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Autore: Zalla_nasca    08/06/2016    2 recensioni
Ci sono un Italiano , un Giapponese , un Americano , un Russa e una Tedesca . Non è una barzelletta e nemmeno la difesa dell'inter. Questa è la mia prima storia creata da zero , avete presente le tipiche storie di zombie in stile americano ecco questa non è una di quelle storie , dal titolo e dalla prefazione credo di essere stato chiaro e spero di avervi incuriosito.
Genere: Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono un Italiano , un Giapponese , un Americano , una Russa e una Tedesca. Non si tratta di barzelletta anche se l'avrei preferita di gran lunga , il mio nome è Roberto Rossi per gli amici Robby e quella che sto per raccontarvi è la mia storia .
Sono un Italiano , mi sono laureato in medicina da poco ma siccome nel mio paese non c'è lavoro , ho deciso di trasferirmi a New York da un mio parente che ha deciso di ospitarmi , di Inglese so poco , ho soltanto le basi ma sono fiducioso , credo di potermi ambientare.
Mi trovavo all'aereporto quando successe quel fatto...
Accanto a me seduti c'erano due uomini e due donne , alla mia sinistra un Giapponese basso , abbastanza grasso con degli occhiali quadrati , anch'io porto gli occhiali , con una maglia con disegnati tipici personaggi da anime e manga e nintendo ds in mano . Alla mia sinistra un Americano , anch'egli abbastanza grasso con un maglia larga da giocatore di football con il simbolo degli arizona cardinals , io non conosco le squadre di football americano però c'era scritto sotto il nome , un cappellino degli yankees e i pantaloni dei lakers , una lunga coda di cavallo - non potrà mai fare sport - pensai e pensare che gli Italiano vanno matti per americani e giapponesi questi di lato a me non mi ispirano nulla di buono. Di fronte a me due donne una Russa , alta con gli occhi azzurri e i capelli biondi , e l'altra Tedesca sempre bionda ma un biondo un più scuro , gli occhi piccoli e castani e di statura bassa. 
Entrambe erano molto belle e pensai finalmente uno stereotipo giusto . 
Ad un certo punto questione di secondi e ci fu un'esplosione davanti a noi apparvero essere alti e muscolosi con la faccia da Squalo in alcuni era allungata come uno squalo in altri era talmente appiattita da non vedersi il naso , la lo pelle era monocromatica alcuni c'e l'avevano bianca altri blue e altri di altri colori mi rimase inpresso uno con la faccia da squalo martello e la pelle viola. Non so se quegli essere assomigliassero più ad Arlong di One Piece , a Kisame di Naruto o a White Shark della DC comics . Fatto sta che io e quei 4 tizi citati sopra iniziammo correrre e ci chiudemmo in un ufficio dell'aereporto dove guarda caso trovammo in dei cassetti 4 pistole ed un fucile a pomba .
Io presi il fucile e lo misi sulla spalla , dopo di che presi il mio bisturi e lo misi in tasca , credei veramente che mi sarebbe stato più utile come arma in quel momento . L'Americano aveva con se una pistola , il Giapponese aveva invece una spada di legno simile a quelle del Kendo solo che in miniatura disse che faceva parte di una collezione ma che l'avrebbe usata solo perchè ne aveva un'altra uguale , a quanto pare la paura della morte gli aveva fatto smettere di essere nerd o otaku per un momento dovetti quindi ricredermi su di lui , nonostante continuasse a citare i personaggi nominati da me sopra come un nerd incallito. Per quanto riguarda l'americano continuava a citare giochi di zombie che io non conoscevo. Ma aveva fatto un discorso molto bello sul fatto che dovessimo rimanere uniti , e che lui avrebbe fatto di tutto per proteggerci , all'inizio non credetti alle sue parole ,nonostante si fosse posizionato davanti alle porte sbarrate da ogni tipo di mobile con il fucile puntato contro l'entrata in attesa dei mostri , ma dovetti ricredermi più avanti (in un episodio che vi racconterò dopo) . 
Parlando delle ragazze la Russa mi guardava con occhi da pantera e la Tedesca era abbastanza snob e non guardava nessuno , mi dava fastidio quel comportamento . Però ancora voi non capite che facessi a sapere le nazionalità dei miei ormai compagni di avventura.
Chiusi in quell'ufficio ci presentammo , il Giapponese si chiamava Akira , l'Americano Jake , la Russa Natasha e la Tedesca si chiamava Raven, appena svelate le nostre nazionalità il Giapponese non fece una gringia ma osservava con fare da pervertito le curve delle ragazze , la Tedesca mi guardò con gli occhi storti , la Russa mi guardò con occhi ancora più dolci , mentre l'Americano ebbe una reazione strana prima iniziò a parlare con me delle cose belle Italiane , in particolare le città , l'arte , lo sport , le auto e dulcis in fundo il cibo. In seguito mi guardò con gli stessi occhi della Tedesca. Per quanto riguarda Jake e Natasha si guardavano con sguardi sospettosi l'uno nei confronti dell'altra. Il razzismo allegiava in quella stanza e io che da buon Italiano guardavo solo all'aspetto storico culturale e ai lati positivi delle loro nazioni.
Ad un certo punto la porta che era di ferro fu aperta da un morso , il mostro squalo che mi era rimasto impresso era riuscito a trovarci .
Natasha trovò una via d'uscita e riuscimmo a scappare dalla finestra mentre Jake iniziò a sparare al mostro e scappo per ultimo dopo averlo stordito , il gesto eroico di Jake mi aveva colpito , aveva rischiato la vita per noi , degli sconosciuti. 
Trovammo una Ferrari parcheggiata la fuori Jake la scassinò , io mi misi alla guida , Natasha di fianco a me tutti gli altri dietro . Investimo un paio di mostri per scappare e ribattezzammo quei mostri Sharkmen .
Ancora non sapevamo dove andare e Jake propose di andare a casa sua così decidemmo tutti insieme di accettare la proposta
  
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