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Autore: BBL    14/04/2009    5 recensioni
La mia prima storia qui pubblicata. Recensite in tanti! “Katy vatti a nascondere!” disse Miley sottovoce. “Si, ma dove?” “E che ne so, vai nell’armadio!” “Come un tenero amante?” sbottò Katy sorridendo. Miley si allungò e la baciò ancora. “Si”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kaely

 

Vedeva già i flash, infondo alla strada, delle macchine fotografiche dal suo finestrino oscurato. Il suo battito cardiaco nelle ultime ore aveva raggiunto livelli preoccupanti. La limousine iniziò a frenare. L’autista gli aprì lo sportello e lei facendo scivolare lentamente la sua gamba, arredata di tacco vertiginoso, fu abbagliata dai mille flash e assordata da altrettante urla. Appena fatto qualche passo due giornalisti gli piombarono davanti, con pronti i microfoni su cui c’era stampato il logo E!.

Miley, sei fantastica stasera! Vuoi dirci cosa indossi?”

Indossava un vestito rosso sopra il ginocchio, leggermente a palloncino, senza spalline e delle scarpe argento aperte sul davanti che mettevano in evidenza le sue bellissime gambe, con una pochette oro.

“Grazie. Questo è un vestito di Rebecca Minkoff

Era sicura che quella frase l’avrebbe ripetuta almeno altre cento volte quella sera.

“E dicci, come trascorre tra te Justin?”

Se l’aspettava quella domanda ma sperava fino all’ultimo che non gliela avrebbero fatta.

“Oh, beh va bene. Stiamo bene insieme.”

Anche se in realtà non stavano affatto bene, lui era sempre assente e la vecchia scintilla che si era creata fra loro cominciava a spegnersi. Ma non aveva voglia di pensarci e tantomeno parlarne con dei giornalisti affamati di nuovi gossip.

“E cosa dici sull’affermazione da parte di Katy Perry rispetto al riprodurre il bacio saffico avvenuto tra Madonna e Britney?”

“Oh beh siamo amiche, e sono sicura stesse scherzando. È tipico di lei fare affermazioni simili. Nulla di cui preoccuparsi!”

  Dopo aver soddisfatto parecchi paparazzi iniziò a firmare autografi, i fan urlavano complimenti a squarciagola e anche loro con i flash non scherzavano.

 

Dopo che tutti avevano preso posto il presentatore annunciò l’apertura dei Kids Choice Award 2008.

Lei era nominata in due categorie: Best Tv Actress e Best Tv Show.

Dopo un’ora e mezza venne annunciata la categoria Best New Artist e vinse la sua amica Katy Perry. Quando salì rimase stupefatta dal bellissimo abito che indossava ma anche dal suo portamento e da lei stessa. Si era fatta davvero molto carina dall’ultima volta che l’aveva vista. Trascorsa un’altra mezz’ora finalmente era arrivato il turno dia annunciare la Migliore Attrice Tv.

“… and the winner is Miley Cyrus!” annunciò la voce forte e squillante del presentatore.

Presa da un impeto di gioia si alzò in piedi pronta a ricevere tra le mani l’ambito premio. Si augurò di non cadere con quelle scarpe. Salita sul palco ringraziò tutti i fan, nel farlo scorse Katy in mezzo al pubblico che la fissava intensamente. Fortunatamente continuò senza incepparsi. Dopo la condussero dietro alle quinte per dirgli di riprendere posto passando dalle scale infondo. Appena seduta riflettè su quanto accaduto. Era felicissima di aver vinto quel premio, ma soprattutto pensò alla strana sensazione che gli aveva provocato Katy. Trascorsi alcuni minuti si convinse che era l’emozione di averla rivista dopo tempo. Nell’altra categoria in cui era nominata purtroppo non vinse ma era comunque contenta di aver avuto successo almeno in una categoria.

Decise di non andare all’After Party, era troppo stanca. Quindi prese la limousine che l’aveva portata e disse all’autista di accompagnarla a casa.

Levata ogni minima traccia di trucco si sfilò il vestito e indossò il suo pigiama preferito che consisteva in una maglia extra-large bianca.  Si addormentò con il sorriso sul viso, ma qualcosa in fondo a lei le diceva che aveva tralasciato in particolare importante.

La mattina seguente si era svegliata di buon ora e si era preparata per raggiungere la palestra.

Le due ore di pilates furono faticose ma piacevoli. Tornò a casa per l’ora di pranzo. Suo padre era sempre stato abile con i fornelli, dote che purtroppo non le aveva trasmesso, quindi era sicura che in cucina la stava aspettando un bel piatto rifocillante. Quel sabato la famiglia Cyrus pranzò con solo due dei suoi componenti, infatti sua madre e suo fratello avevano avuto la brillante idea di partire alla scoperta dell’Europa. Desiderava anche lei partire ma la scuola e la carriera erano i suoi principali ostacoli che le impedivano di viaggiare.

Finito il pranzo, e con quello una gradevole conversazione con suo padre, salì in camera sua per telefonare a Justin, doveva almeno fingere che le interessasse.

Qualche mese prima, tornata single, il padre pensando di renderla felice, le aveva organizzato un incontro con Justin. Ad impatto sembrava funzionasse, lui era spiritoso e affettuoso nell’atmosfera della deliziosa gelateria in cui si erano incontrati, ma in poco tempo si dimostrò egoista e vanitoso. Quindi, per fare felice il padre doveva sopportarlo ancora un po’.

Lui  non rispose al telefono, poco male, non poteva rimproverarle di non aver provato a ritracciarlo.

Era incredibile, ora che ci pensava, che quel sabato sera non avesse niente da fare, di solito li organizzava settimane prima.

Era indecisa se restare a casa o chiamare qualche amica, ma sicuramente non aveva nessuna voglia di fare grandi feste o che so altro, aveva voglia di una serata tranquilla.

Scorrendo la sua numerosa lista contatti sul telefono scorse il nome di Katy. Era da molto tempo che non si vedevano e magari una serata tra vecchie amiche sarebbe stata divertente.

Con grande indecisione e un’ansia che si stupì di provare spinse il bottone verde del suo cellulare.

Beep

Non poteva pretendere che rispondesse al primo squillo no? Allora perché era così agitata?

Beep

Magari era sul divano a guardare la tv e si stava alzando per rispondere.

Beep

Insomma poteva essere occupata in quel momento, ma gli stavano già iniziando a sudare le mani, ma perché si continuava a chiedere.

Dopo una lunga serie di Beep stava schiacciando il pulsante rosso quando udì un squillante pronto venire dal suo telefono.

Presa dal panico mise giù.

Ma insomma che le prendeva? Forse era l’emozione di risentirla dopo tanto tempo, o forse era l’imbarazzo nel chiederle di uscire, o forse, più di tutte, era la paura di ricevere un no come risposta.

Il cellulare iniziò a vibrare. Lei sapeva che era Katy, e dopo aver meditato in fretta e furia rispose.

“Si?”

“Ciao Miley, come stai? Hai bisogno?” la accolse la voce calorosa di Katy.

“Ehi ciao, si si sto bene. Ehm no, cioè si ho bisogno. Ti devo chiedere una cosa.” Iniziò a camminare per la stanza.

“Ok. Dimmi”

“Eh si, volevo chiederti se tu hai qualcosa da fare stasera, sai sono qui che mi annoio in camera mia…

“Oh. Mi dispiace Miley ma fra poco devo andare via.”

“Ah, non ti preoccupare fa lo stesso” le rispose fingendo il disinteresse.

“Mi dispiace molto.” Sembrava sincera.

“Oh ma non importa, figurati.”

“No, ascolta ci possiamo trovare un’altra volta, se ti va?”

“Oh, si mi piacerebbe molto” disse prontamente con entusiasmo cancellando la delusione che l’aveva colpita prima.

“Perfetto ti va bene sabato prossimo, magari andiamo a ballare?”

Non aveva nessuna voglia, ma accettò egualmente.

“Bene allora alla settimana prossima Miley, Smiley!” e seguì una risata.

“Ah. Ok, ciao”

“Ciao”

La conversazione terminò.

Buttò il telefono sul letto e tirò un respiro di sollievo.

Per quella sera decise di mettersi avanti con i compiti.

Quando fu il momento di andare a letto riuscì finalmente a riflettere su quanto accaduto. Si accorse di quanto l’adolescenza sia un passaggio oscuro, indeciso e spensierato. Cercò di capire il perché delle reazioni avute poco prima ma si addormentò sentendo che quel particolare che aveva tralasciato la sera prima si fece più fastidioso.

La mattina seguente si scoprì ansiosa nell’aspettare il sabato seguente. Aveva una voglia straziante di vedere la sua amica Katy. Ma perché, si chiese, doveva aspettare fino al sabato seguente? Quindi decisa telefonò a Katy. Magari poteva sembrare insistente e magari poteva disturbare ma questa volta non gli importava. Dopo tre squilli Katy rispose con la voce di chi si è appena svegliato.

Uhmpf… Pronto”

Ora era certa di aver disturbato.

“Ciao Katy, ti disturbo?”

“Oh sei tu Miley no figurati dimmi”

“Ok senti ti va se ci vediamo oggi?” ora era anche certa di aver fatto la figura dell’insistente.

“Oh, va bene ma stasera perché probabilmente dormirò fino a tardo pomeriggio.”

“Oh si si nessun problema. Va bene se andiamo fuori a cena nel ristorante vicino a casa mia?”

“Va bene. Alle otto ci incontriamo lì.”

“Ok. Buonanotte, e scusa il disturbo.”

“No figurati. Ciao”

All’imbrunire si preparò per la serata.

Optò per una cosa semplice: dei jeans neri molto attillati e una maglia grigia.

Essendo soddisfatta del risultato ottenuto andò in salotto per informare il padre.

“Ehi papà sto per uscire non mi aspettare alzato”

“Perché dove vai?”

“Vado fuori con Katy, a cena”  le rispose con un’espressione alquanto interrogativa.

Katy, Katy Perry? Ma è da molto tempo che non vi vedete” disse perplesso.

“Appunto è per questo che usciamo, stai tranquillo non farò troppo tardi” lo tranquillizzò.

“Ok ciao.”

“Ciao papà”

Avvio la sua macchina, e si diresse per il ristorante. Arrivata nel parcheggio si guardò allo specchio per sistemare i dettagli. Si accorse di essere in ritardo quindi corse fino all’entrata del ristorante.

Katy era lì che l’aspettava. Indossava un abito che le metteva in mostra le toniche gambe e portava una deliziosa borsetta a forma di pasticcino.

 “Ciao Katy!” e l’abbracciò.

Aveva un’ottimo odore e un brivido percorse la sua schiena quando fece aderire il suo corpo a quello di Katy.

“Ciao Miley” disse lei calorosamente.

Finito l’abbraccio si diressero all’interno del ristorante.

“Un tavolo per due?” chiese il cameriere.

“Si” risposero entrambe.

Il camerire le diresse in un piccolo tavolo dove loro si sedettero.

“Allora Miley è da tanto tempo che non ci sentiamo… Come stai?” le chiese guardandola. Miley si sentì tutt’un tratto sotto pressione, gli occhi di lei la colpirono intensamente e ci si perse dentro. Dagli occhi passò alla bocca fino al collo… Sentiva di nuovo di aver bisogno di un contatto con lei.

Miley ci sei?” prese a dirle Katy, si era persa nei suoi pensieri, alqualto maliziosi.

“Oh scusa. Si ci sono. Io sto bene… Ti ho vista l’altra sera agli Award, eri belliss… Volevo dire fantastica. Complimenti.” Stava andando in tilt!

“Oh grazie, anche tu lo eri!” Katy non notò niente, per fortuna.

Dopo quella conversazione alquanto superficiale seguì l’ordinazione di due porzioni di involtini primavera.

Katy nel prendere il suo piatto, portatogli dal gentile cameriere, fece cadere una forchetta. Nel raccogliere quest’ultima gli occhi di Miley caddero innocenti sul seno di Katy. Sgranò entrambe le sue pupille e si mise una mano davanti agli occhi per poi arrossire dietro di essa. Ripresasi, cercò di attaccare in una conversazione seria e genuina. Per due ore parlarono e mangiarono non accorgendosi che il tempo passava…

“Oh ma sono già le undici…” disse Katy.

“Oh non mi ero accorta del tempo, comunque io non ho più molta voglia di stare qui, ti va se andiamo a casa mia, è qui vicino intanto continuamo i nostri discorsi…” chiese Miley innocentemente, aveva ancora molta voglia di continuare a parlare con lei.

“Oh per me va benissimo”

Di conseguenza si avviarono a pagare.

“Sali con me Katy?”

“Oh ok”

Il tragitto fu alquanto breve. Arrivate sulla soglia di casa Miley raccattò da infondo alla borsa le chiavi di casa.

“Mi ricorda i vecchi tempi questo posto” disse Katy guardandola. Per fortuna era riuscita ad aprire la porta in quel momento altrimenti non avrebbe resistito ai suoi occhi. Doveva calmarsi, altrimenti sarebbe esplosa.

“Papà!” urlò, voleva assicurasi dove fosse o, meglio, che non ci fosse. Nessun cenno di risposta, perfetto.

“Ehi Katy vuoi vedere camera mia è parecchio cambiata dall’ultima volta che l’hai vista!.”

Katy persa nell’osservare quell’accogliente dimora fece un cenno affermativo con la testa. Mentre Miley saliva le scale davanti a lei il suo sguardo  cadde sul suo fondoschiena, era tondo e sodo, se fosse stato per lei in quel momento avrebbe preso Miley per i fianchi  poi affondarle le mani in quei bellissimi e profumati ricci. Doveva fare qualcosa non le bastava un semplice abbraccio.

Aperta la porta della camera di Miley si stupì del cambiamento. Aveva cambiato il colore delle pareti e i mobili, ma sentiva ancora l’odore di quando trascorreva i pomeriggi insieme a lei, un odore delicato e ipnotico.

“Beh avevi ragione è cambiata parecchio, ma mi piace!” ed era vero. 

Miley lanciò la sua borsa sul letto, iniziando a sentirsi a disagio. E ora che facevano?

Sentì la porta chiudersi, si voltò e Katy aveva una mano sulla maniglia della porta.

Katy mio padre non c’è… Perché chiudi?”

Katy alzò lo sguardo e avvicinandosi a lei disse

“Oh non so, mi piace la tua stanza, mi piace il suo odore…

Ora erano a pochissimi centimetri una dall’altra. Se Miley prima iniziava solamente a sentirsi a disagio ora poteva dire che era talmente agitata che il cuore le faceva male. Katy affondò, come desiderava, le mani nei capelli di Miley.

“… mi piaci tu” fu sul sospiro di quelle parole che Katy appoggiò delicatamente le sue labbra su quelle Miley.

L’altra provò una profonda scossa lungo la spina dorsale, sorpresa non seppe che fare, aveva le braccia abbandonate lungo i fianchi come un’imbranata. Presa dalla semplicità di quel bacio cinse con le proprie mani la vita di Katy, dischiudendo la bocca.

Katy non poteva aspettare di meglio, si staccò dal bacio e guardandola negli occhi le sorrise, anche lei fece lo stesso. Miley cominciò da dove avevano smesso, Katy voleva di più e quindi presa dall’impeto spinse l’altra sul letto, dietro lei.

Katy fece scivolare una mano lungo la coscia dell’altra premendo il suo peso contro il corpo di Miley.

All’improvviso si sentì sbattere la porta d’ingresso alla casa.

Le due si bloccarono all’istante.

Miley sei in casa?” urlò il padre dal piano inferiore.

“Si, papà!” urlò Miley in risposta, con ancora Katy sopra di lei.

Katy vatti a nascondere!” disse Miley sottovoce.

“Si, ma dove?”

“E che ne so, vai nell’armadio!”

“Come un tenero amante?” sbottò Katy sorridendo.

Miley si allungò e la baciò ancora.

“Si”

Katy dopo quello corse nell’armadio, che era abbastanza grande, pensando a quello che l’attendeva. L’unica cosa di qui era certa era che non avrebbe dormito facilmente quella notte.

Miley dopo un minuto passato a ripensare all’accaduto con stampato in faccia un sorriso da ebete disse al padre

“Papà vado a dormire sono stanca!”

“Ok, bocciolo buonanotte” rispose sempre dal piano inferiore, il padre.

“Buonanotte” disse mentre si dirigeva verso l’armadio.

Lo aprì.

“Beh, vuoi stare lì o riprendiamo da dove abbiamo iniziato?” le disse sottovoce, prendendola e buttandola sul letto.

“Certe affermazioni, le dico riflettendoci alcune volte...” sussurò Katy mentre le sue mani cingevano Miley.

“Non ne dubito” le disse in risposta, prendendo il viso dell’altra tra le mani e baciandola.

“Hai voglia di dormire?”

“Neanche un .”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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