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Autore: Connie91    03/06/2016    3 recensioni
Severus se n'è andato, ucciso dai colpi violenti di Nagini. Ma quello che accade al suo risveglio, non avrebbe mai potuto immaginarlo.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Aldilà



Lily.
Quando Severus aprì gli occhi, questo era il suo unico pensiero.
Pensieri.
Poteva pensare? Eppure era sicuro di essere morto.
Ricordava il Signore Oscuro… il serpente… i morsi…
Harry Potter.
Ricordava il ragazzo che si inginocchiava accanto a lui. Nei suoi occhi non c’era alcuna traccia di odio. Non in quel momento.
Prendi… prendi…
Era riuscito a svolgere il suo ultimo compito, quello più importante: il ragazzo doveva sapere.
Guardami…
E aveva visto gli occhi di Lily un’ultima volta. Una volta ancora prima di morire…
Ma era morto davvero?
Riusciva a pensare…
Riusciva a vedere…
Vide la carta da parati logora e ingiallita dal tempo. Vide il pavimento macchiato. La Stamberga Strillante.
La Guerra.
Non sentiva alcun rumore.
Perché?
 
 
Hogwarts.
Non appena la sua mente si concentrò sul Castello, si ritrovò ai cancelli.
Solo per un istante rimase spiazzato da quanto era accaduto, perché immediatamente qualcos’altro catturò la sua attenzione.
Perché il buio della notte non era illuminato dalle luci degli incantesimi? Perché non sentiva rumori?
Lentamente si avvicinò al Castello.
Non incontrò nessuno sul suo cammino e ciò gli parve molto strano. Tutto ciò che poteva vedere era sangue misto a polvere e macerie.
Il silenzio era assordante.
Avanzò verso la Sala Grande e ciò che vide lo lasciò senza parole.
Studenti. Insegnanti.
Cadaveri.
Ma c’era qualcosa che non quadrava. Alcuni di loro sembravano come separati da un velo, gli apparivano sbiaditi.
Si avvicinò ai corpi senza vita messi in fila uno di fianco all’altro. Ad un tratto ne vide uno molto familiare.
«Severus.» chiamò una voce calma e profonda alle sue spalle.
Ancora prima di voltarsi, Severus seppe che la voce che aveva udito apparteneva al cadavere che aveva di fronte.
«Lupin.» mormorò meravigliato non appena lo vide.
L’uomo era in piedi di fronte a lui, la moglie stretta al suo braccio con un sorriso triste.
La sua immagine era nitida.
«Cosa…» chiese Severus confuso guardandosi attorno.
Ma Lupin lo interruppe con un abbraccio. Piton si irrigidì alla sua stretta.
«Severus io… so tutto. Perdonami.»
La sua voce si ruppe, ma Piton capì cosa intendesse dire ed annuì, anche se lui non poteva vederlo.
Remus si allontanò e lo guardò dritto negli occhi, e in quello sguardo mise tante parole non dette.
«Per quale motivo vedo alcune persone sfocate?» domandò dopo alcuni istanti di silenzio.
Lupin aprì la bocca per rispondere, ma Tonks lo precedette.
«Le persone che vedi sfocate sono i vivi»
«Non capisco, noi non siamo fantasmi!» protestò.
«No» rispose Remus calmo «nessuno dei vivi può vederci. Io penso che questo sia l’aldilà.»
Severus si guardò intorno sempre più confuso e solo allora notò il ragazzo dai capelli rossi proprio di fianco a lui.
Fred Weasley osservava con le lacrime agli occhi il suo gemello George che piangeva disperato chino sul suo cadavere. Intorno a lui il resto della sua famiglia.
 
Potter.
Dov’era Potter? Si stava forse dirigendo verso morte?
No.
Harry Potter doveva andare al Pensatoio. Nell’ufficio di Silente.
 
Di nuovo, non appena si concentrò, si ritrovò di fronte al gargoyle di pietra. Non fece in tempo a dire nulla che la statua si scostò rivelando la scala a chiocciola. Salì con passo incerto i gradini che lo separavano dall’ufficio.
Quando arrivò nella stanza fece appena in tempo a vedere Harry Potter sparire dentro il Pensatoio.
 
Ma qualcosa attirò la sua attenzione.
Una ragazza dai fiammeggianti capelli rossi e i brillanti occhi verdi gli sorrideva dall’altro lato dell’ufficio.
Allungò una mano, come per chiamarlo a se.
«Severus.»
Piton sgranò gli occhi, incredulo.
«Lily.» ansimò con le lacrime che fremevano per uscire.
Non poteva essere vero. Dopo tutto il tempo trascorso, non poteva credere che quella che aveva di fronte fosse davvero Lily Evans.
In quel momento, Severus si accorse di avere ancora un cuore perché batteva così tanto da fargli male, come se volesse uscirgli dal petto. Ma niente aveva importanza ora che Lily era di fronte a lui e gli sorrideva.
Non le tolse gli occhi di dosso neanche per un istante, avido della sua immagine che tanto gli era mancata in quei lunghi e tormentati anni. Pensò che avrebbe potuto restare a rimirarla per sempre, e non se ne sarebbe mai stancato. Gli bastava vedere quel sorriso e sapere che era per lui. Suo e di nessun altro.
Era splendida, proprio come la ricordava. Proprio come l’ultima volta che l’aveva vista prima che…
Voldemort.
Ad un tratto, Piton si risvegliò dal senso di pace che gli aveva infuso il rivedere Lily. Suo figlio Harry stava per conoscere la verità. Avrebbe scoperto i suoi sentimenti più profondi, il suo segreto più grande. E avrebbe appreso che non c’era scampo per lui da quella guerra. Che l’unica alternativa per lui era morire per mano del Signore Oscuro.
Dopo la morte di Lily, Severus aveva compreso che la sua vita non avrebbe più avuto senso. Tutto perse significato e giorno dopo giorno si rese conto di quanto fosse inutile la sua esistenza ora che lei non c’era più. Ma Silente lo aveva salvato, aveva trovato per lui un nuovo scopo per continuare a vivere quella vita che era rimasta brutalmente vuota.
Ma Harry Potter doveva morire, non c’era altro modo. Aveva fatto di tutto per proteggerlo, ma non avrebbe potuto salvarlo dal suo destino.
Abbassò il capo, incapace di continuare a guardare la ragazza negli occhi.
« Lily, io… perdonami.» singhiozzò cadendo in ginocchio e coprendosi il volto con le mani.
«Oh Severus! » sussurrò lei dolcemente «Io devo solo ringraziarti.»
«Io… io ho fallito! Tuo figlio… Harry… non sono riuscito a proteggerlo! Perché il Signore Oscuro sia sconfitto, lui deve morire! Perdonami! Ti ho delusa…»
Lily si avvicinò lentamente a lui e con un gesto delicato gli sollevò il mento per poterlo guardare nuovamente negli occhi.
«Severus, tu l’hai protetto fino ad ora rischiando la tua vita. Harry non può evitare il suo destino e la colpa non è tua. Io posso solo ringraziarti per tutto quello che hai fatto fino ad ora. Grazie, Severus.»
Improvvisamente, qualcuno si schiarì la voce. Solo allora, Piton si accorse che in quella stanza non erano soli. Sì alzò velocemente.
Una copia più grande di Harry lo fissava imbarazzato da dove poco prima si trovava Lily.
«Severus» cominciò piano James.
Piton lo osservò senza dire una parola.
«Severus» riprovò «Mi dispiace. Per tutto. Perdonami.»
Severus sospirò ma tacque.
In pochi passi James gli fu di fronte e gli tese la mano.
Severus lo guardò sorpreso. Poi spostò lo sguardo su Lily che gli sorrideva incoraggiante.
Piton strinse la mano con forza.
«Grazie. Non dimenticherò quello che hai fatto.»
«L’ho fatto per Lily.»
James sorrise.
«Lo so. Ma non importa.»
In quel momento, Harry tornò dal Pensatoio.
Severus lesse nei suoi occhi quanto era sconvolto e non poté biasimarlo.
Lily gli prese la mano e la strinse.
«Resta con noi.»
 
Lo seguirono mentre con passo deciso andava verso il suo destino. Vide determinazione sul suo volto, e forse una punta di rassegnazione.
Lungo il tragitto, Severus lanciò qualche occhiata di sottecchi a Lily e si stupì vedendola così serena. Stava accompagnando il figlio a morire, ma guardando il suo volto disteso non sembrava.
Distolse lo sguardo preferendo il silenzio.
 
Ad un tratto, Harry si fermò ed estrasse dalla saccoccia che portava al collo un Boccino d’oro. Severus si chiese a che cosa potesse servirgli in quel momento, ma non capì. Harry fissò l’oggetto per qualche istante, poi con mano tremante, lo portò alla bocca. Nel momento esatto in cui le sue labbra sfiorarono il metallo freddo, il Boccino si spezzò. Estrasse la bacchetta e ne illuminò il contenuto.
La Pietra della Resurrezione brillava sotto la luce magica.
Harry sospirò e chiudendo gli occhi, la rigirò in mano tre volte.
 
Lily sorrise.
«Severus, noi dobbiamo andare.»
In quell’istante il volto di Lily si fece sbiadito e con esso quello del marito. Piton capì che erano stati richiamati dal potere della Pietra.
“Non ho più ragione di essere qui” pensò.
Non voleva vedere il dolore negli occhi di Lily e non voleva essere presente nel momento in cui Harry li avrebbe raggiunti nell’aldilà. Non dopo quello che aveva visto nel pensatoio.
Decise così di tornare al Castello e in un attimo si ritrovò nella Sala Grande.
Camminò lentamente tra i presenti, scrutando ogni volto nitido o sbiadito. Nessuno faceva caso a lui, cosa che non gli dispiacque.
Vide anime nitide che si innalzavano da corpi sbiaditi e tremò al pensiero di quanti altri avrebbero subito la stessa sorte. Vide dolore e sofferenza negli occhi di chi incontrava e si chiese, ora che rimaneva un solo ostacolo a separare il Signore Oscuro dalla morte, chi avrebbe posto fine alla guerra. Chi ne sarebbe uscito vincitore?
Mentre seguiva i filo dei suo pensieri, si accorse di essere trascinato dal flusso di anime che si riversava fuori al Castello insieme a quanti erano ancora vivi.
Il Signore Oscuro avanzava fiero verso di loro, il volto serpentino ricolmo di soddisfazione.
Poco distante da lui, Hagrid portava tra le braccia il cadavere di Harry Potter.
Se non fossero state provenienti da un altro mondo, le grida che si alzarono dalla folla dei sopravvissuti l’avrebbero stordito. Si guardò attorno e vide solo disperazione. L’ultima speranza del mondo magico si era spenta insieme al ragazzo che ora Voldemort mostrava come un trofeo.
Severus scosse la testa. Ormai tutto era perduto, che senso aveva rimanere a guardare?
Si voltò, dando la schiena al Signore Oscuro, senza sapere dove andare.
Pensò a Lily.
Ci sarebbe stato tempo per cercarla, ma ora non era il momento.
Mentre se ne andava lentamente udì nuove grida. Grida diverse da quelle che aveva udito poco prima. Si voltò d’istinto.
Vide il corpo del serpente cadere a terra e Neville di fianco ad esso con la spada di Godric Grifondoro ancora sollevata.
Poi vide qualcos’altro. Qualcosa che non si aspettava di vedere.
Harry Potter sfrecciava tra maghi e streghe, nascosto sotto il suo Mantello dell’Invisibilità.
Severus si chiese per un istante come potesse vederlo, ma la realtà era che non gli importava.
Harry Potter era vivo, era riuscito a sfuggire alla morte ancora una volta.
Per la prima volta dopo troppi anni, Severus sorrise.
In quel momento Lily passò accanto a lui, gli sorrise raggiante e sfrecciò all’inseguimento di Harry.
Severus non poteva essere più felice.
Senza smettere di sorridere, voltò le spalle al campo di battaglia e se ne andò.



Angolo autrice
Ciao a tutti! Spero che vi sia piaciuta questa mia piccola one shot. Ho immaginato un aldilà un po' diverso da come siamo abituati a pensare, le anime delle persone scomparse non se ne vanno, restano semplicemente in una dimensione separata dove possono comunque seguire quello che succede nel mondo dei vivi che vedono però sbiadito. L'idea mi è venuta guardando il film "Harry Potter e i doni della morte parte 2" dove Harry quando richiama i suoi genitori, Sirius e Remus con la pietra della resurrezione chiede alla madre "Perché siete qui?" e lei risponde "Non siamo mai andati via". In effetti loro erano a conoscenza di quello che era accaduto fino a quel momento quindi questo mi ha portata a pensare che abbiano seguito Harry per tutto il tempo.
Che dire di Severus? Spero non mi sia venuto troppo OOC, nel dubbio l'ho messo come avvertimento. Spero anche che non abbiate trovato troppo sdolcinati gli incontri con Remus ma soprattutto con James. Ho immaginato che quest'ultimo crescendo abbia lasciato da parte le divergenze con Severus e mi è sembrato un modo adatto per farli chiarire.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un enorme grazie a chi leggerà e a chi deciderà di lasciami un commento.
Giulia
  
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