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Autore: zaynseyes_    12/06/2016    0 recensioni
Tratto alla storia:
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"Chi ti credi di essere?" mi alzai dalla sedia e poggiai le mani sul tavolo "Fai l'amicone con Zayn e poi cerchi di psicanalizzarmi, fai il gentile con tutti e ti comporti da bravo ragazzo. Cosa nascondi in realtà? Io non me la bevo"
"Non--non sto fingendo!" rispose lui confuso "Io sono così, non sto interpretando nessun ruolo e non voglio nemmeno immischiarmi nelle vostre vite"
"Allora vattene"
Dopo quella che sembrò un'eternità, anche lui si alzò e si mise faccia a faccia con me, guardandomi serio in volto con una sfumatura di decisione a colorare la sua espressione.
"Perché mi tratti così?"
Ed io davvero non lo sapevo. Non ne avevo idea. Forse erano quelle fossette da bambino, forse era quell'espressione dolce e sempre felice, forse era il suo carattere paziente e pronto ad aiutare il prossimo. Tutto di lui mi infastidiva. Aveva l'aspetto da duro e il carattere da ragazzina, e non capivo come era umanamente possibile. Non poteva esistere un essere umano così buono e gentile nei confronti di una persona che nemmeno conosceva. Ma lui era lì, davanti a me, ed era reale.
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||Larry Stylinson||
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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MA DITEMI SE NON SONO UGUALI ALL'ORIGINALI, MANNAGGIA A LORO E A PHOTOSHOP

______________
 

Mi passai una mano tra i capelli e, dopo qualche secondo di esitazione, feci un passo deciso dentro il suo soggiorno.

Sapevo a cosa stavo andando incontro. Sapevo che adesso non avrei potuto tirarmi indietro. Ma per qualche motivo non potevo farne a meno.

~ ~ ~

Chiusi subito dopo la porta e mi beai del calore e dell'atmosfera familiare ma allo stesso tempo nuova che mi circondava.

Cercai Louis, ripercorrendo la strada che aveva fatto poco prima. Lo vidi aprire il frigo e versare l'acqua su un bicchiere di vetro. Senza alzare lo sguardo fece un mezzo sorriso.

"Sapevo che non avresti rifiutato l'idea di vedere i miei antidolorifici"

Risi. Mi offrì un bicchiere d'acqua e lo accettai volentieri, bevendola a piccoli sorsi. C'era un silenzio inusuale nell'appartamento e mi chiesi che fine avesse fatto il suo coinquilino.

"Zayn?" chiesi subito dopo.

"Oh, lui è--" si morse il labbro sottile "In giro. Con amici"

Alzai un sopracciglio e lo guardai scettico. Lui in risposta alzò gli occhi al cielo.

"Promettimi solo che non lo dirai a Liam"

Lo guardai ancora più curioso di prima ed annuì.

"È a casa dei suoi genitori. A Bradford"

"E questo cosa c'entra con Liam?" chiesi non riuscendo a capire il collegamento tra le due cose.

"Si è trasferito dai suoi subito dopo che il tuo amico ha lasciato la città. Era a pezzi, non parlava quasi con nessuno, stava chiuso nella sua stanza a dipingere senza uscire per ore. Ha deciso poi di voler cambiare aria, così se n'è andato temporaneamente a Bradford"

"Oh," esclamai, non sapendo cos'altro dire "Non sapevo ci stesse così male. Mi, uhm, dispiace"

"Non è colpa tua, Harry" scosse la testa.

"Però mi sento in colpa. Liam è un mio amico e, per quanto possa commettere errori su errori, quello che sta passando è... un periodo complicato"

"Definisci complicato. Mi spiace per Liam, ma sinceramente non me ne frega nulla di lui. Se fa soffrire coloro a cui voglio bene, beh-" fece spallucce "Diventano anche affari miei"

"Ha dei problemi con la sua sessualità e sta cercando di affrontarli come meglio crede." Sospirai "Mi dispiace per Zayn ma so che Liam farà la cosa giusta. Dagli solo un pò di tempo"

Lui annuì, fidandosi di me. Cademmo poi in un silenzio teso.

Pensavo a cosa sarebbe successo adesso. Eravamo soli, a casa sua. Nessuno che potesse disturbare, nessuno ad interromperci.

"Che ne dici di metterci comodi sul divano?"

Non aspettò neanche una mia risposta che si diresse in un'altra stanza, lasciandomi un pò intontito in cucina.

Lo seguì, un pò insicuro sulla strada da percorrere. Era venuto a casa sua solo una volta, e perdipiù non avevo nemmeno visitato l'intero appartamento. A malapena ricordavo in che piano abitava.

Con un pò di fortuna trovai subito il soggiorno. Louis era rilassato contro il divano con la testa riversata all'indietro e mi fermai un attimo ad ammirarlo. Vederlo così in pace con se stesso, senza nessuna oppressione e preoccupazione mi faceva sentire bene.

Mi sedetti anch'io sul divano, leggermente distante da lui.

Sapevo che lui aveva già fatto il primo passo e che si era completamente aperto a me, esponendo i suoi sentimenti. Adesso toccava a me reagire, fargli capire che anch'io provavo la stessa cosa.

Ma la domanda era: come?

"Ti fanno ancora male le costole e...uhm, il resto?"

Davvero complimenti Harry. Adesso sì che questo rende tutto più chiaro su ciò che provi.

Fece tornare il viso alla mia stessa altezza e mi sorrise divertito.

"Beh, è per questo che ho gli antidolorifici, ricordi?"

Mi schiaffeggiai mentalmente e cercai di non gettare un urlo di frustrazione di fronte a Louis.

"Giusto. Scusa, hai ragione. Che idiota" borbottai velocemente senza pensare.

Ed ecco che le cose vanno a peggiorare.

Il moro mi guardò ma io non ricambiai il suo sguardo. Fissavo dritto davanti a me e speravo di poter sparire sotto terra. Picchiettavo il piede contro il pavimento cercando di alleviare il nervosismo.

"Harry, che succede?" aggrottò le sopracciglia confuso.

"Uhm, nulla" mormorai debolmente continuando a fissare le varie mensole piene di libri, evitando così lo sguardo di Louis.

"Ascolta, non voglio che...che tutto quello che ho detto all'ospedale cambi il nostro rapporto, d'accordo? Sono stato sincero con te e voglio che anche tu lo sia. Se non provi quello che--" si fermò e deglutì "Se mi vedi solo come un amico preferisco tu me lo dica adesso perché non voglio illudermi di un qualcosa che non accadrà mai"

Il mio sguardo saettò su di lui e per una frazione di secondo potei vedere Louis vacillare. Scossi la testa con veemenza perché no, quella era l'ultima cosa che avrei voluto.

"Non è così. Volevo dirti che--"

"Ma capisco. Non obbligo nessuno a...a volermi bene. Volevo solo essere sicuro che le cose tra di noi fossero chiare" sorrise nervosamente e si passò una mano tra i morbidi capelli.

"Louis, ascolta--"

"Vorrei almeno restassimo amici. Sai, odierei dover venire nel tuo bar e non poter ordinare nulla perché mi odi e non mi vuoi tra i piedi. Lo capisco perfettamente ma--"

"Sta zitto." Quasi urlai, guardandolo nei suoi profondi occhi azzurri, osservando come la sua bocca lentamente si richiudeva e i suoi occhi si spalancavano leggermente "Sta zitto, non-- non aggiungere altro"

"Lo sapevo, mi odi." Piagnucolò lui "Mi dispiace okay? Non avrei dovuto confessarti nulla quel giorno ma non ho resistito!"

Tutte quelle chiacchiere mi stavano facendo scoppiare la testa e la voglia di prenderlo a schiaffi per la sua stupidità cresceva sempre di più.

Per attirare la sua attenzione gli afferrai le mani che avevano gesticolato prepotentemente in aria per tutto il tempo e che mi stavano facendo impazientire come niente prima d'ora.

Riuscì nel mio intento: Louis non parlò, rimase fermo ad osservarmi in attesa. Era piuttosto difficile farlo stare in silenzio, quindi quella fu già una vittoria per me.

"Hai frainteso il mio nervosismo, Louis. Non ti odio e non l'ho mai fatto, non credo sia possibile per me." Ridacchiai e il suo viso si accese di speranza "E come pensi non possa ricambiare i tuoi sentimenti dopo tutto quello che abbiamo passato?" arricciai il naso "Forse è vero, non sono stato molto dettagliato a riguardo, ma ciò non cambia che quelle sensazioni sono qui," spostai le nostre mani intrecciate sul mio cuore "E non cambieranno"

Louis restò senza fiato. Letteralmente. Mi preoccupai, chiedendomi se stesse respirando.

I miei dubbi si disciolsero quando lo vidi aprirsi in un timido sorriso e abbassare lo sguardo sulle nostre mani ancora poggiate sul mio petto.

"Perciò non mi odi?" mormorò felice.

"Se non mi credi c'è un modo più veloce e pratico per dimostrartelo"

Prima che potesse solo aggiungere altro, mi chinai su di lui e lo baciai. Intensamente e profondamente.

Le nostre labbra pressate insieme, il mio cuore che batteva ferocemente contro le nostre dita, il sapore di lui sulle mie labbra, il calore del suo corpo contro il mio, erano tutti i motivi per cui la mia anima era volata da qualche parte sopra una nuvola. Il tempo sembrò fermarsi, o perlomeno rallentare. Era una sensazione che non provavo da troppo tempo e della quale mi ero pure dimenticato.

In un batter d'occhio le nostre lingue si incontrarono e da lì non capì più nulla. I mormorii di piacere di Louis, il modo in cui le sua mani, adesso libere dalla mia presa, vagavano sul mio corpo con frenesia ma allo stesso tempo lentezza per assaporare la novità del mio corpo al suo tatto, mi stavano facendo impazzire.

Con le mani e il capo lo spinsi ad appoggiarsi contro il divano, permettendomi così di sdraiarmi contro di lui e poter sentire meglio il contatto pelle contro pelle, sebbene ci separassero strati di vestiti.

Mi allontanai per mancanza di ossigeno e mi presi un momento prima di aprire gli occhi. Lo trovai già a fissarmi, sorpreso, timido ed entusiasta.

"Sono riuscito a spiegarmi, adesso?" chiesi con un sorriso accennato.

"A ripensarci bene, non credo di aver capito la parte in cui-"

Risi e lo baciai nuovamente, mordendogli il labbro inferiore e lasciandoli poi un altro breve bacio a stampo. Osservai ogni minima parte del suo viso, allungando così la lista delle cose-che-rendevano-perfetto-Louis.

Poi però mi feci un pò più serio, sperando che tutto quello non fosse temporaneo e che Louis tra un paio d'ore non se ne pentisse.

"Questa volta non scappi, vero?"

Sapeva a cosa mi riferivo: il nostro primo incontro dopo il bacio era stato pressochè un disastro, con lui che cercava di non parlare di ciò che era accaduto e di scappare da me. Non era stato molto piacevole, e tra l'altro era stato uno di quei rari momenti in cui stavo perdendo la pazienza.

Con lui era diventato piuttosto frequente, e non ero sicuro se fosse una cosa positiva o meno.

"No, non scappo." Mormorò contro le mie labbra, avvicinandosi e strofinando il suo naso contro il mio "Anche perché se volessi non potrei, visto che il tuo corpo mi sta letteralmente schiacciando su questo minuscolo e scomodo divano"

Per il solo gusto di sentire i suoi gemiti di dolore mi lasciai cadere su di lui, facendolo sprofondare ancora di più contro il divano. Dalle sue labbra uscì un soffocato "ouch, Harry non sei divertente" ed io per farmi perdonare gli lasciai dei baci su tutto il viso, approfittando poi della situazione per mordergli il collo e lasciargli un umido bacio sulla clavicola.

Le sue mani mi afferrarono il mio viso, portandolo alla sua altezza. Il suo sguardo slittò sulle mie labbra prima di posarsi sui miei occhi.

"Mi sei mancato davvero tanto. E non ti ho nemmeno ringraziato per tutto quello che hai fatto per me" sussurrò.

Sorrisi ampiamente "Sai bene perché l'ho fatto, e sai anche che non mi devi nessun ringraziamento. Io..." deglutì e mi inumidì le labbra "Ti amo, Louis" mormorai debolmente, guardandolo negli occhi con l'improvvisa paura di un rifiuto.

"Anche io, Harry." Sussurrò lui di rimando, senza nessuna esitazione, con le guance leggermente arrossate "Credevo fosse ovvio, ormai"

Roteai gli occhi divertito e lo baciai, non facendomi sfuggire l'opportunità di poter accarezzare le sue sottili labbra con le mie e di poter memorizzare ogni singola parte del suo corpo con i miei polpastrelli.

I nostri sorrisi rimasero sul nostro viso anche dopo che ci fummo allontanati. C'era un pò di imbarazzo adesso e, di certo, molta consapevolezza.

Esporre i propri sentimenti di certo rendeva debole e vulnerabile agli occhi di un'altra persona, ma se in quegli occhi che osservavi si riflettevano poi le tue stesse emozioni allora sì, era un rischio che avrei corso altre cento volte.

E Louis, per me, ne valeva sempre la pena.
 

+ + + +

Qualche giorno dopo:
 

Louis's POV

"Harry, il giallo è orripilante. Non potrei mai comprarmi neanche una caramella di quel colore" dissi disgustato mentre osservavo la camicia che Harry teneva in mano.

"Ma và di moda!" si difese lui osservandola come incantato.

"Se dovessi uscire di casa con addosso quella...cosa, non contare su di me. Per quel che mi riguarda potresti anche andare in un locale di spogliarellisti"

Alzò uno sguardo in mia direzione "Spero tu stia scherzando"

"Tesoro, con quella camicia non ti si avvicinerebbe nessuno. Anche gli spogliarellisti hanno un pò di dignità"

Alzò gli occhi al cielo e rimise al suo posto l'orrendo vestiario. Nella mia testa, sbattei le mani soddisfatto.

Chi avrebbe mai potuto indossare una tale profanità?

Il mio cellulare squillò insistentemente dalla tasca dei miei jeans e subito lo tirai fuori. Vidi lampeggiare il nome 'Zayn' e subito mi allontanai da Harry, senza dare però troppo dell'occhio, e accettai la chiamata.

"Louis"

"Ehi Zayn!" Salutai allegro "È da un pò che non ci sentiamo"

"Lo so, hai pienamente ragione. Ma non preoccuparti, ho in programma di ritornare a casa"

"Fortunato me" commentai sarcasticamente.

In realtà mi era mancato parecchio e segretamente non vedevo l'ora che ritornasse e che potessi strapazzarlo di abbracci.

"Come va, amico?" chiese lui, per niente offeso dal mio scherzare. Sapeva anche lui che non vedevo l'ora che ritornasse al loro appartamento.

"Molto bene, a dire il vero. Da quando non ci sei tu ci sono stati molti progressi. Comincio a pensare che portassi sfiga." Dissi ad alta voce i miei pensieri "Ad ogni modo, io e Harry ci siamo messi insieme! Riesci a crederci? Io e lui, insieme. Come coppia. Incredibile"

"Che grande notizia! Non riesco davvero a crederci!" commentò lui con eccessivo finto entusiasmo.

"Oh, ma davvero?" risposi stizzito, infastidito del suo non festeggiare insieme a me della lieta notizia.

Sospirò "Scusa ma era piuttosto scontato che sareste finiti insieme. Insomma, vi mangiavate con gli occhi ogni volta che vi guardavate." Immediatamente aprì la bocca per ribattere "E non provare a ribattere, sappiamo entrambi che è vero"

"Se non dico niente non significa che ti sto dando ragione, sia chiaro"

"Oh sì certo" lo potei sentire roteare gli occhi. Sbuffai infastidito.

"C'è qualcosa che devi dirmi, Zayn?"

"Ci deve per forza essere un motivo per cui chiamo il mio migliore amico con cui non parlo da giorni?"

"Sputa il rospo"

"Okay, mi arrendo." Mormorò sconfitto "Può darsi che ci sia un piccolo, insignificante motivo per cui ti ho chiamato"

"Vai avanti" lo esortai a proseguire, voltandomi verso Harry e vedendolo intento ad osservare un paio di stivali a strisce nere e bianche.

Quel ragazzo e i suoi strani modi di vestire.

"Uhm, stamattina mi ha chiamato Liam. Ha detto che ritornerà a fine settimana"

"E questa esattamente è una buona o cattiva notizia?" chiesi confuso.

"Mi ha detto che...che ha lasciato la sua ragazza e--"

"Aveva una ragazza?" esclamai interrompendolo.

"Sì, ho avuto la tua stessa reazione," ridacchiò "Ma non è questo il punto." Aggiunse velocemente "Ha detto che vuole vedermi. E parlarmi, in privato"

Sorrisi "Presumo tu sia estremamente nervoso al solo pensiero"

"Cosa?" quasi urlò "No. Assolutamente. Eh? No"

"Oh sì certo" copiai il suo tono di voce di beffa "Sono convinto che andrà tutto per il meglio. Liam ha lasciato pure la sua ragazza, dannazione, qualcosa dovrà pure significare"

"Hai ragione," sospirò lui dall'altra parte della cornetta "Ma in questo periodo è stato tutto così confuso e-- non voglio illudermi di nuovo, capisci?"

"Se vuoi altre parole di conforto o un buon consiglio devi venire di persona a chiedermelo. La mia parcella è sempre la solita, i soldi puoi accreditarli direttamente sul mio conto"

"Sempre il solito eh?" Lo sentì ridere "Comunque non temere, tra poco riavrai tra i piedi il tuo adorabile coinquilino. Mi spiace per le tue lunghe nottate passionali con Harry, ma dovrete trovare un altro posto"

Arrossì e mi voltai dalla parte opposta del ragazzo in questione, con la stupida paura che potesse sentire la conversazione tra me e Zayn.

"Non abbiamo ancora consumato, se proprio lo vuoi sapere" sussurrai stizzito.

"Oh, adesso capisco il tuo malumore" Rise come se avesse appena raccontato una delle più geniali battute di tutte i tempi. Con l'unica differenza che non era affatto divertente.

"Idiota" grugnì tra i denti.

Mi voltai nuovamente verso Harry e lo vidi cercarmi tra la folla di persone. In fretta liquidai Zayn, promettendogli di farmi perdonare-- cosa che puntualmente non accadeva-- e rimisi il telefono dentro la tasca dei pantaloni.

Mi avvicinai al riccio, che appena mi vide si aprì in un sorriso. Mi mostrò il pantalone che aveva intenzione di comprare dopo lunghi interminabili minuti di riflessione ed io annuì in approvazione, felice finalmente che avesse scelto qualcosa di decente.

Non gli avrei mai permesso di comprare qualcosa di inguardabile.

"Dov'eri finito, comunque?" chiese curioso.

"Mi sono allontanato un attimo per rispondere alla chiamata di Zayn"

"Oh," rispose lui per niente sorpreso, con in volto un lieve sorriso che cercò di mascherare "Successo qualcosa in particolare?"

Osservai meglio la sua espressione e inclinai la testa di lato.

"Dimmelo tu. Sembri saperne anche più di me e Zayn"

Il riccio si morse il labbro e mi lanciò una fugace occhiata.

"No, mi ucciderebbe se lo dicessi a qualcuno. Specialmente se sei tu quel qualcuno"

"Liam, immagino. Perché mai farebbe una cosa del genere?" chiesi ingenuamente, cercando di acquisire più informazioni possibili.

"Perché potresti riferire ad una persona quello che questa persona ha riferito segretamente a me, e io finirei investito sotto una macchina per colpa di questo qualcuno"

"Giuro che non lo dirò a Zayn" promisi, incrociando le dita dietro la schiena.

Ehi, non giudicatemi. Zayn era pur sempre il mio miglior amico!

Lui mi lanciò un'occhiata scettica.

"Tanto so che glielo diresti comunque"

"Stai per caso dicendo che non ti fidi di me, del tuo ragazzo?" sottolineai il 'ragazzo' per rendere il tutto più credibile.

"Okay, d'accordo. Pur di non sentire le tue lamentele te la dò vinta, contento?" disse infine, alzando gli occhi al cielo.

"Molto" risposi con un sorriso furbo.

"Liam ha intenzione di mettersi con Zayn. Finalmente, per una volta nella sua vita, ha preferito farsi guidare dal cuore e non dalla testa. E voleva fargli una sorpresa ma adesso è tutto rovinato" fece il broncio, probabilmente rimproverandosi per aver rivelato il segreto.

"Harry, non glielo dirò al pakistano, stà tranquillo" lo rassicurai, circondandogli teneramente il busto con un braccio.

"Non sono idiota e ti conosco molto bene, ma fingerò di crederti e di dimenticare che questa conversazione sia mai avvenuta"

Sorrisi e mi trattenni dal ridacchiare.

Pagai per lui il suo pantalone e insieme uscimmo dal negozio.

Più tardi, subito dopo che io e Harry ritornammo a casa, mi chiusi in bagno con il telefono in mano.


 

A: Zayn

Non preoccuparti amico, Liam vuole mettersi con te!

P.s: se Harry chiede, io non ti ho detto nulla.




 

______________

Un grande ringraziamento a coloro che hanno letto la storia fino alla fine e che l'hanno supportato con adorabili commenti, e un grande bacio va anche ai lettori segreti che, anche se non si fanno vedere so che almeno ci sono.

Grazie per avermi accompagnato in questa storia e per aver osservato da vicino la crescita di questi personaggi.

Mi piacerebbe vedervi presto in qualche altra storia, ci conto eh!

Ciaociao *saluta con la manina*

  
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