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Autore: Daleko    04/06/2016    0 recensioni
«Com'è bianca questa pelle, la sua pelle. C'è un piccolo fiume color fiordaliso che scorre in quell'immacolato manto di neve...» «Ti ascolto».
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Conversazione di un inverno inatteso


«Piccolo, scintillante. Ferisce gli occhi». «Cos'è che vedi?»
«Non lo so. Sono piccoli, gelidi lampi...» «Ma che cos'è?»
«Com'è bianca questa pelle, la sua pelle. C'è un piccolo fiume color fiordaliso che scorre in quell'immacolato manto di neve...» «Ti ascolto».
«Potrei sfiorarla, ma perché farlo? Non ho mai visto della pelle così diafana, quasi trasparente. Vorrei riempirmene gli occhi». «Prova a spostare lo sguardo».
«Non posso, no, è difficile, ho dolore alla testa. Come posso? Ma posso?» «Sì che puoi. Fa' piano».
«Lo sto facendo, ci sto provando... Oh!» «Che cosa c'è?»
«Il manto di neve continua fragile in un piccolo sentiero...» «Cos'è che vedi?»
«Non lo so. È sottile e il fiume di fiordalisi continua a scorrere verso l'alto... Poi scompare». «Scompare?»
«Sì. Dietro una curva, una piega, non saprei». «Va bene, e più in su?»
«Oh, non so, non credo di poterlo fare. Ho molto, molto dolore alla testa». «Provaci».
«...» «Che cosa c'è?»
«Il suo naso, il suo mento, come sono belli. Vorrei così tanto accarezzarli...» «Fallo».
«Non posso, no, questo non posso farlo. Guarda com'è minuto, il suo naso!». «Perché no?»
«Piccolo e circondato di efelidi... Piccoli fiori nel suo manto di neve». «E il mento, com'è il mento?»
«Rotondo e grazioso, come un abbellimento». «Un abbellimento?»
«Sì, qualcosa che abbellisce un paesaggio già bello di suo». «E il resto del paesaggio?»
«Non c'è un resto». «Certo che c'è un resto. Un naso, un mento... E gli occhi? Le guance, la fronte?»
«No, no! Se li guardassi mi sporcherei». «Ti sporcheresti? Perché?»
«È tutto così vischioso. Sono tende pesanti». «Di quali tende stai parlando?»
«Di quelle che ha sul volto. Mi mancano i suoi occhi...» «Chi ha messo quelle tende?»
«Non lo so, era così buio...» «E le hanno coperto il viso?»
«No, no. Le tende scendono da sole, magnifiche distese di rosso autunno sul suo viso fiorente». «E poi?»
«E poi arriva il gelido inverno...» «C'è l'inverno sul suo volto?»
«Sì, e ha l'autunno incrostato sul volto ormai appassito». «Cosa mi dici delle sue labbra?»
«Non posso più guardarle, ne ho paura...» «Paura? Perché?»
«Perché è da lì che sboccia il fiume fiordaliso». «Sono dello stesso colore?»
«Sì. Blu, viola, macchiate dell'autunno schizzato intorno. Sono schiuse e minacciano amore». «Hai paura dell'amore?»
«Ho paura di non rivedere più la primavera...» «La tua, oppure la sua?»
«Entrambe. Ho così dolore...» «C'è l'autunno in te?»
«Dietro di me. La mia nuca sta perdendo vita...» «La casa è vuota?»
«Ora sì. Tutto è in silenzio». «Riesci a prenderle la mano?»
«Non lo so, però posso provarci». «Dormite insieme, amanti infelici. Che l'inverno possa
rendervi eterni».

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