Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Antonella84    12/06/2016    2 recensioni
Questa piccola storia mi è venuta in mente dopo aver rivisto, qualche giorno fa, l'episodio "In due nella grotta". Ho immaginato un ipotetico dialogo tra Kikyo e Kagome, riprendendo nell'ultima parte le loro battute finali. È la mia seconda storia in questo fandom, spero vi faccia piacere leggerla.
AVVISO AI LETTORI: Pubblicando e scrivendo da cellulare manca del tutto l Html. Scusate inconveniente 😉
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kagome, Kikyo
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Va da lui...Ti sta aspettando.".
La voce di Kikyo, in quel momento, tradiva la sua figura austera e, sebbene in quel momento fosse ferita, perennemente composta. Notai in quelle parole una cadenza diversa. Non c'era astio, né rancore verso i miei confronti, ma soltanto tanta malinconia.
"Sei sicura di potercela fare da sola? Sei ancora molto debole...Potrei esserti d'aiuto.".
Le risposi con sincera preoccupazione. "Aiutarmi? E come? Io mi nutro di anime dei morti e tu, al contrario della sottoscritta, sei viva.".
Un brivido percorse la mia schiena. "Bhe si è vero ma...". Provai a protestare, prima di essere di nuovo interrotta dalla sacerdotessa. " I tuoi amici ti aspettano. Lui... ti aspetta...Non farlo preoccupare.".
 Non so perché, ma in quel momento, una profonda tristezza mi travolse. Non provavo pena per Kikyo, ma... Comprensione.
"Sicuramente ha avvertito la tua presenza, la sua preoccupazione più grande non sono di certo io, adesso...". Risposi con lo stesso rammarico che aveva lei nelle sue prime parole. La vidi alzarsi a fatica e barcollare. D'istinto corsi verso di lei, e la sorressi. I suoi occhi, tanto simili ai miei, mi fissarono facendomi tremare.
 "Sei una strana femmina chiacchierona...Kagome.". Per la prima volta sentii il mio nome pronunciato dalle sue labbra, da quando eravamo uscite dalla grotta, dopo che scelsi di fidarmi di lei. "Strana? Non sono io quella che parla poco e poi sparisce nel nulla...Ma dopotutto forse hai ragione! Sono la tua reincarnazione...in fondo.". Risposi mentre la aiutavo a prendere una postura più stabile.
La vidi sussultare. Evidentemente mi ero spinta troppo oltre. Che si fosse offesa? Era una battuta! Improvvisamente sentii una piccola risata. "Quello era un mezzo sorriso o sto diventando matta?". Le chiesi. "Ora capisco...". Rispose. "Cosa?". Domandai forse un po' troppo in fretta. "Ciò che ti rende diversa da me...".
La fissai interrogativa, pregandola mentalmente, di continuare. Kikyo intuì la mia voglia di sapere e, distogliendo lo sguardo dal mio, rispose: " La tua umanità Kagome. Tante volte, in passato, ho dubitato perfino di sembrare un essere umano, a causa della rigidità nel seguire i miei doveri di sacerdotessa... Tu, invece, hai una leggerezza ed una bontà d'animo, che anche quando ero in vita, io non ho mai avuto. Ogni tuo gesto trasmette conforto ed accettazione. Ciò che ad Inuyasha forse, io non sono mai riuscita a...". La interruppi. "Non dirlo Kikyo. Inuyasha ti amava...anzi...in realtà lui ti a...Tiene ancora molto a te. Sei la prima che l'abbia fatto sentire compreso e non più solo.".
La conversazione aveva preso una piega, per me, molto dolorosa e decisi di interrompere lì, la mia avventura con la sacerdotessa. "Si è fatto tardi... Non vorrei discutere ancora con quella testa dura!". Le voltai le spalle cercando di allontanarmi prima che le emozioni mi tradissero. "Kagome...Cosa ti ha spinto a fare come ti dicevo? Ti sei forse...fidata di me?" Mi chiese Kikyo di colpo.
"Questa sera sei diventata un bel pò chiacchierona anche tu...Non so risponderti a questa domanda, mi spiace...". Le dissi senza darle una piena risposta. "Allora spiegami come mai ti sei data tanto da fare per una non-morta?". Mi domandò con sguardo basso.
 Decisi di optare per la verità, stavolta. "Perché se tu non ci fossi più, una persona che conosco ne soffrirebbe". Ammetto che affermare questa cosa, mi fece male. Ma che senso avrebbe avuto, negare e mentire a me stessa? Feci un paio di passi e la sua voce, questa volta velata da una strana dolcezza, mi tornò alle orecchie: "Vale anche per te.".
 Continuai a camminare senza voltarmi. Le ultime parole di Kikyo, lo sguardo carico di nostalgia e affetto profondo che aveva mentre parlava di Inuyasha, mi fecero capire di essere fortunata. Io potevo stargli vicino, potevo sentire il suo calore, potevo perfino litigarci... Ed in quel momento, capii che in fondo io e lei, non eravamo poi così diverse. Entrambe provavamo lo stesso amore per Inuyasha. Un amore diviso per due.
 

  
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