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Autore: K i t s u n e _    13/04/2009    4 recensioni
Una raccolta di SongFic, basate ognuna su qualcosa di diverso. Probabilmente la maggioranza saranno a carattere AkuRoku. Ah, se avete una coppia e una canzone ditemelo, può essere che il prossimo capitolo sia il Vostro.
1. AkuRoku___Thanks~For~The~Memories: Grazie Per I Ricordi, Grazie Per I Ricordi ~ "Sai, Naminè è fantastica... è come se fossi tu, solo più dolce".
Genere: Song-fic, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Roxas
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ecco qui una song-fic AkuRoku! Spero non faccia schifo, perché ero proprio ispirata.

E questa apre la mia raccolta (si, si, sono tutte song-fic), di ficcy AkuRoku e non solo!

(mi darà una mano Zexion94 che aaaaamo).

Ecco qui il link per questa fantastica canzone (peccato non si possa dire lo stesso per la fic).

Buuuuona lettura!

Si, si, LO SO che “he” vuol dire “lui” e non “lei”, ma siate clementi, okay?

~

Thanks For The Memories .

I'm gonna make you bend and break
(It sends you to me without wait)
Say a prayer but let the good times roll
In case God doesn't show

Ti farò piegare e rompere
questo mi porterà da te senza attesa
dì una preghiera ma lascia che arrivino i buoni tempi
nel caso Dio non lo mostrerà

Come aveva imparato a fare da qualche tempo, prese a fissare il soffitto con tanta rabbia che avrebbe potuto perforarlo.

Cercò di schioccarsi le dita, ma non ottenne risultato, era già la decima volta che faceva quel movimento.

Con un leggero sospiro riprese a fissare lo stesso punto di ogni volta.

Rimase sorpreso, a quel suono leggero, che non era altro che il suo fiato. Probabilmente, era l’unico vero e proprio suono che testimoniasse la sua presenza, da un bel po’ a quella parte.

“Potrei andare da lui”. Borbottò nella sua testa.

“No, meglio di no”.

Si chiese perché non stesse andando da lui.

In fondo, di che cosa aveva paura?

Lui si diceva che non voleva farlo soffrire.

Mai fidarsi di sé stessi.

Si chiese, in un pensiero leggero, timido, quasi non osasse pensarlo, se non fosse perché si era affezionato a quel ragazzino.

O, peggio.

No, no, no. Assolutamente no, non osava nemmeno pensarlo.

Aveva smesso di credere all’amore più di dieci anni prima, quando era quasi un adolescente normale.

Let the good times roll,

let the good times roll
And I want these words to make things right
But it's the wrongs that make the words come to life

lascia che arrivino i buoni tempi,
lascia che arrivino i buoni tempi
e aspetto queste parole affinché
risolvano tutte le cose

Aveva sempre odiato la gente “passiva”.

Quella che si lascia trasportare dagli eventi, e si lamenta con Dio perché vanno male o si congratula con sé stessa perché va tutto bene.

Un’altra cosa che odiava era aspettare.

Non poteva semplicemente starsene lì, in una stupida attesa di qualcosa (che, tra l’altro, non sapeva neppure cosa fosse e se si sarebbe presentata).

Eppure, starsene lì, sdraiato come una mummia, a fissare gli affreschi di fiamme che suo padre aveva fatto fare sul soffitto della sua stanza, lo aiutava a rilassarsi.

E, forse, avrebbe potuto considerare l’idea che quello stupido rilassarsi senza un vero e proprio motivo per farlo fosse una sorta di attesa.

Accarezzò leggermente la coperta.

Morbida, leggera, perfetta al tatto.

Ma mai – mai, come la sua pelle.

Con un piede, cambiando posizione, urtò leggermente il telefonino.

Quello stupido, inutile, orribile oggetto.

Si mise seduto, e prese a fissarlo con rabbia.

Axel!! Ho 1 notizia fantastica..

K succede? K osa svegliare il mio sonno?

Ho smessoooooo!!! Ho smesso di fare quelle porcherieeeee!! Adesso mi sn trovato 1 lavoro!! 1 lavoro serio capisci?! Uno k nn devo vergognarmi!!!

Wow, sono contento.. bravo ragazzo, lo sapevo k ce l’avresti fatta! ^__^

Beh, ok k nn è kissà k, xò... adesso lavoro al mcdonald... si lo so k è il classico lavoro da adolescente idiota, xò...

Ma vah! È una cosa bella k t sia stakkato da quel giro.. era gente brutta..

Era successo una settimana fa.

Una settimana prima aveva avuto quella notizia fantastica.

"Who does he think he is?"
If that's the worst you got
Better put your fingers back to the keys

"chi pensa di essere?"
se questa è la cosa peggiore che puoi dire
è meglio che infili le tue dita nelle chiavi

Poi, quella mattina (circa dieci ore prima) aveva avuto un’altra fantastica notizia.

Roxas aveva trovato un’amica, che forse avrebbe potuto essere qualcosa di più.

Naminé.

Odiò quel nome con tutto sé stesso.

Odiò anche quel piccolo, tenero pulcino biondo.

Si era fatto cambiare il turno. Ora lavorava la sera, alle otto fino a mezzanotte, così che non interferisca con i compiti e la scuola.

E lì aveva conosciuto lei.

Non troppo alta, aveva più o meno la sua età. Luminosi capelli biondi e fluenti, grandi occhi azzurri “da xdersi dentro!!”. In più era dolce, gentile, comprensiva e sapeva ascoltare.

Tutte qualità che ad Axel mancavano.

In più, quella mattina l’aveva fatta conoscere a Sora.

Era ovvio che se non fosse piaciuta a Sora sarebbe andato tutto perso.

Roxas viveva per Sora.

Era il suo fratello più piccolo, avrebbe compiuto 11 anni a dicembre. Un bimbo dolce ed estroverso, anche se un po’ segnato dalla morte di tutta la sua famiglia in un tragico incidente di cui Roxas non aveva mai voluto parlare.

Ma Sora aveva trovato Naminé simpatica.

Eppure Axel aveva pregato tutto il giorno perché Sora la odiasse, perché Sora provasse almeno un millesimo dell’odio che si sentiva dentro lui.

Ma niente.

Forse, quel Dio, Artista misericordioso che predicavano i cattolici non esisteva.

Era forse Dio una creatura variabile e vendicativa, un’artista, sì, ma con tutti i pregi e tutti i difetti?

One night and one more time
Thanks for the memories
even though they weren’t so great
”He tastes like you only sweeter”
One night, yeah, and one more time
Thanks for the memories, thanks for the memories
”He, he tastes like you only sweeter”

Ancora per una notte e per un'altra volta
grazie per i ricordi, anche se non erano un granché
”è come se fossi tu, solo più dolce”
una notte, si e ancora una volta
grazie per i ricordi, grazie per i ricordi
”è come se fossi tu, solo più dolce”

Sai… Naminè è fanstastika… è cm se fossi tu, sl + dolce…

Si chiese come Roxas si aspettava che lui reagisse, a quella frase.

Prese il telefono e lo lanciò in un angolo della stanza, con un ringhio sommesso di furia omicida.

Il telefono si distrusse in mille pezzi, ma a lui non importava.

Premette la faccia sul cuscino.

Non gli importava più del make-up, n0n gli importava più della dignità, non gli importava più di nulla.

Continuò a premere sempre più forte, sempre più forte, sempre più forte. L’aria iniziò a mancargli, le lacrime iniziarono a sgorgare, traditrici, e il mondo sopra, sotto, dietro di lui iniziò a girare sempre più vorticosamente.

Staccò la testa dal guanciale di piuma d’oca, improvvisamente.

Il respiro era affannoso, l’odio attenuato dal primitivo istinto di sopravvivenza, l’adrenalina circolava ancora, ma piano piano svaniva.

Non c’era un vero e proprio motivo scatenante, eppure si mise a pensare.

Si mise a pensare, a ripercorrere i momenti in cui quel piccolo esserino veniva dato in pasto ai pesci.

Quando quel ragazzino lavorava per suo padre, quell’orribile giro di droghe, omicidi, spaccio e prostituzione.

Prostituzione.

Quella parola riecheggiò nella sua mente. Quella parola significava sesso, piacere fisico, rabbia, odio, squallore.

Quella parola era il passato di Roxas.

Fino a un mese prima si ritrovava nel letto di persone che non conosceva, di gente orribile, senza scrupoli ad usare – abusare, del corpo di altri.

Di vittime, ragazzini indifesi.

Era stato anche tra le coperte che Axel stava inconsciamente accarezzando.

Been looking forward to the future
But my eyesight is going bad
And this crystal ball
It's always cloudy except for
When you look into the past
One night stand (one night stand off)

Ho provato a guardare avanti, nel futuro
ma la mia capacità visiva non è delle migliori
e la sfera di cristallo è sempre annuvolata
eccetto quando guardo al passato
quella relazione di una notte (sta a distanza)

L’aveva voluto.

L’aveva chiesto, a suo padre, e glielo aveva donato per una notte.

La peggiore di tutta la vita di Roxas, la migliore di tutta la vita di Axel.

Se chiudeva gli occhi, poteva ancora percepire le urla, le lacrime, i singhiozzi e le preghiere, silenziose e non.

Si chiese se fosse stato un animale, quella notte, e si rispose automaticamente che si, lo era stato.

La bestia peggiore, quella che fa del male per il proprio piacere, quella che fa del male e gode, gode, gode, va oltre il classico piacere del sesso.

Quando il piacere diventava infinito, amplificato mille volte dalle urla di dolore e terrore.

Quando si sentiva in paradiso, quando sarebbe esploso.

Quella relazione di una notte.

Una notte intera, una notte di lacrime, urla, sangue e piacere, piacere, piacere.

Poi, però, erano diventati amici.

Axel era sempre stato bravo a fingere.

Quella era una sfida, certo, ma il desiderio rimaneva sepolto in fondo agli occhi, la voglia restava al suo posto dentro le mani, e della fiamma giaceva soltanto brace, in fondo all’anima.

E il ricordo rimaneva.

Un timbro bruciante, una traccia perenne. Nei suoi ricordi, nel suo cuore.

Ogni altra relazione, con donne e altri era rimasta scialba, senza significato, senza motivo.

E del futuro non gli interessava più niente.

They say I only think in the form of crunching numbers
In hotel rooms collecting page six lovers
Get me out of my mind and get you out of those clothes
I'm a liner away from getting you into the mood, whoa

Dicono che penso solo al modo di frantumare i numeri
nelle stanze degli hotel, collezionando pagine
di sei amanti, uscendo fuori di testa e
togliendoti quei vestiti, sono un bel po’ distante
dal portarti nel fango, whoa

Ma la stanza 813 sarebbe rimasta vuota.

Suo padre, proprietario dell’albergo in cui si consuma ancora l’abominio, aveva acconsentito che non vi entrasse più nessuno, se non Axel.

Nessuno potrà mai più accarezzare le lenzuola che si erano macchiate di lui.

Nessuno potrà mai più respirare l’aria che si era addensata di sospiri.

Nessuno potrà mai più udire le urla, rimaste rintanate nei ricordi dei due amanti.

O forse l’amante era soltanto uno.

L’amante, che lo era senza saperlo.

L’amante che distrugge, usurato da una fiamma che non si è ancora spenta, e che brucerà in futuro.

Ustionato dal freddo del tocco di quel ragazzino.

Sulla sua pelle rimarrà per sempre il suo nome, dalle labbra scaturirà un gemito, che per alcuni non significherà che un qualsiasi suono; ma che per i bravi ascoltatori sarà invece un nome.

Roxas.

One night and one more time
Thanks for the memories
even though they weren’t so great
”He tastes like you only sweeter”
One night, yeah, and one more time
Thanks for the memories, thanks for the memories
”He, he tastes like you only sweeter”

Ancora per una notte e per un'altra volta
Grazie per i ricordi, anche se non erano un granché
”è come se fossi tu, solo più dolce”
Una notte, si e ancora una volta
Grazie per i ricordi, grazie per i ricordi
”è come se fossi tu, solo più dolce”

 

Sai… Naminè è fanstastika… è cm se fossi tu, sl + dolce…

  
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