CAPITOLO 7-OCCHI E MANI
Tornò dalla ragazza.
-Uhm.. qui ho due occhi.. uhm..
sono i
tuoi?-
Non rispose nessuno.
-Non penso possa sentirmi...-
Voleva darglieli, ma come?
Riflettè per molto
tempo,seduta su una
cassa, pensando a tutti i luoghi che aveva visitato.
Poi si ricordò di aver
sentito qualcosa
provenire dal camino della stanza degli ospiti, e aveva pensato si
trattasse
della sua immaginazione.
Poteva anche non essere
così, ma provare
non costava niente, e inoltre la porta di prima era bloccata.
Salì le scale,
evitò i mostri e tornò
nella stanza degli ospiti.
Si avvicinò al fuoco, ma
non poteva fare
nulla se prima non lo spegneva.
I suoi pensieri corsero al laghetto
in
giardino e al secchio che aveva trovato prima.
Corse a riempirlo e
gettò l'acqua sul
fuoco.
Notò che era grande
abbastanza da
poterci entrare, così si mise carponi e scostò la
legna bruciata, notando un
grosso buco nel pavimento. Sentiva chiaramente la ragazza di prima
piangere.
-Quindi questo buco... porta al
piano di
sotto? Se porta proprio nella sua stanza, posso darle gli occhi-
Tirò fuori il barattolo
con i bulbi
oculari e lo lanciò di sotto.
Si sentì un rumore di
vetro rotto e il
pianto cessò.
Aya sperò vivamente di
non averla
colpita in testa.*
Tornò di corsa nei
sotterranei e appoggiò
l'orecchio alla porta.
-HO TROVATO I MIEI OCCHI...-
gridò la
ragazza dall'interno. Per fortuna era viva.
Si sentì un disgustoso
rumore, poi la
porta si aprì e ne uscì una ragazzina bionda in
uniforme scolastica, che si
guardava intorno felice.
-Posso vedere! Posso vedere!-
Sorrise e si avvicinò ad
Aya.
-Grazie-
Poi scomparve nel nulla.
Nella stanza della ragazzina c'era
una
leva rossa. Aya la tirò giù e la grossa porta
bianca e nera si aprì cigolando.
La corvina entrò e vide
che c'era una
lunga scala che andava verso il basso.
Arrivata a metà scala,
però, l'ambiente
cambiò e si ritrovò all'entrata del corridoio.
-Huh..? Non ho appena sceso le
scale?-
Provò a lungo,
continuando a scendere le
scale.
Alla terza volta, aveva
già il fiatone e
si dovette fermare. Solo dopo qualche secondo notò che non
era sola.
C'era una donna dai capelli neri e
gli
occhi verdi, seduta in un angolo, terrorizzata.
-U-um...- iniziò Aya.
La donna non rispose.
-Potresti aiutarmi ad andare
avanti?-
La donna annuì.
-Ho bisogno di andare per salvare
mio
padre. Quindi per favore, fammi strada-
Lei abbassò lo sguardo.
-Cosa posso fare per convincerti?-
sospirò Aya.
D' un tratto quella si
alzò e si mise di
fronte a lei.
-Huh?- mormorò Aya.
Notando che non poteva concludere
nulla
rimanendo lì, la ragazzina uscì. Si
voltò all'improvviso scoprendo la donna
dietro di sé.
-Perché mi stai
seguendo?-
Lei non rispose.
-Vuoi andare a casa? Vuoi uscire?-
La donna annuì.
-Lo vedo... vieni con me. Ti
porterò
fuori. Poi permettimi di attraversare le scale, okay?-
La donna fece di sì con
la testa, e Aya
sorrise.
Tornò nel vecchio
corridoio decisa ad
accompagnare fuori la donna, quando si voltò scoprendo che
la donna era
scomparsa.
-Sarà rimasta indietro?-
Confusa, entrò
nuovamente nella stanza,
ma ciò che vide fu altro.
"Huh...
questo è ....Io.. Questi sono i vestiti della ragazza..."
pensò
guardandosi le braccia.
"Cosa
succede?"
Provò
ad uscire, ma la porta venne aperta prima.
Ad
entrare fu suo padre, una grossa motosega in mano.
"Papà!"
-Stai
calma-
"..Papà?"
Aya
indietreggiò mentre suo padre accese la motosega.
-Ora,
possiamo iniziare?-
"C-cosa
sta facendo mio padre?!"
-Fammi
avere quelle bellissime mani-
"Fermati,
papà! Sono io!"
Si
toccò la gola.
"Non
posso parlare...!"
Indietreggiò
e cadde all'indietro.
"Oh
no..."
Suo
padre si avvicinava sempre di più, la motosega alta sopra di
lei.
Aya rinvenne in corridoio. Si prese
molto tempo per calmarsi. La donna le aveva mostrato la sua morte.
Quando si sentì pronta,
asciugò le
ultime lacrime e tornò nella stanza delle scale.
Sul pavimento c'era il corpo della
donna, priva di vita.
La corvina si
inginocchiò accanto a lei
piangendo un altro po', poi scese lentamente le scale, stavolta
riuscendo ad
andare avanti.
Note
Capitolo
molto triste :C
*AHAHAH
la prima volta che ho giocato ho pensato proprio questo, una
riflessione
personale la dovevo mettere
Scusate
se il capitolo è corto e se le descrizioni sono davvero
poche (?)
E’
corto perché da qui in poi comincia una nuova parte, ovvero
la più interessante
C: