Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Mordekai    09/06/2016    0 recensioni
Una ragazza con un potente potere proibito, una Regina di ghiaccio che nutre odio nei confronti del Regno di Huvendal e del suo Re Searlas. Arilyn, la protagonista di questa avventura dovrà salvare i suoi amici e Darrien.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La neve cominciava a sciogliersi, il cielo era tornato a sfoggiare il suo magnifico azzurro e si respirava la candida brezza primaverile in tutto il regno. I campi tornavano a ricoprirsi di verde, i fiori germogliavano e le persone tornavano a cantare più allegri che mai. Il terribile inverno che li aveva afflitti per quasi un anno ormai era solo un ricordo lontano, tutto grazie ai loro salvatori: Darrien e Arilyn.
La ragazza era nel giardino del re, stesa nel soffice manto d’erba all’ombra di un albero che respirava serena di quei magnifici odori da tempo assenti, indossando la sua vecchia tuta bianca e blu notte:

‘’La primavera è tornata. Mi ero completamente dimenticato quali odori e colori avesse.’’- esordì Darrien, mostrandosi nella sua nuova divisa nera, senza mantello e cappuccio. Si stese al fianco della sua amata, appoggiandosi su un gomito e con la mano le carezzava i lunghi capelli rossi.

‘’Io, invece, avevo dimenticato cosa significasse riposarsi senza temere la morte ogni giorno.’’- rispose la giovane sorridendo e godendosi quei gesti d’affetto.

Arilyn strinse la sua mano, forte e avvicinandosi a lui quasi a volersi fondere. Restarono in silenzio a lungo, respirando l’intenso profumo che emanavano i buganvillea nel giardino, misto alle rose bianche, tulipani e fiori di acacia. Darrien baciò il collo della sua amata, stringendole la mano e provocandole dei sospiri gradevoli, fin quando non vennero interrotti per l’ennesima volta:

‘’Piccioncini, venite. Il re ci sta aspettando nell’atrio per proclamare l’inizio di una festa.’’- disse Sivaln, vestito con un bizzarro abito verde muschio aderente. Arilyn e Darrien si scambiarono un sorriso e si avviarono verso l’atrio scortati dal ragazzo. Ogni corridoio, navata, porta o finestra era decorata con nastri azzurri e bianchi che si intrecciavano in un fiocco; quel che colpì i ragazzi furono dei fiori sgargianti legati da fili d’oro al centro dei fiocchi, un qualcosa di unico da parte del Re. Giunti nell’atrio, le Guardie Merfolk non avevano più la loro divisa militare nera ma bianca con cuciture indaco e argentee.

Anche Searlas era vestito dello stesso colore dei nastri e al suo fianco c’era Sindar, con un lungo abito decorato da piccole spille variopinte.

‘’Miei cari amici, la guerra con la Regina di Ghiaccio è finalmente terminata. Siamo liberi dalla sua morsa gelida. Molti dei nostri compagni sono caduti in combattimento, ma con onore e oggi festeggeremo anche per loro. Che la Cerimonia di Liberazione abbia inizio.’’- disse il buon re inchinandosi a loro, seguito dalla sua compagna.
Il regno di Huvendal vibrava di nuova vita, c’erano spettacoli ovunque, volti sorridenti e bambini che correvano nuovamente per le strade, rincorrendosi o giocando a nascondersi nei cunicoli delle taverne.

Il Re scese in città andando a salutare ogni suddito e posando sui loro capi dei fiori che aveva raccolto e ridendo alle loro battute. Arilyn e Darrien osservavano dall’alto della scalinata i loro amici che festeggiavano, ridevano fino a perdere il fiato; senza essere visto da sguardi indiscreti, Niveral si avviò verso la tomba del suo compagno.

‘’E’ stato un onore combattere ancora una volta al tuo fianco. Che tu possa trovare la pace, mio amato. Una parte di te sarà custodita nel mio cuore, fin quando la morte non mi riporterà da te.’’- disse il vecchio generale, posando la spada e un fiore sulla lapide marmorea e tornò in paese, dove lo attendeva una persona con un paio di rose blu.

‘’Nestor, cosa ci fai qui?’’

Senza dire nulla, il capo medico gli donò una delle rose e gli sorrise, mentre un tenue colore rosso gli tingeva le guance:

‘’Cerca solo di essere felice, d’accordo?’’- gli chiese con un sorriso imbarazzato.

‘’Uhm…D’accordo, sì. Ti ringrazio.’’- rispose Niveral, incerto, perplesso e sorpreso da quel regalo inaspettato. D’un tratto si sentì osservato e si voltò verso il cimitero. Pensava di essere impazzito o di aver preso troppi colpi sul capo durante la battaglia, ma era sicuro di quel che stava vedendo: Rhakros, o meglio, il suo spirito avvolto da un fulgore bianco. Sorrideva come la prima volta che si incontrarono:

‘’Vai, amore mio. Non affliggere il tuo cuore e comincia una nuova vita. Io continuerò ad amarti, ma non devi soffrire per me. Non è quel che desidero per te. Ti amo, Niveral.’’- disse Rhakros quasi comunicandolo telepaticamente al suo amato, immobile sulla collina che osservava sconcertato. Entrambi sorrisero e lo spirito svanì.

‘’Perché sorridi?’’

‘’Oh, cosa? No, nulla, cercavo solo…’’

‘’Andiamo a divertici, è meglio. E’ una bella giornata, non sprechiamola così.’’- disse Nestor, aggiustandosi la rosa nel colletto della sua divisa e prese sotto braccio il generale, che senza farsi vedere ebbe un fremito in quel tocco. Arilyn e Darrien si tenevano per mano, mentre osservavano tutti i soldati e gli allievi dirigersi nel cuore del regno e sull’uscio comparvero Thessalia e i suoi sudditi:

‘’Thessalia, non resti con noi?’’

‘’Vorrei poterlo fare, figli di Huvendal, ma devo far tornare Darnassea splendente e gloriosa come era in passato. E la nostra cara Alysea ha deciso di restare qui, con Edan il docile. Ha trovato l’amore della sua vita.’’- disse e contemporaneamente comparvero i due ragazzi, stretti l’uno all’altra e contenti.

‘’Ci dispiace per la tua perdita, Thessalia.’’- esordì Arilyn, sorridendo appena provando a vedere un pizzico di felicità in quel volto stanco.

‘’Non dovete. Lui ormai non era più l’uomo di cui ero innamorata, ma solo una bestia priva di cuore. E’ meglio andare adesso, i miei uomini vogliono raggiungere il confine prima del tramonto per potersi riposare e rifocillarsi. Che le stelle siano con voi, giovani eroi.’’- sorrise prima di scendere l’enorme scalinata.

La Regina e il suo esercito si avviarono verso le mura di Huvendal, salutando tutti e inchinandosi.

‘’Ci uniamo anche noi alla festa? E’ iniziato il ballo dei fiori e non vorrei perdermelo.’’- esordì Edan, sfoggiando un sorriso mai visto prima e trascinando in quella spensierata allegria i suoi amici. Tutti erano finalmente allegri e senza preoccupazioni.

Nel frattempo, dalle rovine del castello ghiacciato, un uomo dai lunghi capelli bianchi e una grossa armatura spinata e ardente, osservava quel clima festivo con occhi sognanti:

‘’Ho sempre adorato le feste. Peccato che non è il mio regno questo e non provo alcun rancore nei suoi confronti. Cara sorella te lo avevo detto di far attenzione a loro due, ma la tua vendetta ti ha reso cieca e irrazionale. Beh, almeno questa corona non ti servirà più. Non vedo l’ora di battermi con quei due ragazzi, sono…ammirevoli. Oh, Gallart, quanto sei divertente’’- si disse ridendo, mentre bruciava la corona di ghiaccio tra i palmi incandescenti, finché non esplose i diversi frammenti.

‘’Bene, eroi di Huvendal, riposatevi e state tranquilli. Un giorno ci incontreremo e io avrò il piacere di battervi con dignità.’’- riprese Gallart, prima di svanire una vampata di fuoco e ridendo quasi istericamente, lasciandosi alle spalle un grande cratere.

Huvendal era salva finalmente, quel che restava della Regina era solo il suo castello ormai in rovina e pronto a tornare acqua, che avrebbe ridonato la vita alla radura sottostante. Tutti erano tornati ad essere felici, e quel clima così gioioso fece sì che il popolo si fidasse del Re e dei suoi protettori valorosi.

‘’Arilyn…’’

‘’Dimmi Darrien, qualcosa non va?’’

Il ragazzo prese il suo viso tra le mani e osservò a lungo quegli occhi smeraldi prima di proferire:

‘’Io mi ero innamorato di te fin dall’inizio sai? Non ero sicuro se fosse normale o meno. Tutte le volte che ti vedevo, sentivo quasi il petto esplodere o che la tua assenza prima di ogni compito mi faceva star male. E quando ti ferivano, sentivo la mia anima morire e spegnersi…’’

‘’E adesso siamo qui, uniti più di prima e innamorati. Questo è ciò che conta, no?’’

‘’Questo è ciò che conta.’’- rispose lui.

Si baciarono, questa volta nessuno avrebbe più interrotto il loro momento di felicità e amore. Si amavano e la loro unione era più forte di qualsiasi altro incantesimo. Nonostante le guerre e le perdite, nonostante i periodi bui, amarsi e stare insieme era tutto.

Questo è ciò che conta.
 
 
 
Fine.









VVVVVVV

Signori e damigelle, questa fantastica avventura è giunta al termine. Ringrazio tutti i miei lettori e vi attendo per il prossimo viaggio. 
A presto.

-Mordekai.

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Mordekai