatto.
Le bastò un'occhiata per capire che si trattava di un giovanotto, sui tredici anni. Vide che indossava dei vestiti stracciati e macchiati. Osservando più attentamente, capì. “Non sono classiche macchie di sporco. Sono di sangue e a giudicare dal colore devono essere di qualche giorno fa.”
Con noncuranza disse – Senti moccioso, non crederai davvero di riuscire derubarmi o spaventarmi. Lo so che sei un vampiro e ti posso assicurare che la cosa non mi intimorisce per niente – incredulo il ragazzino mollò la presa della borsa e iniziò a correre.
“Eh no! Non mi scapperai” pensò la ragazza. Iniziò a correre per inseguirlo, mentre un leggero sogghigno si dipinse sul suo volto.
Nascosta dietro un vagone, una ragazzina osservava la scena. Era chiaramente preoccupata per il vampiro che invano cercava di seminare tra la folla la ragazza che voleva derubare.
"Mi chiedo come abbia fatto a capire che sono un vampiro” pensò il giovane voltandosi per verificare che l'umana avesse smesso di seguirlo. Non vedendo nessuno, smise di correre. “A quanto pare ho seminato quella vecchiaccia!! Bene, così posso impegnarmi a cercare altri umani da derubare e se avrò fortuna potrebbe diventare uno spuntino.”
– Ti sbagli vampirello dei miei stivali, non mi hai per niente seminata. Sono io che ti ho superato senza che tu te ne accorgessi – disse la ragazza, sempre con un sogghigno dipinto sul volto.
Per la sorpresa di vederla davanti a sé, le chiese urlando – Come cazzo hai fatto a superarmi?!?! Si può sapere cosa vuoi da me?!?!
- Hei, hei modera il linguaggio moccioso!! Non vorrei ucciderti davanti a tua sorella! – rispose alzando anche lei la voce. Gli afferrò il braccio sinistro per evitare che scappasse, poi chiuse gli occhi, come se fosse in meditazione.
“Shyla, cerca di calmarti! Non vorrai davvero uccidere questo ragazzino? E' ancora un bambino.”
“Sta zitta Trudy!! Ho in mente qualcosa per questo vampiro da quattro soldi. Continua a osservare in silenzio.”
“Come preferisci. Ti avverto, se ci metti nei casini come l’ultima volta… stavolta ti fermerò.”
"Ahahah e da quando sei gentile Trudy? Comunque ti ho detto di star tranquilla, non ho nessuna intenzione di diventare una pericolosa criminale anche qui.”
“Quest'affermazione l'ho già sentita. Nella città dove eravamo prima di venire qua, hai detto la stessa cosa e ti ricordi com'è andata a finire? Siamo dovute scappare da una prigione. Un penitenziario sotterraneo!! Pensavo di morire soffocata. Sai che soffro di claustrofobia!!!”
“Trudy, cribbio vuoi tacere?!?! Mi stai distraendo!!”
Quando Shyla riaprì gli occhi, vide davanti a sé una giovane vampira in ginocchio, la stessa che aveva scorto sbirciare la situazione da dietro un vagone. Tra un singhiozzo e l’altro la supplicò balbettando – La pre-pre-prego signo-signorina la-lasci an-andare mio fra-frate-fratello.
Il vampiro la interruppe dicendole – Scema! Scappa finché è concentrata su di me!!
“E' davvero strano come una scena del genere non attiri la curiosità nemmeno di una singola persona, eppure ce ne sono diverse qui intorno. E’ veramente una cosa assurda. Sono talmente schiavi del tempo che non si accorgerebbero neanche se li squartassi in mezzo alla stazione” sospirò. Con la mano libera aiutò la ragazzina a rialzarsi.
– Non ti preoccupare, non farò del male né a tuo fratello né a te. Ho solo intenzione di aiutarvi.
- Grazie signorina. In che modo vuole aiutarci? – le chiese la giovane vampira.
Sorridendole Shyla le rispose, mentre lasciava libero il braccio del fratello – Semplice volevo darvi questo.
Mise una mano all'interno della propria borsa alla ricerca di un oggetto. Pochi secondi dopo tirò fuori un sacchettino di pelle che porse alla sorella del ladruncolo.
– Mi fido più delle ragazze vampire che dei vampiri – le disse facendole l’occhiolino – Sono sicura che troverai il modo migliore per usare questi soldi. In questo modo non dovrete più attaccare gli umani. Inoltre non rischierete di farvi ammazzare da qualche licantropo o umano che vi da la caccia. Forse non lo sapete, ma ci sono e non saranno affatto gentili se vi dovessero catturare.
- Lei è una befana vecchia signora! Non abbiamo bisogno del suo stupidissimo aiuto ce la...cough – il vampiro si bloccò di colpo. La sorella gli aveva tirato una potente gomitata nello stomaco.
– Stai zitto fratello! Questa gentile signorina, ti risparmia dopo che hai tentato di derubarla, ci regala dei soldi per sopravvivere e tu che cosa fai? Continui a insultarla?!? Sei proprio un idiota! – fece una pausa, poi rivolgendosi all'umana – La ringrazio enormemente signorina e mi scuso per quello che mio fratello le ha appena detto.
Shyla si mise a ridere – Ahahah non ti preoccupare. Conosco il motivo del suo comportamento. Semplicemente fa così per colpa del suo orgoglio maschile che gli impedisce di ringraziare. Anche mio fratello maggiore era così – smise di ridere, il suo volto si oscurò, ma si sforzò di sorridere ai due fratelli vampiri - Beh, io ora devo andare. Mi raccomando abbiate cura di voi.
- Posso prima farle una domanda? – chiese la vampira guardando il sacchettino di pelle.
- Certo dimmi pure.
– Anche tu sei un vampiro come noi?
Dapprima emise un leggero sospiro, in seguito rispose – No, non sono una vampira... è complicato - li guardò entrambi con dolcezza - Sono consapevole che esistete, esattamente come i licantropi e le altre creature, che la maggior parte delle persone crede siano solo frutto della fantascienza o che appartengono al passato, come mostri leggendari e mitologici. Voi due cercate di sopravvivere e di non farvi scoprire. La maggior parte degli esseri umani sono convinti che la vostra esistenza sia impossibile, finché lo credono sarete al sicuro. Questa loro convinzione vi rende quasi invisibili ai loro occhi. Per nessuna ragione dovete mostrare la vostra vera natura, ci sono persone che vi danno la caccia, perché vi reputano un pericolo. Dovete fare attenzione. Contate solo su voi stessi per sopravvivere.
- Ci può contare signorina – risposero in coro, il fratello obbligato dallo sguardo di rimprovero dalla sorella - Arrivederci.
La ragazza li salutò con la mano e si allontanò.
“Non avrei mai creduto che avevi in mente una cosa del genere… sono stupita.”
“Su su Trudy lo potevi immaginare. Sei nella mia testa dopotutto.”
“A volte sei fuori controllo, non c’è bisogno che te lo venga a dire.”
“Sì sì va bene, hai sempre ragione tu. Ora basta parlare, mi devo concentrare.”
“Per cosa Shyla?”
“Devo trovare un lavoro… di nuovo… che scocciatura!”
“Sei la solita. Possibile che non hai mai voglia di far nulla?”
“Sì è possibilissimo cacchio! Non so neanche perché siamo arrivate qua!” sospirò fermandosi davanti ad una fermata dell'autobus.
In quel preciso momento iniziò a piovere.
“Guarda Trudy, tutti si affrettano a tirare fuori un ombrello per coprirsi dalla pioggia. Hanno paura che lavi via le loro di menzogne, le loro maschere, la loro doppia faccia che si portano dietro da chissà quanto tempo. Temono di mostrare a tutti cosa sono veramente. Oppure hanno paura semplicemente di rivelare il proprio lato oscuro o il loro animo troppo buono.”
"Sono d'accordo, però... sei sicura di star bene?”
“Oh sì, certo non ti preoccupare. Piuttosto, pensa a quale potrebbe essere la nuova professione che svolgerò qui.”
All'improvviso un ombrello la coprì dalla pioggia, si voltò, trovando davanti a sé un anziano signore che iniziò a parlare.
– Dovrebbe girare sempre con un ombrello nella borsa, signorina. Le piogge improvvise sono la specialità di Londra.
“Attenta Shyla! Ho un brutto presentimento. Non ti fidare di lui!” l'avvertì Trudy.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Sakkaku