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Autore: _Amaryllis    10/06/2016    0 recensioni
Inspiro, espiro, cercando di tranquillizzare il flusso di pensieri che mi sconvolge l’animo.
Mi capita spesso di pensare all’idea che la gente può avere di me guardandomi e so che, qualsiasi essa sia, non rispecchia ciò che sono realmente.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una stella, due stelle, tre stelle. Dicono che nei momenti di insonnia, se inizi a contare qualsiasi cosa, pian piano il sonno avrà la meglio. Ho sempre pensato che fosse vero il contrario, che contare tenesse sveglio il cervello, invece di farlo riposare, eppure dopo aver provato di tutto faccio un tentativo, invano.
Sbuffo, cambiando posizione nel letto. L’orologio segna le due e mezza. Sento sul cuore un peso fisso, parole non dette per il coraggio che non ho, sorrisi di circostanza, pensieri tenuti dentro. E il soffitto non mi è mai sembrato così opprimente, come fosse una gabbia.
In realtà la vera gabbia non è il soffitto. Ciò che mi fa sentire realmente in gabbia è la maschera che continuo a indossare per inerzia, per compiacere la gente che da me si aspetta questo e basta.
Potrei sfilarmi questa maschera in qualsiasi momento, nessuno mi costringe realmente a portarla, eppure la paura di ciò che gli altri potrebbero pensare guardando la vera me mi blocca.
 
Mi alzo dal letto, so che non mi riaddormenterò facilmente. Mi siedo accanto la finestra, piegando le gambe e cingendole con le braccia, e appoggio la testa al freddo vetro della finestra.
Inspiro, espiro, cercando di tranquillizzare il flusso di pensieri che mi sconvolge l’animo.
Mi capita spesso di pensare all’idea che la gente può avere di me guardandomi e so che, qualsiasi essa sia, non rispecchia ciò che sono realmente. C’è una parte di me, intima, che è tante cose in potenza, che aspetta soltanto di essere lasciata libera di crescere come una pianta; sento tante cose scorrere dentro di me, in attesa di mostrarsi ad altri.
Un’altra parte di me, quella ferita, tiene a bada tutto questo, tenendolo sotto controllo e offrendo al mondo un’immagine di me distorta.
 
Vorrei veramente lasciarmi andare e stare in mezzo agli altri così come sono, senza filtri. Se solo potessi farlo.
  
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