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Autore: Winry977    08/06/2016    2 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/La_collina_dei_papaveri]
Dal film di animazione "La collina dei papaveri" di Miyazaki.
Che vita si potrà mai condurre all'interno del Quartier Latin, dopo le ore scolastiche? Il punto di ritrovo di molti studenti appassionati, affascina e attrae tante nuove personalità, ognuna da scoprire singolarmente. C'è chi cerca cultura, chi cerca solitudine o persino passione; niente che al Quartier Latin non si possa trovare.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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-Jin! Jin!

Il ragazzo si girò in tempo, la sua ragazza gli era praticamente saltata addosso, abbracciandolo. -Ehi.- sussurrò piano, dandole un bacio sulla guancia.

Erano giorni che non si vedevano. Sia Ayame che Jin erano stati super impegnati con gli esami di fine semestre e non c’era stato alcun modo di incontrarsi: all’uscita ognuno di loro prendeva direzioni diverse -le loro case erano situate rispettivamente agli estremi della città di Yokohama, quella di Ayame a est, quella di Jin a ovest.

Finalmente erano finiti gli esami, il che significava che gli studenti avevano un periodo di tregua, le spiegazioni riprendevano e lo studio, sebbene non assiduo come nell’ultimo periodo, riprendeva. Ma era in queste prime giornate di “tregua” che gli studenti potevano approfittarne per incontrarsi e svagarsi un po’.

E Ayame aveva grandi progetti.

Si erano dati appuntamento fuori dalla scuola, giusto sui gradini dell’entrata, Ayame avrebbe illustrato a Jin i suoi programmi per i prossimi giorni: non aspettava altro che poter passare un po’ di tempo con il suo ragazzo.

-Però,- si fermò a riflettere Jin mentre sorseggiavano un caffè freddo in un piccolo bar di centro. -anche io avrei qualcosa da proporti.- i suoi occhi brillavano di aspettative.

-Dimmi tutto- fece capolino lei, curiosa, tirando su con la cannuccia il caffè nel bicchiere.

-Verrò ovunque vorrai, se per un giorno visiterai il Quartier Latin.

Quasi lei non si strozzò. Il Quartier Latin. Cosa ci sarebbe dovuto essere di tanto romantico in quel vecchio edificio malandato?

-Ma… Jin…- cercò le parole giuste per non offenderlo. Sapeva quanto il suo ragazzo adorasse quel luogo; “Si respira cultura lì dentro” le ripeteva spesso. Forse poteva anche avere ragione, ma era un posto talmente sporco e vecchio che di certo non attirava troppe ragazze. -Tu… tu sai come la penso sul Quartier…- azzardò mordicchiandosi il labbro.

-Precisamente.- si lasciò andare contro lo schienale della poltroncina su cui era seduto. Era sempre Ayame a decidere cosa fare e dove andare. A lui non dispiaceva, lei era una ragazza piena di iniziativa e lui, doveva ammetterlo, era un po’ pigro per mettersi ad organizzare qualcosa. Anche il bar in cui si trovavano in quel momento era stato scelto dalla sua ragazza, ed era carino, ma era arrivato il momento per Jin di cominciare ad avanzare anche lui delle proposte, se non voleva rischiare di scomparire in quella relazione.

-Voglio che tu conosca meglio questa parte di me.- iniziò lui, deciso. -E poi, scegli sempre tu i posti in cui andare e che cosa fare e…

-Non ti piacciono?- aveva già cambiato espressione, rattristandosi.

-Si che mi piacciono- sospirò, prendendole le mani, abbandonate sul tavolo. -Solo che voglio proporti anch’io qualcosa di interessante.

Lei riprese a mordicchiarsi il labbro inferiore, un po’ nervosa. Jin la stava fissando in attesa di risposta, praticamente pendeva dalle sue labbra e tutto sommato a lei non andava di deluderlo.

-E va bene.- disse non troppo convinta. Il viso di Jin si illuminò.

-Vedrai, non resterai delusa.

 

 

Ora restava solo da organizzare il tutto, rifletté Jin una volta di ritorno a casa. Sapeva già cosa fare, aveva una certa idea da un paio di settimane.

Per prima cosa doveva rivolgersi al presidente del Quartier Latin, Shiro Mizunuma. Jin lo conosceva abbastanza da potergli chiedere un favore o almeno qualche consiglio su come realizzare la sua idea di “regalo” per la sua ragazza. Il giorno dopo, al termine delle lezioni, lo avrebbe cercato.

Così fece: Ayame doveva lavorare ad un nuovo progetto con delle sue compagne di classe, e così avrebbe potuto approfittarne per organizzarsi. Varcando la soglia del Quartier Latin, già abbastanza popolato nonostante le lezioni fossero appena finite, si diresse di volata al club di archeo-ricerca, anche sede del giornalino scolastico, sicuro di trovare lì Mizunuma.

Entrando lo trovò preso da una conversazione con due ragazze poco più piccole di lui e con Kazama, collaboratore del giornale. Vedendolo uscire fuori dalla porta con una delle due, non poté fare a meno di seguirlo.

-Ehilà, Jin.- lo salutò con una mano, mentre teneva l’altra sulla spalla della ragazza più piccola di lui. Quando stavano uscendo, Jin aveva potuto sentire l’invito di Shiro ad accompagnare la studentessa più piccola fuori dal Quartier, in modo da evitare il filosofo.

-Oilà Shiro. Ho bisogno del tuo aiuto.- soffermò poi lo sguardo sulla ragazzina.

Mizunuma si affrettò a presentarli con la sua solita gentilezza. -Jin, ti presento Sora Matsuzaki,- lei fece un sorriso semi imbarazzato. -Signorina Matsuzaki, lui è Jin Sato.

-Molto piacere.- si strinsero la mano.

-S-se è un problema, io potrei andare comunque da sola.- balbettò Sora.

-Ma no, ma no; resta, un parere femminile non guasta mai.- rispose cortesemente Jin, scambiandosi uno sguardo con Shiro. -Or dunque- iniziò -dovrei organizzare una cosa… qui, al Quartier.

-Bene, se ne può parlare all’assemblea di domani.

Cominciarono a scendere le scale scricchiolanti, l’uno dietro l’altro.

-Si, ma non è così semplice.- borbottò Jin, ripensando allo sguardo poco convinto di Ayame. -Si tratterebbe di una cosa per la mia ragazza.- si fermò al penultimo gradino della scalinata. Il filosofo non si era fatto vivo. Si girò a guardare Mizunuma, che aveva già cambiato espressione, ora incuriosita. Sora Matsuzaki era sul suo stesso gradino, e mentre realizzava di cosa stesse parlando, le si illuminò il viso.

-Per la tua ragazza?- Shiro alzò un sopracciglio sopra gli occhiali quadrati.

-Q-quindi si tratterebbe di qualcosa di romantico?- si animò l’altra. Jin arrossì violentemente, però annuì. -Se è per l’assemblea,- Sora guardò Shiro -mi farò in quattro perché si possa realizzare qualsiasi cosa abbia in mente questo ragazzo!- disse tutto di un fiato.

Mizunuma stava riflettendo; poi alzò lo sguardo sull’amico. -E quale sarebbe la tua idea?

Prima che Jin potesse aprire bocca, in tutto l’edificio si diffusero delle note di pianoforte.

  
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