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Autore: lfmartem21    13/06/2016    2 recensioni
Sansa si sposa con Jeoffrey ed è ormai rassegnata ad un'esistenza triste e dolorosa, ma troverà in Sandor un alleato e forse qualcosa in più...
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sandor Clegane, Sansa Stark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Non-con
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Sansa si svegliò. Guardò in direzione della finestra. Buio. Era ancora troppo presto. Cercò di riaddormentarsi ma le sembrava impossibile: continuava a rigirarsi nel letto cercando una posizione comoda. Dopo l'ennesimo spostamento, decise di alzarsi. Prese una candela e la accese. Si guardò intorno: quella sarebbe stata l'ultima notte nella sua camera. Dal giorno successivo avrebbe dovuto dormore negli appartamenti reali con Joffrey. Raggiunse la poltrona, dove giaceva uno splendido vestito bianco: il suo abito da sposa. Lo accarezzò con una mano, sentendo i ricami delle decorazioni a motivi floreali. Era davvero un bellissimo abito, proprio come l'aveva sempre immaginato. Purtroppo, però, nelle sue fantasie da bambina, il suo sposo sarebbe stato un nobile e bellissimo principe, non un sadico pazzo come il re.
Ripensò alle ballate che tanto le piacevano e in cui lei ormai non credeva più. 
Ripensò a Grande Inverno, ai suoi fratelli di cui non aveva più notizie, a sua madre e a suo padre. Improvvisamente sentì il desiderio di pregare. Così s'nfilò una vestaglia e uscì dalla stanza.
I corridoi erano bui e vuoti: sarebbe passata inosservata. Sentì un rumore sospetto proveniente dalle sue spalle, si girò. Nessuno. Riprese a camminare, questa volta più velocemente. Poi, un altro rumore.
"Chi c'è?" chiese impaurita.
Nessuno rispose. 
Si mise a correre. I rumori erano sempre più assordanti e vicini. Aveva paura. Poi, improvvisamente, la candela si spense e sentì due mani possenti che la scaraventarono contro il muro.
"Cosa ci fa l'uccelletto in giro per il castello di notte?"
Un odore di vino riempì l'aria. Era lui: il mastino e probabilmente era ubriaco. Sansa sentì stringersi lo stomaco. Era terrorizzata, stava tremando.
"Vi prego sir, lasciatemi andare" 
"Quante volte devo ripetertelo? Io non sono un sir. Sono il cane del re!" disse aumentando la presa.
"Scusate, ma ora lasciatemi andare" lo implorò cercando di divincolarsi.
"Sentiamo... Dove saresti diretta?"
"Volevo solo andare a pregare"
"E dimmi per cosa o per chi vai a pregare?"
"Prego per la mia famiglia"
"Loro sono morti e per i morti gli dei non possono fare nulla." Sansa cominciò a piangere
"Perchè devi essere sempre così crudele?!" gli urlò tra le lacrime
"Io dico la verità... È il mondo che fa schifo" 
Le accarezzò la guancia, asciugandole una lacrima
"Prega per te uccellino, perchè non sai cosa ti aspetta"
Detto ciò la lasciò andare e si allontanò. Sansa tirò un sospiro di sollievo e corse nella sua stanza.
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Sandor entrò nella sua camera. Era ubriaco, non c'era dubbio. Si tolse l'armatura e si accasciò sul letto. 
Quella sera era andato alla locanda con l'intenzione di dimenricare l'uccelletto. Lei l'indomani si sarebbe sposata con quel pazzo di Joffrey che non la meritava e che l'avrebbe solamente fatta soffrire. 
Ma chi era lui per giudicare?
Se avessero chiesto a Sansa di scegliere tra lui ed il re, cosa gli faceva credere che lo avrebbe preferito a Joffrey? In fin dei conti lui era solo un mastino, un cane brutto e povero. Quanto meno diventando regina avrebbe avuto tutti gli agi che una lady come lei meritava.
Lui, Sandor Clegane, non avrebbe mai potuto essere felice ed in parte, lo doveva al souvenir che gli aveva lasciato il sir suo fratello. Forse era per questo che odiava essere chiamato sir, non apparteneva a quella classe e mai ne avrebbe fatto parte.
Ripensò al povero uccellino al modo in cui l'aveva guardato. Lo temeva e questo gli faceva più male di qualunque  cosa. Ma forse era meglio così.
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Sansa era nei suoi appartamenti e non poteva fare a meno di pensare al suo incontro con il mastino. Perché doveva sempre essere così rude con lei? Cosa gli aveva fatto? E peche gli dava così fastidio che lo chiamasse sir? Era solo un atto di cortesia. Tutte le volte che provava ad essere gentile, lui la maltrattava. 
Lo odio. Si era detta, ma subito dopo se n'era pentita. 
Come poteva odiare la persona che più e più volte le aveva salvato la vita, difendendola dagli altri?
No, non poteva. 
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"Lady Sansa?" la chiamò una voce gracchiante. Era lui.
"Sono quasi pronta" rispose
"Vi devo accompagnare alla sala del trono"
Lì si sarebbe tenuta la celebrazione.
Non appena fu pronta, aprì la porta. Sandor rimase abbagliato dalla sua bellezza. Era meravigliosa con i capelli acconciati, il trucco e quell' abito mozzafiato. Non poteva credere ai propri occhi: era una donna. 
Fu riportato alla realtà dalla voce della ragazza.
"Allora? Andiamo?"
"C...certo" balbettò lui. Così dicendo le porse il braccio e lei lo accettò con molto piacere: quelle scarpe erano davvero alte e aveva paura di inciamparsi. 
Percorsero i corridoi senza che nessuno dei due proferisse parola. Sembava che Sansa andasse alla forcaforca e che il mastino fosse il suo esecutore. 
Quando arrivarono nel luogo stabilito, Sansa percorse la sala per raggiungere Joffey che l'attendeva con il suo solito ghigno.
Ormai non si poteva tornare indietro. Avrebbe sposato il re.


 
   
 
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