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Autore: NonnaPapera    09/06/2016    1 recensioni
“Sei schifosamente ubriaco, dovresti vergognarti”
“Sì, sì avete perfettamente ragione… Sapete, quell’aria accigliata vi dona veramente molto”
“Il Capo delle guardie imperiali non dovrebbe passare l’intera notte a bere in una taverna puzzolente, per poi farsi vedere dal popolo conciato così la mattina dopo.”
“Una notte? Voi mi offendete Sire, io è da ieri a mezzodì che bevo. Non mettete in dubbio la mia capacità di resistenza”
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Piccole Fiabe Moderne'
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“Sei disgustoso”
“Oh cielo, che visione celestiale! Un bel principe su un cavallo bianco… Mantello bianco, abito bianco e dorato, guanti bianchi…”
“Finiscila Ragheb e tirati su da terra”
“Mi spiace Maestà, temo di essere impossibilitato ad accontentarla”
“Sei schifosamente ubriaco, dovresti vergognarti”
“Sì, sì avete perfettamente ragione… Sapete, quell’aria accigliata vi dona veramente molto”
“Il Capo delle guardie imperiali non dovrebbe passare l’intera notte a bere in una taverna puzzolente, per poi farsi vedere dal popolo conciato così la mattina dopo.”
“Una notte? Voi mi offendete Sire, io è da ieri a mezzodì che bevo. Non mettete in dubbio la mia capacità di resistenza”
“Ti rendi conto che sei impantanato nel letamaio che perde dalle latrine dell’osteria?”
“Certo che me ne rendo conto… Senza parafrasare Mio Signore, il Comandante Ragheb il Valoroso è nella merda!”
“Stai dando spettacolo, maledizione! Se penso che ero preoccupato per la tua incolumità.”
“Perché mai avreste dovuto preoccuparvi per me?”
“Cosa? Ti cerco da ieri sera e nessuno nel palazzo sapeva dove fossi finito.”
“Ero qui”
“Già, ora lo so. Forza tirati su”
“No, grazie! Non mi serve il vostro aiuto, me la cavo benissimo da solo… e poi sto comodo”
“Spalmato di letame? Muoviti, afferra la mia mano, così ti riaccompagno al castello.”
“Voi non dovreste mischiarvi con me”
“Che diavolo vai cianciando?”
“Dico che vi sporcherete quel bel vestito regale che vi dona così tanto. Non sono una serva, e la mia esperienza in fatto di tessuti è alquanto ridotta, ma credo che la cacca sia difficile da lavare.”
“Quando bevi troppo dici cose veramente stupide”
“Le dico e le penso. Ribadisco che non dovreste darvi pena per me, avete ben altro di cui occuparvi”
“Ti sbagli, non posso occuparmi di null’altro se sto in pena per te”
“Maestà siete decisamente sconveniente… Ouch, fate piano ho la testa che mi scoppia”
“Ragheb, sei terribilmente pesante.”
“Posso tornare alle mie stanze senza alcun ausilio, ora che mi avete tirato in piedi barcollerò dignitosamente verso le mura”
“Se un imbecille. Forza, per lo meno aiutami ad issarti sulla sella, non posso fare tutto da solo”
“Si sporcherà pure il cavallo”
“Appena arrivati darò ordine di lavarlo e ordinerò immediatamente che preparino anche il bagno per noi due. Puzzi terribilmente”
“Chiedo umilmente perdono per il mio olezzo”
“Non è per l’odore che dovresti scusarti”
“Ah, questa si che è bella! Siete adirato con me! Non avete alcun diritto di alzare la voce”
“L’unico che urla sei tu, i sudditi non fanno altro che fissarti. Vedi di tacere, parleremo meglio quando saremo nelle mie stanze”
“La gente ci guarda perché il futuro erede al trono sta cavalcando abbracciato al Comandante imperiale…”
“Che è completamente ubriaco e sta urlando”
“No, non completamente”
“Vorresti dire che sei sobrio?”
“Assolutamente no, voglio solo dire che non sono abbastanza ubriaco”
“Avanti Ragheb che accidenti ti prende?”
“Nulla Maestà”
“Vuoi smetterla!? Da quando mi dai del Lei? Siamo cresciuti insieme e se la memoria non mi inganna sono anni ormai che condividiamo pure lo stesso letto!”
“Sto facendo le prove”
“Di che diamine parli? Sono giorni che sei sempre più strano e oggi ti ritrovo completamente bevuto in mezzo ad una strada… Che hai?”
“Credi che non sappia? Che non le abbia viste?”
“Chi?”
“Le pretendenti. Le tue stramaledettisime pretendenti”
“Tu sei pazzo”
“Sono giorni ormai che il castello è in subbuglio, arrivano da ogni dove e tu ne sceglierai una per farne la tua regina”
“Cos…”
“Credi di parlare con un idiota? So che per ottenere la corona devi necessariamente sposarti. So che la nostra storia non può durare… So tutto, e non ti creerò nessun tipo di problema… Ma questo non implica che la cosa mi faccia piacere, perciò lascia almeno che mi ubriachi in santa pace”
“Di tutti gli idioti, stupidi, ottusi, sciocchi…”
“Certo insultami, come se non fossi già abbastanza devastato dall’idea di perderti.”
“… di cui potevo innamorarmi, tu sei di certo il più amabile di tutti”
“Mae-maestà-George! Che diamine fai? Non puoi baciarmi così davanti a tutti in mezzo alla piazza”
“Certo che posso, adorabile sciocco. Tra pochi giorni saremo sposati sono libero di baciarti dove, come e quando voglio”
“Che cosa?”
“Quando ti dico che sei un idiota non sono mai serio, ma questa volta ti sei comportato realmente da stupido. Tutto il via vai di nobili e reali… beh sono gli invitati al nostro matrimonio”
“Scherzi?”
“No, sono serissimo. Sposerò te, nessuna donna, nessun altro. Solo l’uomo che amo da più di dieci anni”
“BRUTTO STUPIDO! QUANDO PENSAVI DI DIRMELO? E poi cosa ti fa credere che io sia d’accordo?”
“Questa poi! Te l’ho chiesto un mese fa e tu hai risposto di sì”
“Quello non conta, stavamo facendo sesso, del gran sesso, pensavo fosse una sciocchezza dovuta alla foga del momento!”
“Ero maledettamente serio. Mi conosci da una vita, quante volte mi hai sentito prendere impegni senza che fossi assolutamente deciso a portarli a termine?”
“Ma io…”
“Allora va bene! Che pazienza che mi ci vuole per stare con te. Ragheb, tira le redini e guardami”
“George senti, questo è pazzesco”
“Voltati ho detto, non posso farti la domanda se mi dai le spalle, già è poco consono che lo faccia in groppa ad un cavallo”
“Con l’odore di merda che aleggia, o mentre mi scopi…”
“Ragheb, smettila di perdere tempo”
“…”
“Bene. Ragheb, amico mio, compagno mio, mio consigliere e splendido splendido amante, vuoi farmi l’onore di accettare di sposarmi e di condividere il resto dei tuoi folli giorni con me?”
“… Sì… Maledizione”
“Che hai?”
“Un mal di testa feroce. Speriamo di ricordarmene domani mattina”
“Di cosa?”
“Del fatto che mi hai chiesto di sposarti… non so se l’hai notato ma sono ubriaco”
“Uff… Vorrà dire che domani mattina te lo domanderò ancora”
“Ti amo George”
“Ti amo Ragheb”

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