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Autore: ArwenDurin    09/06/2016    1 recensioni
La riconquista di una terra perduta, il ritorno legittimo di un re.
Tredici nani, uno hobbit e una "luce necessaria" così detto da Gandalf, tutti ingaggiati per la missione sotto il leader Thorin scudodiquercia e nuove creature di mia creazione, aggiunte in questo vasto mondo.. curiosi :D ? Allora che aspettate?
Inoltratevi in questa avventura nata del genio del grande J.R.R Tolkien :) e nel quale mi sono ispirata per questo racconto.
Pezzo del capitolo aggiuntivo: "Quando ripresi a camminare, solo in quell'istante capii dove fossimo, e avvertii l'energia magica che scorreva sopra le nostre teste e intorno a noi. Delle piccole farfalle improvvisamente spuntarono circondandoci con il loro battito d'ali, facendo ridere Bilbo a pochi metri da me. Il mio sguardo ricadde su Gandalf che mi fece un cenno d'intesa, e quando le farfalle volarono via il luogo intorno a noi cominciò a cambiare. La grotta rocciosa svanì e fummo lentamente circondati da verdi abeti, che guidavano la strada, mentre tutto era contornato da risate e canti elfici che mi fecero sorridere. Il luogo che ci circondava in un confortevole e magico abbraccio, sembrava stato creato apposta come passaggio, poiché non era mai stato lì"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bilbo, Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Passarono alcuni giorni e il viaggio proseguì tranquillo senza particolari pericoli di attacchi da qualche orco, o ansie dovute a maltempi improvvisi. Il sole era dalla loro parte in quei giorni, e dunque l'umore della compagnia era ottimo. Fra questi spuntava quello della fata che in pochi giorni si era ambientata piuttosto bene, aveva conquistato molti di loro e alcuni con passioni simili: ad esempio Bofur con la musica, li si udiva a volte canticchiare assieme, o Bombur in questioni di cucina. Poi vi era Bilbo che nemmeno  a dirlo, era quello con cui la fata aveva più legato in assoluto. Quei due trascorrevano a volte le notte quando non riuscivano a dormire, a parlottare o ridacchiare su qualche aneddoto. 
Molti dei nani la rispettavano e scherzavano insieme a lei e spesso si riunivano intorno al fuoco con la stessa, cosa che prima facevano meno, come se lei li avesse uniti ancora di più. Tra cui i nipoti di Thorin che non erano da meno ad essere affascinati da lei: Fili e Kili infatti  avevano avuto sin da subito, una certa simpatia per Mychelliaudì e questo era cresciuto legandogli poi tutti in amicizia. Il minore dei fratelli però era quello con cui lei scherzava di più, li si sentiva ridere spesso assieme, o giocare a rincorrersi nell'accampamento. 
E Kili una sera raggiungendo Thorin che era lì assorto nei suoi pensieri, non aveva fatto altro che lodarla, accentuando la sua intelligenza e la cultura che aveva dei nani, a quante leggende conoscesse..
Ad altri occhi poteva sembrare che egli si fosse preso una cotta per la fanciulla che pareva aver affascinato tutta la compagnia, ma vi era da dire che Kili era così di carattere. Amichevole ed espansivo, tutto il contrario dello zio, che difatti non si sforzò di capirlo più di tanto, poiché aveva altre cose più importanti a cui pensare.
In ogni caso gli unici "immuni" a lei sembravano lui e Dwalin: questi due nani talvolta si scambiavano uno sguardo, trasmettendosi la reciproca diffidenza verso quella fata ancora poco conosciuta. E non che Thorin non fosse curioso di conoscere una fata, o mezza nel caso Mychelliaudì ma la tipica diffidenza che forgiava il carattere dei nani lo bloccava. Preferiva osservarla da lontano e vederla ridere assieme alla sua compagnia. O guardarla ascoltare con attenzione leggende sul conto della resistenza del popolo di Durin e delle imprese di Thorin, narrate dalla voce ammirata di Balin. 
La studiava cercando di capirla, cogliendo sfumature del suo carattere attraverso i profondi occhi nocciola della ragazza, o tra le onde dei suoi capelli castani.
Poi vi è da dire che lui non era di certo un tipo loquace, e se non si era avvicinato più di tanto nemmeno al signor Baggins, che era nella compagnia da più tempo, figurarsi a una fanciulla che era giunta da così poco. Oltretutto nemmeno Mychelliaudì sembrava collaborare alla cosa, visto che l'unico con cui poco parlava e guardava era proprio Thorin. Vi era sempre un pizzico di rispetto da parte di lei, quando si scambiavano qualche parola sulla missione ma anche una specie di blocco, che Thorin non capiva. Ecco perché preferiva osservarla e capire se poteva fidarsi di lei appieno e se poteva essere considerata parte della compagnia ( cosa che con il piccolo hobbit ancora non aveva accettato del tutto ).
Dunque proseguirono quel viaggio dove Thorin si chiedeva cosa lei ci facesse davvero lì e quale fosse la ricompensa che desiderava, visto che non erano né l'oro né gemme..anzi. Aveva rifiutato da subito quando firmò il contratto, sottolineando che non voleva nulla in cambio, cosicché lui si chiedeva che cosa ella ci facesse davvero lì.
__________

La sera giunse in fretta e il sole si nascose dietro Hithaeglir , comunemente dette le Montagne nebbiose, che avevano dinnanzi a loro quando si fermarono. Erano a pochi passi da Coldfells che avevano raggiunto in quei giorni. 
Gloin accese il solito fuocherello, mentre Bombur preparò l'indispensabile per la cena. Altri nani si erano già riuniti attorno al fuoco impazienti del cibo tra cui Mychelliaudì, che però era entusiasta nel parlare con Fili e Kili. Gandalf di tanto in tanto guardava la compagnia con un mezzo sorriso per poi tornare a osservare l'orizzonte, fumando la sua pipa e meditando. Thorin era a pochi metri da lui, appoggiato a una pietra e intento a osservare il cielo farsi blu sopra le loro teste. E sentiva il baccano che la sua compagnia faceva ma non era fastidioso, piuttosto era come un rumore di vita al quale oramai era ben abituato, un bel sottofondo per i suoi pensieri.
<< Avanti Mychelliaudì vogliamo sentirti!>> quand'ecco che la voce dal tono più alto di Bofur, lo distrasse, e fece sì che si voltasse verso la fata. Dall'atteggiamento che aveva, negando in ogni modo quel tentativo del nano, parve imbarazzata e voleva evitare di fare ciò che gli era stato chiesto. Poi però iniziarono Kili, Fili, Ori e persino Bilbo a incitarla, così Mychelliaudì con uno sbuffo e un sorriso si mise dinnanzi al fuoco, in piedi.
La luce gialla e rossa delle fiamme la illuminarono mentre iniziò a cantare con voce soave:

Watch the flames climb higher into the night 
Calling out father, oh, stand by and we will 
Watch the flames burn on and on 
The mountain side ..


( Guarda le fiamme salire più in alto nella notte 
Chiamando nostro padre, resta in attesa e 
Guarderemo le fiamme bruciare ancora e ancora )
 
Le parole iniziali scatenarono un qualcosa in Thorin dandogli una sensazione di malinconia e tristezza, presenti anche nel brano. Un dubbio lo pizzicò ma esso era intriso nella nebbia, e non riuscì a capire che cosa fosse finché.. delle parole aggiuntive non gli suonarono anche troppo familiari.

I see fire 
Inside the mountains 
I see fire 
Burning the trees 
And I see fire 
Hollowing souls 
And I see fire 
Blood in the breeze

 

( Ora vedo il fuoco 
Dentro le montagne 
Vedo il fuoco 
Bruciare gli alberi 
E vedo il fuoco 
Svuotare le anime 
E vedo il fuoco 
Sanguinare nel vento )

E Quello che prima era un anonimo fuoco e una montagna appartenenti a leggende lontane, prese forma, a qualcosa che il re dei nani conosceva molto bene. ualcosa che aveva passato 
" Erebor.. "
e allora capì e della rabbia lo avvolse, così ruvida e pungente che gli toccò lo stomaco. Ne fu così avvolto che per poco non fu tentato di interrompere il canto di Mychelliaudì, per prenderla da parte.
" come può permettersi? Come può cantare di cose di cui ha solo letto, e non ha sentito.. non ha visto? " questo si chiese, poiché di solito erano brani composti da chi aveva passato le fiamme e la distruzione di quel giorno.. o dagli eredi, chi comunque aveva vissuto a Erebor.
 " E lei chi è? "
Per quanto metà nanica, a Thorin non risultava avesse vissuto lì, dunque quel brano toccante per un giorno nella quale lei non era presente lo infastidirono.
Il  suo sguardo si scurì sempre più, finché non si alzò in piedi. Incontrò gli occhi di Dwalin che era teso quanto lui, e il re dei nani ebbe la spinta necessaria per avvicinarsi a lei. Il canto era concluso, sotto l'emozione celata dagli applausi dei nani( coloro che non aveva vissuto la battaglia oltretutto, ecco perché la prendevano così) Thorin intanto, a grandi passi si avvicinò alla fata.
Mychelliaudì era circondata da Bofur e dai suoi complimenti, quando strinse una mano sulla sua spalla
<< Vieni, devo parlarti. Adesso >> la fata rimase un po' stupita da quella reazione, ma lo seguì comunque in una zona più isolata da dove si erano accampati. 
Furono quasi in mezzo al bosco di Rhudaur che costeggiava il luogo dove erano, poiché si fermarono al limitare di questo.
Thorin la guardò mentr'ella parve smarrita e si strinse nelle spalle, sentì che era a disagio ma dovette parlare!
<< Quel brano è di tua creazione immagino >>
Mychelliaudì annuì, ed è questo a fermentare la rabbia di Thorin che reagì e non si placò più
<< Tu, come osi, come puoi scrivere una canzone ispirandoti a voci riportare o a libri letti? >> la ragazza crucciò le sopracciglia 
<< Io non capisco >>
<< Oh davvero? >> gli si avvicinò con uno sguardo severo
<< Davvero non hai idea di quello che hai fatto? >> lo sussurrò a denti stretti mentre la fata parve più confusa di prima
<< Dove vuoi arrivare Thorin? >>
<< Io non ricordo che tu fossi presente all'arrivo del drago, dunque tu non sai.. come puoi metterti nei panni di chi c'era? Come puoi fare questo? >> Mychelliaudì accennò un sorriso ma non divertito piuttosto arrabbiato, scosse il capoa non rispose. Questo non fece che  spingere ulteriormente l'ira di Thorin ad aumentare.
" Mi stai prendendo in giro? " si chiese mentre quasi guidata da una forza autonoma, la sua mano afferrò il braccio della ragazza, che sussultò in risposta.
In quell'istante erano molto vicini, condividevano lo stesso respiro e lo sguardo della fata fu perfettamente leggibile per il re dei nani: duro e scuro, quando incontrò i suoi occhi
<< Lasciami il braccio >> sussurrò lei in tono basso
<< Tu rispondimi >> allentò comunque la presa Thorin, e Mychelliaudì sospirò
<< Io non ti dovrei nemmeno rispondere, Thorin, perché tutta questa rabbia è ingiustificata. Io ho composto una canzone in onore di quello che avete passato..>>
<< Ma tu non c'eri! >> la interruppe lui, con tono alto << tu non hai visto le fiamme come torce di luce, il dolore bruciare.. qui si parla del mio popolo Mychelliaudì e tu non l'hai onorato. Comporre un brano così alla leggera senza passare il disastro non è un onore perché tu non sai, tu non eri lì >>
Abbassò lo sguardo lasciandole il braccio, e tirò un grosso sospiro.
Qui si accorse che tremava: di rabbia di ricordi, che lo soffocarono come della cenere in gola, togliendogli quasi il respiro. Nel frattempo  sentì che lei lo stava fissando, c'era tensione e forse qualcos'altro ma nessuno dei due l'avvertì, perché entrambi troppo arrabbiati: chi ne era accecato e chi ne era incredulo.
<< Di cosa stiamo parlando esattamente? >> e lei si avvicinò ancora di più, mentre il loro sguardi si incontrano
<< Tu sei arrabbiato per i ricordi che il brano ti ha portato, e mi dispiace di questo, ma non è un brano scritto alla leggera. E' vero che non c'ero ma posso sentire il dolore non credi? E non per questo devi reagire così. Tu sei annebbiato e non vedi che.. >>
<< smettila di analizzarmi! >> scattò lui fissandola con un certo ardore a braccia conserte, in pieno tono di difesa. E lei sbuffò, alzando le mani e allontanandosi
<< E tu smettila di giudicare senza conoscere. C'è un motivo in quel brano, un motivo che ti è oscurato dalla nebbia e dalla rabbia che ti attanaglia. E io non ho intenzione di discutere ancora >>

Mychelliaudì fece per allontanarsi ma lui la fermò di nuovo per un braccio
<< Guarda che non abbiamo ancora finito >> e qui vide un cambiamento negli occhi di lei, un bagliore di rabbia che avvolse le sue pupille dilatate.
La tensione si fece ancora più forte quasi fredda, che scorreva in adrenalina, difatti lei diede uno strattone forte, liberandosi dalla sua presa.

<< Invece sì! Per Durin Thorin sei così ottuso, come puoi non vedere? Perché credi che io abbia accettato la missione? Erebor significa molto per me e conosco la sala delle armi e delle gemme.. io ho dei trascorsi con Erebor. Conosco le grandi sale rivestite d'oro, la vasta sala dei re dalle grandi statue di Tror e la sala degli antichi dove sono racchiuse le armi del passato. Conosco i balconi che si affacciavano su Dale e l'odore di allegria e felicità che da lì veniva e so il dolore che poi tutto ha avvolto. Io.. >> delle lacrime pizzicarono gli occhi della fata, che con un sussurro velato disse ciò. Poi si stoppò mordendosi le labbra mentre i suoi occhi si fecero lucidi, e Thorin rimase lì basito e non ribatté, mentre lei corse via.
Rimase lì sotto l'aria fresca della sera mentre la confusione lo prese..
" Lei conosce davvero Erebor poiché solo chi ha visitato e approfonditamente, la dimora sotto la montagna, conosce la sala delle gemme e altre da lei citate " pensò.
Lui si era chiesto perché Mychelliaudì avesse accettato la missione, e pensava centrasse la sua metà nanica ma c'era più di questo a quanto pare, qualcosa che Gandalf non gli aveva detto.
Chi era davvero? E qual'era la sua vera connessione con la Montagna Solitaria ? Che sua madre fosse di Erebor o di Moria? E in tal caso chi era? Tirò un sospiro, Thorin, aveva così tante domande. Quesiti alla quale non poté rispondere, poiché ha offeso l'unica alla quale chiedere.
Dunque il loro primo dialogo si è concluso in una litigata.. tutto perché lui era stato troppo accecato dalla rabbia e dall'orgoglio di proteggere, chissà che cosa poi. Il suo popolo o lui stesso? Oppure non voleva ricordare fuoco e fiamme che pensava prima di dormire, e che lo tenevano ancora sveglio?

Thorin non lo seppe capire, e in quel momento reagì all'infuori di se, prendendosela forse troppo, per poi rimanere con più domande e più confusione di prima.
Lui aveva preso quel brano come una mancanza di rispetto: ma quello irrispettoso era stato proprio egli stesso.

Angolo autrice: 
Ciao a tutti :) eccomi giunta ad un'altro capitolo, avrei intenzione di pubblicare una volta al mese ma se per voi sarebbe meglio due volte al mese, fatemelo sapere e magari troverò il modo ^_^
Qui è Thorin a parlare e il punt, la sua reaizone, è un po' complicato :P ecco perchè lo spiego infondo per chi non lo avesse capito :) E' una litigata un po' particolare, ammetto :P però l'ho pensato così e l'ho messo :)
Riguardo a Kili ho lasciato libera interpretazione, decidete voi se ha o meno una cotta per la fata :D Penso che nel prossimo capitolo ci sarà un po' d'azione comunque ^_^ oltre il fatto di Thorin e Mychelliaudì :D che sono i miei protagonisti ( insieme a Bilbo )
Il brano è I see fire di Ed Sheeran che penso si adatti bene alla situazione ^_^ così l'ho scelto come brano da lei composto ed anche come titolo, un po' modificato :)
Ringrazio moltissimo chi sta leggendo e a letto i miei capitoli è davvero bellissimo! E grazie a chi recensirà e ha recensito :) Un salutone :D 
ecco la spiegazione di Thorin: allora ho calcolato il fatto che i nani siano protettivi con quello che hanno passato, che ne siano quasi "custodi dei loro segreti" citando le parole di lui. Quindi reputa che il brano scritto da Mychelliaudì sia una cosa alla leggera, una mancanza quasi di rispetto per chi ha passato tutto ciò e per il fatto che lei non era presente e dunque non può sapere essendo che lei nemmeno ha vissuto a Erebor e questa è una cosa dei nani per così direi, e per quanto metà nana lei non ha vissuto lì per l'appunto.  Pensa che al di fuori sia facile scrivere un brano poiché tanto non si ha passato la distruzione e le fiamme. Per quanto lei voglia rendere onore, Thorin la prende come disonore, oltretutto scatena reazioni in lui e ricordi, che gli fanno male quindi si autodifende per non farsi colpire ulteriormente per far tacere i ricordi :) E' un po' una reazione strana :P ma ho pensato anche al fatto che quando non si vuole sentire parlare di una cosa si ha una possibile, per quanto non unica, reazione di aggressività, per reprimere chi ne sta parlando o non volere avere a che fare con quell'argomento.  Ecco tutto  :)
   
 
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