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Autore: Dragasi    03/06/2016    4 recensioni
«Obi-Wan!» esclamò Qui-Gon in tono di rimprovero.
Il sedicenne interpellato si rabbuiò e borbottò: «Perdonami, Maestro» prima di chinare il capo per rispetto.
Il Maestro Jedi tornò a rivolgersi al loro interlocutore: «Perdonate il mio apprendista, Consigliere. E tu, Padawan, non è a me che dovresti chiedere scusa»
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Obi-Wan Kenobi, Qui-Gon Jinn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rimproveri

«Vi rendete conto che se voi accettaste, a nome del vostro governo, di condividere i diritti di sfruttamento di quelle miniere, le sommosse sul vostro pianeta finirebbero subito?» la voce di Qui-Gon era calma e tranquilla, anche se doveva ammettere con se stesso che la testardaggine del Capo del Consiglio di Agamar iniziava ad irritarlo. Si appellò alla Forza per riuscire a restare rilassato. Presumeva che le trattative sarebbero durante ancora molto a lungo.
«Su questo avete ragione, Maestro Jinn, ma gli introiti provenienti da quelle miniere ci servono per costruire le infrastrutture, sostenere i costi dei servizi pubblici…»
In quel momento il ragazzo, seduto nella poltrona a fianco di quella del Maestro Jedi, sbottò: «E ad assicurarvi un ottimo stipendio, suppongo. A voi non importa nulla del clan degli Scii-nori che ha bisogno di quelle miniere per sopravvivere, a voi interessa vivere nel lusso e fare vita mondana a spese della gente che ha fame»
«Obi-Wan!» esclamò Qui-Gon in tono di rimprovero.
Il sedicenne interpellato si rabbuiò e borbottò: «Perdonami, Maestro» prima di chinare il capo per rispetto.
Il Maestro Jedi tornò a rivolgersi al loro interlocutore: «Perdonate il mio apprendista, Consigliere. E tu, Padawan, non è a me che dovresti chiedere scusa»
Obi-Wan non si preoccupò minimamente di nascondere il suo disappunto, ma obbedì al suo mentore senza obbiettare e disse a denti stretti: «Vi chiedo scusa, Consigliere»
Una veloce occhiataccia venne rivolta da Qui-Gon in direzione del suo Padawan, ma non aggiunse nulla.
«Non preoccupatevi, Maestro Jinn, il vostro apprendista è solo un ragazzo» commentò il Consigliere, stiracchiando un sorriso, senza curarsi di rispondere al sedicenne.
Obi-Wan, dal canto suo, non se ne preoccupò affatto: era pieno di rancore nei confronti del Capo del Consiglio per la decisione di quest’ultimo di non parlare con il capo clan degli Scii-nori. Inoltre il ragazzo era abbastanza sicuro che, una volta soli, gli sarebbe aspettata una lunga lavata di capo.
 
Qui-Gon era in piedi, a braccia conserte, davanti alla porta del piccolo alloggio che gli era stato assegnato lì su Agamar. La sua imponente figura occupava tutto il vano della porta e sovrastava il sedicenne seduto sulla semplice poltrona davanti a lui.
«Obi-Wan, spiegami cosa ti è saltato in mente» il tono era calmo, ma lo sguardo rivolto al Padawan era severo.
Il ragazzo era decisamente contrariato, ma rispose borbottando: «Ho solo detto la verità, Maestro, il Consigliere cerca solo di fare i suoi interessi»
Qui-Gon trattenne un sorriso: Obi-Wan si preoccupava sempre che i più deboli venissero protetti ed aiutati e i problemi del clan degli Scii-nori gli stavano molto a cuore.
«Capisco che tu non sia d’accordo con il Consigliere, ma non tutti sono cresciuti nel Tempio. Non tutti sono stati allevati con l’idea di aiutare i più deboli» rispose il Cavaliere, cercando di far capire al suo apprendista dove aveva sbagliato.
Da parte sua, il ragazzo si stava mostrando estremamente testardo: «Cresciuto nel Tempio o meno, il bene comune dovrebbe venire ben prima dei propri interessi»
«Ciò non toglie che il tuo sia stato un comportamento sbagliato. Tu, come qualsiasi altro Jedi, rappresenti il nostro Ordine e la Repubblica, non puoi interrompere un Consigliere rivolgendogli accuse infondate. Rifletti, indaga e poi parla.» il tono di Qui-Gon questa volta era più duro, ma non era arrabbiato con il suo Padawan, sapeva che aveva agito con le migliori intenzioni, solo lo aveva fatto nel modo sbagliato.
Obi-Wan si rilassò sulla poltrona, era consapevole che il suo mentore avesse ragione, ma il comportamento del Consigliere l’aveva lasciato decisamente irritato. Chinò il capo, un poco rassegnato, per rispetto nei confronti di Qui-Gon e rispose: «Hai ragione, Maestro, ti chiedo scusa. Ho agito senza riflettere, ma non potevo rimanere fermo senza provare ad aiutare gli Scii-nori»
A questo punto, Qui-Gon non riuscì a trattenere il sorriso e disse: «Lo so, Padawan, e infatti li aiuteremo, ma senza accusare nessuno. Ora al lavoro: a cena siamo stati invitati dal Consigliere e partirà la seconda partita e, Obi-Wan, intendo vincerla» un breve occhiolino venne rivolto al sedicenne che sorrise e si alzò dalla poltrona per aiutare il suo Maestro.

Angolino di Dragasi
Ed eccomi dopo mesi con una nuova OS sul mio duo preferito di Star Wars. Li adoro davvero e mi piace immaginarmeli in varie possibili interazioni tra loro. Dopotutto Qui-Gon ha fatto da padre al suo piccolo Obi-Wan per oltre un decennio.
In realtà non ho molto altro da dirvi, quindi spero abbiate apprezzato questa piccola OS. Un abbraccio!!
   
 
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