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Autore: gattapelosa    28/05/2016    2 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Ricreazione_%28serie_animata%29]
[Ricreazione!]
TJ e Spinelli si rivedono dopo anni di separazione, in un luogo dove nessuno dei due avrebbe mai creduto possibile incontrare l'altro. Qui ricordano, insieme, le loro vite e quelle degli altri.
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"Sono solo cambiate molte cose, ecco. Niente scuola, niente illusioni, niente sogni. Mi sono un po’ arresa. I miei fratelli si sono fatti anni di prigione e a più riprese, evidentemente io non sono poi così diversa. Non l’ho mai pensato. Non l’ha mai pensato nessuno, nemmeno quando andavamo alle elementari, ero tua amica e giocavo nel cortile della scuola come tutti gli altri bambini. Quello era solo l’inizio di un’altra vita sprecata. E non guardarmi in quel modo, lo sai che è vero."
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Meno dannati di ieri








TJ osserva Spinelli e Spinelli osserva TJ. Lei ha due piercing sulla bocca, lui si è fatto crescere i capelli. Lei ora porta il trucco, lui sta senza berretto. E sono diversi, molto diversi, non adulti, ma quasi adulti. Non bambini, non più amici.
TJ e Spinelli si sono visti quell’ultimo giorno alle elementari e poi più nulla. Scuole diverse, amicizie diverse, ed ecco che lentamente si perdono i contatti, giorno dopo giorno un ricordo in meno. Però ora sono qui, contro la recinzione del parco, e TJ guarda Spinelli e Spinelli guarda TJ, ricordano tutto, ma nessuno dice niente. Perché quelli non sono più TJ e Spinelli.
Sette anni fa non avrebbero mai potuto immaginare che un giorno si sarebbero rivisti al Parco delle Erme. Sette anni fa nemmeno sapevano cosa fosse il Parco delle Erme, né chi lo frequentasse, né perché. Ma se ne avessero avuto la possibilità, se anche una sola volta TJ avesse pensato a Spinelli e Spinelli avesse pensato a TJ, nessuno dei due avrebbe sospettato che l’altro fosse mai stato lì. 
La canna che TJ regge tra le mani si sta consumando da sola. Sta disperatamente cercando qualcosa da dire, perché si sono separati dal gruppo per parlare in privato, ma nessuno dei due ha ancora aperto bocca.
— Mi dai un tiro?— chiede poi lei. TJ si lascia portar via la canna dalle mani, passivo.
— Dì qualcosa — continua Spinelli. — Dimmi qualsiasi cosa.
— È bello rivederti. — fa allora lui, lasciandosi scivolare sul prato. — È passato tanto tempo.
— Sette anni, è davvero tanto tempo— e poi è di nuovo silenzio, perché tutti avrebbero qualcosa da dire, ma nessuno dice niente. E infine è lei che trova il coraggio.
— E così, come mai qui?— chiede quindi. TJ non vorrebbe dover essere il primo a rispondere, ma ora non può più tirarsi indietro.   
— Sono diventato amico di Dylan Saunders— dice allora. — L’ho conosciuto per via di… alcune circostanze. Di solito è lui che viene al Parco delle Erme, ma oggi mi ha chiesto di accompagnarlo. Si fa passare la roba da un certo Souza che sta sempre qui.
Spinelli sa che TJ avrebbe molto altro da raccontare, e lei tante, troppe domande da porre, ma ora è il suo turno.
— E tu come mai qui?— domanda infatti.
— Sono amica di un certo Souza— risponde lei. TJ ride, ed è una risata spontanea, perché ora capisce quanto piccolo sia il mondo.
— Si chiama Fabian, comunque.— continua lei. — E non è vero che è sempre qui. A volte lo trovi pure alla Villa dei Topi, all’Extasi o in giro per il centro a distruggere cartelli, ubriaco come una spugna.
— È il tuo ragazzo?— domanda TJ, che non riesce più a smettere di sorridere.
— Ma figurati!— risponde Spinelli, portandosi una mano al petto, sconvolta. — Fabian non può avere una ragazza, quello la sua ragazza l’ammazza— poi sorride anche lei. — E di te che mi dici, qualche amore interessante?
— L’unico che avevo è terminato quasi due anni fa. È stata una bella storia: lei non sapeva nemmeno della mia esistenza, poi ci incontriamo ad una festa, trovo il coraggio di dichiararmi –ubriaco, va bene, ma sempre coraggio è stato- e lei viene a letto con me. La mattina dopo se ne va dicendo che “Mi vede solo come un amico”.
Spinelli ride, e ride forte perché ricorda di aver usato quelle stesse parole solo due settimane prima. Ma il tipo che si era scopata non aveva il carisma di TJ, il sorriso di TJ, o lo sguardo di TJ. Uno come TJ non te lo porti a letto e poi lo liquidi con “scusa, sei solo un amico”. Non puoi.
— Sì, tu ridi. Io però ho deciso che prima di innamorarmi di nuovo ruberò un razzo e volerò su Marte. — fa lui, quasi offeso. — E tu? Se non Fabian, chi?
— Chi capita. — risponde. — L’amore è in ogni cosa bella della vita, no?
Certo, vorrebbe rispondere, e cosa c’è di bello nella vita? Poco, direbbe TJ, troppo poco. Ecco perché sta al Parco delle Erme.
— Hai notizie di qualcun altro delle elementari?— domanda allora, sviando il discorso.
Spinelli perde parte del suo sorriso.
— Non so. Dopo la quinta elementare sono andata alla scuola media Folks, con Mikey e Gretchen. Gretch se ne è andata dopo appena un mese, è stata richiamata in una di quelle super-scuole per super-cervelloni, hai presente?
TJ fa segno di sì. D’altra parte l’ha sempre saputo: prima o poi avrebbe dovuto intraprendere quella strada, la loro amica geniale.
— E Mikey?— chiede allora.
— Non lo so. Il secondo anno sono stata espulsa da scuola e non sono più tornata.
— Come mai?— domanda ancora lui, curioso e impressionato per quello che la sua vecchia amica Spinelli era riuscita a combinare dopo appena un anno di separazione.
— Ho picchiato un ragazzo. Era un ragazzo più alto di me, più grosso di me e più violento di me. Era un bullo, ma quando l’ho picchiato io non stava facendo male a nessuno. Se ne stava in giardino, solo, io l’ho raggiunto per domandargli in modo sgarbato perché se la prendesse con persone deboli, lui mi ha risposto che non erano “cazzi miei”. Abbiamo iniziato a litigare. È volato il primo pugno. Poi sono riuscita a spingerlo contro il muretto, lui è inciampato, la sua testa ha cozzato contro la pietra e da allora ricordo solo molto sangue.
Avrebbe potuto raccontare del processo mancato, nel rimborso-spese mediche che aveva lentamente abissato le finanze della sua famiglia e di tanto altro ancora, ma preferì il silenzio.
— Chiaro — fa TJ. — Beh, questo aspetto di te non è cambiato, in fondo. Quindi dopo l’espulsione che fine hai fatto?
— Sono stata bocciata, l’anno dopo ho cambiato scuola. Alla Mistry School ho incontrato il gruppo delle Ashley al completo, insopportabili come sempre.
— E poi?
— Ho iniziato a frequentare il liceo artistico con quasi tutte le Ashley, tranne la Q. All’inizio sembrava andare tutto bene, ma a casa le cose sono peggiorate e… e poi anche a scuola. Comportamento violento e bellicoso, dicevano. Sono stata espulsa una seconda volta.
— Ah— fa lui. E di nuovo silenzio.
— Ora non va meglio. Non va nemmeno peggio — prosegue Spinelli, mezzo minuto dopo. — Sono solo cambiate molte cose, ecco. Niente scuola, niente illusioni, niente sogni. Mi sono un po’ arresa. I miei fratelli si sono fatti anni di prigione e a più riprese, evidentemente io non sono poi così diversa. Non l’ho mai pensato. Non l’ha mai pensato nessuno, nemmeno quando andavamo alle elementari, ero tua amica e giocavo nel cortile della scuola come tutti gli altri bambini. Quello era solo l’inizio di un’altra vita sprecata. E non guardarmi in quel modo, lo sai che è vero.
TJ vorrebbe dire che non è vero per nulla. Spinelli è sempre stata la forza del gruppo, e forse alle volte poteva eccedere in una violenza inutilmente spropositata, ma rimaneva una violenza su buona fede. Spinelli si batteva per i deboli, per gli amici, per onore, contro chi era forte come lei o anche di più. Non era questa la fine che si meritava. TJ vorrebbe dire tutto questo, ma capisce anche che non ha più senso.
— E tu? — domanda poi lei, finendo la canna.
— Io? Mah. Sono andato a scuola con Vince. Gus so che è finito nella scuola militare — comincia a raccontare TJ, alzando gli occhi verso il cielo — Vince e io siamo stati buoni amici fino alla prima superiore, poi lui ha iniziato a uscire con Penny Le Brois. Bella, molto, e pure molto stronza. Era tutto preso da lei, non aveva più tempo per gli amici, poi un giorno lui e Penny sono scappati. Non so se sono più tornati indietro.
— Scappati? Una fuga d’amore? — amore, che strana parola. Non si fugge per amore, al massimo può valere lo sforzo una fuga dall’amore, specie quando inizia a corrodere l’anima.
— Già, beh, chissà com’è finita. Io non ne so niente. Però in quel momento mi sono reso conto di essere rimasto veramente solo. Per carità, la mia cerchia di conoscenze devote ce l’avevo, come sempre. Ma non ho mai provato a metterci di mezzo dell’amicizia sincera, ero ancora troppo legato a voi, al vostro ricordo. Poi Vince è scomparso e sono rimasto solo, con persone che mi amavano ma che io non conoscevo. È stato traumatico. Improvvisamente avevo un disperato bisogno di ritrovare quei legami, ma sembrava una ricerca a vuoto. Nessun potenziale amico si dimostrava veramente interessante. Io ero sempre più solo. Mi sono mosso verso l’eccesso, e l’eccesso mi ha portato qui, tra fattoni e ladri e un bel po’ di merda. E quando me ne sono reso conto, avevo già mollato la scuola, distrutto una famiglia e venduto l’anima al demonio — e intanto il cielo si fa sempre più buio, cala lentamente una notte senza stelle e senza luna.
— Già, beh, non la riavremo più indietro, quell’anima. Lo sai vero?
Lo sa. Certo, è finita.
Che poi non è vero che è finita. Hanno diciassette anni e una vita intera davanti. Hanno mille vie da percorrere e mille modi di rimediare ai loro errori. Possono guardarsi ancora una volta negli occhi, darsi la mano e rimettersi in piedi. Agire, crescere, vivere davvero. Studiare, combattere, vincere contro il demonio e aspettare di diventare grandi, adulti realizzati, per guardarsi indietro e ridere, finalmente, di quei giorni al Parco delle Erme.
Ma questo loro non lo sanno. A quest’età non puoi saperlo, che non è finita, deve essere qualcun altro a darti la forza di ricominciare.
Oggi non c’è nessuno, per Spinelli e TJ è finita davvero. Domani chissà.
— E se ci trovassimo di nuovo qui, domani?— TJ non stacca gli occhi dal cielo.
— È un appuntamento?
— Un appuntamento tra amici. Non so come dovrei sentirmi nel vederti qui, tra le anime dannate. Ma sono contento di rivederti, Spin.
Lei annuisce. Già, è contenta anche lei.
— Alle elementari ero innamorata di te, sai? — dice poi, così, tanto per dire.
— Ah sì? Allora non credevo esistesse davvero, questa cosa spaventosa chiamata amore. Ma tu sei sempre stata più avanti di tutti noi.
— No, TJ. Ero solo già irrimediabilmente persa.
Lui ride, anche se non c’è nulla da ridere. E in quella risata termina tutto, perché ora arrivano gli altri, Fabian Souza chiede loro se hanno già scopato e Spinelli alza gli occhi al cielo, ridacchiando maliziosamente. No, dice poi, certo che no. Le battute continuano, l’atmosfera si perde, la vita ricomincia.
Ancora un altro giorno è perduto. Domani chissà.
Almeno oggi sono un po' meno dannati di ieri.





Bacheca dell'autrice


Questa storia sinceramente l'ho trovata nel mio computer per pura casualità. Non ricordavo nemmeno di averla scritta. A quanto pare risale a quattro anni fa, più o meno, e la cosa mi sconvolge assai. Però la posto ugualmente, anche se nessuno la leggerà mai, visto che la sezione nemmeno esiste.
  
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