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Autore: Guardian_Angel    25/05/2016    2 recensioni
Estate 2004, Sam e Dean partono per gli Stati Uniti, dopo nove mesi in cui Sam non è tornato a casa e non si sono visti.
Un giorno, nella via per Baltimora, l'Impala si guasta e un ragazzo offre loro un passaggio.
(dal secondo capitolo)
- Dovete andare a Baltimora? Io ho l'auto qui fuori, potete agganciare la vostra e vi ci porto. Non è un problema per te, vero Jo?- Il ragazzo si girò verso la ragazza che Sam aveva visto in precedenza. La ragazza annuì e disse: - No Gabe, vai pure. Oggi non c'è praticamente nessuno, posso farcela da sola.-
Dean guardò il ragazzo e porse la mano. -Io sono Dean, lui è Sam, ma credo che fin qua tu ci sia arrivato. Tu invece sei...?-
-Gabriel, molto piacere.- Sorrise e strinse la mano di Dean, poi spostò lo sguardo verso Sam. -E raggio di sole, non ti preoccupare per le birre. Le vendo a chiunque. Soprattutto ai ragazzi carini come te.-
2014, Baltimora. Jessica trova un album con delle foto risalenti all'estate del 2004 e chiede a Sam cosa siano.
Sam comincia a ricordare, e il passato tornerà.
[Sabriel] [Destiel] (AU)
Genere: Angst, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna stagione
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  CAP.1
(22 giugno 2004)


Sam entrò in casa sua dopo mesi che non ci faceva un passo, per colpa dei programmi scolastici molto duri. 
Il primo anno presso l'Università di Stanford era passato benissimo e lui si era meritato i voti migliori di tutto il corso.
Pur avendo voluto tornare a Natale a casa per le vacanze di Natale, lo studio glielo aveva impedito e lui si era visto costretto a non vedere i suoi genitori e suo fratello per ben nove mesi, nonostante Dean non studiasse e potesse andarlo a trovare.
- Sammy!- Sentì subito l'urlo di sua madre e la vide in un secondo momento, prima di essere travolto dalla donna ed essere abbracciato.  - Ci sei mancato tantissimo, è bello riaverti a casa.-
Sam sorrise e abbracciò sua madre, poi sentì una voce che lui conosceva bene parlare.
-Mary, so che ti è mancato, ma è anche mio figlio! Lasciami almenoun pezzetto da salutare!-
Il giovane Winchester sorrise e si stacco da sua madre, andanso verso il padre ed abbracciandolo. Rimasero così per un minuto, finchè non si sentì una persona ridere.
- Ah che scena romantica, mi metto a piangere!- 
- Dean!- Sam corse verso le scale dove si trovava suo fratello.
Dio, quanto mi è mancato, pensò mentre l'abbracciava. 
Ovviamente, Sam era mancato anche a Dean. Non poteva non mancargli, era il suo fratellino e ogni volta che i suoi genitori partivano per lavoro o altro, passavano le giornate insieme.
Almeno, fino a quando il suo Sammy non aveva deciso di iscriversi all'Università, a più di 8000 chilometeri di distanza, senza tornare a Lawrence per le vacanze di Natale o quelle di Pasqua. 
Dean ci era rimasto male, voleva vederlo, abbracciarlo e prenderlo in giro sui programmi universitari che aveva scelto; quando Sam gli disse che non sarebbe tornato a casa però decise che non avrebbe fatto il bambino e non avrebbe provato a costringerlo a farlo venire. Non era andato a trovarlo perchè non voleva portare guai all'università, magari distraendo Sammy dallo studio. 
Infatti, ora era in Kansas con i migliori voti del corso e lui era fiero del suo fratellino, soprattutto perchè lui non aveva avuto la possibilità di studiare come Sam per le difficoltà finanziarie della sua famiglia e i suoi scarsi voti a scuola. Quindi sperava che almeno il minore avesse saputo come tenere alto il nome dei Winchester.
Che Dean non fosse andato a trovarlo a scuola, che l'avesse chiamato poche volte, mentre Sam abbracciava suo fratello, importava ben poco. In quel momento, a lui interessavano soltanto i primi minuti in casa sua dopo nove mesi, finalmente con la sua famiglia.
-Piccolo Bigfoot, siamo abbracciati da qualcosa come tre secoli, che ne dici di staccarci e parlare di roba seria?-
Sam rise e fece ciò che suo fratello gli aveva detto.
-Roba seria? Come un qualche nuovo tipo di torta che hai trovato in un bar?-
Mary guardò Sam terribilmente seria e disse: - Oh Samuel, non sai quante ne ha trovate. Una ogni settimana. Mi sono sentita esclusa, le mie torte le mangiava solo John.- 
John guardò la donna fintamente offeso e si allontanò da lei con fare teatrale.
- Il mio giudizio in questa casa non vale più niente! Cosa mi tocca sopportare...- 
Dean alzò gli occhi al cielo e afferrò Sam per un braccio.  
- Noi andiamo di sopra, parlo di quel fatto. Voi...Voi niente; papà puoi preparare l'Impala?- 
Sam guardò John annuire e sorridere, poi spostò lo sguardo verso Dean, che cominciò a tirarlo per le scale e quando entrarono in camera loro si liberò dalla sua stretta.
- Che stai combinando, Dean? Quale fatto?-
L'interessato sorrise e prese da sotto il letto vicino alla finestra, da anni il suo per diritto, perchè "Al maggiore spettano le cose all'aperto", una valigia. 
- Quest'anno ho lavorato un po' in giro e ho guadagnato un po'... Pensavo... Che ne dici di farci un giro per tutta l'America? Io, te e Baby. Ci fermiamo in qualche città, ci facciamo qualche amico... Sai, cose così. Che ne pensi?- 
 
(14 gennaio 2014)

Jessica Moore, all'età di 29 anni poteva affermare di essere felicissima. 
Davvero, aveva dei genitori spettacolari, una casa a Baltimora che condivideva con  il suo fidanzato Sam Winchester, con cui era insieme da più di cinque anni. 
Il loro appartamento non era uno di quelli perfetti, grandi e luminosi, ma era pieno di ricordi brutti e belli. 
Loro due avevano fatto il tutto molto precipitosamente: solo dopo due uscite si erano messi insieme, dopo un mese entrambi conoscevano la famiglia dell'altro, tre mesi dopo l'incontro andarono ad abitare insieme e, dopo due anni di convivenza, Sam decise di farle la proposta di matrimonio. 
Jessica non era mai stata una tipa precipitosa, anzi, lei amava fare tutto con calma e la fretta del suo fidanzato non le aveva lasciato pochi dubbi. All'inizio credeva che i suoi genitori lo spingessero a fare tutto ciò, poi però si rese conto che non era così. Cominciò a pensare, dopo un po', che magari era una relazione destinata a durare poco, quindi Sam preferiva fare tutto e in fretta.
Poi, quando le chiese di sposarlo, pensò che la sua vita non sarebbe potuta andare meglio e che quel ragazzo l'amava, e non per i suoi genitori o per fare tutto subito, ma perchè lei era la ragazza che voleva accanto per tutta la vita.
Erano passati due anni da quel giorno e non si era svolto nessun matrimonio, per problemi economici e perchè lei voleva, almeno per una volta, aspettare e prendersi il suo tempo, cosa che Sam accettò con rispetto.
Mentre era seduta sul divano di casa Moore-Winchester, davanti alla finestra, mentre guardava il fiume Patapsco, pensava ai cinque anni precedenti aspettando Sam. 
Passati dieci minuti, nei quali aveva osservato l'ennessimo tramonto nel giro di tutti quegli anni, decise di andare in camera da letto e mettere un po' in ordine.
Una volta entrata, si guardò intorno sospirando: non era mai stata una maniaca dell'ordine e per quanto Sam cercasse di aiutarla, il lavoro gli impediva di passare tanto tempo in casa. 
Cominciò col togliere i vestiti dalla sedia della scrivania all'angolo della camera e, una volta tolte tutte le camicie, le maglie e i pantaloni, trovò sulla scrivania un libro, con la copertina marrone e rovinata. Non l'aveva mai visto e pensò che doveva essere un nuovo libro comprato dall'uomo alle bancarelle di libri usati che lui tanto amava.
Sorridendo, lo prese in mano per metterlo nello scaffale e vide qualcosa cadere dal suo interno. 
Si abbassò per prenderlo e vide che era una fotografia. Era ingiallita e rovinata sui bordi e quando la girò per vedere cosa rapresentasse, vide subito Sam, che doveva avere una decina di anni in meno il giorno dello scatto. Si trovava su una spiaggia seduto su un asciugamano, con accanto un ragazzo che doveva essere Dean. Sam rideva abbracciato a Dean che però guardava la telecamera, o la persona che stava scattando la foto, con aria disperata. Accanto a Sam, dal lato opposto a Dean, si trovava un ragazzo biondo, che guardava Sam sorridendo, i  capelli portati dietro le orecchie a causa della lunghezza.
"Forse Sam ha preso da lui..." pensò Jessica continuando a guardare la foto. Non l'aveva mai vista e quando aprì il libro per rimettere la foto dentro, vide che non era un libro come aveva pensato, ma un album di fotografie. 
Si sedette sul letto curiosa, aprendo la prima pagina e trovando scritto "Estate 2004 ", con sotto la foto di Dean, a quanto pare nel 2004, quindi dieci anni prima, mentre guidava l'Impala. Sfogliò le pagine e vide foto di Sam e Dean per le autostrade, su spiagge, campi, tutte con sotto il nome di una città diversa. 
Sempre più curiosa, continuò a guardare le foto, finchè non tornò quel ragazzo, il biondo che aveva visto prima. 
Era una foto con un suo primo piano mentre sorrideva, gli occhi dorati furono la cosa che più colpirono Jessica: anche se solo in foto, riuscivano a farle capire la felicità che stava vivendo. Sfogliò la pagina e trovò lo stesso ragazzo con un un altro accanto. Questo era molto più alto del primo, con i capelli neri e gli occhi di un blu intenso che ipnotizavano anche in foto. 
Il resto erano solo foto dei due ragazzi con Sam e Dean, in spiaggia, in una casa, in un ristorante, al cinema, per strada la sera e la mattina.
 Sembrava fossero molto amici, quindi Jess cominciò a chiedersi come mai Sam non le avesse mai parlato di questi due ragazzi. 
Alla fine dell'album una frase in una scrittura diversa da quella che lei era abituata edere, quindi pensò che l'avesse scritta qualcun'altro. 
 
“Mi mancheresti anche se non ci fossimo conosciuti.” 
-Gabe





 
Okay, non so bene cosa io stia combinando con questa roba, ma spero sia almeno decente. 
Spero. 
E niente, dato che è la mia prima long, gli aggiornamenti non saranno regolari, anche se ho già pronto il secondo capitolo e sto per iniziare il terzo. Però il tempo per prendere i capitoli e aggiornare non c'è, quindi... 
Spero davvero sia piaciuto a qualcuno, al prossimo capitolo <3
   
 
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