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Autore: kikidabologna    14/04/2009    7 recensioni
Una semplice storia d'amore che culminerà nel matrimonio, e che incontrarà tradimenti e riappacificazioni. Dal capitolo 6: Harry aveva imboccato proprio in quel momento quel corridoio. E quale occasione migliore per farlo ingelosire ancor di più? Josh stava ancora blaterando quando Ginny lo tirò a sé e lo baciò con sfrenata, finta passione. «Disturbo?» Harry si era fermato esattamente di fronte a loro. Il suo tono tradiva il nervosismo. «Cosa vuoi?» domandò la rossa brusca, lasciando Josh e provvedendo subito a nascondere il compiacimento. «Devo parlarti. Puoi venire un attimo con me?» chiese freddo il moro, tendendole una mano. La gelosia gli si leggeva in faccia. Ginny non seppe mai quanto tempo rimase lì impalata come uno stoccafisso a fissare la mano di Harry. Fatto sta che una voce interruppe il fluente corso dei suoi dolci pensieri.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutti i personaggi di questa fic (a parte alcuni casi eccezionali) non mi appartengono e non è mia intenzione di utilizzarli a scopo di lucro.
 
E’ praticamente una fic che tratta gli avvenimenti dalla fine del settimo. Sembrerò una pazza ad azzardare una storia del genere, ma proprio non resistevo!!xD
E poi l’idea di Harry professore mi ha sempre affascinata, da quando avevo letto nel libro che anche Riddle ambiva alla cattedra di insegnante contro le arti oscure.
So che  questo sito ce ne saranno almeno altre cinquanta di fic simili a questa, e per questo chiedo agli autori di non portarmi rancore nel caso sia già una loro idea. PRECISO che la mia idea non si può definire rubata, perché ogni fic è originale a modo suo, e con questo ho detto tutto. Anzi, se qualcuno mi vuole consigliare o addirittura aiutarmi ne sarò grata.
Un ‘altra cosa: so che le Harry/Ginny possono sembrare noiose, ma mai giudicare il libro dalla copertina (o in questo caso la fic dall’intro xD)
AVVERTENZE: Probabilmente terrò altri personaggi secondari di scarsa importanza che però sono morti, magari potete dirmi quelli che più vi piacciono così li faccio resuscitare.. XD [naturalmente non quelli importanti come Fred, Tonks o Remus…]
E un’altra cosa: Forse ho fatto dei pasticci con l’ordine cronologico, perché ho letto i romanzi un sacco di tempo fa e mi ricordo solo le cosa più importanti, non i dettagli.
Detto questo vi lascio al primo capitolo 
P.S: Me lo lasciate un commentino?

»And  I’m telling You I’m not Going
1. COMPLEANNO ALLA TANA
Harry richiamò Edvige II. La candida civetta che stava volteggiando sopra la sua testa planò dolcemente e si appollaiò al suo braccio. Gli beccò amichevolmente il viso, spostando di traverso gli occhiali che Harry si affrettò a raddrizzare.
«Brava ragazza» Disse dandole un buffetto sul becco.
Harry stava rimirando il tramonto assieme all’animale quando una voce alle sue spalle lo fece sobbalzare.
Harry si voltò di scatto, la bacchetta alla mano.
«RON!!!»
Harry, tutto paonazzo in volto, si avvicinò all’amico che intanto se la rideva di gusto.
«Dovresti vederti, Harry, sei rosso come un peperone!! Manco ci fosse mia sorella nei paraggi!»
Harry tentò di ribattere, ma si fermò appena in tempo, perché da dietro a Ron comparve la signora Weasley, quel giorno piuttosto nervosa.
« Tesoro, sbrigati che dobbiamo andare, tuo padre ci aspetta alla stazione. E mettiti il maglione che ti ho mandato a Natale, perché qui fuori fa abbastanza freddo. Anzi si gela. E non fare quella faccia, perché anche se siamo in estate non si è mai troppo prudenti… Dai, fai in fretta, altrimenti ti lascio qui e te torni a casa da solo e a piedi. Forza, vai a prendere quel bagaglio laggiù…Harry, sicuro che non vuoi un passaggio?»
Harry scosse la testa.
«Grazie signora Weasley, ma credo che prima di tornare a casa farò visita a Godric’s Hollow.»
Ron s’intromise nella conversazione.
« Però ci vieni stasera a cena da noi, vero? Eddai, Harry, me l’avevi promesso! Mamma cucinerà il  famoso tacchino arrosto, proprio come lo fanno i Babbani! Sai, no? Quello che le hai insegnato a fare tu!»
Harry ammiccò divertito, mentre Ron cercava di trascinare un pesante bagaglio obsoleto. Aveva le ruote arruginite per il disuso e cigolava ad ogni passo del ragazzo.
«D’accordo, per cena ci sarò! Ehi Ron, ti serve una mano?»
«Non ti preoccupare, e poi ora che mi sono diplomato e che mio padre ha avuto una promozione, sono sicuro che i miei mi compreranno un baule migliore, questo fa veramente schifo!»
La signora Weasley sbuffò.
«Eh no, Ronald!!» Esclamò con cipiglio, «Ora che sei grande puoi benissimo lavorare e guadagnarteli i soldi! Prendi esempio da Charlie, che sgobba tutto il giorno con i mostri per vivere! Guarda, se oggi vai a farmi una piccola commissione ti do due zellini, che ne dici?»
«Solo due? Per uno della mia fama? Guarda che c’è chi pagherebbe diecimila galeoni anche solo per starmi accanto!!» Ribadì Ron gonfiando il petto fiero, riferendosi all’ultima battaglia di Hogwarts.
«Sì: Hermione!!» Ululò George, spuntando da dietro l’angolo. Evidentemente aveva origliato la conversazione con l’orecchio buono.
« Non sei affatto divertente, fratello» lo rimbeccò Ron, «Smettila e vieni ad aiutarmi piuttosto.»
George si catapultò vicino al fratellino, che tentava inutilmente di issarsi la valigia sulle spalle per attutirne il peso.
«Allora ci vediamo stasera Harry, Ciao!!»
I due fratelli salutarono Harry in coro, mentre mamma Weasley borbottava qualcosa del tipo «Arrivederci caro! Forno a quarantacinque gradi, giusto?»
Harry agitò la mano fino a quando i tre scomparvero in lontanaza. Poi si rivolse di nuovo alla fedele civetta.
« Edvige, ti va di venire a Hogsmeade con me per prendere un regalo per Ginny?»
________
 
Harry si presentò alla tana verso le sette e mezza. Sarebbe anche passato prima, ma al cimitero aveva impiegato più tempo del previsto. E poi era anche passato da Hogsmeade per prendere un regalo per il compleanno della più piccola dei Weasley. Infatti proprio quel giorno, esattamente l’11 agosto, Ginny compiva gli anni. Harry aggiustò il fiocco del pacchetto che teneva sotto braccio e si sistemò il colletto della camicia nera che aveva indossato per l’occasione, assieme ai suoi jeans preferiti. Quella sera non portava gli occhiali, perché grazie ad un incantesimo temporaneo di Corretta Visione poteva ridurre la miopia al minimo. Sfortunatamente la magia durava poco, fino a quando chi la usava non si fosse addormentato. Harry esitò un momento, poi suonò il campanello, eccitato come non mai. Normalmente si sarebbe aspettato di vedere Ron spalancare la porta; ma evidentemente quel giorno l’amico stava facendo altro, perché ad aprirgli venne Hermione.
«Harry!» Esclamò la ragazza, gettandogli le braccia al collo con le lacrime agli occhi. «Harry! Per l’amor di Dio, dove ti eri cacciato? Lo sai che ti stavamo aspettando da ben venticinque minuti?! Credevamo ti fosse successo qualcosa, eravamo così in pensiero!! Perché non ci hai avvertito che avresti ritardato?»
Harry cercò di rispondere, ma tra Hermione che lo stava strozzando e il suo equilibrio instabile sull’ultimo gradino non riuscì nemmeno a chiedere scusa. La ragazza allentò la presa solamente quando dall’interno dell’abitazione giunse un botto frastornante seguito a ruota da un urlo. I due si affacciarono spaventati sulla soglia, e appena videro lo spettacolo che si presentava di fronte ai loro occhi scoppiarono in una fragorosa risata. La piccola Weasley era ricoperta da capo a piedi di una strana sostanza verde e appiccicosa.
«Ginny, sei troppo ridicola!! Vatti a dare una ripulita prima che il tuo ragazzo ti veda in questo stato!!» Disse tra le risate Hermione mettendo una mano sugli occhi di Harry per impedirgli la visuale.
«Eddai, Herm, Ginny è la festeggiata, che importa?» incalzò il moro, cercando di sbirciare.
«I soliti maschi!!» Commentò Hermione, alzando gli occhi al cielo.
Ginny fece in tempo a vedere una Hermione -in  preda a convulsioni del tutto anormali- avvinghiata stretta al collo di Harry prima di essere trascinata via di peso dalla signora Weasley.
«George, io ti ammazzo!! Questa è una promessa!!!» Urlò Ginny, con voce strozzata, mentre cercava disperatamente di aggrapparsi al mobilio per sfuggire alla presa ferrea della madre e raggiungere il fratello.
«Cosa le hai fatto?» Chiese Harry con tono di rimprovero rivolto a George, scostandosi da Hermione.
«Io non le ho fatto proprio niente. E’ stata lei a voler aprire il mio regalo di compleanno.» Si giustificò George alzando le mani in segno di difesa. «Non avevo ancora ricevuto il brevetto ufficiale, ma grazie alla mia sorellina sono riuscita a collaudarlo. Vedrai, sarà un successone, uno dei prodotti più venduti della prossima stagione… E’ la Ceralacca matta n°14… Ultimato stamattina, poiché quelli prima non erano abbastanza soddisfacenti, questo prodotto riprende tutte le caratteristiche della Puzzalinfa, soltanto che ne tralascia il fetore nausabondo…Forte, eh? Ma ci credete che Neville ne ha già comprato una dozzina di confezioni?»
Harry si sedette sul divano accanto a lui e lo fulminò con lo sguardo.
«E quindi è stato quel coso ad impiastricciare Ginny in quel modo?» Domandò aggrottando la fronte.
«Non voglio sapere cosa ne è stato dei 13 tentativi precedenti…» aggiunse borbottando sottovoce.
«Ehi ciao Harry!» lo salutò allegramente Ron, sporgendosi dalla soglia della cucina.  Indossava guantoni da forno sporchidi cioccolata, e il viso era infarinato di fuliggine e schizzi di glassa. Probabilmente stava aiutando i genitori a preparare la cena, composta da tacchino arrosto e torta di compleanno per la festeggiata, il tutto rigorosamente secondo metodi Babbani.
Pochi minuti dopo tornò Ginny, con un vestito blu corto immacolato e i capelli rossi puliti e rigorosamete piastrati per l’occasione. Entrò nella sala lentamente, ancheggiando in modo provocante, e subito si diresse verso il divanetto di fronte al camino, dove erano seduti George, Harry e Hermione. Con movimenti sinuosi e delicati si accomodò sulle ginocchia di Harry, accavallò le gambe e allacciò le braccia intorno al collo del ragazzo, facendo aderire il suo corpo a quello dell’altro.
«Andiamo ragazzi, eravamo d’accordo che non avreste fatto smancerie in pubblico!!» Si lamentò George, facendo finta di vomitare. Hermione invece si alzò, e dopo essersi beccata un’occhiataccia da Ginny per aver abbracciato Harry prima, si diresse in cucina, da Ron.
Harry aveva ancora il pacchetto colorato sottobraccio, e quando baciò Ginny glielo fece scivolare in grembo per sbaglio, mentre le cingeva la vita per approfondire il contatto. La ragazza vide il regalo e subito s’ interruppe per lo stupore.
«Harry, non serviva, davvero… Perché ti sei disturbato?» Chiese ingenuamente, rigirando il pacchetto da tutti i lati, come per studiarlo.
«Non so come si usa qui, ma nel mondo dei Babbani quando uno festeggia il proprio compleanno di solito riceve dei regali!» disse Harry ammiccando, ricordandosi dei trentotto pacchetti di Dudley.
Ginny disfò il fiocchetto scarlatto e scartò velocemente il regalo. Dentro vi era una statuetta di cristallo raffigurante un cavallo nell’atto di nitrire ritto sulle zampe posteriori.
«Oh, Harry, è bellissimo!!» Esclamò la ragazza, accarezzandogli la criniera vitrea.
«L’ho visto in una vetrina e mi è venuto in mente il tuo Patronus… Ma non è tutto, guarda cos’altro sa fare!»
Harry schioccò le dita e il cavallo si staccò dal piedistallo, partendo al galoppo a mezz’aria, sospeso nel nulla. Fece il giro completo della stanza al trotto, e poi rallentò l’andatura  e si risitemò sulla pedana cristallina ancora in mano a Ginny. La ragazza si guardò intorno ammirata: il cavallino aveva lasciato una scia color arcobaleno, come se all’interno della stanza  qualcuno avesse proiettato in un prisma la luce del sole.
«Wow!! Grazie mille, amore mio!!»
Ginny appoggiò la statuetta sul tavolino accanto e prese il volto di Harry fra le mani, baciandolo sulle labbra con una passione inimmaginabile.
Ma furono interrotti nuovamente dal campanello.
Erano arrivati Luna, Hannah (Abbott) e Angelina, carichi di dolci e pacchetti multiformi. Ginny estasiata li aprì uno a uno seduta sul tappeto di fronte al caminetto, sotto gli sguardi amorevoli dei genitori, che si rendevano finalmente conto che la loro piccola principessa era cresciuta. Ginny ricevette rispettivamente da Luna una collana di tappi di bottiglie di succo di zucca –ispirata a quella della stessa Luna- , un paio di orecchini da parte di Hannah, e un lucido per manici di scopa da parte di Angiolina. Anche Hermione le fece un regalo: un libro interessante intitolato “Tutti i segreti e strategie nascoste del Quiddith per Cacciatrici esperte”, al cui interno era nascosto anche un inserto di un giornaletto, che spiegava come far breccia nel cuore della persona amata. Purtroppo Hermione l’aveva comperato e incartato prima che Harry e Ginny si mettessero insieme. Ma alla rossa piacque comunque.
Dopo essersi ringraziati a vicenda, gli invitati e la festeggiata si sedettero intorno al tavolo che per l’occasione era stato duplicato in larghezza. Sulla sua superficie leggermente inclinata -a causa di una dannata gamba zoppa- era stesa una tovaglia dai motivi floreali, le cui foglie ondeggiavano leggermente e i fiori sbocciavano all’improvviso, proprio come in una foto magica scattata ad un paesaggio tropicale nella stagione delle piogge, quando tutto è rigoglioso e lussureggiante.
Il tacchino farcito era appoggiato al centro di un ampio e ricco buffet, in modo che ognuno si potesse servire da solo. Stranamente la carne del volatile era cotta a puntino, cosa che stupì non poco Harry. Dopo il pranzo toccò ai dolci: gli ospiti avevano portato una megaconfezione di cioccorane e cioccalderoni e una scatola speciale di Tuttifrutti+1.
Ron, seduto in mezzo ai suoi migliori amici, si abbuffò più del solito, e alla fine della cena gli rimase perfino una macchiolina di panna montata sul labbro superiore, che Hermione si affrettò a rimuovere delicatamente col suo fazzolettino.     
Stavano parlando animatamente del più e del meno quando si udì un picchettio acuto provenire dalla finestra del salotto. George si alzò e aprì i vetri, scostando le tendine color cremisi. Un barbagianni entrò volando alto, e planò sul tavolo facendo cadere la lettera che teneva stretta nel becco dorato. Ron l’afferrò prontamente e la porse a Harry (intento a baciare la festeggiata), poiché sulla  busta c’era scritto a caratteri cubitali “X Potter”.
Harry l’aprì con noncuranza, credendola l’ennesima. Non si era accorto che proveniva da Hogwarts. Ecco cosa vi era scritto:
 
Egregio Mr Potter,
è mio grande onore poterle offrire il posto di insegnante di Difesa contro le Arti Oscure nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. I corsi avranno inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.
Con ossequi,
Minerva McGranitt
Direttrice
 
Harry ancora a bocca aperta per lo sgomento lasciò cadere il foglio mentre Ron dietro di lui cercava di sbirciare. Ginny sbiancò.
  
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