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Autore: aturiel    23/05/2016    0 recensioni
Daenerys Targaryen, nata dalla Tempesta e Madre dei Draghi è una grande donna, forte e determinata.
Ma la sua vita è stata segnata da uomini che l'hanno cambiata, amata, odiata, rispettata, invidiata... e ora, un ultimo uomo segnerà invece il suo futuro.
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Scritta a due mani con idkrugens per il contest "Round Robin: perché due mani in più servono sempre".
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Jon Snow, Jorah Mormont, Khal Drogo, Viserys Targaryen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Drogo
 
Il mio sole-e-stelle mi rese una regina, ma se lui fosse stato un altro tipo d'uomo,
tutto sarebbe stato molto diverso
 
 
Daenerys seppe molto prima di vederlo.
Il suo corpo rifiutava di voltarsi a fronteggiarlo, sicuro di non poter reggere un simile dolore. Era già successo una volta, perché doveva riviverlo di nuovo?
Mancava solo lui.
Forse, se l’avesse ignorato, sarebbe andato via. Era tutto nella sua testa, aveva lei il potere di comandarlo. Quindi perché il tempo passava e Khal Drogo era ancora alle sue spalle?
Lo sentiva avanzare verso di lei. Riusciva a immaginare il rumore del suo respiro, l’odore del suo corpo, la forza della sua stretta. Il desiderio di toccarlo ancora una volta era così forte che faticava a respirare. Voleva correre via. Fuggire lontano da lui, dal senso di colpa, dall’amore, dai ricordi. Dai momenti più belli della sua vita.
«Tu piangi».
Era una constatazione. La voce profonda e calda non era diversa da quella che risuonava nei sogni di Daenerys e nemmeno lo era l’asprezza della lingua dothraki.
«Perché piangi?»
Perché faceva male, tanto male, malissimo. Perché era l’unica felicità che avesse mai conosciuto e gliel’avevano strappata via.
«So che altri sono stati qui. So che adesso sai cosa devi fare».
Il cervello di Daenerys lo sapeva, il cuore sanguinava. Ghiaccio e Fuoco.
«Non mi importa se le tenebre vincono» furono le sue prime parole. «Ho perso troppe cose. Ho commesso troppi errori. Ho lasciato che troppe persone morissero. Non sono all’altezza».
«Il tuo sangue è all’altezza, luna-della-mia-vita. Tuo figlio sarà lo Stallone che cavalcherà il mondo».
«Nostro figlio».
«No. Non più».
 
No”.
Conosci la lingua comune?”
No”.
“’No’ è l’unica parola che conosci?”
 
«Il drago deve avere tre teste» mormorò Daenerys.
«Sì».
«Lo amerò mai?»
«Solo tu puoi dirlo».
Finalmente Daenerys si voltò a guardarlo.
 
Questa notte, mio signore, dobbiamo essere all’aperto”
 
Gli occhi del suo sole-e-stelle erano anche più scuri di quanto ricordasse. Daenerys li guardava, li guardò a lungo, e in un attimo non si trovavano più nel tempio sotterraneo.
I fili d’erba accarezzavano i loro piedi, il vento le faceva bruciare gli occhi e l’odore della terra le impregnava le narici.
Sopra di loro si estendeva la volta celeste, nelle sue migliaia di costellazioni lontane. Non erano le stelle che splendevano sopra Westeros, quelle. Erano le stelle che avevano assistito alla prima notte di nozze di Daenerys Targaryen e a tutte quelle che erano seguite.
L’usanza dothraki diceva che le cose importanti possono avere luogo solo sotto le stelle.
In quel momento brillavano, tante come non se n’erano mai viste, luminose come torce nelle notti senza luna, galoppando senza sosta nel cielo.
«Non ho mai amato come…»
«Lo so. Ho visto quel Daario Naharis».
Daario l’aveva resa felice. Le aveva ricordato cosa si provasse a essere una donna.
Drogo aveva fatto di lei una khaleesi.
«Devi scegliere».
«Non voglio» protestò lei. Una lacrima traditrice si fece strada lungo il suo viso.
Drogo fece un passo avanti, poi un altro. Non cercò nemmeno di toccarla, ma Daenerys percepì chiaramente il suo corpo immateriale che entrava in contatto con quello caldo di lei. Chiuse gli occhi e si lasciò investire da quell’abbraccio invisibile.
«Khal Drogo non si è mai tagliato i capelli. Non è mai stato battuto. È morto imbattuto, per mano della sua khaleesi».
«Io… Io non avrei mai voluto».
 
Quando il sole sorgerà a occidente e tramonterà ad oriente. Quando i mari si seccheranno e le montagne voleranno via nel vento come foglie morte. Quando il tuo grembo sarà di nuovo fecondo e tu darai vita a un figlio vivo”.
 
«Non sono tanti i khal che muoiono imbattuti».
«No, infatti». Daenerys rise e alcune lacrime salate le bagnarono le labbra.
«Non hai bisogno di nessuno».
Sei il sangue del drago sei il sangue del drago sei il sangue del drago
I draghi non piangono.
«Non hai bisogno di me».
Invece sì, avrebbe voluto gridare Daenerys. Non lasciarmi sola un’altra volta.
«Non sarai sola, luna della mia vita. Sai cosa fare».
Fece un respiro profondo. Era la fine di tutto. In quel preciso momento tutta la sua vita prendeva una piega diversa. Sì, Daenerys Targaryen sapeva cosa fare.
«Cavalcherai nelle praterie del Grande Stallone».
«Insieme a Rhaego».
«Insieme a Rhaego».
Daenerys piangeva.
 
Allora, e solo allora, lui farà ritorno”.
 
«Tu cavalchi i draghi. Tu non cadi».
Un istante, un singolo secondo in cui le sembrò di percepire le labbra di lui sulla sua pelle, poi più nulla.
Il vento soffiò più forte.
Sopra di lei splendevano ancora le stelle. Tra di loro, da qualche parte, cavalcava Khal Drogo, imbattuto.
 
 
Daenerys aprì gli occhi.
 
 
 
***
 
 
  
Daenerys vola.
La sua vita è questa, il vento.
Il vento che soffia implacabile frustandole la pelle, che cerca di costringerla a lasciare andare il corpo di Drogon. Lei però è più forte. È la Madre dei Draghi.
Ha cercato più volte di descrivere questa sensazione a Jon, perché lui gliel’ha chiesto spesso. È una conversazioni che di solito hanno al calare della notte, quando chiudono la porta della loro camera da letto e rimangono soli. Si è sforzata in tutti i modi di spiegargli cosa significhi volare, ma lui non l’ha ancora capito. Sono tante le cose che Jon Snow non ha capito fino in fondo.
C’era una donna dei bruti, le racconta, che non la smetteva di fargli notare quanto poco sapesse. Ti sarebbe piaciuta, aggiunge sempre, era stata baciata dal fuoco.
Daenerys vola.
Sua figlia Ygritte sogna di cavalcare un drago, un giorno, e spesso lei si chiede se sarà mai possibile.
La sua vita è il vento.
Le piace sorvolare Approdo del Re all’alba, quando i nobili dormono e il popolino si risveglia. Le piace volare a un pelo dal mare al tramonto, aspettando che le stelle inizino la loro corsa nel cielo. Non sono le stesse stelle che brillano sul mare dothraki, queste, ma le piace pensare che Khal Drogo cavalchi anche qui. Le piace pensare che Viserys sarebbe orgoglioso di lei. Riesce a immaginare l’espressione divertita di ser Jorah che la guarda volare, perché “il tuo destino è questo, cosa ti aspettavi?”.
Passa sopra alla Fortezza Rossa. Il piccolo Rhaegar si sta allenando in cortile, sotto lo sguardo attento di Verme Grigio. C’è chi paragona la sua abilità con la spada a quella dello Sterminatore di Re, prima che questi perdesse la mano. È un degno erede del Trono di Spade, dicono, figlio del Ghiaccio e del Fuoco.
Il cielo è ovunque.
Giorno dopo giorno, Daenerys Targaryen ha imparato ad amare. Forse è affetto, quello che la lega a Jon Snow, ma va bene così. Ci sono decisioni che una regina deve saper prendere, non per se stessa ma per il suo popolo. Dopotutto, il drago deve avere tre teste.
 
Daenerys vola.
 
Arriverà il momento in cui dovrà tornare a terra.
 
Lo sa.
 
Però non è ancora ora.



 
Note autrice:
Questo capitolo finale è invece stato scritto da
madelifje/idkrugens.
Siamo arrivate alla conclusione della storia, sperando che vi sia piaciuta! Penso di star parlando a nome di entrambe dicendo che a noi è piaciuto molto scriverla, anche se con un po' di fretta xD.

Questa storia si è inoltre classificata seconda nel contest per cui è stata scritta, e io sono davvero felicissima del risultato!
E niente, vi ringraziamo per essere giunti fin qui con la lettura, sperando che sia stata piacevole.
Alla prossima,
Aturiel e madelifje
   
 
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