Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Mia addams    06/06/2016    3 recensioni
Harry, Ron ed Hermione abbandonano la scuola per partire alla ricerca degli Horcrux... ma la storia non finisce con la loro partenza, la storia continua con la rivoluzione di Ginny, Neville e Luna, con la rifondazione dell'Esercito di Silente, con un nuovo malvoluto Preside, con i fratelli Carrow nel corpo insegnanti, con una nuova Hogwarts, spaventosa, oscura... un'altra Hogwarts.
Genere: Avventura, Dark, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Another Hogwarts.

Hogwarts, cara vecchia Hogwarts.



1° Settembre.
La Tana non appariva più affollata e caotica come i vecchi tempi. Tutto sapeva di solitudine e di abbandono da quando Harry, Ron ed Hermione erano partiti per la loro missione. Nessuno sapeva cosa avrebbero affrontato, nessuno sapeva se ne sarebbero usciti vivi. Ma Ginny credeva in loro, in tutti e tre. Credeva in lui da sempre, la loro separazione l'aveva resa più guerriera che mai e avrebbe fatto di tutto per portare la sua amata vecchia Hogwarts alla rivoluzione e per dimostrare al suo amato assoluta fedeltà. Oramai, non era più la ragazzina di una volta. Era una donna. Una donna forte.


HARRY POTTER
RICERCATO COME PERSONA INFORMATA SUI FATTI
RELATIVI ALLA MORTE DI ALBUS SILENTE.


La situazione nel paese andava a deteriorarsi sempre più. Voldemort si era impadronito dei giornali, del Ministero della Magia e aveva l'intera popolazione magica al suo servizio. Era un pretesto così sciocco per dare la caccia al ragazzo...
Materializzata sul binario nove e tre quarti, Ginny rimase incantata a guardare l'Espresso per Hogwarts scarlatto che si trovava di fronte a lei mentre la calca studentesca la superava di corsa, salendo a bordo. La ragazza si mosse piano verso la locomotiva, con aria quasi assente, mentre molti ragazzi la salutavano o facevano cenni con le mani nella sua direzione per attirare l'attenzione. Tra questi scorse Neville Paciock e Luna Lovegood, che le corsero incontro con un grosso sorriso stampato in faccia.
« Ginny! » fu il saluto entusiasta di Neville, il viso paffuto molto rosso e i capelli in ciuffetti svolazzanti.
« Neville, Luna! Come state? » ricambiò Ginny calorosa, balzando sul treno e chiudendosi la portiera alle spalle.
« Oh, io bene. Voi due, piuttosto, avete una mandria di Gorgosprizzi impazziti che vi ronzano per la testa. » rispose Luna senza preamboli, suscitando le risatine dei due amici. I soliti strambi spettrocoli erano in bilico sul naso e la sua collana fatta di tappi di burrobirra risaltava tra i lunghi capelli biondi. « Mi dispiace per quello che è successo al matrimonio di tuo fratello. Come ti senti? »
Ginny si guardò velocemente intorno, sotto lo sguardo perplesso di Neville. « Troviamo uno scompartimento. »
I tre si incamminarono e sorpassarono vari scomparti; quasi tutti gli studenti schiacciarono il naso nei vetri per guardarli meglio, voltandosi poi verso i loro compagni per sussurrare qualcosa nelle loro orecchie. Alcuni li indicarono, altri si affacciarono nei corridoi ma nessuno dei protagonisti diede loro corda. Quando il treno si mosse, i tre ragazzi stavano issando i loro bauli sulla rastrelliera di uno scompartimento tutto loro. Neville depose la sua Mimbulus Mimbletonia sul sediolino vuoto accanto al suo e Luna, seduta accanto all'amica, prese dalla sua borsetta rosa a perline il Cavillo, ribaltandolo con decisione per immergersi nella lettura.


"Era certo che Ginny, Neville e Luna erano seduti nello stesso scompartimento,
e forse si chiedevano dove fossero lui, Ron e Hermione, o discutevano la maniera migliore
per sabotare il nuovo regime di Piton."


« Allora? » fece Neville, impaziente.
Era cambiato tantissimo durante le vacanze. I suoi denti sembravano essere meno sporgenti e appariva decisamente più alto e dimagrito. La sua espressione non era stralunata, ma risaltava una determinazione che nessuno sarebbe mai riuscito a vedere sul volto dell'impacciato ragazzino che era stato. Anche lui era cresciuto: era diventato un uomo.
« Abbiamo celebrato il matrimonio di mio fratello quest'estate e alcuni Mangiamorte sono stati il suo regalo di nozze. » proferì la ragazza, sarcastica.
Neville aveva spalancato la bocca, orripilato a dir poco.
« Era la sera in cui mio fratello e gli altri sono scappati. » continuò Ginny, sospirando subito dopo e accarezzando la sua puffola Arnold che trillava emettendo sonori puurrr. « I Mangiamorte ci hanno interrogati a lungo per sapere dove fossero ma nessuno ha parlato, ovviamente. Hanno controllato casa mia da cima a fondo e hanno trovato il nostro demone camuffato da Ron. Abbiamo detto che aveva la Spruzzolosi in modo che la nostra famiglia non corresse alcun pericolo. »
« Dev'essere stato terribile. » disse Neville, ripreso uso della parola. « Fortunatamente non vi hanno scoperti. »
« Fortunatamente no. »
« Io c'ero, abbiamo combattuto per un poco e ci siamo smaterializzati non appena tutti i Mangiamorte al completo sono piombati in casa. » si inserì Luna. « Io e il babbo non volevamo essere d'intralcio alla famiglia, sai, nessuno al di fuori di alcuni invitati sapevano ci fosse anche Harry. »
« Sono riusciti a varcare tutti quegli incantesimi di protezione... » disse Ginny, pensando a quanta fatica aveva fatto la sua famiglia ad organizzare il matrimonio di Bill e Fleur con una decina di incantesimi di protezione piazzati attorno alla Tana. « Hanno ucciso il Ministro della Magia e si sono impossessati di tutto, oltrepassare gli incantesimi di protezione deve essere stato un giochetto per loro. Ma ho sentito che Scrimgeour non ha tradito Harry, nonostante tutto. »
« Quindi, i Mangiamorte non sapevano che lui fosse alla Tana? »
« No, non lo sapevano. Cercavano solo notizie al riguardo... »
« Terribile. » fu il commento disgustato di Neville.
« Sì, ma da ora in poi non dovremo soccombere più di tanto. Quest'anno si fa baldoria ad Hogwarts! » annunciò Ginny, determinata. Gli occhi nocciola di Neville brillarono come non mai e Luna depose velocemente il Cavillo nella borsa; entrambi si erano drizzati a sedere, colti da un'improvvisa eccitazione. « Oh, sì, avete sentito bene. Daremo al nostro nuovo Preside il benvenuto, non ce ne staremo con le mani in mano a prendere ordini da uno schifoso assassino! »
« Giusto! Non possiamo permettere che l'assassino di Silente se ne stia incolume ad Hogwarts. » disse Neville, furioso. « Avete letto la sua intervista nella Gazzetta del Profeta? Diceva di essere lieto dell'opportunità di tenere alti i nostri più nobili valori e tradizioni magiche... che razza di bastardo! »
« Tenere alte le tradizione magiche, eh? Come commettere omicidi nel bel mezzo di un castello e tagliuzzare orecchie alla gente. » disse Ginny, in tono acido, mentre Arnold tra le sue braccia prorompeva in trilli particolarmente acuti. « Piton nello studio di Silente... vi rendete conto? »
« Per non parlare dei nuovi insegnanti assunti da lui stesso! » ringhiò Neville, estraendo una copia del Profeta dalla sua borsa e indicando due foto ai piedi della pagina: quella di un Mangiamorte tarchiato e col volto arcigno e quella di una Mangiamorte bassina, tozza e tarchiata come quello che doveva essere il fratello. Si chiamavano Carrow e i loro visi facevano presagire nulla di buono. « Erano in cima alla Torre di Astronomia quando Piton ha ucciso Silente, ti ricordi di lui? Non faceva che lanciarti maledizioni senza perdono... »
Ginny annuì, nauseata a dir poco: aveva osservato il volto maligno e riconosciuto l'uomo da quando aveva letto il giornale alla Tana.
Luna rabbrividì. « Oh, non vorrei essere nei panni degli altri insegnanti. Loro non hanno alternative! Devono avere a che fare per forza con i Carrow e Severus Piton, non possono rifiutarsi di insegnare. »
« Non se ne andrebbero mai. » riprese Neville, convinto. « Resteranno ad Hogwarts per essere la nostra protezione: non ci abbandonerebbero neanche se lo volessero. Hogwarts rimane la loro casa, non dimenticatelo. »
« Sì, e per questo motivo dobbiamo darci da fare. » continuò Ginny, sempre più convinta di quello che diceva.
« Aspettate, ho un'idea! » intervenne Luna, serena come sempre ma con grandissima decisione. « Che ne dite di radunare di nuovo l'ES? »
Ginny e Neville si scambiarono uno sguardo esaltato; quest'ultimo disse, sorridendo con calore a Luna: « Ma certo! Ci potrebbe servire per sabotare il nuovo regime di Piton esattamente come abbiamo fatto con quel rospo odioso due anni fa... sei un genio, Luna, sul serio! »
Per tutto il tragitto, i tre ragazzi non fecero che immaginare come sarebbe stato il loro nuovo anno accademico al castello con Severus Piton come Preside, come si sarebbe comportato, se li avrebbe dati filo da torcere una volta radunato l'ES e cominciato una rivolta che aveva tutta l'aria di non essere tanto pacifica e indulgente. La vita ad Hogwarts non era mai apparsa loro così seria, così malinconica, così oscura. Cosa era cambiato? E cosa sarebbe ancora cambiato? Piton non era mai piaciuto a nessuno... possibile si aspettasse ordine e ubbidienza da tutti gli studenti come accadeva nelle sue lezioni? Gli studenti avevano anche solo una remota idea di chi fosse Severus Piton?
« Dovremmo impostare di nuovo l'incanto Proteus sui finti galeoni. » propose Luna, con un grande sorriso.
« Ci pensi tu, vero? » fece in fretta Neville, che stava stuzzicando amorevolmente la sua piantina che aveva cominciato a muoversi in modo sinistro.
« Certo. Se vuoi ti insegno come si fa! »
« Oh... non sono molto bravo con gli Incantesimi. »
Luna scosse il capo e riprese il Cavillo, che mostrava una grossa foto di Harry Potter in bianco e nero in prima pagina, la stessa che aveva animato la copertina della Gazzetta del Profeta per tutta l'estate. Ginny aggrottò la fronte e si sporse in avanti, osservando attentamente la copertina del buffo giornale diretto dal padre di Luna. Sotto la foto del suo ex ragazzo c'era scritto a caratteri cubitali:

AIUTIAMO E SUPPORTIAMO
HARRY POTTER.


« Ti piace? » chiese Luna con fierezza, osservando la sua amica impegnata a contemplare la foto del suo amato in copertina. « Mio padre dice che di questi tempi alle persone importa solo della cronaca piuttosto che delle nuove scoperte sui Nargilli e sui Ricciocorni. Anche se è un peccato perché quelle erano notizie davvero interessanti! Mio padre ha comunque deciso che dedicherà il Cavillo esclusivamente per la cronaca, per supportare Harry. »
« È davvero magnifico, Luna, dico sul serio. » riuscì a dire Ginny, osservando gli impenetrabili occhi del ragazzo dal Cavillo. Gli stessi occhi che l'avevano sempre perforata da parte a parte, quelli che aveva imparato ad amare, ad osservare in ogni sfumatura del suo verde intenso. I capelli corvini erano in disordine, l'espressione malinconica, stanca, quella che non avrebbe mai voluto vedere sul suo volto.

« Ginny, ascolta... io non posso più stare con te.
Dobbiamo smettere di vederci... non possiamo stare insieme. »


E la sua mente non fu più nel treno. Era volata altrove, oltre quel tempo...

« È per qualche stupida nobile ragione, vero? »


... in un tempo in cui c'erano stati solo loro, a coprire di bellezza tutto quello che li aveva circondati.

« Queste ultime settimane con te sono state come...
come la vita di un altro. Ma io non posso... noi non possiamo... devo fare delle cose da solo.
Voldemort usa le persone a cui i suoi nemici tengono.
Ti ha già usato una volta come esca e solo perché sei la sorella del mio migliore amico...
pensa a quanto più grande sarà il pericolo che correrai se continuiamo a stare insieme.
Lui lo verrà a sapere, lo scoprirà, cercherà di arrivare a me attraverso te. »


Le voci dei suoi compagni sembravano lontani anni luce. Le pareva di stare ascoltando solo la voce del suo amato...

« Io non ho mai davvero rinunciato a te. Mai. Ho sempre sperato.
Hermione mi ha detto di vivere la mia vita, magari di stare con altri,
di lasciarti perdere per un po', perché non riuscivo a spiccicare parola se c’eri tu nella stessa stanza, ti ricordi?
E lei pensava che forse mi avresti notato di più se io fossi stata un po' più... me stessa. »
« Astuta, quell'Hermione. Vorrei solo averti chiesto di stare con me prima.
Avremmo avuto un sacco di tempo... mesi... forse anni... »
« Ma tu eri troppo occupato a salvare il mondo magico. Beh, non posso dire di essere sorpresa. Sapevo che sarebbe successo, alla fine.
Sapevo che non saresti stato contento se non fossi andato a caccia di Voldemort. Forse è per questo che mi piaci tanto. »


« Ginny? »
« Eh? »
« Ti ha colpita un altro Gorgosprizzo, per caso? » volle sapere Luna, turbata.
Ginny sorrise e scosse il capo, scacciando in fretta i brutti pensieri, l'impatto delle parole del suo ex ragazzo che l'avevano ferita nel petto come una lama particolarmente affilata. Sorrise nuovamente come per rassicurare i suoi amici ed estrasse del denaro dalla sua borsa all'arrivo della donna dei dolci. Anche lei appariva malinconica e stanca. I tre ragazzi si rimpinzarono di dolci, pensando che probabilmente con tutto quello che succedeva erano molto fortunati anche solo se avessero messo piede ad Hogwarts.
« Chissà se Harry ha un piano anche per Hogwarts dopo che finisce di fare quello che deve fare. » stava dicendo Neville, abbastanza pensieroso mentre addentava un grosso zuccotto di zucca. « Se ha un piano anche per noi, per liberarci... forse si aspetta che possiamo cavarcela da soli. Magari pensa che, dato che abbiamo la McGranitt e gli altri insegnanti... »
« Sono sicura che ha un piano per Hogwarts! » disse Luna, con estrema convinzione. « Rovesceremo il regime di Piton insieme, vedrete! »
« Lo spero. Cosa succede? »
Ginny scosse il capo, incapace di proferire parola. Doveva aver fatto una faccia davvero brutta per destare l'attenzione di Neville, ma non ne aveva potuto fare a meno. Quello che riusciva a sentire in quel momento era solamente una forte pesantezza al cuore, una tremenda tristezza che sembrava corroderla, come se non potesse più essere felice.
« Sono sicura che loro ce la faranno, Ginny, non devi pensare cose brutte. » aveva cercato di tirarla su Luna, con il suo tono calmo e rassicurante, coprendole una mano con la propria.
Un secondo dopo dovette ritirarla.
Neville era diventato di uno spiacevole pallore e aveva cominciato a sudare. Luna, anche lei molto sudata, con uno scatto fulmineo e come se avesse avuto una sorta di illuminazione, corse al finestrino e si sporse pericolosamente fuori di esso.
« Dissennatori. » disse, flebilmente. « Hanno piazzato dei Dissennatori ai confini del castello... dovremmo essere vicini alla stazione di Hogsmeade. »
Ginny parve riprendersi lievemente. « Dissennatori? »
Corse a sua volta, furente, verso il finestrino spalancato, con Neville al suo seguito, anche lui ripreso e molto più colorito in volto di come era stato un attimo prima. Era vero, Luna aveva ragione: il treno aveva appena superato le inquietanti sagome nere incappucciate che si muovevano nella notte, traendo respiri profondi e rochi, lasciandosele alle spalle come un brutto incubo. Ginny riuscì a vedere le teste di molti studenti dai finestrini vicini, tutti si stavano chiedendo la stessa cosa.
« Che diavolo ci fanno qui i Dissennatori? » aveva sbottato, chiudendo il finestrino con uno scatto.
« Bella domanda! » convenne Neville stizzito, asciugandosi il sudore dalla fronte. « Immagino che con tutto quello che stia accadendo i Dissennatori sono davvero l'ultimo dei nostri problemi... auch! »
Una brusca frenata li mandò a cozzare inaspettatamente l'uno contro l'altro e le urla che si udirono in tutto il treno un minuto dopo erano la conferma del panico che si era creato quando anche le luci si spensero e il buio fu pesantemente tra loro. Ginny non riusciva ad orientarsi, allungava le mani alla cieca in cerca del sediolino, sentendo i trilli spaventati della sua puffola e tentando di non pestare Neville che probabilmente era disteso per terra ai suoi piedi; Luna aveva avuto la prontezza e il buonsenso di restare attaccata fermamente al finestrino.
Le luci si riaccesero d'un tratto con uno sfarfallio.
« Ma che diavolo sta succedendo? » sbottò Neville irrequieto, e Ginny vide che aveva appena preso di nuovo posto a sedere.
« Credo che qualcuno stia salendo a bordo... » sussurrò Luna, ancora in piedi accanto al finestrino.
Ginny, recuperata la vista e Arnold, si stava guardando attorno. « Qualcuno come i Dissennatori? »
« Controllate lì dentro! E nell'ultima carrozza! »
« Muoviamoci! »
Dal corridoio del treno si udirono delle voci possenti e dei passi svelti e pesanti che si facevano sempre più vicini.
« Dissennatori e Mangiamorte. » corresse Neville, disgustato.
Si udirono altre urla e sussurri allarmati in corridoio, poi di nuovo quella tristezza infinita che sembrava perforarti e la presenza di due Mangiamorte dall'aria arcigna accompagnati da un Dissennatore sulla soglia del loro scompartimento. Un Mangiamorte li scrutò con aria cupa e minacciosa mentre l'altro controllava un lungo foglio di pergamena, le bacchette di entrambi saldamente strette nei loro palmi; il Dissennatore aveva teso le lunghe mani verso di loro.
« Non attaccare. Nomi? » chiese un dei due Mangiamorte, con voce rauca.
« Luna Lovegood. »
« Neville Paciock. »
Ginny osservava le lunghe dita scheletriche, appiccicose e coperte di croste del Dissennatore che si ritiravano. Adesso che poteva vederlo da vicino era terrificante, sul volto altrettanto scheletrico, come putrefatto, la pelle era tesa sulle orbite vuote. Era davvero terribile, col mantello nero svolazzante e l'aura nefasta che si portava dietro. Arnold emise un lungo gemito disperato e si nascose nella felpa della sua padrona, tremando fino all'ultimo pelo.
« Nome? » insistette il primo Mangiamorte, impaziente.
La ragazza distolse lo sguardo dalla spaventosa creatura. « Ginevra Weasley. »
« Cosa? Ho sentito già questo nome. »
« Certo, razza di cretino! » riprese l'altro Mangiamorte, osservandola intensamente con lo stesso sguardo truce e rigirandosi la bacchetta tra le dita tozze e sporche.
La ragazza ricambiò le loro occhiate con estremo astio, non lasciandosi intimidire.
« E tuo fratello Ronald dove sta? » insistette il primo Mangiamorte, mentre l'altro gli riservava uno sguardo esasperato.
« A casa con la Spruzzolosi. » rispose lei, continuando a fissare l'uomo con evidente odio e rancore. La tristezza svanì, si rese conto che l'odio riusciva a prevalere sulla tremenda angoscia che provocavano i Dissennatori, la scacciava via. « Ma voi dovreste saperlo bene, no? Avete controllato personalmente quando avete fatto irruzione in casa mia rovinando il matrimonio di mio fratello. »
I Mangiamorte parvero soddisfatti; quello con la voce rauca disse ironico: « Buon anno ad Hogwarts. » e uscì dallo scompartimento seguito dal suo compagno e dall'alto e sinistro Dissennatore.
Il treno ripartì dopo neanche due minuti.
« Buon anno ad Hogwarts, eh? Che brutti bastardi! » esplose Ginny furibonda, dando un cazzotto nel vetro così potente da farle sanguinare lievemente le nocche già rovinate dal freddo. « Gliela faccio pagare una volta messo piede al castello, fosse l'ultima cosa che faccio! »
« Calmati. » intervenne Luna ragionevole, mentre Neville aveva lo sguardo irato fisso sull'entrata dello scompartimento. « È questo che vogliono: imprimere sulle persone rabbia e paura. »
« Io non ho paura! » ribatté Ginny, bruscamente.
« Certo che hai paura. È normale aver paura. » la corresse l'amica, così pacata che pareva stesse discutendo delle previsioni del tempo. Nel frattempo, aveva estratto la bacchetta e stava asciugando il sangue dalle nocche dell'amica. « Tutti abbiamo paura, Ginny, non nascondere questo sentimento. Anche i coraggiosi hanno paura, siamo coraggiosi anche se abbiamo paura. »
« Tra pochi minuti: stazione di Hogsmeade. »
La solita fredda voce femminile che annunciava l'arrivo alla stazione chiuse la bocca a Ginny, che si alzò velocemente dal suo sedile e cominciò a prepararsi ed infilare la tunica in silenzio, imitata dagli altri due amici. Neville guardava a sottecchi la ragazza e si preparava con un fare piuttosto violento, pensando all'affronto che le avevano fatto un attimo prima e giurando che se avessero voluto impedirgli di lottare avrebbero dovuto solo ucciderlo.
Una volta fermi ad Hogsmeade, i tre amici scesero in tutta fretta dal treno piombando sulla stazione oscura popolata inaspettatamente da un manipolo di Mangiamorte. Nessuno studente si aspettava quell'accoglienza a giudicare dalle espressioni impaurite e confuse. Decisamente, lo spettacolo non era dei migliori: tutti i Mangiamorte avevano le bacchette puntate contro di loro e dagli sguardi risoluti sembrava quasi che aspettassero di torturare qualcuno. Hagrid non c'era, il primo volto familiare e di conforto che avrebbero potuto vedere non era lì... che gli fosse accaduto qualcosa di brutto? Ginny non volle neanche pensarci, ma Luna parve capire cosa aveva in mente quando le strinse la mano con forza rassicurante.
I Mangiamorte urlarono ai pochi ragazzini del primo anno di disporsi in fila e di seguirli mentre altri uomini incappucciati e mascherati seminavano il panico tra gli studenti più grandi, ordinando loro di stare fermi fin quando non avrebbero dato il segnale di muoversi verso le carrozze. Tra loro capitanavano i Carrow, rozzi e combattivi, che avevano il comando assoluto sull'intera scuola.
« Voi, perquisite i loro bauli! »
« Primo anno! » si udì la voce eccitata della Carrow. « Primo anno! Primo anno, datevi una mossa! Gli altri... con noi alle carrozze! »
« Veloci! » esordì il Carrow burbero, disponendo i ragazzi in file precise e ordinando loro di marciare verso le carrozze. « Voglio che entriate ad Hogwarts in questo modo, marciando come soldatini ubbidienti. E voglio che lo facciate senza fiatare o ve la vedrete con noi! »
I tre amici si scambiarono uno sguardo atterrito mentre si preparavano a marciare, sentendosi umiliati, al completo servizio di Severus Piton. Decisamente, quello non era un bel modo per cominciare l'anno scolastico.



Non appena varcarono la soglia del castello, tutti gli studenti, a giudicare dai commenti allibiti, si accorsero che niente era più lo stesso e che c'era qualcosa che non andava. I Mangiamorte avevano già imposto la loro personalità ad Hogwarts, che non era più luminosa, allegra e ricca di candele e stendardi come una volta ma si presentava buia, tenebrosa, trascurata. Quello che un tempo era un castello accogliente come una casa ma allo stesso tempo sicuro come una fortezza era diventato un luogo tetro e pericoloso. Non si vedevano in giro neanche i fantasmi, che di solito auguravano agli studenti un buon anno scolastico e i quadri che erano stati risparmiati se ne stavano in religioso silenzio e li osservavano come se fossero impauriti. Inutile dire che di Pix non vi era nemmeno l'ombra.
Hogwarts, cara vecchia Hogwarts... cosa le avevano fatto?
Gli studenti entrarono nella Sala Grande quasi aspettandosi di vedere la barba argentea di Silente illuminare il tavolo degli insegnanti. Trovarono, invece, Severus Piton seduto sul trono di Silente, su un posto che non gli spettava, che li osservava col volto impassibile senza un briciolo di emozione al di sopra del suo naso adunco. Ginny gli scoccò un'occhiata di puro disprezzo mentre prendeva posto accanto a Neville al tavolo di Grifondoro e salutava la sua amica Luna con una mano, diretta al tavolo di Corvonero. Hagrid, meno vivace degli altri anni, non si sbracciò per attirare l'attenzione ma rivolse loro un lieve cenno con la manona enorme.
« Tra pochi minuti inizia lo Smistamento. » disse Neville, dando un colpetto all'amica, che si era incantata a guardare il cielo nero sopra le loro teste mentre i ragazzini del primo anno facevano il loro ingresso. « Hai notato che ci sono molte facce nuove? »
« Sono gli studenti che prima venivano educati in casa e che adesso sono costretti a frequentare questa scuola. » intervenne Seamus, facendo un sorriso di saluto ai due ragazzi e sedendosi di fronte a loro insieme a Calì e Lavanda. « La McGranitt ha appena dato indicazioni a me e Calì... siamo i due Caposcuola di Grifondoro. E quelli... lì in fondo, vedete? Sono i nuovi Prefetti. »
Neville assunse un cipiglio perplesso. « Nuovi Prefetti? »
« Sì, dato che Ron ed Hermione non ci sono hanno dovuto sostituirli. » disse Calì, con tono molto meno brioso degli altri anni.
La sua amica Lavanda, seduta accanto a lei, fece un sospiro. Nessuna delle due aveva voglia di commentare e fare pettegolezzi sui nuovissimi studenti carini che avevano appena messo piede al castello, apparivano piuttosto serie mentre se ne stavano dritte sulla panca ad attendere nuovi sviluppi. Ginny aveva notato che non solo c'erano volti nuovi ma anche volti mancanti, ad esempio...
« E Dean? » chiese la ragazza, allungando il collo per osservare l'intera tavolata.
« Non c'è. » rispose Seamus sottovoce, con uno strano tono affranto. La ragazza si sentì mancare mentre Neville lasciava ciondolare le braccia lungo il corpo, spaventato. « Ha dovuto darsi alla macchia... non so esattamente dove sia, non possiamo scambiarci lettere al momento. Non è riuscito a dimostrare il suo stato di sangue, non avrebbe mai potuto frequentare: era in pericolo. »
« Non ci posso credere... » fu il commento afflitto della ragazza, troppo scioccata per dire altro.
« Ci doveva pur essere un modo per dimostrarlo! » proferì Neville, con forza.
« Il padre ha abbandonato la madre Babbana quando lui era solo un bambino, per la sua protezione. Dean non ha potuto dimostrare che il suo vero padre era un mago, capite? Loro se ne sbattono, quell'uomo morì tanti anni fa! »
Ginny distolse lo sguardo dai due, incapace di pensare a quante persone erano in pericolo a causa del loro stato di sangue, a persone come Dean che erano state costrette ad abbandonare tutto, come Colin Canon e suo fratello Dennis, come la gentile ed intelligente Demelza Robins, mezzosangue. Puntando gli occhi sul tavolo degli insegnanti, la ragazza si ritrovò a guardare ancora una volta i due Mangiamorte assunti come insegnanti ai due lati di Piton, che ghignavano vistosamente e osservavano con aria minacciosa gli studenti, i volti arcigni non più stagliati nell'oscurità ma illuminati dalle luci delle candele.
Ginny fissava con intensità l'uomo che aveva combattuto contro di lei fuori la torre di astronomia la notte in cui Silente morì. Non avrebbe mai dimenticato con quanta tenacia quell'uomo si era impegnato per ucciderla, non avrebbe mai dimenticato gli anatemi che uccidono pericolosamente vicini.
« Ciao, Ginny, come stai? »
La ragazza si voltò di scatto al solo udire il suono di una voce familiare e mise a fuoco i suoi cari compagni di corso con cui aveva condiviso momenti spensierati, quelli che aveva frequentato insieme a Demelza e la cara Victoria Frobisher: erano Ritchie Coote e i fratelli Christopher e William Jones. Tutti e tre sorridevano ma i loro sorrisi non erano radiosi come un tempo: sembravano piuttosto tristi.
« Non c'è male per il momento. E voi? » rispose la rossa, accennando un sorriso che fu ricambiato.
« Aspetto con ansia le selezioni del Quidditch. » fece ironia Ritchie.
I fratelli Jones ridacchiarono ma zittirono immediatamente quando udirono lo Smistamento cominciare.
« Allen Peter! »
La voce della professoressa McGranitt li riscosse dai saluti. Un ragazzino biondissimo avanzò con decisione verso il Cappello Parlante, a cui non era stato concesso il solito spazio per recitare una nuova filastrocca.
« Serpeverde! » disse il Cappello, e Peter corse al tavolo dei Serpeverde dove tutti i Serpeverde al completo si erano alzati in piedi e auguravano al minuscolo undicenne il benvenuto nella loro casa.
« Anderson Jake! »
« Serpeverde! »
« Barker Melinda! »
« Serpeverde! »
« Cosa?! » aveva sbottato Neville furioso, dopo il terzo Serpeverde di fila.
« Sembra quasi una cospirazione... » sussurrò Calì, turbata.
« Collins Jessica! »
« Corvonero! »
« Almeno non l'ha smistata in Serpeverde! » commentò Lavanda, con decisione.
« Ellis Morgana! »
« Tassorosso! »
« Ma noi Grifondoro ci siamo estinti? » intervenne Seamus, risentito; molti alla tavolata Grifondoro concordarono.
« Green Eddie! »
« Grifondoro! »
Seamus applaudì molto forte quando il piccolo Eddie si unì a loro.
« Sbaglio o mancano anche molti non Nati Babbani? »
« Non sbagli, Lavanda. » fu Neville a rispondere, piuttosto mesto ma informato. « La nonna mi ha detto che prima che il Ministero cadesse molte famiglie hanno pensato bene di trasferirsi fuori dalla Gran Bretagna prima che fosse troppo tardi. E infatti, come ben sappiamo, giorni fa il Ministero ha imposto l'obbligo di frequenza ad Hogwarts... »
Alla fine della cerimonia dello Smistamento ci furono più Serpeverde di quanti ce ne fossero stati in passato. Ben quattordici bambini del primo anno furono smistati in quella casa, divertendo tantissimo i due Mangiamorte al tavolo degli insegnanti; sei furono smistanti in Tassorosso, cinque in Corvonero e otto in Grifondoro. Tutti quanti si accorsero della cosa ma non dissero nulla; al tavolo dei Grifondoro, invece, molti esprimevano le loro opinioni a voce alta; alcuni discreti sussurravano.
Successivamente, ci fu un secondo Smistamento per alcuni ragazzi più grandi che i Mangiamorte, a detta di Seamus, avevano obbligato a frequentare piuttosto che venire istruiti a casa loro: ovviamente, Voldemort voleva tenere tutta la popolazione magica sotto controllo. E ci stava riuscendo benissimo.
« MacDonald Mary! » chiamò la professoressa McGranitt e Marie, una ragazza dai lunghi capelli nerissimi che poteva avere quindici o sedici anni, prese ad avanzare lentamente ma con sicurezza verso il Cappello.
« Grifondoro! » disse il Cappello e Mary si unì a dei festanti Grifondoro, prendendo posto accanto a Calì e Lavanda.
« Parker Alan! »
Un diciassettenne dai capelli biondo scuro fu Smistato nei Tassorosso, insieme ad un altro ragazzino più piccolo che sembrava essere suo fratello minore; un altro paio di ragazzi finirono in Grifondoro e il resto in Serpeverde e Corvonero. Quando lo Smistamento si concluse, l'untuoso Severus Piton si era alzato dal trono appartenuto a Silente e tutti zittirono immediatamente, in attesa.
« Benvenuti ad un nuovo anno ad Hogwarts. » disse la voce melliflua di Severus Piton, senza alcun entusiasmo. Dalla voce non traspariva assolutamente niente, sembrava una maschera di pura indifferenza. « Credo che dobbiate aspettare per la cena, ho bisogno che ascoltiate gli annunci che ho da fare. Innanzitutto, vorrei mettere in chiaro che quest'anno non sarà come tutti gli altri anni. »
« Come se non ce ne fossimo accorti. » disse Neville, con velato sarcasmo ma con voce alta e sicura.
« Gli oggetti vietati in questo castello sono aumentati, vi invito a consultare la lista nell'ufficio di Mastro Gazza se non volete finire in guai molto seri. » continuò Piton imperturbabile, e i ragazzi notarono che la McGranitt al suo posto si mosse lievemente. « Inoltre, ci saranno perquisizioni mensili per ognuno di voi e... »
« Che cosa? » esclamarono Neville e Seamus, senza curarsi di tenere la voce bassa.
« Perquisizioni mensili? » ringhiò Ginny alterata, squadrando il loro nuovo Preside con evidente disprezzo. « Mensili, addirittura! Come se fossimo criminali come loro! »
« E per quale motivo? » si udì dalla tavolata Grifondoro.
« Di che perquisizioni si tratta? »
« Si tratta di perquisizioni mensili che, se i Grifondoro non smetteranno di protestare, diventeranno settimanali. » rispose Piton e i ragazzi tacquero all'istante, furibondi e piuttosto paonazzi in volto. « Benissimo. Capirete presto che da quest'anno in poi non verranno tollerate le scorrettezze e le maleducazioni che il nostro vecchio Preside era solito tollerare. Saranno messe in atto regole più severe in modo tale da punire in modi che neanche vi dico tutti coloro che non dovessero rispettarle. Quindi, se qualcuno, studente o decente, evitasse di attenersi alle nuove norme scolastiche verrà punito in maniera conseguente alla gravità della trasgressione. »
Ginny si sentiva il sangue al cervello, contare fino a dieci le sarebbe stato di grande aiuto.
« Il nostro vecchio Preside era troppo buono con i ribelli. Adesso, ad ogni vostra azione, coinciderà una mia reazione... a voi la scelta. »
Ginny fece scioccare le nocche, ancora molto arrossate per il cazzotto sul treno. « Io scelgo di ammazzarti nel sonno. »
Neville era così disgustato e furioso che il suo viso era contratto in una smorfia orribile.
« Detto questo, lasciate che vi presenti i nuovi membri del corpo insegnanti. » riprese Piton, sempre con la solita espressione indecifrabile. « Primo: diamo il benvenuto ad Alecto Carrow, nuova insegnante di Babbanologia, una materia obbligatoria a partire da questo momento. » borbottii confusi e sconcertati dalla platea studentesca. « Secondo: Amycus Carrow, il vostro nuovo insegnante di Arti Oscure. Oltre ad insegnarvi le rispettive materie saranno responsabili della disciplina. Mi aspetto che siate rispettosi e ubbidienti. »
« Dov'è la professoressa Burbage? » chiese una ragazzina del quarto anno di Grifondoro.
« Dicono che ha dato le dimissioni. »
« Arti Oscure? Ho sentito bene? »
« È tutto. » concluse Piton, e si sedette sul trono di Silente mentre tutti i piatti d'oro si riempivano.
« Cosa sta succedendo? Per quale motivo Babbanologia dovrebbe essere obbligatoria? » chiese Neville perplesso, iniziando a servirsi delle costolette di maiale.
« Non ne ho idea, ma stanno proprio facendo le cose per bene qui. » rispose Ginny mesta, chinando il capo e osservando le nuove pietanze: ce n'erano più del solito, suppose che i poveri elfi domestici nelle cucine erano stati spaventati tanto farli cucinare senza sosta. « E quest'anno impareremo Arti Oscure, non Difesa contro le Arti Oscure... fantastico, vero? Te ne dico un'altra. Io non credo affatto che la professoressa Burbage abbia dato le dimissioni. »
« E cosa allora? » chiese Lavanda Brown, con uno squittio spaventato.
« L'avranno costretta ad abbandonare la cattedra. » propose Seamus, mentre Neville apriva e chiudeva la bocca senza emettere alcun suono.
Ginny fece un sospiro, scuotendo il capo. « Hogwarts, cara vecchia Hogwarts... cosa ti hanno fatto? »

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Mia addams