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Autore: fiphina    05/06/2016    4 recensioni
Fanfiction ispirata a "sette ragazzi solo per me" di lady windermere e ovviamente con il suo consenso.
Fanny Edwards è una ragazza come tante altre, la cui vita non potrebbe proprio dirsi essere 'baciata' dalla fortuna. Almeno fino a quando, insieme ad un professore bizzarro, non vivrà un'avventura altrettanto bizzarra e che di naturale avrà ben poco. Che succederà? Chi incontreranno su loro cammino?
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DUE SEMPLICI DIFFICILI PAROLE: TI AMO!
 
 
Passò più di una settimana da quando Fanny e il professore fecero ritorno nel mondo reale. La prima a riempire di abbracci la ragazza fu la sua amica Debbie, anzi se l’era ritrovata dentro casa facendole prendere un accidente… alle sette del mattino poi! D’ora in avanti voleva dedicarsi solo al lavoro, infatti con l’aiuto dell’amica Fanny riuscì a convincere l’ex datore di lavoro a pubblicare la sua esperienza, con tanto di foto ed informazioni.
La notizia riscontrò un notevole interesse da parte delle persone, soprattutto attirò molto l’attenzione dei fan della Marvel. Inoltre accrebbe le vendite del giornale e anche le visite sul sito. Grazie a questo, il signor Brown diede alla giovane un’altra opportunità, riassumendola a lavorare nell’ufficio. Dopotutto gli aveva dimostrato le sue buone capacità. Nel
frattempo anche il professore era entrato in contatto con un ricco uomo d’affari che si offrì di finanziare la sua invenzione, così da permettere a chiunque volesse di provarla.

In seguito la Edwards venne chiamata in Germania da un famoso finanziere per farle un’ intervista proprio li. Ora la ragazza stava giusto riflettendo sull’accaduto degli ultimi giorni, mentre finiva di mettere le ultime cose in valigia. Quella stessa notte sarebbe dovuta partire. Si sedette sul bordo del letto e prese in mano il biglietto da sopra il comodino.  Il suoi occhi finirono sulla destinazione del volo: Stoccarda. Rise, più con amarezza che felicità. Alzò lo sguardo in un punto definito della stanza, così diversa da… basta! Era acqua passata, non doveva pensarci più. Si alzò sbuffando e chiudendo la cerniera del bagaglio con estrema noia. Dopodiché si fece una doccia fresca e veloce, indossò una camicetta bianca, un paio di jeans e si legò i capelli con un fermaglio. La sua destinazione fu prima la cucina poi il divano: si era provvista di due scatole da quattro vaschette di gelato di tutti i gusti, e alé le calorie!
Ma la cosa più strana era che singhiozzava mentre mangiava. Ormai svolgeva le cose quotidiane quasi senza voglia. Da quando era tornata, tutto le era diventato come indifferente, come se non facesse parte di quel mondo. Pure i colori più vivaci e accesi le apparivano cupi e spenti. Si sentiva come in una di quelle giornate piovose che durano ore e ore, e di cui non hai la minima idea di quando smetterà. Era difficile portare un peso simile nel cuore, ma doveva riuscirci.

Verso le undici di sera si diresse con un taxi all’aeroporto di New York, dove ad attenderla trovò, con sua grande sorpresa: il professore, i suoi genitori, Debbie e i genitori di quest’ultima.

-V-voi che fate qui…?- Balbettò stupita.

-Pensavi davvero che ti avremmo lasciato partire sola soletta?- Rispose
ironica Debbie, inarcando un sopracciglio e mettendo le mani sui fianchi.

Gli altri si limitarono a sorriderle, annuendo.

-Amica mia… è l’occasione della tua vita! Credevi davvero che potevamo lasciarti sola?- Fanny, commossa l’abbracciò forte.

-Grazie a tutti…-Le sussurrò all’orecchio, sorridendo dopo giorni.

-Prego… e poi mi manca proprio la Germania per la mia collezione di vestiti internazionali!- Scherzò Debbie, ricevendo un pizzicotto come
risposta. Era sempre la solita.

-Tesoro! Come sono contenta di vederti!- Le disse amorevolmente mamma Sarah.

-Figliola- Aggiunse papà James, sorridendo.

-Anche io sono contenta di vedervi!- Rispose Fanny.

-Dai sbrighiamoci, altrimenti a Stoccarda ci arriviamo a piedi!- Ironizzò il professore.

Le avevano fatto capire che non era affatto sola e questo la rasserenò un po’. Per il resto non dovettero aspettare molto per l’imbarco; dopo un quarto d’ora salirono a bordo dell’aereo.

Dopo che salirono a bordo, a notte fonda, tutti si addormentarono. Tutti tranne Fanny.

-Ehi…- La chiamò sottovoce Debbie.

-Ma tu non stavi dormendo?- Replicò la giovane.

-Dai, ora che possiamo parlare puoi rivelarmi qualche dettaglio sul tuo viaggetto…- La stuzzicò la rossa.

Fanny sapeva dove voleva arrivare e cominciò ad agitarsi.

-Cosa intendi?-

-Non fare la finta tonta furbina! L’hai incontrato?-

-Incontrato chi?-

Debbie roteò gli occhi.

-Uffa! Loki chi senno?-

La bionda avvertì una fitta allo stomaco.

-Si…- Rispose normalmente, senza tralasciare alcuna emozione, cosa che all’altra risultò fuori dal normale.

-Oh insomma, hai conosciuto il dio dell’inganno in persona e l’unica cosa che sai fare è dire un semplice “si”? Tu che impazzivi talmente tanto per lui! Io non me lo sarei fatto scappare, sarei rimasta lassù se fossi stata al tuo posto! Non è che magari ti sei presa una bella cotta per lui?-
Ridacchiò quella a occhi sbarrati, sistemandosi la giacca.

Fanny sospirò, cercando di restare calma. Ecco il dito nella piaga!

-E’ esattamente come nel film… niente che tu non sappia Debbie! – Ribatté irritata, girandosi dalla parte del finestrino, lasciandola sbigottita.

La rossa restò un attimo a fissarla, stranita dalla risposta che aveva ricevuto. Fanny era sempre stata una fan di Loki e ora che le prendeva? A volte era più difficile capire lei che un cruciverba.

-Scusami… buona notte allora…- Disse infine, assecondandola, rimettendosi a dormire.

La bionda si mise ad osservare le poche stelle che c’erano. Una lacrima le scese lungo la guancia fino a diventare un pianto silenzioso. Le mancava tremendamente Loki!

Quando finalmente atterrarono in Germania, il giorno seguente, si fecero un piccolo selfie davanti all’uscita dell’aeroporto, per poi prendere un taxi fino a Stoccarda, alla ricerca di un qualsiasi albergo disponibile.
Lo trovarono proprio vicino al luogo dove la sera si sarebbe tenuto l’incontro.

Arrivati davanti all’hotel, fecero la prenotazione, successivamente Fanny fu letteralmente trascinata dall’amica nei negozi di tutta la zona. Avrebbe dovuto dare un’ottima impressione nell’incontro di quella sera.

-Andate pure, qui ci pensiamo noi- Intervenne la madre di Debbie.

-Anch’io ho una cosuccia da sistemare- Intervenne il professore, sgattaiolando via, chissà dove.

Così, dopo essersi congedate dal gruppo le ragazze andarono alla ricerca di tutti gli accessori possibili ed immaginabili.

-Ma… ma… Ho portato già il vestito che devo mettermi!- Protestò inutilmente la ragazza.

-Cosa? Devi andare ad un incontro non ad una festa in maschera Fanny!- Replicò la rossa.

Come non detto… girarono quasi l’intero quartiere ma senza successo.
La povera Fanny ne aveva fin sopra i capelli: quando si andava a fare shopping con una come Debbie, finivi per pregare di voler uscire con un asgardiano rompiscatole qualunque!

-Abbiamo praticamente girato tutta Stoccarda, ma niente!- Si lamentò Debbie.

-Andiamo o faremo tardi!- Si incamminarono verso l’hotel.
 

Le 20:00 di sera…

Fanny era barricata nella sua stanza da ore. In realtà era già pronta da un pezzo; stava solo finendo di sistemarsi i capelli in uno chignon. Aveva deciso di mettersi uno smoking da donna nero con la gonna sopra il ginocchio e un paio di decolleté beige semplici. Dopo essersi data un’ultima passata di eyeliner nero sugli occhi, si guardò allo specchio e poi uscì.

-Ehi ehi… quanto siamo belle!- Esclamò la madre di Debbie, vedendola arrivare.

Erano tutti li ad aspettarla. La sottoscritta arrossì.

-Grazie signora…-

-Potrei essermi sbagliata sui tuoi gusti in fatto di moda, sai? Sei bellissima!- Si complimentò la sua amica.

All’ultimo minuto vennero raggiunti anche dal professore, che aveva un fiatone come se avesse percorso una salita con una zavorra da dieci chili sulle spalle.

-Ma dove siete stato professore?- Gli domandò Fanny.

-A sbrigare una faccenda importante, ma ora possiamo andare- Si giustificò con uno strano sorrisino come se avesse commesso una marachella.

-E’ bellissima! Vedrà che andrà tutto bene…- Le assicurò dopo averle sorriso sinceramente.
 
Quando arrivarono…

 -Questo locale non è male, ma è nettamente famigliare non trovi cara?- Chiese la madre di Debbie alla figlia, che alzò gli occhi al cielo.
Passò un uomo con dei bicchieri di liquore…

-Mamma mia!- Sbraitò il professore.
-Questo liquore mi ricorda il limoncello dal retrogusto amarognolo, che a sua volta mi fa pensare al limone della costiera Amalfitana, raccolto a marzo però con la buccia ancora verde perché non è stato ingiallito dal sole.*-

I compagni lo guardarono scettici.

Fortunatamente il luogo dell’incontro era davvero vicino ed era.. guarda caso, lo stesso  posto dove si era tenuta il breve scontro tra Loki, Captain America ed Iron man. Ricordarlo le fecero provare un momento di infinita tristezza, ma ora non poteva pensare ai sentimenti benché non fossero mai andati via. Sembrava che le capitassero apposta certe cose.

-Fanny sai che questo posto è stato un set del film di Avengers?- Sorrise emozionata Debbie.

-Ma non mi dire…- Ribatté la bionda sarcastica.

Da lontano scorsero il finanziere che doveva farle l’intervista. Fanny prese un respiro profondo.

Dover affrontare di nuovo l’argomento “Asgard” le procurava troppo dolore. Ogni parola, ogni dettaglio era una pugnalata al petto sempre nello stesso punto.

Quando finirono, grazie al cielo, la ragazza chiese di potersi congedare, e disperata si diresse fuori trattenendo i singhiozzi. Il dio le mancava talmente tanto che pensò che tutto quello che aveva ottenuto non contasse niente, che fosse senza valore. Lui era tutto per lei e non lo avrebbe mai più rivisto. Dopo questo non ce la fece più e scoppiò a piangere.

-Deve essere veramente molto disperata per piangere in quel modo signorina…-

Fanny alzò di scatto il capo, sbarrando gli occhi e la bocca. Non poteva essere vero! Forse stava diventando pazza… eppure l’aveva sentito. Lentamente si voltò e non credette ai propri occhi. Totalmente scioccata.
Loki era proprio davanti a lei. Era reale. Era lì! Indossava lo stesso smoking nero con la sciarpa verde. Lo stesso che aveva in The avengers. E i capelli… beh, erano gli stessi. Mille domande le si affollarono nella mente: perché Loki era venuto sulla terra? Che motivo aveva? Lui non faceva niente a caso.

Ignorando inizialmente le sue emozioni a mille, decise di togliersi ogni dubbio a modo suo. Con il cuore che riiniziò a battere all’impazzata trovò la forza di parlare.

-Come mai qui?- Chiese, fingendo un tono indifferente.

Lui ammiccò.

-Sai, ero ad Asgard e non avevo nulla da fare e mi stavo annoiando… così mi sono detto “perché non andare a trovare i miei vecchi amici terrestri?”- Rispose ironico e sarcastico per assecondarla, facendo un passo verso di lei.

-Strano… credevo che tu odiassi midgard… ma sappi che se hai nuove intenzioni di conquista non ci sarà nessun vendicatore a fermarti stavolta…- Concluse lei automaticamente, come se stessero recitando un copione.

Improvvisamente le parve di essere tornata ai loro battibecchi. Le emozioni si facevano sempre più forti ma doveva resistere. “Non illuderti Fanny!”

-Infatti…- Mormorò il dio ad un certo punto.

La giovane alzò lo sguardo, stranamente confusa. C’era una particolare luce nei suoi begli occhi verdi.

L’asgardiano aveva ben chiara la prossima mossa e stavolta al diavolo tutto e tutti. Niente e nessuno l’avrebbe fermato. Il suo sorriso malizioso si allargò.

Non gli sarebbe mai più scappata!

-Se non ci fosse stata un persona a farmi cambiare idea!- Detto questo non le lasciò neppure il tempo di reagire, accorciando le distanze che li separavano e cingendole il volto finalmente baciandola con tutta la passione che aveva in corpo, stringendola completamente a sé.

La ragazza fu colta alla sprovvista ma dopo che si rese conto di quello che stava accadendo, presa da una infinita gioia gli circondò il collo con le braccia, alternandosi anche sui suoi capelli corvini.

Ad un tratto si sentì mancare la terra sotto i piedi, segno che il dio dell’inganno l’aveva presa in braccio e la riempiva di baci e carezze.
Non si erano separati nemmeno per un secondo. Il bacio durò più a lungo di quanto si aspettassero.

-Ti amo Fanny! Ti amo, ti amo da impazzire!-

-Anche io ti amo alla follia Loki!- Mormorarono tra i baci. Finalmente potevano godere pienamente l’uno dell’altro.

-Ma come hai fatto?- Domandò la ragazza, dopo che si staccarono per riprendere fiato, ma ancora abbracciati.

-Beh… diciamo che ho avuto un piccolo aiuto intergalattico!- Le fece l’occhiolino lui, baciandola nuovamente, mentre da dietro con una mano faceva segno “ok” a qualcuno poco distante che li osservava felice.

Il professore ricambiò il gesto.

Debbie fece capolino.

-Chi è quel tipo che si bacia con Fanny?- Chiese curiosa.

-Figliola ti dice niente il nome “Loki”?-

La risposta fu un tonfo sordo. I suoi genitori le si fiondarono addosso preoccupati.

-Santo cielo figlia!-

Il professore ridacchiò, mentre si portava alla bocca una coppa dorata piena di idromele. Ora si che c’era un degno finale!

-Che dire… se non: e vissero tutti svenuti e contenti!- 

Fanny and Loki will be return...



Angolino dell'autrice: Sopresa!!!! Questo è il gran finale della storia! Loki è tornato grazie all'aiuto del... vabbe, lo avrete capito! ;-) E ora lui e Fanny possono stare insieme per sempre!!! <3 Comunque a brevissimo farò uno spin off su alcuni importanti momenti della neo coppia!<3 <3 <3 Quindi non finisce qui!! Un enorme grazie a tutti, uno particolare soprattutto a Clary sharpe e Isa Chan per le loro bellissime recensioni! Un altro ringraziamento particolare va anche a Lady windermere che, come ho detto nella presentazione della storia, mi ha permesso di trarre ispirazione dalla sua fanfic! 
Spero vi sia piaciuto e fatemi sapere che ne pensate! A prestissimo!!!!!
Fiphina :D

 *citazione di un film... Image and video hosting by TinyPic
   
 
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