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Autore: Valethebest92    25/05/2016    0 recensioni
Dall'Anime sappiamo che Kanade è finita nell'Aldilà col rimpianto di non aver mai potuto ringraziare Yuzuru per averle donato il cuore; ma qual'è stato il suo percorso, le sue emozioni? In questa "piccola" storia cercherò di narrarvelo dal suo punto di vista.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kanade Tachibana, Yuzuru Otonashi
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Arigatou, Yuzuru
 
Era una bellissima giornata soleggiata sulla ridente città di Tokyo, che brulicava di vita già dalle prime luci: c’era infatti chi aveva preso la macchina per andare a lavoro, rimanendo però bloccato nel traffico, suonando come un forsennato il clacson ed urlando parole irrepetibili, magari nella speranza che così riuscisse a farlo scorrere, oppure chi passeggiava per strada, ammirando le vetrine dei negozi.
 
Al secondo piano dell’enorme struttura ospedaliera, posta in centro della città, una ragazza albina di 16 anni, capelli lunghi ed argentei con occhi color oro, seduta sul letto con la schiena appoggiata ad un comodo cuscino, guardava le persone, senza però vederle; il suo pensiero, infatti, ogni tanto si perdeva, andando costantemente al suo problema: il suo cuore, infatti, da tempo era  malato e non funzionava più bene, dandole tremende fitte, quindi era stata internata in quella clinica alla ricerca di una cura, concludendo infine, dopo svariate diagnosi ed esami, che l'organo doveva essere cambiato, quindi subire un trapianto; tuttavia, non era così semplice perchè di donatori col suo gruppo sanguigno non se ne trovavano e se non se ne pescava almeno uno idoneo, per lei sarebbe stata la fine.
 
A farla ridestare dalla sua trance fu la televisione, che in quel momento trasmetteva un edizione del speciale del Telegiornale locale, dove l’inviato, un uomo basso e grassottello, calvo con qualche capello ai lati della testa, occhi a mandorla e vestito con una camicia nera e pantaloni abbinati, stava dicendo che dopo una settimana di scavi i soccorritori erano riusciti a raggiungere le persone intrappolate all’interno della galleria a causa di un disastro ferroviario; molte erano state le vittime, tra cui un ragazzo dai capelli rossi, morto all’arrivo dei soccorsi.
 
L’albina sospirò, dispiaciuta per le persone che non ce l’avevano fatta e sperò che potessero trovare la pace, dopodichè tornò a guardare il mondo esterno. Ah, quanto avrebbe voluto tornare lì, assaporare di nuovo la dolce libertà, l’aria fresca ed il tiepido calore del Sole; ma non poteva, era costretta a stare a letto per evitare che le sue condizioni peggiorassero. Ancora una volta i suoi sogni ad occhi aperti furono interrotti, stavolta dall’arrivo di un dottore che si era praticamente catapultato da lei ma che ora aveva il fiatone a causa della corsa.
-Signorina Tachibana!- esclamò, cercando di riprendere fiato ma sorridendo- Abbiamo trovato il Donatore Idoneo!-
 
-Davvero? Chi..?- Esclamò lei, sorpresa. Era al settimo cielo, e non riusciva a crederci: finalmente il suo incubo era finito e sarebbe potuta tornare alla vita di tutti i giorni.
 
-Purtroppo non lo sappiamo- rispose quello, intristendosi- Ma la buona notizia è che l’organo arriverà tra cinque giorni, dopodichè la operiamo- Detto questo uscì dalla stanza, lasciandola sola.
 
L’operazione fu un successo e Kanade(il nome della ragazza) ora aveva un cuore nuovo; tuttavia, per ulteriori accertamenti, la ragazza fu trattenuta per alcuni giorni, poi potè uscire. Una volta all'esterno, inspirò a fondo l’aria frizzantina di quel mattino; le era mancata quella sensazione di stare all’aperto, dovendo sempre stare chiusa in quella camera.
 
Spostò lo sguardo verso il cielo, rattristandosi un pochino: il suo unico rimpianto era infatti non aver potuto ringraziare colui o colei che le aveva permesso di continuare a vivere la sua giovinezza donandole il cuore. Sospirò, affranta, dopodichè andò verso casa, pronta a ricominciare la vita dove l’aveva lasciata tra amici, scuola e famiglia, morendo tuttavia pochi anni dopo a causa di un incendio, scopertosi successivamente essere di natura accidentale e causato da un cortocircuito, mentre tentava di mettere in salvo i suoi compagni di classe, intappolata nell'aula e soffocata per colpa del fumo.
 
Quando riaprì gli occhi, con sua grande sorpresa scoprì di trovarsi in una sottospecie di collegio, con tanto di aule, professori ed alunni; soltanto più avanti scoprì che si trattava di un posto transitorio dove l'anima degli adolescenti, defunti dopo aver vissuto una vita piena di disperazione e rimpianti, può liberarsi dei rimorsi e sparire, reincarnandosi a nuova vita, mentre gli studenti non erano altro che NPC, esseri dalla forma umana ma che seguivano solamente la scuola, senza distrarsi o pensare ad altro; inoltre, nonostante fosse già morta, capì che si poteva avere la sensazione di morire di nuovo, provando anche dolore, salvo poi svegliarsi come se non fosse successo niente.
 
Grazie al suo carattere solare ed allegro, Kanade riuscì a stringere amicizia anche in quello strano mondo con degli esseri umani che eran giunti laggiù proprio come lei, ma quando nulla li legò a quel posto, uno dopo l'altro svanirono, lasciandola sola; così l'albina fece giuramento che avrebbe aiutato tutti quelli che arrivavano a lasciare quel posto, guadagnandosi la fiducia dei professori coi suoi eccellenti voti in ogni compito in classe e diventando con molta fatica Presidente del Consiglio Studentesco, ma chiudendosi in se stessa come un riccio, sul volto un espressione apatica. Per colpa di una ragazza che aveva la sua stessa età chiamata Yuri, però, la missione divenne un pochino più complicata, scatenandosi una sorta di guerra perchè, oltre a reclutare uomini e formare un Battaglione chiamato Shinda Sekai Sensen, infrangevano le regole della scuola e pensava che fosse un'Angelo, quindi serva di Dio, che quella voleva incontrare per motivi ignoti; avrebbe tanto voluto dirle che era sua amica e voleva darle solamente una mano, ma ogni volta che si vedevano, la rivale estraeva la pistola e le sparava addosso, costringendola a combattere. In più, aveva notato che tra gli studenti vi era un giovane dai capelli corti e rossi che si aggirava per i corridoi, come se fosse alla ricerca di qualcosa o qualcuno, ma non ci dette troppo peso.  
 
Era arrivato il tramonto, e dopo aver assistito alla Cerimonia di Diplomazione, tenutasi in palestra, dove Yuri, Hinata e Naoi erano svaniti, lei era lì, assieme a Yuzuru, ad osservare gli NPC correre lungo un campetto, come in un sogno. “Ora ci manca soltanto un bacio..” pensò, leggermente imbarazzata. Una leggera brezza le scompigliò i capelli e lei, con una mano, li rimise a posto. La cerimonia di diplomazione era finita da un po’, e Yuri, Hinata e Naoi, loro compagni del Battaglione e di avventura, erano spariti, era arrivato il loro turno.
 
-Kanade, vorresti.. Stare qui con me?- domandò improvvisamente un impacciato Yuzuru, portandosi una mano dietro la nuca e rompendo quel silenzio che si era formato tra loro. Lei si limitò ad osservarlo, perplessa, senza capire che cosa stesse dicendo.
 
-Voglio dire- proseguì il rosso- Come Yuri ed Hinata, altri ragazzi arriveranno qui, lottando contro Dio pensando che gli abbia dato una vita schifosa. Se stessimo qui, potremmo aiutarli a capire quanto invece sia meravigliosa, a Diplomarsi ed andarsene da qui. E poi, Kanade, io.. Io..- la compagna invece si limitò a scendere le scale, in silenzio, mentre il ragazzo terminava con un “Ti amo”, successivamente abbracciandola stretta; tuttavia, lei rimase in silenzio, senza dire una parola, immersa nei suoi pensieri. Le faceva male, perché se avesse risposto sarebbe sparita e non l’avrebbe mai più rivisto.
 
-Come mai non dici nulla?- chiese lui, probabilmente preoccupato perché lei non aveva proferito parola, e la ragazza replicò, triste: -Non voglio dirlo- Il dolore che provava aumentò: perché doveva essere così difficile? Non voleva perderlo, lo amava.
 
-Perché no?- Incalzò però lui, sempre più preoccupato. Kanade sospirò, dopodichè spiegò: -Perché se lo faccio, scomparirei-
 
Si sciolse dall’abbraccio del rosso, portandosi entrambe le mani sul petto e continuò, sorridendo tristemente: -Avevo un unico rimpianto: ringraziarti per avermi dato la possibilità di vivere un pò più a lungo. Così ho iniziato a vagare in questo mondo, in attesa che quel momento giungesse-
 
-Ma, aspetta.. Come fai a sapere che ero io?- replicò sorpreso lui, mentre la ragazza si dirigeva alla piscina accanto ai gradini.
 
-L’ho capito la prima volta che ti ho pugnalato, non avevi il cuore- rispose lei- E quando hai recuperato tutti i ricordi, lo sentivo battere nel mio petto- Già, lo stesso che ora batteva all’impazzata, come volesse uscire ed opporsi alla sua decisione. Sospirò: ma era troppo tardi, doveva andare.
 
-Yuzuru? Puoi ripetermi.. Ancora una volta quella frase?- disse, voltandosi verso il rosso; lo vide sbarrare gli occhi, sorpreso, per poi replicare: -No, non voglio.. Se lo faccio, tu scomparirai!- -Yuzuru, ti prego!- supplicò Kanade. Era già difficile per lei doverlo perdere, non voleva rendere quell’addio ancora più complicato.
 
-Non posso farlo..- Ribattè ostinato il ragazzo, ma l’albina replicò, seria e decisa: -Yuzuru! Tutto quello in cui hai creduto.. Lascia che ci creda anch’io! Per questo.. Vivere è meraviglioso!- Rimasero a fissarsi negli occhi per qualche secondo, poi in quelli del rosso iniziarono ad affiorare le lacrime. Forse aveva capito, ma stava solo rendendo le cose più complicate. Si abbracciarono nuovamente, e lui disse, disperato:
 
-Kanade.. Ti amo. Rimaniamo insieme per sempre-
 
Lei invece sorrise, triste, mentre faceva di tutto per trattenere le lacrime e mormorò: -Grazie- -Per sempre, rimaniamo per sempre insieme!- continuò lui, ormai un liquido salato gli rigava il viso, mentre lei continuava a sorridere: ogni singola parola era come un pugnale piantato nel suo petto e che lo dilaniava, però erano gli ultimi istanti in cui potevano restare insieme e voleva goderseli fino in fondo, mentre il dolore che provava all’idea di perderlo aumentava di secondo in secondo.
 
-Si, grazie- Soffiò di rimando l’albina, ma lui urlò, ormai disperato all’idea di perderla: -Ti amo, Kanade!- -Grazie di tutto.. Grazie per il tuo amore- mormorò infine lei, convinta però che un giorno si sarebbero rivisti ed amati di nuovo, anche se era a conoscenza che ci fosse solo una possibilità su un milione che potesse accadere.
 
-Kanadeeeeeee...!- Un urlo squarciò la quiete del tramonto dell’Aldilà, un grido solitario di un ragazzo che aveva perso per sempre la cosa più preziosa che aveva.
 
Angolino Autore:
 
Su Kanade nell'Anime non si sa molto, a parte che Yuzuru le ha donato il cuore e concesso di vivere, ma lei non ha potuto ringraziarlo e con questo rimpianto è finita lì; in questa "breve" storia, ho provato a narrare l'epopea della ragazza, come ha ottenuto il cuore, com'è finita in quel posto e l'addio finale al suo amato, tentando di narrare dal suo punto di vista ma tentando di attenermi all'Anime (tranne quel dettaglio dell'NPC dai capelli rossi, ho abbracciato fermamente una teoria che ho letto da qualche parte su Internet- riuscite ad indovinare di chi si tratta?). Spero di non aver sbagliato nulla riguardo ai dettagli e tutto il resto, a parte i possibili errori di battitura; quindi vi ringrazio per aver letto la storia ed essere giunti fin quaggiù, un saluto! 
   
 
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