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Autore: Nerd_Girl_97    29/05/2016    2 recensioni
Malefica ha amato Stefano più di qualunque altra cosa al mondo, avrebbe tanto desiderato vivere il resto della sua vita con l'uomo che amava, ma il destino, purtroppo, ha voluto decidere diversamente. Eppure, nonostante tutto, una cosa è riuscita effettivamente a ottenere da lui...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aurora, Fosco, Malefica, Stefano
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Introduzione: Salve a tutti! Sono nuova di qui e spero tanto che vi piacciano le storie che pubblicherò a breve su questo sito, perciò, per iniziare, ho scelto una storia che a me piace moltissimo e basato su un meraviglioso film disney, ovvero "Maleficent"! E... niente! Spero proprio che vi piaccia!


Ciò che poteva essere mio


La vedo, quella piccola bambina impertinente, che sembra non avere timore di niente e di nessuno, giocare felice e tranquilla nel bosco a pochi passi dalla Brughiera.
La osservo con uno sguardo annoiato mentre rincorre, senza alcuna possibilità di prenderla, una farfalla colorata che le svolazza sopra la testa.

Nella mia mente una parte di me pensa che non potrà mai farcela a prenderla, ma l’altra parte invece è convinta che ce la possa fare. E non so perché, do retta alla seconda e mi viene da pensare: ‘Forza bestiolina, non perderti d’animo! Vedrai che prima o poi la prenderai!’

Ma poi torno in me e cerco di far tacere quella voce lagnosa nella mia testa.

Così, mi sdraio sulla grande radice dell’albero con il mio fedele servitore Fosco, trasformato in un corvo, appeso a qualche ramo più basso.
Dopodiché, torno a guardare quella che adoro chiamare “bestiolina”, e vedo che riesce finalmente a prendere la farfalla tra le sue candide manine, per poi aprirle e far volare via l’insetto.

Trovo la cosa rivoltante!

“Sei davvero una sciocca, bestiolina!” dico a bassa voce tra me e me. “Ti ammazzi di fatiche per afferrare quella farfalla e poi, quando finalmente l’hai presa, la lasci andare?! Tsk, si vede proprio che ancora non hai capito come va la vita.”

Ma mentre dico queste parole, in qualche modo, non mi sento di biasimarla oltre.

Ormai è da un bel po’ di tempo che ho la strana abitudine di vegliare sulla bambina mentre quelle tre stupide fate, che dovrebbero prendersi cura di lei, sono prese a fare un disastro dietro l’altro e a litigare fra di loro come tre vecchie cornacchie!
Ho sempre vigilato sulla sua testolina fin da quando era nella culla, una parte di me gli ha sempre voluto bene come se fosse… mia!

Ora che ci penso, a volte mi sono presa cura di lei in modo così interessato come se fossi sua madre.

‘Ma cosa ti prende, Malefica?!’ penso tra me e me. ‘Quella bambina è la figlia dell’uomo che ti ha tradita, privandoti con l’inganno delle tue ali, e che ha dimenticato il vostro amore solamente per avere il potere su tutto il regno! E oltretutto tu, per vendicarti di ciò che ti ha fatto, hai scagliato una maledizione sul capo della sua piccola in modo che potesse soffrire per il resto della sua vita. E invece di stare distante da lei e di odiarla con tutta te stessa, te ne prendi cura e le dai tutto il tuo affetto?!’

In effetti, l’odio che prima provavo nei confronti della bambina era svanito pian piano con il tempo, senza che io ne avessi mai capito il perché. Proprio come era svanito anche l’amore che Stefano provava per me tempo fa.

A quel punto, la mia mente comincia a vacillare nei ricordi di una vita ormai passata (e che all’epoca avevo sperato non finisse mai) di quando io e il padre della bambina, il mio acerrimo nemico Re Stefano, eravamo perdutamente innamorati l’una dell’altro.
Stavamo sempre insieme, facevamo lunghe passeggiate al chiaro di luna nella Brughiera, e ogni volta noi due immaginavamo come sarebbe cambiata la nostra vita una volta che avremmo coronato il nostro sogno d’amore.

“Oh, Stefano. Noi due ci sposeremo un giorno, vero?” Dissi una notte al mio amato, mentre guardavamo con occhi innamorati la luna.

“Ma certo, Malefica.” disse Stefano, distaccando lo sguardo dalla luna per poi posarsi su di me. “E il nostro sarà il più bel matrimonio che sia mai stato celebrato su questa terra!”

E dicendo così, si alzò in piedi, salì su una roccia e con un modo di fare regale, cominciò a gesticolare molto euforico all’idea.

“Lo faremo esattamente qui, nella Brughiera. E inviteremo tutte le persone del regno!”:

“Anche le creature magiche e le fate saranno invitate?” Chiesi:

“Sicuro, mia dolce fanciulla. Anche le creature magiche saranno le benvenute. Tutti quanti, umani e fate, dovranno essere testimoni della nostra felicità e del nostro amore!”

Dopo aver detto queste parole dolci, si risedette vicino a me, mi prese le mani e mi disse, guardandomi teneramente negli occhi:

“E dopo che saremo sposati, amore mio, avremo dei bambini. Avranno la mia forza e i tuoi splendidi occhi.”:

“O forse potrebbero nascere con le ali e con le corna, come me.” Dissi, sorridendo.

Ma dopo aver detto queste cose, diventai triste e ammutolii guardando in basso.

“Cosa c’è che non va, Malefica? Perché sei così triste?”:

“Stavo pensando che se i nostri figli nasceranno come me, ho paura che verrebbero derisi dagli umani, o peggio. Potrebbero essere visti come dei mostri!”

Stefano mi guardò sconcertato e disse, con un tono di rassicurazione:

“Non pensare a queste cose, mia cara! Si, hai ragione tu, magari potrebbero nascere così, e potrebbero anche essere visti come diversi agli occhi delle persone. Ma io e te gli proteggeremo e faremo di tutto per far capire agli altri che non sono affatto dei mostri, e che non avranno nulla da temere da loro!”:

“A dir la verità, io non mi preoccupo solamente del loro giudizio.”

A quelle parole, Stefano mi sembrò ferito e sconvolto, ma quello che mi disse dopo, mi fece dimenticare le mie paure di prima.

“Malefica, io non ho mai pensato che tu sei un mostro. E non penserò mai una cosa del genere nemmeno sui nostri figli! Io ti amo, e ti amerò per sempre! Tu sei l’unica donna al mondo che conta per me.”
Io rimasi senza parole, e pensai che non avrei potuto mai, nemmeno tra mille anni, incontrare un umano dall’animo puro e gentile come il suo.

“Grazie, Stefano. Questo significa davvero molto per me.”:

“Non dirlo neanche, tesoro. E dimmi, che nomi vorresti dare ai bambini?”:

“A me piacerebbe molto avere una bambina a cui dare nome Aurora!”

Stefano mi guardò con uno sguardo perplesso.

“Aurora?”:

“Si, perché? Non ti piace?”:

“No, no! Anzi, lo trovo un nome molto grazioso. Ti prometto che quando avremo una bambina, le metteremo nome Aurora.”


All’improvviso, mi distacco dai miei ricordi e ritorno alla realtà. Ad una triste realtà.

Stefano cambiò ben presto idea: non ebbe più intenzione di mantenere queste promesse e rinunciò per sempre a me. E tutto questo solamente per il potere.

Avrei voluto molto sposarlo e avere dei bambini da lui, era la cosa che mi stava molto a cuore più delle altre: essere mamma.
Ma tutto ciò che volevo, tutto ciò che poteva essere mio, ogni cosa che avevamo progettato insieme, si dissolse come polvere al vento la notte stessa in cui Stefano mi tagliò le ali. E ancora oggi non mi sembra vero che abbia fatto una cosa del genere. A me. Alla donna che aveva tanto amato e che aveva giurato di amare per sempre.

Solamente ora mi rendo conto che ogni promessa uscita dalle sue labbra erano bugie.

Poi ricordo che solo una, a discapito del suo tradimento, era riuscito a mantenere.

Alla bambina avuta da sua moglie, la regina, aveva dato il nome di Aurora. ‘Chissà se lo aveva fatto con l’intenzione di mantenere almeno quella promessa.’ Penso tra me e me.

Il mio sguardo torna rivolto verso la bambina che corre e saltella per tutto il prato come un cerbiatto. E quel che esce dalla mia bocca è come se venisse dal profondo della mia anima, tanto strano da far rimanere perplesso persino Fosco:

“Io potevo essere tua madre, bestiolina. O meglio, avrei voluto esserlo.”
   
 
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