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Autore: Old Fashioned    11/06/2016    8 recensioni
Il principe Wieland sarebbe disposto a tutto pur di ritrovare Lady Amilda, la sua promessa sposa. Un Veggente gli predice che riuscirà a ricondurla a sé, ma gli svela anche che nell'impresa perderà la persona che ama di più al mondo. Che cosa significa la misteriosa profezia?
Wieland ritiene che sia Lady Amilda la persona che ama di più al mondo. Come può rincoquistarla e perderla nello stesso momento?
P.S.: questa storia non era originariamente strutturata in capitoli. L'ho divisa qui perché è piuttosto lunga e non volevo mandarla tutta in una volta.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA LEGGENDA DI ALDRIC L’INTREPIDO


Capitolo 1

Il principe Wieland sembrava avere ricevuto in dono dalla sorte ogni fortuna: era bello, valoroso, di nobili natali ed erede al trono di uno dei più ricchi e prosperi feudi del Nord, il Regno di Theoburg, sito ai confini delle pianure di Konorian.
Eppure da qualche tempo egli era così triste che neppure l'ombra di un sorriso aleggiava sul suo volto pallido.
Un tempo era amante delle feste e dei divertimenti, non c'era caccia a cui non partecipasse o torneo che non lo vedesse tra i vincitori, ora invece era diventato raro vederlo in compagnia di qualcuno. Più spesso galoppava in solitudine per i boschi in sella al suo fido destriero, oppure trascorreva lunghe ore chiuso nella sua camera, rifuggendo feste e divertimenti.
Il Re suo padre, Sire Warmund il Generoso, e sua madre la Regina Hytwinna avevano consultato innumerevoli saggi e studiosi, ma il giovane principe sembrava inconsolabile e il suo struggimento si faceva di giorno in giorno più profondo e straziante.
Il motivo di tanta pena era peraltro ben noto: la sua promessa sposa, una fanciulla di ineguagliabile grazia e bellezza che portava il nome di Lady Amilda, era stata rapita dal Signore dei Morti, che invaghitosi di lei l'aveva ghermita e condotta seco al Palazzo dell'Eterno Dolore.
Nessuno era mai tornato da quel luogo infausto, quindi a tutti coloro che l'avevano amata era stato detto di rassegnarsi al fatto che ella fosse perduta per sempre.

Una delle poche cose che ormai erano in grado di distrarre il principe Wieland dalle sue disgrazie era vestirsi come un popolano e girare per le vie della città confondendosi con la gente comune. Per quanto la sua statura e il suo portamento fossero senza dubbio quelli di un nobile, tenendosi un po' curvo e con un cappuccio sul volto che gli nascondeva i lineamenti riusciva facilmente a passeggiare per le strade senza destare sospetti nella popolazione.
Da quando Lady Amilda non era più al suo fianco, infatti, la corte coi suoi marmi e i suoi ori gli appariva soffocante come un sarcofago. Tutto gli ricordava lei: nelle aiuole dei giardini c'erano i fiori che ella preferiva, e che lui aveva fatto giungere appositamente dai Parchi Splendenti di Erwayn; la ninfa che versava acqua dal centro della fontana era stata scolpita a sua immagine; in un angolo del salone giaceva ancora la sua arpa d'argento, che nessuno aveva avuto il coraggio di toccare.
In città almeno non doveva sopportare lo sguardo compassionevole dei dignitari di corte, né doveva fingere una tranquillità che non provava per evitare che sua madre si preoccupasse eccessivamente.
C'era una taverna che gli piaceva, proprio dietro il mercato. Si chiamava Al Drago Fiammeggiante, nell'insegna ormai sbiadita dagli anni si poteva ancora distinguere l'immagine di un animale alato che emetteva fuoco dalle fauci spalancate.
A dispetto del nome, era un posto tranquillo e Wieland amava sedersi in un angolo e restare semplicemente lì a contemplare il viavai degli avventori.
Un mercante si rallegrava per aver concluso un buon affare, mentre magari un altro inveiva contro un terzo che gli aveva venduto per buono un cavallo in realtà privo di valore. In un angolo ci potevano essere viaggiatori che narravano di paesi lontani suscitando la meraviglia degli astanti, oppure conduttori di carovane che da lungi avevano portato spezie e stoffe pregiate e ora si riposavano dopo il lungo percorso.

Normalmente il principe Wieland se ne andava sul fare della sera per rientrare al palazzo, ma una volta si trattenne presso la taverna fino a notte fonda. Fuori stava piovendo forte e il giovane non aveva avuto voglia di lasciare il piacevole tepore della stanza per affrontare gli scrosci gelidi e un vento così impetuoso da strappare di dosso i mantelli.
Stava sonnecchiando in un angolo tranquillo quando un soffio d'aria fredda attirò la sua attenzione. Si girò verso la porta e vide entrare un vecchio dalla lunga barba bianca e dal portamento solenne, carico d'anni, ma anche colmo di saggezza e dignità. Si avvide che portava le vesti dei Maghi Veggenti di Rhias e ne fu stupito, perché era assai raro incontrare uno di quei sapienti fuori dalle mura del Monastero di Denon-Lor, detto anche Tempio della Pietra Parlante.
Essi abbandonavano il Recinto Sacro unicamente quando ricevevano un Presagio che il Consiglio dei Nove Illuminati riteneva appropriato rivelare all’esterno. Interi regni, si narrava, erano stati salvati da Maghi Veggenti che avevano comunicato nel momento e nel luogo opportuno le loro percezioni mistiche.

Il vecchio entrò nella sala riscaldata con soddisfazione. Appoggiò il mantello fradicio e si avvicinò al camino, verso il quale tese le mani ossute.
Gli astanti avevano a loro volta riconosciuto i paramenti del nuovo arrivato e gli si fecero rispettosamente intorno. L'anziano sacerdote pronunciò parole di benedizione, accettò una coppa di vino che gli veniva porta dall'oste, quindi si guardò intorno come alla ricerca di un tavolo al quale sedersi.
Wieland notò che volgeva lo sguardo nella sua direzione ed accennò ad un gesto di deferenza nei suoi confronti.
Il vecchio si mosse allora verso di lui. “Salute a te, giovane signore,” lo apostrofò. “Con una notte del genere, capisco l'apprensione di Dama Hytwinna che non ti vede rientrare. Ma stanne certo, il temporale durerà ancora poco e presto potrai correre a rassicurarla.”
Il principe non fu ovviamente stupito del fatto che l'altro l'avesse così facilmente riconosciuto. “Certo un cappuccio e un mantello non possono ingannare un Mago Veggente,” rispose con un sorriso, poi si alzò rispettosamente e gli porse la sedia vuota accanto alla propria. Quando l’anziano sapiente si fu seduto, gli chiese: “Cosa ti porta qui a Theoburg, Venerabile?”
In verità sono qui principalmente per te, giovane Wieland. Il consiglio dei Nove Illuminati ritiene che tu debba venire a conoscenza di una divinazione che ti riguarda.”
Esiste una divinazione su di me?” chiese il ragazzo stupito. Aveva sempre pensato che i Maghi Veggenti si occupassero solo di grandi eroi e antichi regni.
Ne esistono molte, ma non sono qui per dirti che compirai grandi gesta o che regnerai a lungo donando pace e giustizia al tuo popolo.”
Vuoi dire... che tutto questo non mi accadrà?” gli occhi dorati del giovane furono attraversati da un bagliore di apprensione.
Questo non posso rivelartelo,” rispose il vecchio con un sorriso paziente, “sono cose che dovrai scoprire da solo.” Bevve un sorso di vino e proseguì: “Quello che sono incaricato di riferirti è che Lady Amilda può tornare dal Palazzo dell'Eterno Dolore.”
Il ragazzo rimase per qualche secondo ammutolito dalla sorpresa, poi, stentando a contenere la propria gioia, chiese: “Può tornare? E quando? Quando tornerà da noi?”
Il sorriso del Mago assunse una nota di paterna benevolenza. “Non correre troppo, mio giovane amico,” gli rispose, “dovrai recarti tu stesso al Palazzo dell'Eterno Dolore a reclamare la tua promessa sposa. Dopo il lungo viaggio e le prove che ti saranno poste dinnanzi riavrai la fanciulla, ma ti avverto che il prezzo da pagare sarà molto alto.”
Che significa molto alto?” chiese dubbioso il principe.
Perderai la persona che ami di più.”
Wieland rimase perplesso. La persona che amava di più era senza alcun dubbio Lady Amilda. Come poteva essere che venisse riconquistata e persa allo stesso tempo?
Il suo volto assunse comunque un'espressione risoluta. “Non importa” disse con decisione “riavrò Lady Amilda a qualsiasi costo.”
Sai quello che dovrai pagare.”
Pagherà un prezzo più elevato chi cercherà di fermarmi.”
Il Veggente non disse nulla. Chi conosce tutte le cose che sono state, sono e saranno deve essere estremamente cauto nel parlare. Si limitò a finire la propria coppa di vino, quindi si volse nuovamente verso il principe Wieland, che nonostante tutto appariva esaltato dalla notizia appena ricevuta.
Ti prego, vieni a palazzo, il Re mio padre deve sentire queste cose!” esclamò infatti il giovane. “Ti darà grandi doni, sarai alloggiato con tutti gli onori e potrai restare fino a che lo riterrai opportuno.”
L'altro scosse la testa. “No, Wieland, questa missione è compiuta. Il Consiglio dei Nove riteneva che tu dovessi essere informato. Tu e non altri. Ho fatto quel che mi era stato chiesto, ora sta a te decidere che uso fare di ciò che ti ho detto, mentre io andrò a compiere la seconda missione che il Consiglio mi ha affidato.”
Si alzò lentamente in piedi e si guardò intorno alla ricerca del mantello.
Venerabile, non andartene così presto,” lo pregò il principe, “resta almeno a narrarmi qualcosa dell’impresa che dovrò compiere.”
Non mi è concesso. Ci sono cose del proprio futuro che è bene conoscere e altre che devono rimanere sconosciute.”
Ma tu sai cosa accadrà?” insisté Wieland sempre più accorato “Lo sai, vero?”
Sì, lo so.”
Allora dimmi solo se riavrò Lady Amilda.” Il principe lo stava letteralmente implorando. “Dimmi se potrò riabbracciarla.”
Il Mago lo fissò a lungo dall’alto della sua imponente statura, infine gravemente disse: “Sì, la riavrai.”
Oh, grazie, Venerabile!”
Ma il vecchio era già scomparso nella notte.

Come il mago aveva predetto, quando Wieland si affacciò all’esterno il temporale era finito e una pallida luna brillava nel cielo reso terso dalle recenti piogge.
Normalmente dopo aver trascorso la giornata in giro per la città sotto mentite spoglie, il principe tornava al palazzo muovendosi con cautela, in modo che il suo travestimento non fosse scoperto. Questa volta, invece, ansioso di riferire quanto aveva appena saputo, corse a perdifiato, incurante della sorpresa che suscitava nei suoi sudditi, i quali rimanevano a dir poco stupefatti nel vedere il figlio del loro sovrano passare a tutta velocità con indosso gli umili abiti di un uomo del popolo.
Del resto, non gli importava più mantenere intatta la sua copertura: presto avrebbe riavuto la sua amata e avrebbe finalmente passeggiato assieme a lei per le vie di Theoburg, preceduto dagli araldi e da paggi che avrebbero sparso petali di rosa affinché Lady Amilda non fosse obbligata a posare i delicati piedi sul nudo selciato.

Giunse al palazzo come un turbine, attraversò di corsa il cortile, entrò nell’ampio ingresso dal pavimento di marmo e percorse lo scalone d’onore facendo i gradini a quattro a quattro. Infine si arrestò ansimante di fronte alla sala del trono, che però era chiusa.
Fece un gesto di saluto alle guardie che lo fissavano sbigottite e sorrise fra sé: la notizia l’aveva messo in un tale stato di gioiosa eccitazione che non aveva pensato all’ora tarda: sicuramente Sire Warmund stava dormendo.
Per un attimo prese in considerazione l’idea di svegliarlo, ma vi rinunciò subito. Non voleva che suo padre fosse di cattivo umore quando gli avrebbe annunciato che il suo unico figlio si accingeva a partire per il Palazzo dell’Eterno Dolore, dove avrebbe sfidato il Signore dei Morti in persona per riconquistare la libertà di Lady Amilda.

Il Re suo padre lo ricevette il mattino dopo. Wieland si inginocchiò al suo cospetto e gli narrò per filo e per segno quanto gli aveva spiegato il Mago Veggente la sera prima, quindi solennemente disse: “Dammi la tua benedizione, padre, perché intendo partire oggi stesso per la Valle dei Lamenti.”
A quelle parole la Regina Hytwinna, che era assisa al fianco del consorte, impallidì. “Figlio, hai forse perduto il senno? Nessuno è mai tornato da quell'orrenda valle!” esclamò.
Ebbene, io sarò il primo a farlo, madre. Il Veggente mi ha detto che così è scritto.”
Intervenne a questo punto Re Warmund, che gravemente disse: “Dimentichi che un principe ha dei doveri verso il suo popolo, prima ancora che verso se stesso. Che farà la gente di Theoburg se l'unico erede al trono perirà nell'impresa disperata di strappare la sua promessa sposa al Signore dei Morti?”
Potrei cadere da cavallo in ogni momento, padre, o essere colpito da malattia. Oppure ancora potrei essere ucciso da un sicario.”
Il Re lo fissò poco convinto. “Un conto è accettare quel che ci riserva la sorte, figlio, ben altra questione è andare dissennatamente in cerca della morte.” rispose austero.
Non andrò incontro alla morte, padre, perché il Veggente mi ha detto che riuscirò nella mia impresa!” replicò Wieland impetuosamente.
Non parlò di quello che il vecchio aveva detto a proposito del prezzo che avrebbe dovuto pagare per riavere Lady Amilda. Da una parte gli pareva che non fosse un’argomentazione adatta a convincere il riluttante genitore ad impartirgli la benedizione, dall’altra l’idea gli comunicava un’inquietante sensazione di disagio e preferiva non rimuginarci troppo su.

Infine, tanto disse e tanto fece che Re Warmund si convinse a lasciarlo andare. “Ad una condizione, però,” disse il sovrano con tono che non ammetteva repliche.
Quale sarebbe?”
Che un valente guerriero ti accompagni.”
Wieland avvampò. “Dubiti forse delle mie capacità nel combattimento?” chiese piccato.
Così è deciso,” fu la categorica risposta del Re. “Sarà il capitano delle guardie ad accompagnarti.”
Aldric figlio di Hardwin?”
Così è deciso,” ripeté Re Warmund. La sua espressione accigliata fece chiaramente capire al figlio che non sarebbe stato saggio insistere sull’argomento.
Wieland si inchinò e uscì dalla sala del trono.

Una volta che si trovò nell’ampio corridoio, il principe ripensò alle parole del padre.
Conosceva molto bene Aldric. Egli era figlio del precedente capitano delle guardie, Hardwin. Avevano passato un’infanzia spensierata a giocare insieme, poi si erano persi di vista. Lui era stato affidato a maestri e precettori, che con pazienza gli avevano insegnato tutto ciò che gli sarebbe servito come futuro sovrano di Theoburg, mentre Aldric aveva seguito la dura Via dell’Acciaio ed era diventato un valente guerriero, generoso ed impavido. Quando il padre era perito nella battaglia di Hayda egli, ancora molto giovane, ne aveva preso il posto, rivelandosi ben presto abile e capace almeno quanto lui.
Sembrava del resto che Aunus Padre degli Dei gli avesse donato con la più grande abbondanza tutte le virtù che rendevano grande un guerriero: egli era alto, muscoloso, forte come un orso e al tempo stesso agile come una lontra. La Madre Celeste Aranna gli aveva instillato senno e discernimento, così che egli possedeva una naturale autorità ed i suoi uomini lo amavano e lo rispettavano.
Wieland dovette ammettere a se stesso che attraversare le selvagge distese di Morvynnet con lui al fianco sarebbe stato senza dubbio meno sgradevole che farlo in solitudine.
   
 
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