Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.1
Movimento agl'inferi
“Hai
fallito
con Bills, perché mai anche il grande Lourth dovrebbe darti
una seconda chance?”
domandò una figura incappucciata seduta sul monte di spilli
metallici. Teneva
le muscolose gambe dalla pelle verde incrociate. La figura accanto a
lei lanciò
dei versi striduli ed annuì, facendo uscire del fumo dai
buchi sulla sua testa,
coperta da un casco.
“Perché
questa volta non dovrebbe toccare a noi?” domandò.
Una terza figura, nascosta
sotto un mantello violetto, sbatté a terra una coda candida.
“Tutti
e tre
avremo la nostra opportunità” disse.
Incrociò le braccia al petto e si deterse
le labbra viola.
“Però
non è
ancora il nostro momento. Lord Bills ha detto che se vogliamo agevolare
Lourth
e farci notare da lui” spiegò.
“Certo
che
quegli scimmioni sono proprio stupidi. Non c’è
bisogno di essere perfetti come
me per accorgersi che Lord Bills e Wish sono la vera causa della fine
dei
saiyan e tramano contro di loro” disse
l’incappucciato. La figura con il
caschetto ridacchiò e alzò il capo, osservando i
cieli rosso sangue
degl’inferi.
*******************
Re
Yammer mise
un paio di magliette hawaiane in valigia, accanto a delle pile di
calzini e
sospirò. Si voltò verso il figlio.
“Questa
volta non combinare disastri. È un miracolo che siamo
riusciti a ritrasformarti
dopo che eri diventato Janenba” si lamentò. Chiuse
la valigia. Il ragazzetto si
tolse una cuffia dall’orecchio e sorrise.
“No
problema, pà”
disse. Re Yammer si
massaggiò la fronte, un rivolo di sudore scese fino a uno
dei suoi corni.
“Non
so cosa
fare. Non è l’idea migliore lasciare tutto in mano
a qualcuno che si fa
licenziare anche dai lavori più umili. Però se
lasciassi tutto a tua sorella
Sissi, finirebbe per mangiarsi metà delle anime”
brontolò. Saike gli diede una
pacca sulla spalla.
“Sereno
pà. Nemmeno
organizzerò una festa coi
miei amici” disse. Re Yammer roteò gli occhi.
“D’altronde
se la divinità della distruzione ti ricorda che non ti
prendi ferie da
parecchio e non la vai mai a trovare, non puoi mica rifiutare
l’invito” mugolò.
Si caricò la valigia sulla spalla possente e si diresse
verso la porta.
“Mi
raccomando. Quando torno voglio trovare gl’inferi interi,
nessuna festa e
soprattutto tutti gli orchi infernali a lavoro”
ordinò, uscendo.
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La
figura
con il mantello violetto osservò il lago di sangue in
lontananza, gli zampilli
che si alzavano verso il cielo e si girò. Guardò
la montagna davanti a sé,
l’entrata era una gigantesca bocca dotata di affilati denti
di roccia nella
parte superiore e, nella pietra, erano scavati due occhi.
“Siamo
arrivati” disse. L’incappucciato fece fremere le
grandi ali da cavalletta sulla
propria schiena.
“Io
ero
convinto fosse prima della zona dell’oblio”
sussurrò. La creatura rosa al suo
fianco, con il capo coperto dal caschetto, gli diede una gomitata. Fece
una
serie di fischi e il verde gli diede una gomitata a sua volta.
“Non
è che
non mi fido, sciocco” brontolò. La guida
sospirò.
“Nemmeno
Zarbon e Dodoria litigavano come voi. Smettetela, non dobbiamo fare
rumore o ci
ucciderà. Dobbiamo liberarlo e metterci immediatamente in
salvo” spiegò.
Digrignò i denti e strinse i pugni.
“Perché
mai
Bills, il portatore del potere del serpente, sua signorina della
distruzione,
vuole chiedere aiuto a uno scimmione” sussurrò
l’incappucciato. Il dannato con
il caschetto fischiò.
“Ha
ragione
lui, non glielo chiede perché è un saiyan, ma
perché un potere distruttivo
giace in lui. Il potere della leggenda, l’unico che, insieme
a quello del
drago, può imbrigliare quello reale”
spiegò quello dalla pelle bianca.
Entrarono.
“KAKAROTH! TI
ODIOOO!” risuonò all’interno
della grotta. I tre videro un
gigantesco saiyan legato con delle catene dorate a una parete di
roccia,
intento a gridare.