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Autore: Feffa19    26/05/2016    2 recensioni
Questa è la prima FF che scrivo e l'ho fatto perchè avevo bisogno di una sorta di lieto fine per lexa e clarke.
Quello che purtroppo ci hanno negato.
La storia inizia con Clarke nel bosco,inseguita da dei soldati appartenenti al popolo del ghiaccio, scappata da Polis dopo la morte di lexa.
Clarke avrà una sorpresa nel bosco.. qualcosa di inaspettato.
Spero che la trama possa essere di vostro gradimento.
ENJOY IT.
Genere: Fluff, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Clarke era li, a terra, con la paura di chi avesse ormai combattuto per tanto tempo e ormai non ce la facesse più.
Le sembrava che tutto ormai fosse perduto, che tutte le fatiche, le lacrime, i sensi di colpa che gravavano sulla sua schiena, fossero stati vani.
A un certo punto qualcosa cambiò.
C'era qualcuno lì per lei, pronta a salvarla.
Si sentì il suono delle lame che uscirono dalle fodere ed in meno di un secondo erano tutti a terra, morti.
Clarke, si girò con l'aria spaventata e sorpresa allo stesso tempo: LEXA! sussurò tra se e se, incredula di ciò che i suoi occhi avessero visto.
Era lei.
Clarke tremava come una foglia, le parole bloccate in gola, alla vista di ciò che aveva desiderato così a lungo e così fortemente.
Lexa si girò verso clarke, accennando un sorriso, lì sul lato destro della bocca.
Clarke riuscì a trovare la forza di rialzarsi, le andò incontro, con l'aria di chi non riuscisse a capire se quello che stesse succedendo fosse reale oppure no.
Le si avvicinò piano piano, le sue mani le avvolsero il viso, acarezzandolo dolcemente.. proprio come si fa con le cose rare.
Le due si guardarono negli occhi.
Uno sguardo attento, cauto, quasi per non farsi male.
Ma profondo, come le ferite che portavano addosso.
Clarke guardò Lexa, come se guardasse casa dopo un lungo viaggio.
Lexa guardò clarke come se avesse ritrovato un pezzo mancante di se.
Si erano cercate a lungo, senza mai trovarsi.. avevano bramato l'una la presenza dell'altra come due molecole dalle polarità opposte.
Bastò un semplice sguardo per rendersi conto che, quel porto sicuro, quel safe place fosse proprio lì.
Quando stavano insieme.
Clarke realizzò di avere tra le mani tutto ciò che aveva sempre voluto e la baciò.
Un bacio caldo, lento, di quelli che ti sfiorano l'anima..
Quando esso terminò, lexa guardò Clarke e le disse: "Te l'ho detto che il mio spirito avrebbe scelto saggiamente."
Sul viso di clarke scese una lacrima, respirando quasi a stento: "Sei tu, sei sempre stata tu. Pensavo che non ti avrei più rivisto. Pensavo fossi morta!" Scoppiò in un pianto disperato, ma liberatorio.
Lexa accennò una smorfia di dispiacere: "Ho dovuto farlo. Far credere a tutti che io fossi morta era l'unico modo per tenere te salva. I'm sorry,Clorke." In quel momento clarke non capì cosa stesse succedendo e il perchè colei a cui teneva di più, avesse fatto una cosa del genere.
L'unica cosa che importava era che fossero insieme, il resto poteva aspettare.
Loro no, non più.
Le due si avviarono lungo il sentiero del bosco, dove si erano incontrate. Una affianco all'altra, vicine ma non troppo, senza perdersi mai d'occhio. Clarke abbassò lo sguardo verso le mani di Lexa.
Le guardò attentamente, vide che erano sporche di sangue.. ma la cosa non la turbò.
Avvicinò la sua mano e con l'indice sfiorò l'altra, un tocco leggero, e la prese. La strinse forte e non la lascio più.
Continuarono a camminare, mano nella mano, come fossero una cosa sola fino ad arrivare sulla riva di un fiume dove vi si trovava una capanna.
Era in stile grounders, abbastanza grande e sufficiente per due persone.
Lexa si rivolse verso Clarke: Siamo arrivate, rimarremo qua per adesso.. il tempo che serve.
C: Tempo per cosa?
L: per nasconderci.. non ci devono trovare.
C: Trovare? Chi? chi ci cerca..??
L: TUTTI. La comandante rimase sul vago, non aprofondì l'argomento..
Clarke era ancora più confusa. Era stanca di scappare, di lottare sempre per sopravvivere a qualche nemico che voleva lei e la sua gente morta.
Ma si fidava di Lexa, più di chiunque altro al mondo, così non fece domande ed entrò nella tenda.
All'interno c'era un'atmosfera calda, come se qualcuno ci avesse vissuto per tanto tempo e l'avesse costruita per restarci.
C'era tutto ciò che serviva: un letto con delle coperte e pellicce per il freddo, un tavolo, delle sedie. Persino un angolo dove poter preparare da mangiare.
Al centro in alto appeso cera un'asta di ferro con delle candele fissate sopra, in modo da garantire la luce necessaria.
"E' per te." disse lexa con tono lieve.
"per me?" rispose clarke con aria incredula.
L:"per noi.. L'ho costruita per noi. Volevo che avessi un posto, dove ti sentissi al sicuro, un posto da poter chiamare casa."
Clarke fece un passo verso di lei, guardandola con gli occhi pieni di lacrime e le mani attorno al suo viso. "TU SEI LA MIA CASA."
Cominciarono a baciarsi, a spogliarsi a vicenda con il respiro affannato.. come se quel momento lo avessero aspettato per tutta la vita, facendo cadere tutti quei muri che si erano costruite.
Non c'era più motivo di avere paura.
Fecero l'amore per quasi tutta la notte, rafforzando ancora di più quel legame già esistente.
Si sdraiarono sul letto e alla fine, si addormentarono l'una affianco all'altra.
Ognuna sul collo dell'altra, respirandosi un pò a vicenda, ritornando un pò a vivere.
Caddero in un sonno profondo, forse perchè finalmente si sentivano al sicuro da un mondo che non aveva fatto altro che portarle giu.
Qualcosa però disturbò clarke nel sonno, un'inquietudine.. Si svegliò e rivestendosi, uscì dalla tenda in silenzio.
Si soffermò sulla riva del fiume e si sedette affianco al fuoco.
In cielo c'erano così tante stelle. Guardò in alto, ricordandosi per un istante che quello una volta era il posto che chiamava casa..
Si sedette accanto al fuoco che avevano acceso prima che facesse buio e la sua mente cominciò a pensare a tante cose.
La sua gente l'aveva giudicata per ciò che aveva fatto, per quella maschera che lei stessa aveva dovuto costruirsi per sopravvivere a quel mondo che era troppo grande, perfino per lei.
Loro non sapevano nemmeno chi fosse, Lexa si.
Mentre piangeva in silenzio, rivelando davvero chi fosse, lexa la sentì.
Uscì dalla tende e andò a sedersi accanto a lei.
L: "Cos'hai?"
C: "Nulla..eh solo che.."
L: "A me puoi dirlo, CLarke. Sono qui per te."
C: "Non voglio più scappare, lexa. Non voglio più aver paura, paura di chiunque mi si pari daventi perchè potrebbe voler uccidermi o peggio, far male alle persone che amo. Sono stanca di queste continue lotte, la vita dovrebbe riguardare qualcosa di più della semplice soppravvivenza. Non meritiamo qualcosa di meglio di questo?"
L: "Forse si." fece una piccola pausa.
"Ma ti ricordo che non sei sola a combattere questa realtà. Io sarò sempre con te."
Clarke sorrise, dopo tanto tempo, sul suo viso comparve qualcos'altro delle solite lacrime. Poi ritornò nella sua espressione pensierosa.
C: "Perchè stiamo scappando? Da chi o da cosa?"
L: "Quando la regina del popolo del ghiaccio ti dava la caccia, dopo MW, ho fatto di tutto per ritrovarti. Mi sono messa contro tutto e tutti per salvarti. Sono risultata debole dopo la resa quella notte.. e ciò ha messo in pericolo tutti coloro facenti parte della mia coalizione. Te soprattutto. Azgheda non si sarebbe mai fermata finche non ti avesse trovata e uccisa, per prendere il potere della grande Wanheda. Non potevo permettere che ciò accadesse, non di nuovo. Quando ti ho riportata a polis, salva, ci sono stati dei problemi.. La mia gente temeva che se tu fossi rimasta e io non ti avessi uccisa, il popolo del ghiaccio avrebbe compiuto un colpo di stato prendendo il potere. Erano tutti in pericolo.. te compresa. Perciò insieme a Titus, abbiamo attuato un piano:
Lui avrebbe tentato di ucciderti, non riuscendoci.. e colpendo me per errore.
Solo così si sarebbe scelto un'altro comandante senza far dubitare azgeda del mio potere; Aidan era il prescelto.
Ma qualcosa andò storto, qualcuno venne a scoprire il piano e la notizia si diffuse come un virus. Quindi ora mi stanno cercando e cercano anche te, perchè ti considearno la causa del mio tradimento e perchè vogliono il potere di Wanheda.
C: come possono pensare che li hai traditi?!
L: In un certo senso l'ho fatto Clorke... Ho fatto tutto questo per salvare te."
Calò un silenzio profondo tra le due, ma esso non le divise.
Clarke prese le mani di lexa nelle sue, cercando di rassicurarla.
Non importava che la situazione fosse difficile.. erano insieme, avrebbero trovato una soluzione.

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Questa era un pò l'introduzione della storia..
Andando avanti con i capitoli essa prenderà corposità e le cose si evolveranno sempre di più.
(cercherò di fare del mio meglio per evolvere la storia sia dal punto di vista della trama, sia dal punto di vista del rapporto tra Clarke e Lexa.)
Ringrazio di cuore chi seguirà la storia, ma soprattutto mi farebbe davvero piacere che recensiste i capitoli di tanto in tanto.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. :)
BUON PROSEGUIMENTO.
   
 
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