Lydia ripose velocemente la spada dopo aver annientato l’ennesimo demone; ce n’erano stati troppi quel giorno a intralciare il loro cammino, e più di una volta si era domandata cosa diavolo le fosse passato nella testa quando aveva insistito ad accompagnare Jace nella ricerca di Valentine. Era anche abbastanza fuori forma, ché da un po’ le missioni erano così rade da averle fatto temere di non essere più in grado di impugnare la sua arma.
Fingeva di non sapere cosa l’avesse convinta a insistere, ma lo sapeva – eccome.
Corse verso Jace, l’unico che ultimamente le avesse veramente guardato le spalle – e in qualche occasione pure il didietro, ma aveva lasciato credere di non essersene accorta.
L’ultimo attacco era stato davvero complicato da gestire, l’esercito di Valentine – e tutti i suoi scagnozzi – ce la stavano mettendo davvero tutta per metterli in difficoltà, e per poco Jace non aveva rischiato di soccombere.
L’intervento del suo Parabatai, giunto all’ultimo momento, era stato decisamente risolutivo, ma ora Jace giaceva ferito, prono sul terreno umido del bosco. Gli si avvicinò un po’ imbarazzata, con un mezzo sorriso appena accennato alla vista dei pantaloni del biondo completamente strappati sul didietro, con una vistosa ferita sanguinante che glielo aveva artisticamente trasformato in un dipinto che i mondani avrebbero chiamato astratto, caratterizzato da chiare forme geometriche simili a morbidi rombi cremisi.
«Dio, Jace, sei inguardabile!», gli disse, cercando di sdrammatizzare la situazione – e pensando esattamente l’opposto di ciò che le sue labbra avevano appena pronunciato.
«Anziché ammirare la meravigliosa pelle diafana del mio culo, potresti gentilmente aiutarmi?»
«Culo? Qui ce ne sono almeno quattro!»
Alec stava posando arco e faretra, assistendo alla scena visibilmente divertito, lasciando ben intendere ai due che non sarebbe intervenuto in alcun modo.
Lydia estrasse lo stilo, avvicinandolo con mano tremante alla zona ferita.
Aveva immaginato molte volte il momento in cui finalmente avrebbe potuto vedere il corpo di Jace in tutto il suo splendore, quello in cui avrebbe potuto sfiorarlo con le dita, accarezzarlo; mai, però, si sarebbe aspettata che nel loro primo momento intimo gli avrebbe dovuto ricucire le chiappe con le rune.