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Autore: Kano_chan    27/05/2016    2 recensioni
Dal primo capitolo:
Occhi scuri, capelli biondi, un bel viso… per dirla tutta, un viso famigliare.
Il ragazzo si chinò verso di me mettendomi una mano calda sulla spalla.
- Ehi, tutto bene? -
La sua voce me lo rese ancora più conosciuto…
Alzai un braccio tremante e appoggiai il palmo della mano sulla sua guancia.
Un’immagine si era formata nella mia mente, troppo sfocata perché riuscissi a decifrarla, troppo sfuggente perché la potessi afferrare. Ma d'altronde, si possono afferrare i sogni?
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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38. Inizio?
38. Inizio?


Quando aprii gli occhi mi ritrovai sdraiata; sentivo l'odore della terra umida e sopra di me non c'era nient'altro che il cielo.
Mi tirai a sedere in un prato, intorno a me boschi e montagne, davanti a me un grande lago. Sbigottita mi alzai in piedi voltandomi a sinistra. In lontananza scorgevo alcuni tetti e molti pennacchi di fumo. Ero a casa... inspiegabilmente ero a casa mia.

Nella più totale confusione tornai a guardare il lago, e solo in quel momento notai una figura ferma sulla sponda.

- Finalmente ti sei svegliata -

Newt mi salutava con la mano. Ed era il vecchio Newt, quello prima di ogni cosa. Con i suoi capelli biondi, i Jeans rotti e la felpa, un largo sorriso e occhi caldi e scuri.
Prima di rendermene conto gli stavo già correndo incontro, e un istante dopo, mi ritrovavo tra le sue braccia che mi stringevano.
Newt, ridendo, mi sollevò da terra girando su sè stesso, per poi riposarmi a terra.

- Co.. cosa sta succedendo? - chiesi attonita.
Lui alzò le spalle - non ne ho la minima idea... ma a quanto pare siamo a casa - rispose.
- Ma gli Spaccati? La Wicked? - lo tempestai - Thomas non ci ha sparato? -
- E' l'ultima cosa che ricordo anche io - disse, e un barlume di quella vecchia oscurità si rifece viva per un attimo nel suo sguardo - Non so dirti se questo sia un altro test o meno... - aggiunse.
- E se fosse stato tutto un test nel nostro cervello? Che queste cose non siano mai accadute? - proposi io.

Newt scosse la testa senza sapere cosa dire.

- Ti va di fare due passi come ai vecchi tempi? O ai nuovi.. non so bene quali siano - disse, dopo un attimo di silenzio, con un sorriso sghembo.

Io annuii mentre lui mi prendeva per mano. Passeggiammo lungo l'ansa del fiume.
Tutto era esattamente uguale a come lo avevamo lasciato, con la sola differenza che c'era una strana tranquillità nell'aria. Non la solita tensione che mi ricordavo esserci per la paura dell'Eruzione o delle tempeste di neve o di pioggia. Era lo stesso mondo seppure totalmente diverso.
Camminammo fino ad un vecchio tronco cavo, lì, Newt si sedette divaricando le gambe in modo che io potessi sedermi davanti a lui. Era stato il nostro rifugio fin da bambini.

- Secondo te siamo morti? - domandai.

Ci fu qualche secondo di silenzio e poi entrambi scoppiammo a ridere.

- Onestamente non lo so proprio - rispose Newt mentre la sua risata mi vibrava ancora sulla schiena.

Lasciai che la mia nuca si posasse sulla sua spalla.

- A ben pensarci non mi importa - commentai.
- Ah no? - chiese lui, abbassando lo sguardo su di me.
- No... se siamo insieme. Che questo sia un test, piuttosto che la fine del mondo o il paradiso, a me basta questo - spiegai.
- Quanto sei sdolcinata - commentò Newt arricciando il naso.
- E tu sei il solito antipatico - replicai io facendogli la linguaccia.

Scoppiammo a ridere tutti e due di nuovo. Poi Newt si chinò verso di me e mi baciò.

- Dio... Quanto mi era mancato poterlo fare, così in tranquillità -  sospirò soddisfatto.
- Anche a me.. - concordai io - Ma adesso che si fa? - chiesi.
- Vista l'ora, direi che potremmo andare a pranzo - propose, facendo per alzarsi.
- Newt dici che... - lasciai la frase in sospeso.

Lui mi guardò dall'alto, porgendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi.

- Di nuovo non lo so, ma siamo insieme, giusto? - disse mentre io mi rimettevo in piedi.
- Sì - risposi con un sorriso.
- E allora del resto non mi importa - replicò lui, rispondendo al mio sorriso e strizzandomi l'occhio.

Riprendemmo a camminare verso casa o verso qualsiasi cosa ci attendesse.
Ormai il brutto era passato.
C'eravamo solo più noi; niente Eruzione, niente Wicked, niente test, niente Labirinto, niente Dolenti o Spaccati.
Solo noi, per sempre.

Fine


Stanza delle Mappe:

Ed eccoci giunti alla fine di questa storia. Ho voluto lasciare un finale aperto, per permettere a voi di decidere cosa sia successo veramente.
Sono morti? O si sono semplicemente risvegliati da un lungo sonno imposto? A voi l'ultima parola.
Ringrazio di cuore tutte le persone che dietro agli schermi si sono fermate a leggermi fin qui. E' stato un piacere "navigare" con voi.

Con affetto,
Marta

  
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