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Autore: elizasmoon    09/06/2016    1 recensioni
Misty Hawk conduceva una vita felice e soddisfacente prima del 31 ottobre 1908, il giorno in cui il suo cuore smise di battere per sempre e venne dannata per l'eternità.
Per anni vive la sua vita succhiando sangue e non provando alcun sentimento al di fuori dell'odio.
Quando agli inizi degli anni 2000 l'esistenza dei vampiri viene alla luce, decide di trasferirsi a Bones, in Mississipi, dove inizia a lavorare come cameriera alla birreria di Sarah e Mitch Crowley, due gentilissimi coniugi che, nonostante la sua anima morta, le mostrano da subito il loro affetto e la sua umanità sembra piano piano risvegliarsi..
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.

 

31 ottobre 1908, Londra, Inghilterra.

 

Il 31 ottobre era, dall'inizio dei tempi, la Notte delle Creazioni, ovvero la notte in cui i vampiri adulti creavano il loro Figlio Erede.

Nokomis Hawk, morto all'età di 28 anni, ma vampiro da ben 700, ancora, nonostante l'età, non aveva un Figlio Erede e di certo non ne avrebbe approfittato quella notte.

Viveva bene da solo, senza il pensiero di nessuno a cui badare.

Girava sconsolato per la città alla ricerca di qualche gatto o qualche bandito a cui succhiare via la vita.

Odiava quei vampiri assetati del sangue delle giovani donne vergini, lui stesso era consapevole di quanto delizioso fosse e che il più delle volte portava all'orgasmo, ma uccidere ragazze innocenti proprio non se la sentiva.

In generale, Nokomis, non se la sentiva di uccidere persone innocue per il semplice fatto che era già dannato per l'eternità e portarsi il peso di vite innocenti sulla coscienza era troppo.

Era quasi l'alba e non aveva bevuto abbastanza sangue per potersi esporre al sole senza scottature, cosi, dopo aver succhiato il sangue ad uno schifosissimo ratto, decise di tornare a casa.

Arrivò a casa in, esattamente, 56 secondi.

-Quasi un minuto..- disse fra sé e sé pensando a quanto poco aveva bevuto quella notte.

E fu in quel momento che dal vicolo dietro casa sua sentì delle grida di una ragazza.

All'iniziò pensò che fosse colpa di qualche vampiro, poi sentì un gruppo di uomini ridere e urlarle contro.

Decise di andare, lentamente, come farebbe un umano, a controllare cosa stesse succedendo nel caso ci fosse qualche vandalo da dissanguare o semplicemente da spaventare.

Camminando come un umano impiegò 10 minuti ad arrivare e lo spettacolo che gli si parò davanti fu orribile.

La ragazza era stesa in terra mezza nuda, c'era del sangue appiccicato ai suoi lunghi capelli neri, ad occhio e croce aveva sui 20 anni, intorno a lei sei uomini ridevano e la incitavano ad alzarsi.

A quella visione, Nokomis venne accecato dalla furia e dalla sete.

Prima ancora che potessero accorgersi della sua presenza, giacevano tutti in terra dissanguati completamente.

E dopo, finalmente, essersi saziato con sangue di persone più dannate di lui, si chinò sulla giovane e si accorse che il suo cuore, seppur lentamente, batteva ancora.

La guardò in volto e per la prima volta nella sua vita da vampiro provò una sensazione di forte tristezza e sconforto, così fu un attimo.

Quelle emozioni, così antiche per la sua anima, gli dettero la forza di farlo.

Nokomis le morse leggermente l'arteria del collo dopodichè si morse il braccio e fece colare nella ferita il suo veleno.

La ragazza urlò, straziata da quel dolore lancinante poi si lasciò cadere fra le braccia di Nokomis.

 

**

Quando Misty aprì gli occhi si accorse di essere chiusa dentro una bara, ma stranamente non si sentiva soffocare, anzi era quasi piacevole riposare la dentro.

Ma come ci era finita?

Quegli uomini l'avevano uccisa o rapita?

Era morta o era viva?

Voleva sfondare quella bara e uscire, ma non ce ne fu bisogno perchè al primo tentativo di sollevare il coperchio, si aprì.

Quindi non era né morta né era stata rapita, bene.

Si trovava in una stanza completamente vuota, o quasi, gli unici oggetti presenti erano la sua bara, una scaletta a chiocciola in un angolo e.. un'altra bara chiusa.

Senza pensarci due volte si avviò alla scala, salì quasi fino in cima e tutto questo ad una velocità incredibile che quasi si spaventò da sola, ma proprio mentre stava per salire gli ultimi gradini si sentì prendere per un braccio e scaraventare contro il pavimento.

Si alzò in un nano secondo e si ritrovo faccia a faccia con un ragazzo poco più grande di lei, molto affascinante a dire il vero, occhi azzurri grandi, pelle bianca e liscia, spalle larghe, capelli lunghi e neri, alto almeno 1.90 cm.

-Dove pensi di andare?- le urlò Nokomis in faccia.

-Dalla mia famiglia.. Ma non so nemmeno dove mi trovo, signore..- rispose Misty molto confusa.

-Qual'è il tuo nome?-

-Misty Penelope Sullivan-

-Da oggi sarai Misty Hawk, io sono Nokomis Hawk, sono il tuo Padre Creatore-

-Non riesco a capirvi, signore.. Ma dov'è la mia famiglia?- Misty era ancora più confusa, voleva andarsene, voleva solo buttarsi fra le braccia del suo adorato papà.

-La tua famiglia è al tuo funerale- rispose Nokomis impassibile, come se tutto fosse normalissimo.

-Mi sta prendendo in giro, signore?-

-No Misty, vorrei poterti spiegare meglio tutto, mentre ci beviamo qualcosa di sopra, che ne dici?- le disse Nokomis rendendosi improvvisamente conto della grossa responsabilità che si era preso creandola.

-Certo.. Ma prima posso andare dalla mia famiglia a dirgli che non sono morta?-

-Misty, purtroppo la vita da immortale corre parallela a quella che hai vissuto fino a ieri. Andiamo su, ti racconterò tutto..-

Misty a quella frase sentì dentro il dolore più forte che avesse mai provato, le avevano levato ciò che di più caro aveva: la sua famiglia e con le mani congiunte sul petto, come per strappare via il dolore, si accorse che il suo cuore non batteva più.

   
 
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