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Autore: Arkytior    23/05/2016    1 recensioni
Dalla storia:
«Significa che a volte l’amore ti distrugge,» aveva spiegato. «Ti spezza il cuore, ti lacera l’anima, e vorresti solo morire per porre fine a tutto quel dolore… Ma significa anche che, quando ami tanto una persona, saresti disposto anche a morire per quella persona, se è per il suo bene.»
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love Kills - L'amore uccide


    Un cimitero. Non sapeva dire da quanto tempo non entrava in un cimitero. Forse erano passati anni, forse l’ultima volta che c’era stato era andato al funerale di qualcuno che conosceva… Poi, all’improvviso ricordò: c’era stato quasi quattro anni prima, al funerale di sua cugina Anna. Ed eccola lì, la sua lapide, con la sua foto più bella, in cui Anna sembrava sorridergli, in quel momento. Posò una rosa di colore rosa chiaro sulla sua tomba e ripensò al momento in cui aveva saputo della sua morte: era stato orribile, per lui, venire a sapere che Anna Holloway, la sua cugina preferita, era stata investita da un ubriaco alla guida di un camion. Era stato come perdere una parte di sé. Anche se era un detective e aveva avuto davanti parecchi casi di omicidio, in cui aveva avuto occasione di vedere le persone reagire in modi diversi davanti alla morte dei loro cari, non aveva mai pensato che un giorno sarebbe arrivato anche il suo turno. Era come se tutto avesse cominciato ad andare male, dopo la morte di Anna. In realtà, niente in particolare era cambiato, ma a lui sembrava che il mondo fosse diventato un inferno. E, da un giorno all’altro, ecco arrivare all’improvviso nella sua vita l’unica cosa che ancora poteva ricordargli Anna: la sua unica figlia, Piper.
    Piper era sempre stata una ragazza particolare. Praticamente l’aveva vista crescere, dato che andava molto spesso a casa di Anna. E, ogni singola volta, la piccola Piper si avvicinava a lui, chiedendogli di raccontarle del suo lavoro. Ricordava quella bambina come ipnotizzata dai suoi racconti, determinata a diventare come lui, un giorno. Era l’idolo di Piper. Ma come biasimarla, dato che non aveva un padre, e lui era la cosa più vicina ad un padre che quella bambina avesse?
    Crescendo, Piper non abbandonò il suo sogno: era determinata a raggiungere il suo obiettivo, e niente l’avrebbe fermata, neppure le aspre critiche di qualche sua compagna di scuola che la considerava strana. Da piccola giocava sempre a fare la detective, e a risolvere finti omicidi; crescendo poi, si era appassionata al tiro con l’arco, al tiro al volo, al lancio del giavellotto e al lancio dei coltelli, ed era straordinariamente brava in ognuno di questi sport. Molti dei suoi coetanei la evitavano il più possibile, ma a lei non importava: non aveva bisogno di nessuno, e non si era mai nemmeno innamorata. Forse solo una volta, ma non era finita nel migliore dei modi. Piper usciva sempre con dei ragazzacci, persone che lei non amava veramente, ma che le sembravano soltanto utili o interessanti perché potevano insegnarle qualcosa. Tuttavia, si innamorò di uno di loro, una volta: Piper stette così male che tentò il suicidio, addirittura dandosi fuoco, ma per fortuna il suo idolo, il coraggioso cugino di sua madre, la trovò in tempo per fermarla, e impedirle di uccidersi. Questo non fece altro che aumentare la stima di Piper nei suoi confronti, e fu un episodio che cambiò radicalmente la vita della ragazza.
    Quando rivide Piper dopo la morte di Anna, infatti, si trovò davanti una giovane donna ben diversa dalla ragazzina immatura che si era lasciata distruggere da un ragazzo che non la meritava affatto. Anche se per lui era la solita piccola Piper, ancora troppo immatura ed inesperta per fare qualsiasi cosa, Piper era diventata più forte e sicura di sé, e aveva reso il suo aspetto fisico più ‘aggressivo’ per farsi rispettare di più: aveva capelli lunghi fino a metà schiena, lisci e nerissimi, una pesante linea di eyeliner intorno agli occhi e abbigliamento che consisteva esclusivamente in abiti neri, quasi sempre di pelle, come il suo immancabile lungo soprabito che la faceva assomigliare ad una cacciatrice di vampiri, e i suoi stivali lunghi fino al ginocchio. Secondo lui, l’abbigliamento di Piper era poco serio, e inadeguato al suo lavoro, ma a Piper non importava: a lei piaceva avere quell’aspetto, e non le interessava l’opinione degli altri su di lei, anche perché il suo aspetto non rifletteva la sua personalità, come aveva dimostrato più volte. Non era per niente triste o depressa, come pensavano molte persone: al contrario, trovava sempre qualche motivo per distrarsi dalle cose brutte che capitavano a lei o a qualcun altro, cosa che le capitava spesso, dato il lavoro che faceva; e poi amava la vita, e disprezzava tutti quelli che la sprecavano, in qualche modo.
    “Quella ragazza mi ha salvato,” pensò, ricordando Piper. Era stato proprio il discorso che gli aveva fatto quella strana ragazza che gli aveva dato la forza di continuare a vivere, anche quando pensava già di essere spacciato. Se non ci fosse stata lei in quel momento, le cose sarebbero andate in un modo completamente diverso…
    E ora Piper era lì, proprio accanto a sua madre. La foto sulla lapide ritraeva quella bellissima ragazza, sempre vestita di nero, ma che sorrideva. L'uomo posò una rosa di colore rosa scuro sulla tomba della ragazza.
    “Piper Alexandra Holloway”. Il nome scritto sulla lapide lo fece sorridere: Anna aveva dato quel nome a Piper come se avesse sempre saputo che lui e Piper sarebbero stati molto legati… E non sapeva neppure quanto… Piper stessa gliel’aveva rivelato, l’ultima volta che i due si erano parlati.
    «
Sai il mio tatuaggio sulla schiena, la fenice?» gli aveva detto Piper. Evidentemente la fenice era un riferimento al suo tentato suicidio, dopo il quale era cambiata totalmente, come una fenice che rinasce dalle sue stesse ceneri.
    «
Quelle iniziali che ho tatuate vicino non sono le iniziali di mia madre.»
    L’uomo ci aveva messo qualche secondo a capire. Fino a quel momento aveva pensato che Piper si fosse fatta tatuare l’iniziale del nome di Anna, dato che le voleva molto bene, e pensava di non aver fatto abbastanza, pur avendo arrestato il suo assassino. Le parole di Piper gli rivelarono l’equivoco: semplicemente, le iniziali del suo nome erano le stesse di Anna, ed ecco perché non aveva mai capito fino in fondo quanto Piper tenesse a lui.
    Sotto il nome di Piper c’era una frase. Una frase semplice, incisa nel piccolo ciondolo argentato a forma di cuore che Piper indossava sempre: "Love Kills", l’amore uccide.
    «Significa che a volte l’amore ti distrugge,» aveva spiegato Piper. «Ti spezza il cuore, ti lacera l’anima, e vorresti solo morire per porre fine a tutto quel dolore… Ma significa anche che, quando ami tanto una persona, saresti disposto anche a morire per quella persona, se è per il suo bene.»
    Stava parlando di se stessa. Del dolore che aveva provato quando quel ragazzo l’aveva abbandonata, e del suo tentativo di suicidio. Ma parlava anche dei suoi progetti per il futuro: Piper aveva detto di aver amato più di se stessa solamente due persone in tutta la sua vita, che solo una di esse era ancora viva, e che quindi lei avrebbe fatto di tutto per quella persona. Se solo l’avesse capito prima, forse Piper sarebbe ancora lì… Ma che stava dicendo? Certo che Piper era ancora lì: Piper era l’unica che non l’aveva mai abbandonato, come avevano fatto molte persone, e che sarebbe sempre rimasta insieme a lui, a qualunque costo. Forse non si aspettava che le cose sarebbero andate così, ma ormai non poteva farci niente, e doveva abituarsi alla nuova realtà: Piper sarebbe sempre rimasta con lui, perché era suo il cuore che ora gli batteva nel petto.














L'angolo dell'autrice:

Ancora una volta, prima di abbandonare un personaggio appena creato, ho scritto questa one-shot che riassume tutta la sua storyline.
In realtà, Piper non è stata proprio abbandonata: inizialmente era prevista come personaggio nuovo presentato in una fanfiction, ma che poi è stata scritta sotto forma di note volanti, e mai più assemblata e rivista. Spero di riuscire a fare questo lavoro abbastanza presto, diciamo che sto al 70%. E dato che questa storia era parte di una fanfiction qui spacciata per storia originale, il protagonista rimane anonimo (ma non è un gran problema).
Spero che questa storia vi sia piaciuta, o che almeno vi abbia interessato! Spero, prossimamente, di riuscire anche a pubblicare la fanfiction completa! Nel frattempo, sarei molto felice se voleste farmi sapere cosa ne pensate di questa storia e di questo nuovo personaggio, che presento addirittura dopo averlo ucciso! Mi farebbe anche molto piacere se voleste darmi qualche consiglio per migliorare sempre di più la mia scrittura.
A presto!
Arkytior
   
 
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