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Autore: nigatsu no yuki    06/06/2016    3 recensioni
OS | Velatamente Stingue | Più o meno comica (nel senso che ho provato a renderla divertente)
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C’erano parecchie cose che avrebbe dovuto prevedere.
La prima, forse, era l’estrema abilità di Orga di rimettersi in forma, unita alla sua innata bravura nell’organizzare feste, almeno quando sia lui che Rufus erano ispirati.
La seconda era che, di feste, anzi di feste di quel tipo, a Sabertooth non se ne vedevano da tempo, quindi era normale che il salone della gilda si fosse riempito di gente felice, di vino e quant’altro che scorreva a fiumi e – dannazione, non ci poteva credere – di una band improvvisata con cantante, tutt’altro che improvvisato, Orga.
La terza, ma che forse poteva tranquillamente spostarsi al primo posto, era Sting ad una festa.
Sting ad una festa in onore di Natsu-san, che era appunto l’ospite speciale, per il quale si era creato un trambusto così esagerato.
Sting ad una festa ubriaco, mentre idolatrava fin troppo il suo idolo di sempre.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Natsu, Rogue Cheney, Sting Eucliffe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una giornata, forse, non del tutto orribile.
 
 


 


Dedicata ad Hide and Seek che cade sempre più nel baratro Stingue insieme a me
e che ha gentimente dato l'idea per questa cosuccia.







 


Quella era stata una giornata tutt'altro che perfetta.
Non era stata neanche una giornata passabile, a dire il vero, anzi già quella mattina Rogue si era svegliato di pessimo umore.
Probabilmente era stato il cuscino nuovo, troppo duro, su cui si era solo fatto venire il torcicollo, oppure, molto più probabilmente, il concerto di Orga improvvisato alle otto del mattino.
Rogue di sicuro non era uno che aveva bisogno di dormire dodici ore, come qualcun altro di sua conoscenza, ma essere svegliato in quel modo disumano avrebbe reso grigia la giornata anche al mago più buono e solare del mondo. 
Il concerto di Orga si era concluso, in ogni caso, nel modo peggiore di tutti: ovvero con l'arrivo di Minerva - perché sì, il volume era talmente alto che aveva raggiunto gli alloggi delle ragazze. La maga si era fatta davvero pochi scrupoli nel liberare tutto il suo potere contro il God Slayer, distruggere il palco improvvisato, una delle statue più antiche di Sabertooth e aperire una voragine nel muro che aveva fatto tremare l'intera gilda.
Tirando le somme quindi, una mattinata davvero poco tranquilla.
Sting poi, venuto a conoscenza del mezzo crollo del salone principale della gilda, aveva deciso di montare su un dramma con i fiocchi - tirando fuori un po' del pugno di ferro tipico di ogni Master, a detta sua ovviamente.
Rogue, già fin troppo irritabile, cercò di abbandonare il compagno, prima che trascinasse anche lui in quel baratro di cui non voleva saper nulla.
Non ci riuscì e alla fine cominciarono anche loro a battibeccare.
Era una cosa normale però, i due Draghi Gemelli erano inseparabili certo, ma passavano metà del loro tempo a minacciarsi di botte a vicenda, e di solito il tutto si risolveva proprio in quel modo.
Era uno dei motivi per il quale erano così forti. E anche affiatati, sebbene visto da un occhio poco esperto potesse non sembrare.
Sì, litigavano spesso, ma così com'erano iniziate, le cose si risolvevano in fretta. Perché Sting si stufava in fretta del broncio di Rogue, e dopo averlo chiamato "noioso" per un numero infinito di volte, gli sorrideva perdonando ogni cosa. Altre volte gli si appendeva con un braccio al collo intimandogli di smettere di essere così musone.
Ma questi erano episodi a cui Rogue preferiva non pensare troppo, gli facevano stranamente attorcigliare lo stomaco.
E poi quel giorno era infuriato con Sting, doveva mantenere nella testa quel pensiero e non divagare in ricordi pericolosi per la sua lucidità mentale.
Sting aveva sbraitato contro di lui che avrebbe dovuto evitare uno scontro nel salone principale della gilda e Rogue aveva risposto che non aveva il compito di fare da balia a tutti i membri di Saber, al massimo quello era il compito del Master.
Persino Lector e Frosch si erano defilati lasciando che la loro litigata fluisse come ogni volta. Così alla fine Sting era andato via blaterando che, in quanto Master, gli spettavano le sue sacrosante dodici ore di sonno, e che non poteva essere in servizio per evitare le risse anche quando dormiva.
Rogue l'aveva lasciato andare insultando il dannato moccioso che era e arrabbiato, aveva anche saltato il pranzo uscendo dalla gilda senza una vera meta.
Sbollita solo in parte la rabbia era tornato nel primo pomeriggio, trovando qualcosa di inaspettato.
La gilda era semi-deserta e un gran baccano proveniva dai campi di addestramento che si trovavano sul retro.
Non era preparato a quello che si trovò davanti: nel campo principale era ammassata tutta la gilda ad assistere ad un combattimento.
Tra Sting e Natsu-san.
Rogue si avvicinò senza capire la situazione, finché non riuscì ad intercettare gli exceed e Yukino.
«Ma cosa sta succedendo qui?» chiese alla maga degli spiriti stellari.
La ragazza non fece in tempo a rispondere che dei flash accecarono la loro vista per qualche istante, il combattimento era serrato e la magia davvero potente.
«Natsu-sama si è presentato alla gilda qualche ora fa, ha detto che doveva svolgere una missione da queste parti ed è venuto per salutarci» iniziò a spiegare Yukino.
«Aye! In realtà Natsu voleva solo dimostrare di essere in grado di battere ancora il Master di Sabertooth» Happy era tra Frosch e Lector «ma non credo che al nostro Master farà piacere di questa deviazione che abbiamo preso, in ogni caso non ho potuto fermare Nastu, non vedeva l'ora di misurarsi di nuovo con voi»
Rogue si concesse un mezzo sorriso e pensò quanto Sting e Natsu-san fossero entrambi troppo avventati. Sembrava che Lucy non fosse con il Dragon Slayer e l'exceed, probabilmente lei avrebbe fatto ragionare i due.
Stava per rispondere ad Happy, quando un’esplosione più forte fece tremare violentemente il terreno. Capì che i due stavano esagerando - cosa assolutamente prevedibile, ma prima di riuscire a voltarsi e sbraitare contro il loro Master si sentì afferrare un braccio e fu catapultato nella lotta.
«Si può sapere dov'eri finito, idiota?» la voce di Sting gli arrivava alle orecchie spezzata dalla fatica «dobbiamo combattere insieme, Natsu-san è fortissimo, come sempre» 
«Non mettermi in mezzo ai tuoi deliri» replicò Rogue, quella era la giornata peggiore per affiancarlo all’amico in una battaglia, era ancora arrabbiato con lui.
«Cosa?!» tuonò Sting risentito «benissimo posso farcela anche senza il tuo aiuto»
«Non ce la faresti mai senza il mio aiuto, testa vuota»
«Che hai detto razza di stupido?»
«Oh ci siete tutti e due, sono tutto un fuoco! Preparatevi Draghi Gemelli! Ruggito del drago di fuoco!»
Ovviamente Rogue non ebbe alcuna scelta e fu trascinato in quella battaglia che via via si faceva sempre più difficile. Nonostante tutto riuscirono insieme a tener testa a Natsu-san e durò tutto così a lungo che alla fine i tre crollarono a terra sfiniti, anche se nessuno di loro voleva arrendersi.
Perché sì, alla fine anche Rogue riusciva ad entusiasmarsi per quegli allenamenti, anche se non mandava giù il fatto che vi fu obbligato.
Sembrava dunque che quello avesse ristabilito la via di quella giornata iniziata davvero male, ma si sbagliava.
E si sbagliava anche di grosso.
 
 
C’erano parecchie cose che avrebbe dovuto prevedere.
La prima, forse, era l’estrema abilità di Orga di rimettersi in forma, unita alla sua innata bravura nell’organizzare feste, almeno quando sia lui che Rufus erano ispirati.
La seconda era che, di feste, anzi di feste di quel tipo, a Sabertooth non se ne vedevano da tempo, quindi era normale che il salone della gilda si fosse riempito di gente felice, di vino e quant’altro che scorreva a fiumi e – dannazione, non ci poteva credere – di una band improvvisata con cantante, tutt’altro che improvvisato, Orga.
La terza, ma che forse poteva tranquillamente spostarsi al primo posto, era Sting ad una festa.
Sting ad una festa in onore di Natsu-san, che era appunto l’ospite speciale, per il quale si era creato un trambusto così esagerato.
Sting ad una festa ubriaco, mentre idolatrava fin troppo il suo idolo di sempre.
Rogue era rimasto in un angolo, defilato come al solito, e fissava davanti a sé scene alle quali, era sicuro, avrebbe fatto volentieri a meno.
Quante volte aveva già detto che quella giornata era stata terribile? Fin troppe, certo.
Vuotò il bicchiere senza starci troppo a pensare, cercando in tutti i modi di distogliere lo sguardo: sembrava che da qualche parte alla sua destra stesse per scoppiare una rissa, doveva forse intervenire?
Tutto sembrò placarsi allora fece ruotare il suo sguardo fino alla partita di carte nel tavolo subito davanti a lui, ma si annoiò dopo appena cinque minuti e il suo sguardo scivolò traditore a sinistra.
Era forse la decima volta che Sting si alzava in piedi urlano di voler la rivincita. Davanti a lui Natsu-san continuava ad accettare la sfida e a mangiare tutto quello che i camerieri portavano al loro tavolo.
Braccio di ferro, ed era quasi sicuro che Sting stesse perdendo di tre o quattro partite rispetto al Dragon Slayer di prima generazione. Prima di iniziare quell’assurda sfida avevano mangiato e bevuto insieme e Sting aveva tenuto opportuno raccontare di come seguisse tutto quello che succedeva a Fairy Tail dopo i Dai Matou Enbu, di quanto si allenasse per poter essere alla sua altezza e di come si interessava a ogni sua missione eseguita con successo.
Tanto parlava, tanto gli si avvicinava.
Sembravano aver smesso con la sfida a braccio di ferro, ora Natsu-san e Happy stavano raccontando qualcosa, senza dimenticarsi di accompagnare il tutto con ampi gesti, a mimare probabilmente uno scontro del passato.
E Sting non gli staccava gli occhi di dosso, completamente rapito dalle sue parole.
Sorrideva.
Sentiva lo stomaco contorcersi, la rabbia montare. Perché diavolo quell’idiota si doveva comportare in quel modo?
Che avesse un serio problema con Natsu-san a Rogue era chiaro da fin troppo, insomma anche lui aveva avuto come modello Gajeel-san, lo ammirava molto, ma Sting era esagerato. Lo era sempre stato, in ogni cosa – e Rogue non aveva mai perso l’occasione per farglielo presente.
Ma quella ossessione era troppo. Aveva persino scoperto che collezionava i numeri del Sorcerer Magazine in cui erano presenti le interviste al suo idolo, magari quelle di una missione particolarmente difficile. Ovviamente quando li aveva visti era stato indeciso se deriderlo per il resto della vita o arrabbiarsi come non mai.
Aveva riso, e anche tanto. La rabbia se l’era tenuta per sé.
Che cosa poi lo disturbava così tanto?
Il fatto che Sting fosse un perfetto cretino? O che avesse un’ossessione inquietante per Nastu-san?
Entrambe? O forse qualcos’altro?
Scosse la testa digrignando i denti, non poteva esserci dell’altro che lo faceva infuriare.
Non Sting e quel suo sguardo perso, non il modo in cui sorrideva, non come gli stringeva la mano con forza nelle prove di forza, non come si misurava senza freni, dando il meglio di sé.
Non era infuriato perché tutto quello era rivolto a Natsu-san e non a lui!
Quel pensiero fastidioso lo fece scattare a sedere come una molla, mentre scuoteva il capo tremendamente infuriato.
No, assolutamente no.
Aveva bevuto quel dannato bicchiere di vino e quello gli era già andato alla testa. Perché non era normale che avesse pensato qualcosa di tanto stupido.
Ne aveva abbastanza di quella giornata, senza farsi vedere si dileguò in silenzio raggiungendo la sua camera. Probabilmente l’oblio del sonno l’avrebbe fatto riprendere.
 
 
Un botto.
Un’imprecazione sottovoce.
Una risatina mal trattenuta.
Un singhiozzo da ubriaco.
Poi di nuovo rumore.
Rogue aprì gli occhi, era ancora notte e, a quanto pareva, quell’inutilissima giornata non ne voleva proprio sapere di finire. Se solo avesse avuto la forza di alzarsi dal letto avrebbe cercato l’idiota che stava facendo quel frastuono infernale, per riempirlo di botte ed intimarlo al silenzio.
Sospirò, era davvero un’orrida giornata se pensava addirittura di pestare a sangue qualche innocentissimo ubriaco che aveva avuto la sfortuna di svegliarlo.
Cercò di riprendere sonno, sperandoci addirittura.
I suoni arrivarono quasi ovattati alle sue orecchie questa volta: un cigolio leggero accompagnato da una folata di gelo che s’intrufolò nella stanza, qualche passo, il materasso che si piegava piano, sotto il peso di qualcosa…
Si voltò di scatto e per poco non tirò una testata a Sting.
Sting che puzzava di alcol, che si era intrufolato nel suo letto e che era l’idiota ubriaco di cui poco prima aveva quasi programmato la morte.
«Che diavolo ci fai qui?» si ritrovò quasi ad urlare all’intruso.
«Ehi» si lamentò piano Sting, tappandosi le orecchie con le mani «perché devi strillare in questo modo? Mi fa tanto male la testa»
«Mi hai svegliato, perché sei qui?» ripeté Rogue, iniziando a spazientirsi sul serio «sei ubriaco quindi vattene»
Anche perché tutte le immagini di poche ore prima gli comprimevano la mente, facendogli venire mal di testa, e soprattutto facendogli salire la rabbia contro l’oggetto fisso dei suoi pensieri.
«In camera mia fa freddo» biascicò intrufolandosi sotto le coperte prima che l’altro potesse anche solo pensare di fermarlo.
Non aveva senso, non lo aveva per nulla; Rogue rimase a fissarlo per un tempo indefinito, mentre la sua mente cercava di far ingranare le rotelle.
Sting però, ad un certo punto, lo afferrò per un braccio avvicinandosi a lui «Andiamo mettiti a dormire» sussurrò, le parole trascinate a fatica.
«Come faccio a dormire se ci sei tu nel mio letto?» sbottò piano, mentre la rabbia sfumava via lentamente.
«Ci stiamo tutti e due» replicò l’altro.
No, quello non poteva sopportarlo. Non erano più ragazzini, il dormire insieme non era più tollerato per diverse ragioni, in molte delle quali evitava di addentrarsi solo per auto conservazione.
Il problema più grande però era che non poteva sopportarlo lì, appiccicato a lui solo perché Natsu-san, con ogni probabilità, era andato via.
E Sting poteva essere espansivo ed estroverso, tutto al contrario di lui, ma quella gelosia, quella – non riusciva a definirla – cosa che provava nei suoi confronti gli era autorizzata, vero? Di sicuro non permetteva Sting a comportarsi in quel modo nei suoi confronti.
Di nuovo i suoi pensieri avevano viaggiato troppo, si strinse le tempie con una mano prendendo un respiro profondo, che non riuscì a calmarlo per nulla.
«Natsu-san è andato via» iniziò Sting.
Rogue ringhiò piano alzando gli occhi al cielo.
«Abbiamo combattuto e ci siamo divertiti oggi, vero? È stato davvero faticoso stare al suo passo, ma lui dopotutto è un mito, eppure devo dimostrare a tutti di essere un degno Master per questa gilda, non posso certo farmi sconfiggere da lui»
Si lasciò scappare un singhiozzo, seguito da una risatina.
«Beh ne ho ancora di strada da fare per arrivare al suo livello, oggi abbiamo finito in parità solo perché sei arrivato tu»
Il respiro gli si bloccò in gola, posò lo sguardo su Sting che però aveva gli occhi chiusi e un bel sorriso, per essere ubriaco, a dipingergli il volto.
«Insieme siamo i migliori e solo insieme a te io sono migliore. Siamo per questo i Draghi Gemelli, no? Combattiamo al meglio solo quando ci siamo tutti e due, da soli forse funzioniamo male. Anzi credo di essere io l’unico che funziona male senza di te, prenditi questa responsabilità perché vuol dire che dovrai sopportarmi e tenermi con te per sempre. E sei molto fortunato per questo, perché sono una bellissima persona con cui passare il tempo! In ogni caso scusami se oggi abbiamo litigato»
Ora il cuore gli rimbombava forte nelle orecchie e dovette distogliere lo sguardo per paura che se Sting avesse aperto gli occhi, avrebbe potuto leggere nei suoi qualcosa che Rogue cercava di nascondere – anche se non aveva idea di cosa fosse realmente.
Era Sting quello che cedeva, perché si stancava del suo broncio.
Forse perché proprio non riusciva a restare arrabbiato con lui per troppo tempo.
«Ora ci vuoi venire a dormire? Continuo ad avere freddo»
Era sempre stato totalmente imprevedibile. Era lui a scusarsi certo, ma era la prima volta che usava parole simili.
E se in un altro contesto Rogue le avrebbe apprezzate e basta, magari aggiungendo quanto fosse schifosamente sdolcinato a volte, in quel caso gli provocarono qualcosa di del tutto nuovo.
Era agitato e incredibilmente vigile.
La sua rabbia sfumata via leggera, come se non fosse mai esistita. Si chiese quasi come avesse fatto ad essere davvero geloso di Natsu-san, non aveva senso.
Si sdraiò accanto all’amico, che senza dargli tregua gli arpionò il braccio, e non si fece più vicino solo perché Rogue gli piantò un ginocchio nel fianco per tenerlo a debita distanza – non credeva che avrebbe potuto sopportare una vicinanza più stretta, non con quello stato d’animo a scuoterlo.
«Mi perdoni quindi Rogue?» chiese a quel punto.
Era davvero ubriaco.
«Pensi davvero quello che hai detto?» si osò a chiedere, sperando e, in fondo, sapendo che l’altro avrebbe ricordato poco la mattina dopo.
Sting ridacchiò «Vuoi davvero che lo dica un’altra volta? Davvero non mi credi?»
Rogue si concesse un sorriso, bastava quella come risposta «Dormi idiota, sei troppo ubriaco»
Il silenzio li avvolse come la notte.
La felicità, covata nella pancia di Rogue, non si assopì insieme a lui, rimase sveglia e vigile.
«Dovremmo chiedere a Natsu-san di dormire con noi la prossima volta, sono sicuro che con lui ci sarebbe molto più caldo nella stanza»
Lo voleva uccidere.
Ed era sicuro che lo avrebbe fatto, magari la mattina dopo, svegliandolo dopo solo cinque ore di sonno, con dell’acqua gelida in testa.
 
 
 












Angolino
Salve gente, neanche a dirlo, sono tornata!
Avrete letto all'inizio i motivi di questa "roba" e quindi spero di non dover dare altre spiegazioni :3
Credo sia noto a tutti il problema che ha Sting con Natsu, nel dubbio sappiate che io l'ho sempre visto bene a scodinzolargli dietro in cerca di approvazione :D (un becero, ma sempre adatto "Senpai notice me!")
Ho dei dubbi su Rogue in questo scritto, di solito trovo più difficile da caratterizzare Sting, ma qui ho avuto il problema contrario. E quindi spero solo di aver reso bene ciò che mi era stato richiesto, ovver "Rogue geloso marcio di Natsu-san" cit.
Spero almeno di avervi fatto divertire un pochino, perché quando non sono nell'ambito angst a me sembra sempre di non riuscire a scrivere, ma lascio giudicare voi ^w^
Grazie per aver letto questa os e, attendendo nuovi prompt su questi due, spero di tornare nel fandom :D
Alla prossima!

 
   
 
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