Erano passati tre anni ormai da quando Alice aveva avuto quello strano incontro nella sua mente.
Molte cose non riusciva a ricordarsele, anche se conservate in maniera indelebile nel suo inconscio.
Siamo giunti al giorno della sua laurea, e le sembra di abbracciare il mondo con tutto l'entusiasmo di cui è capace.
Sa che andrà tutto per il meglio, e infatti esce dall'aula con la consapevolezza di aver dato il massimo.
Ma infondo lei è così, un involucro di forza vulcanica.
Quella forza che l'ha sempre contraddistinta e la determinazione di chi ha attraversato l'inferno e ne è uscito credendo in se stesso, nelle proprie capacità.
Alessandra abbraccia l'amica e coinquilina e le fa i complimenti.
Centodieci e lode, un bell'inizio non un traguardo.
Fra i festeggiamenti generali Alice si sente a proprio agio, ci sono proprio tutti anche mamma e papà, insieme in un'occasione importante. Cosa potrebbe mai chiedere di più?
Un ragazzo la osserva da un po' mentre è seduta ad uno dei tavoli del ristorante.
Le amiche glielo fanno notare, ma a lei non dispiace e molto spesso ricambia gli sguardi e qualche sorriso.
C'è qualcosa in quegli occhi luminosi color nocciola e i capelli scuri che le sembra essere molto rassicurante.