Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Pergamenanuova    10/06/2016    1 recensioni
Due ragazzi, la cui vita sembra aver finalmente preso la piega giusta dopo anni di sofferenze, si ritrovano al punto di partenza a causa di un incidente nella quale uno dei due ha perso la memoria.
Riuscirà l'altro a far ritornare la bussola puntata verso 'casa' ?
Rigorosamente Larry
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Verde.
Tutto quello che Louis vedeva era verde.
Verde come i prati in primavera, come gli smeraldi appena raffinati, come le vecchie bottiglie di vino che suo nonno portava a casa loro quando veniva a trovarli.
Ma con il tempo, Louis aveva imparato ad associare quel colore così particolare anche a qualcun altro.
All'improvviso gli sembrò di essersi seduto in un cinema buio, in una delle vecchie poltroncine rosse, dove stavano proiettando un trailer della storia della sua vita.
E Louis era seduto lì, come un qualsiasi spettatore. Solo che quella era la sua storia.
Lui era il protagonista.

La prima volta che era salito su una bicicletta. Sentiva ancora la stessa emozione e sensazione di avercela fatta di quel bambino di sei anni.

Un ricordo più sfocato degli altri.
Un viso.
Un uomo con una valigia al suo fianco che lo salutava e gli diceva di volergli bene.
- Ci rivedremo presto Lou -
E quel presto risultò essere più di 10 anni dopo.

Buio e luce.
Si ritrovava illuminato da un faro, nella sua vecchia scuola, e uno spettacolo era in pieno svolgimento. Louis era uno dei protagonisti.
Ricordò con orgoglio quella prima volta sopra un palcoscenico. Come si era sentito speciale e a suo agio con il pubblico. Il luogo migliore dove fosse mai stato.

Ora si trovava a casa sua.
Le sue sorelle erano sedute tutte intorno al tavolo, sua madre al suo fianco. La cena si stava svolgendo in modo tranquillo, quando quest'ultima si rivolse al figlio maggiore.
- Louis, devo dirti una cosa ma promettimi di non arrabbiarti - esclamò con tono tremante.
Il figlio diciottenne si girò ad osservare la madre preoccupato, perché quando diceva così finiva sempre con l'arrabbiarsi.
- Che hai fatto stavolta mamma?- chiese stancamente.
Lei serrò gli occhi, dicendo tutto d'un fiato - Ti ho iscritto ad X-Factor -.
Gelo nella stanza.
Non poteva crederci.
Si alzò dalla sedia di scatto e voltò lo sguardo furente verso sua madre.
- Lo sai che non sono sicuro di poter cantare davanti a tutte quelle persone! Avresti dovuto consultarmi prima di fare di testa tua! - sbottò, prima di voltarsi e salire le scale verso camera sua a grandi falcate, lasciando tutti a bocca aperta.

Mesi dopo.
Era il giorno dei provini.
Dire che Louis fosse nervoso era un eufemismo. Non la smetteva di stare fermo un secondo e di torturarsi il ciuffo con le mani sudate e tremanti.
Fino a quando decise di andare ia sciacquarmi le mani e il viso nei bagni degli studi.
Tentò di aprire la porta invano, perché qualcosa la bloccava dall'altra parte.
O meglio qualcuno, come scoprì quando tirò la porta con forza. Gli finì addosso un ragazzo, più o meno della sua età, ma Louis restò senza parole quando alzò lo sguardo sul suddetto interessato. Mascherando la sua meraviglia, si ritrovò a contemplare il viso angelico e candido dai lineamenti fanciulleschi che se la perfezione non esisteva, quel ragazzo era l'eccezione che confermava la regola.
Ma la cosa che colpì di più Louis non furono le sue labbra carnose, bensì i suoi occhi, dalle iridi talmente verdi da abbagliarlo quasi.
Due smeraldi incastonati nella perfezione.
E la sua voce profonda, che faceva battere forte il cuore del diciottenne.
Lo salutò, sperando di rivederlo molto presto.

Era di nuovo su un palco, investito da una luce.
Aspettava il verdetto dei giudici, che arrivò subito.
Aveva passato le selezioni.

Tutti i concorrenti erano disposti di fronte al presentatore in riga, mentre quello leggeva cinque nomi, compreso il suo, e chiedeva a lui e ad altri quattro ragazzi di salire sul palco. Notò con piacere misto a panico che il ragazzo dagli occhi verdi era uno di quelli che avevano chiamato. Si guardarono per un istante, ansiosi di quello che sarebbe potuto succedere.
Insieme a loro, un ragazzo moro con i capelli corti, uno castano con il ciuffo lungo che gli ricadeva sulla fronte e uno biondo dagli occhi azzurri.
In quei dieci minuti di paura nel conoscere la propria sorte, si ricordò di aver pensato al peggio. La sconfitta, la delusione e il rimorso già a divorargli lo stomaco.
I tre giudici comunicarono loro di averli uniti in un gruppo.
I cinque si divisero tra chi piangeva e Louis, che era corso spontaneamente ad abbracciare quel ragazzo. Gli saltò addosso entusiasta, provando dei brividi, che il ragazzino di diciott'anni interpretò come eccitazione per la notizia e sollievo.
Ma che l'uomo che era diventato, rivivendolo sulla propria pelle, ricordando, capì.

Dopo un po' di tempo, Louis si ritrovò a guardare sbalordito i suoi quattro migliori amici.
Erano usciti dagli studi e una folla li aveva accolti urlando il loro nome dopo la loro prima esibizione.
- One direction, one direction! - battendo le mani e applaudendoli.
Incredibile.
Louis si sentiva come in un sogno, tutto quello che si era sempre proibito di sperare per non ritrovarsi con una delusione cocente, si stava avverando.
Contro ogni sua più rosea aspettativa.

Molti episodi e molte esibizioni più tardi, il suo ricordo più bello.
Un ragazzo così bello da togliergli il fiato gli veniva incontro lungo la navata gotica di una piccola e discreta chiesa nella tranquilla campagna inglese. I suoi occhi smeraldini erano leggermente lucidi, probabilmente emozionati. Le persone attorno a lui erano confuse, ma la figura che gli veniva incontro era più che nitida.
Quando se lo trovò di fronte, il suo cuore iniziò a battere all'impazzata e un po' di ansia si mischiò all'inconsapevole emozione e paura che gli attanagliava le viscere.
Il tempo scorreva, e molti sorrisi da parte del ragazzo riccio dopo, lo vide girarsi verso di lui e prendergli le mani piccole nelle sue grandi. Era talmente perso nei suoi occhi che udiva la sua voce profonda come un bisbiglio, come la musica di sottofondo nelle scene dei film romantici.
Ad un tratto, il ragazzo si ammutolì e sorrise incoraggiante.
Louis sentì la sua mascella aprirsi e gli prese il panico, non sapendo cosa dire; per fortuna, il suo subconscio in qualche modo lo sapeva.
Udì sé stesso pronunciare con voce ferma ed emozionata - Non vedevo l'ora che questo giorno arrivasse, dopo anni di vita frenetica, finalmente possiamo goderci del tempo in tranquillità! Quando mi hai chiesto di sposarti, all'improvviso, non ho esitato nemmeno per un secondo. Sapevo quello che volevo, e sei tu. Sempre e comunque, io non ti abbandonerò mai. Ti amerò con tutto il cuore, per tutti i giorni della mia vita Harry.-
E si sentì felice.



Pov Harry


Ti amo.
Ti amo da impazzire.
Darei la mia vita per te.

Questo fu quello che Harry pensò quando ritrovò il contatto con le labbra sottili di Louis, che gli erano mancate esattamente come il respiro di Louis quando aveva premuto la sua bocca su quella del più grande.
Le palpitazioni accelerate che il suo cuore emetteva minacciavano di farlo scoppiare da un momento all'altro, tant'era l'emozione.
Per un attimo, dimenticò tutto quello che era successo e si ritrovò catapultato nel passato, a qualche mese prima, quando questo contatto avveniva ogni giorno, ogni ora, ogni minuto che avevano a disposizione. E in quell'attimo fece ciò che più gli veniva naturale, ovvero passare la lingua sul labbro inferiore di Louis, esortandolo ad aprire la bocca. Non che ce ne fosse bisogno, ma quello era un gesto che lo caratterizzava.
Si era completamente dimenticato che il ragazzo steso sul letto non era più lo stesso Louis di un tempo.
Ma qualcosa di lui doveva essere rimasto, perché invece di tirarsi indietro dischiuse le proprie labbra e intrecciò la sua lingua con quella di Harry.
Il riccio, sorpreso ed estasiato allo stesso tempo, si fece prendere dall'entusiasmo e dall'abitudine e spostò la mano dietro la nuca del ragazzo con gli occhi azzurri, stringendolo di più a sé.
Il tempo di abituarsi al contatto, che la bocca di Louis scivolò via da quella di Harry.
Quest'ultimo, spaventato che qualcosa fosse andato storto, restò senza fiato, immobile, per quella che gli parve un'eternità.

Finché Louis bisbigliò - Harry - e i suoi occhi si intinsero di una nuova consapevolezza, cioè che la sua dolce metà fosse proprio lì davanti a lui.

Poi lo abbracciò e si strinsero così stretti, come mai prima d'ora. Perché ritrovarsi, tornare a respirare dopo essere stato per quello che sembrava un lungo periodo in apnea, può dare solo queste sensazioni.
E riemersero entrambi, più forti di prima.












----------- angolo autrice -----------

Beh chi non muore si rivede!!!!!
Ed è proprio il mio caso. Ho pensato che questa minilong meritava un finale, quindi dopo moooolto tempo a rimuginare su cosa scrivere, ho buttato giù queste parole!
Vorrei ringraziare chi ha speso del tempo per leggerla e soprattutto Roby, che non ha mai perso la speranza e mi incoraggia sempre, questo capitolo è per te! ❤️

Adíos e hasta la vista!!

Un bacio,
Vale


  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Pergamenanuova