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Autore: Petricor75    02/06/2016    1 recensioni
[Political Animals]
[Political Animals]La mia storia ha inizio con l'ultimo incontro tra Elaine Barrish e Susan Berg, tutto il racconto contiene, come la miniserie, moltissimi flashback, quindi è fruibile anche da chi non ha visto lo show.
Political Animals ed i suoi personaggi non mi appartengono e questa storia è stata scritta senza nessuno scopo di lucro.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Political Animals'
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Capitolo 01 When Bitches Need


Susan Berg si ferma sulla soglia, sforzandosi di contenere le lacrime, che ancora una volta, in questo triste giorno, minacciano di sfuggire al suo controllo. Osserva Elaine Barrish parlare in tono grave con la sua assistente, non c'è alcun bisogno di speculare sulla conversazione, nonostante non sia in grado di udirne le parole, non ci sono dubbi su quale sia l'oggetto del loro bisbigliare.

Ha l'impressione che la donna forte, che ha imparato a conoscere meglio, a rispettare, ad ammirare, a sostenere negli ultimi mesi, si sia ingobbita all'improvviso, e nonostante la sua altezza, nettamente al di sopra della media, le pare tanto fragile che avverte una rosa di dolore sordo espanderlesi alla bocca dello stomaco. 

Le tornano in mente, apparentemente senza alcuna ragione, le parole del suo capo, ed ex, "È questo l'effetto che Elaine Barrish ha su di te?", e anche, "Se mettessi nella nostra relazione la stessa energia che metti sull'articolo riguardo alla Barrish… blablabla...", scaccia l'indesiderato intruso dalla sua mente, chiamando la donna col suo appellativo ufficiale.

L'assistente del Segretario di Stato si volta di scatto, sgranando gli occhi in direzione della giornalista, la sua espressione volutamente pacata non riesce a nascondere un'afona minaccia, -fai un altro passo e ti sbatto fuori a calci in culo!-

La Barrish pare solo sorpresa, invece, e subito dopo Susan nota le rughe sul suo viso farsi meno evidenti, e nello stesso istante, percepisce un po' del peso che si porta sulle spalle da quella mattina scivolare via.

Come se il vedersi, in questo momento così difficile non solo per loro, ma per l'intera Nazione, abbia un effetto calmante su entrambe. 

"È tutto a posto.", sussurra il politico, congedando l'assistente, che si affretta guadagnando l'uscita dalla grande sala.

"Non avrei mai pensato che questa giornata finisse così.", confessa la più giovane, con la voce rotta dall'emozione, e in un attimo sente le lacrime colmarle di nuovo gli occhi, "È stato un giorno scioccante per tutti.", conferma Elaine in tono stanco e triste.

L'altra si dà una veloce occhiata alle spalle, per assicurarsi di non essere a portata di orecchie indiscrete e muove un passo verso la donna davanti a sé, "Ho bloccato la notizia.", la informa, "Grazie.", risponde la sua interlocutrice colta di sorpresa. "Come?", domanda poi, seria.

"Molte notizie rimarranno in secondo piano per un bel po'...", risponde la Berg, mantenendo lo sguardo incollato a quello dell'altra, "… e il mio capo mi ha aiutata...", aggiunge ancora incredula, "Il suo ex?", domanda Elaine con partecipazione, "Già, lo stronzo che mi ha tradita pare che non fosse poi così stronzo.", cerca di scherzare la giornalista.

"Nessuno è mai tanto orribile come ce lo siamo immaginato...", afferma con trasporto la Barrish, pensando a come ha sempre valutato la donna che si trova davanti, e spera con tutto il cuore che l'altra colga la sincera e pacifica allusione, "Due settimane fa volevo distruggere Garcetti, questa mattina volevo affiancarlo... e stasera...", incapace di continuare, percepisce il suo volto contrarsi e si lascia andare al dolore con un pesante sospiro.

Susan non può fare a meno di accorciare di un ulteriore passo la distanza che la separa dalla stoica donna, "Mi dispiace, non ho ancora avuto il tempo di... processare tutto questo...", si interrompe, sorpresa dal tocco della giovane, che quasi invadendo il suo spazio personale, ha posato delicatamente una calda mano sulle sue e senza smettere di guardarla negli occhi, muove il pollice sulla sua pelle in un gesto che a Elaine pare incredibilmente consolatorio. 

Ricambiando lo sguardo intenso per un lungo attimo, si ritrova a pensare che, nonostante le formali strette di mano, per di più rare, è la prima volta che si ritrovano così vicine, e benché il suo corpo le suggerisca di lasciarsi andare, in un attimo si riscuote da quell'incantesimo, senza sapergli o volergli dare una collocazione precisa.

Abbassa lo sguardo, ritirandosi dal dolce tocco, "Sto... andando a casa... per stare con la mia famiglia… uhm… Douglas ha colto l'occasione per scappare e sposarsi.", cambia discorso, per scacciare la sensazione di calore alla mano, ancora viva e decisamente troppo confortante, per la gravità della situazione.

Susan è furiosa con sé stessa per la reazione che quell'ultima notizia le sta provocando, "Douglas e Anne si sposano?", che cosa la disturba tanto? Sa benissimo che è stato un terribile errore, ciò che è successo durante il volo di rientro dalla costa est.

"Si... Dovete aver sviluppato una sorta di legame nelle ultime settimane...", ragiona il Segretario colta di sprovvista dalla reazione di Susan, "Già... Professionale...", si affretta a precisare la giovane, sperando che alla donna non venga alcun sospetto.

Il disagio aumenta, ma ancora una volta non è capace di localizzarne la ragione precisa, "La prego di far loro le mie congratulazioni.", dice infine, riguadagnando il controllo delle proprie emozioni, "Lo farò.", annuisce la donna, dopo averla osservata per un lungo attimo, dopodiché, abbassando lo sguardo, la supera, avviandosi verso la grande porta.

D'un tratto si ferma, si volta verso la giovane, irrigidendosi, "Domani sera andrò in Francia, per assistere, in qualche modo...", racconta alla giornalista che si gira con sorpresa, non sa come proseguire e l'imbarazzo la coglie per un attimo, "... uhm... se non è stanca dell'aereo...", seguita abbozzando un mezzo sorriso, "… è la benvenuta.", conclude in tono sincero dopo un'altra lunga pausa, cercando di mascherare ciò che alle sue orecchie è sembrata una patetica supplica imbarazzata, col suo atteggiamento da animale politico.

Susan prova un'incredibile sensazione di calmo orgoglio, al pensiero che la donna davanti a sé la voglia al suo fianco per quel difficile viaggio, non permetterebbe a nessuno di mettere un ostacolo tra lei e quella richiesta. La ragione le sfugge, ma, dopo tutto quello che è accaduto tra loro in quei mesi, il vile ricatto con cui tutto è iniziato, le sue sentenze sputate malamente sul giornale nel corso degli anni precedenti, la più che giusta mancanza di fiducia da parte del politico, finalmente si sono in un certo senso trovate, hanno buttato tutto fuori e fatto ordine, cosa che, paradossalmente, ha richiesto una certa dose di fiducia. 

Ad analizzare i fatti tutti in una volta, sembra davvero impossibile, dove siano arrivate, conviene tra sé la più grande, inconsapevole del fatto che gli stessi pensieri stanno indugiando anche nella mente della giovane donna davanti a lei.

Forse per questo hanno bisogno l'una dell'altra per affrontare l'immediato futuro, e per la prima volta, non è un bisogno legato a qualcosa di concreto, come un articolo bomba, oppure uno strategicamente scritto per coprire una notizia compromettente, no, è un sincero e mutuo sostegno morale, quello che le lega al momento.

In questo preciso istante, Susan diviene consapevole di cosa l'ha urtata tanto in precedenza, non le importa che Douglas sposi Anne, le dispiace solo che lui, come sua madre prima di lui, si ritroverà in una relazione che non lo rende pienamente felice.

E non le importa che si venga a sapere che il ragazzo ha tradito la sua sposa con lei, le importa solo non deludere ancora una volta la donna che adesso le sta chiedendo, -… sta chiedendo a lei, Susan Berg, giornalista fino a ieri senza scrupoli, che per anni l'ha ridicolizzata incolpandola di essere succube del marito e di vivere nella sua ombra…- , di non lasciarla sola, perché sa che non avrà altre possibilità, e non c'entra l'articolo che ha in cantiere da mesi su di lei, c'entra solo il fascino che ha scoperto in lei, dopo averla sottovalutata per anni. Non vuole perderla. Punto.

Ha anche la consapevolezza che dovrà essere onesta fino in fondo, più prima che poi, ma questa notizia, dovrà uscire dalla sua bocca, solo così non la perderà, di questo ne è sicura, perché ormai sa quanto la donna davanti a lei apprezzi l'onestà. Adesso però, non è proprio il momento, "Ci sarò.", risponde allargando un sorriso sincero.

"Bene…", osserva la Barrish esalando un sospiro che pare farla rilassare all'istante. Esita ancora per un lungo momento, mantenendo il contatto visivo, "… la metterò sulla lista.", dichiara sorridendole ancora, dopodiché si congeda definitivamente, ancora una volta, con una punta d'imbarazzo e si allontana obbligandosi a non voltarsi indietro.

   
 
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