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Autore: tror_i_thou_doom    13/06/2016    1 recensioni
ARIETTE
Vi siete mai chiesti come sarebbe avere due vite?
Credete che sia possibile?
Io ci credo …
Sapete perché ci credo?
Perché io sto vivendo due vite.
Vi state chiedendo come sia possibile …?
Lasciate che vi racconti come è successo …
NATHANIEL
Avete mai pensato di poter vedere qualcosa di nuovo?
Qualcosa che non avete mai visto in tutta la vostra vita, qualcosa che vi mozza il fiato e che vi trasmette paura, una paura che vi invade tutto il corpo e che non vi lascia.
Non vi è mai successo?
A me è successo invece.
Io possiedo due vite.
E' la prima volta che scrivo nel fantasy, spero che la storia sia intrigante e soprattutto che vi soddisfi.
Sarà una storia mozzafiato, con colpi di scena e intrighi.
Lasciatevi coinvolgere dalla trama come foste parte della storia, spero che sia di vostro gradimento.
Buona lettura.
Genere: Avventura, Mistero, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Capitolo 9 : Coraggio
 
- And I'll pretend to give a fuck about it. –

( Attila- Callout )


MELHYR

Mi accolse in casa la madre di Chris, stava fumando una sigaretta e sembrava scocciata.
Dopo neanche un minuto di presentazioni, mi disse che potevo alloggiare li, bastava che non dessi fastidio e che non facessi rumore.
Aveva un tono distaccato e freddo, ci cacciò al piano di sopra.
Chris aveva uno sguardo cupo quando aprì la porta della sua stanza, entrai e quando lui la chiuse lo sbattei contro al muro bloccandolo con un braccio.
Mi guardò terrorizzato.
- Cos’è sta storia del vomito? Già mangi poco, vuoi rovinarti del tutto? -
- S-scusa..- Puntò lo sguardo altrove.
Si stava lasciando andare, si vedeva che ormai non gli importava più nulla del suo corpo, esattamente come quelli che lo usavano e abusavano di lui dopotutto, lo trattavano come un oggetto.
E in quel momento lui era li contro al muro, bloccato dal mio braccio ed era terribilmente spaventato, teneva gli occhi stretti, stava per piangere.
Non avrei voluto assolutamente spaventarlo, così tolsi il braccio dal suo petto e lui si accasciò a terra contro al muro e la schiena piegata, la testa tra le ginocchia e i singhiozzi che gli scuotevano le spalle.
- No! Dai, non volevo spaventarti..! Sono solo preoccupato, così vai direttamente alla morte.. -
- Non capisci che è quello che voglio!? -
Quelle parole mi arrivarono come un pugno dritto allo stomaco, non potevo perderlo.
- T-tu.. Non osare- Mi interruppe
- Non osare cosa? –
- Non osare ripetere di nuovo queste parole!-
Smise di piangere e piegò la testa contro alla parete, guardando il soffitto.
- Sono stanco di questa vita.. -
No, no non potevo lasciarlo cadere in quei pensieri, dovevo cambiare argomento.
- Senti Chris.. Dov’è tuo padre?-
- Da qualche parte con una delle sue tante amanti, non abita più qui.. -
Dalla padella alla brace, facevo schifo a cambiare argomento.
Comunque, ormai mi toccava finire il discorso.
- I tuoi genitori sono.. Emm .. – Come mi sentivo stupido, il cuore iniziò a battermi forte, avevo paura di dire qualcosa di sbagliato,  ma dovevo calmarmi, non potevo mostrare la mia parte debole, non in quel momento in cui era lui ad avere bisogno.
-Separati. -
- Io avevo studiato che si dice divorziati.. -
- Solo se prima sono sposati, ma loro non lo erano. -
- Oh, capisco, tua mamma mi sembrava leggermente scocciata.. – Puntai lo sguardo altrove, dovevo resistere, la sua risposta mi costrinse a tornare a guardarlo.
- Lei mi odia, è come se  non esistessi per lei. – Lo disse con un tono apatico, con una punta di disgusto.
- Ah. – “Ah”, tutto quello che riuscii a dire fu “Ah”, avrei voluto seppellirmi.
- Mh.. – Forse notò che ero in difficoltà, mi fece un sorrisino triste, poi tornò nella stessa posizione, chiuso su se stesso.
Mi misi davanti a lui, gli presi il mento tra le dita alzandogli il viso.
- Che c’è? -
-Voglio vederti. -
- Ma smetti.. -
- Sei bello. -
- Non vero.. – Cercava di sfuggire il mio sguardo, ma poi lo costrinsi a guardarmi.
- Si che è vero. -
- No. -
- Si. -
- No! -
- Christian non devi odiare il tuo corpo! -
- Ma lo odio.. -
- Smetti di farlo..! – Era difficile tenergli testa, odiava troppo se stesso, era troppo convinto.
- Mel.. -
- Io voglio aiutarti Chris.. -
- Ok.. Mh, Mel.. Ascolta, voglio stare per un po’ lontano da tutti i pensieri negativi, ti prego di distrarmi, perché altrimenti crollo del tutto, e non voglio che accada qui davanti a te. -
“ Nemmeno io voglio crollare qui davanti a te”, pensai, ma non glielo dissi, non volevo assolutamente mostrarmi debole.
- Ok, allora, di cosa vuoi parlare?-
- Dimmi, che ruolo ho io su Marik-gard? -
- Oh, si giusto, mi stavo dimenticando.. -
Cavolo, non sapevo che dirgli, lo avevo analizzato ma non ero riuscito a capire praticamente nulla.
- Emm, allora? Mi spieghi? -
- Si, ecco.. Per ora non riesco a capirlo ma.. Dovrei fare alcune ricerche per poter capire bene, ho già provato ad analizzarli lo giuro, e quando non ci si riesce significa che ci si trova davanti a qualcosa o qualcuno di speciale, quindi tu lo sei, fidati! -
-Ok.. – Era ancora triste.
- .. Comunque non andrai più da quei porci pedofili. -
- Si invece, o ammazzeranno me, e voi. – Feci un sorrisino perfido – Tu sai che,, I nostri poteri li possiamo usare anche qui, su Mid-gard?-
-.. Cosa? – Gli sorrisi di nuovo, questa volta per rassicurarlo – Hai sentito bene caro. -
- Quindi sono.. Sono salvo? -
- Si cerbiattino.. Farò, anzi, faremo di tutto  per proteggerti! – Scoppiò in lacrime e mi saltò al collo. – Grazie Mel, grazie!! – Lo strinsi frote al petto per un po’, poi allentai la presa, lui mi sorrise felice e lo presi in braccio alzandomi in piedi, lui si aggrappò a me come se fosse un tenero koala. – Che facciamo Mel? -
-Mmm, non so, ti piacerebbe qualche bacetto..? – Avrei voluto tapparmi la bocca o morire li seduta stante, cosa mi era passato per la testa? Cazzo, e se l’avesse presa male? Ero stato troppo precipitoso, però la sua risposta mise fine alla pioggia di pensieri nella mia testa. – Sulle labbra?-  Arrossii leggermente, non pensavo che avrebbe reagito in quel modo.
- Emm, non so.. E’ che tu mi fai un effetto strano Chris, nella pancia.. -
- .. Vorresti farmi credere che ti stai innamorando di me..? -
- Si.. – Abbassai lo sguardo imbarazzato.
- Ti stai innamorando di un cesso, wow! Bei gusti Mel.. -
- E smetti! Sei bello, troppo bello! -
- Ma.. Non è un po’ presto per.. Insomma, ci conosciamo da poco. -
- Chri, non ti sto chiedendo di essere il mio ragazzo, non ti sto chiedendo nulla a parte apprezzare un po’ te stesso, anche io voglio conoscerti meglio prima. -
- Oh.. – Lo sentii rasserenarsi, era ancora in braccio a me e ogni secondo sentivo che averlo tra le braccia mia piaceva di più. – Però mi piacerebbe molto baciarti! – Ammisi, arrossendo.
Da quando i lupi si imbarazzano davanti ai cerbiattini? Beh, di certo da quando i cerbiattini hanno forme veramente sexy e stanno in braccio ai luponi stringendosi a loro lasciando occhiate dolci ogni tanto.
- Anche a me piacerebbe molto baciare te.. -
- Pensavo, ecco, se noi.. Se magari noi possiamo provare a baciarci un po’.. – Mi morsi la lingua, ero terribilmente agitato e la situazione si stava leggermente scaldando, non volevo combinare nessun casino, ma quasi mi era impossibile resistergli, le sue labbra erano troppo invitanti.
- Come amici? – Anche lui era arrossito, e cercava di evitare il mio sguardo.
- Amici speciali.. – Gli sorrisi – Molto speciali? – Anche lui fece un sorriso quasi impercettibile, avrei voluto vederlo sorridere completamente, e molto più spesso.
- Si, amici molto speciali. – Lui mi passò le braccia dietro al collo. – Beh si, allora potremmo provare. – E finalmente lo fece, mi sorrise.

Mi sedetti sul letto con lui in braccio e gli accarezzai la schiena.
- Allora Mel, facciamo finta che un tram ti ha investito e io sono il dottore, tu mi dici dove ti fa male e io ti bacio li. -
- Wooh, baci magici! – Ci mettemmo a ridere.
- Ook dottore, allora, mi fa molto male il collo.. – Dissi malizioso.
- Oh capisco, meglio farci un anestesia! -
Si gettò sul mio collo e non appena le sue labbra sfiorarono la mia pelle, mi provocarono una scarica di energia e brividi  in tutto il corpo, troppo forte per avermi solo sfiorato, questo poteva essere un indizio per capire quale fosse il suo ruolo, ma poi abbandonai i pensieri sensati e mi lasciai trascinare dal piacere che mi stava dando  Chris.
Prima mi lasciò dei baci dolci, poi fece aderire la lingua alla pelle dandomi delle scariche di piacere fortissime.
Prese un lembo di pelle e iniziò a mordicchiarlo  e succhiarlo con alternanza.
- Mmmh.. – Mi fece pure scappare un piccolo gemito, il piccolo ci sapeva fare sul serio – Sei fantastico Chris.. Mi stai marcando? – Lui ridacchiò senza smettere di fare quel che stava facendo – Direi di si!-
- Bravo dottore, che bel lavoretto.. Ora tocca a te! -
- Ah, a me fanno male le labbra.. -
- Tentavi di baciare un tram in corsa? – Scherzai, lui rise e mi diede un colpetto sulla spalla.
Volevo che fosse sicuro di quello che mi chiedeva, non volevo che poi se ne pentisse, di certo.
- Comunque, davvero piccolo Chris..? Ne sei sicuro? -
- Si. -
Mi sembrava abbastanza convinto, gli accarezzai una guancia.
- Va bene.. – Gli dissi sorridendo, poi annullai la distanza tra me e lui e gli diedi un leggero bacio sulle labbra e lui ricambiò, senza esagerare, un bacio casto.
- Stai meglio cerbiattino? – Gli chiesi quando ci separammo.
- Si.. Ma i lupi non mangiano i cerbiattini? – Non sapevo come prendere quella frase, ci avevo trovato un doppio senso, nel caso gli diedi la risposta più sicura.
- Tu sei speciale. -
- No Mel.. – Abbassò lo sguardo e lo punto altrove, mi ero dimenticato che con lui è diverso, non puoi semplicemente dirgli che è speciale perché poi lui non ci crede.
- Si che lo sei Chris, te lo dimostrerò lo giuro- Mi interrupe prima che potessi continuare – Sono un oggetto, rotto e usato.. – No, questo non potevo accettarlo.
- Hey.. Guardami negli occhi. – Usai un tono più profondo e lui rabbrividì, girandosi verso di me. – Gli altri, quei mostri pervertiti.. Loro ti trattano come un oggetto, ma tu non lo sei.. Capito? -
Stava per piangere.
- Christian. -
Strinse la coperta nei pugni e si morse il labbro inferiore.
- Christian seriamente, non sei un oggetto, il tuo corpo non è un giocattolo, se gli altri non lo rispettano almeno rispettalo tu, ci pensiamo io e gli altri a farlo rispettare da tutti ma per primo, da ora, devi rispettarlo tu. -
Annuì e scoppiò in lacrime.
- Chri, andrà bene.. -
Lo strinsi forte al petto cercando di calmarlo con delle carezze.
- Dormiamo ok? Così ti calmi.. -
- Mh.. Ok.. – Biascicò lui, interrotto dai singhiozzi.
Lo feci stendere e poi mi misi accanto a lui coprendo entrambi con la coperta.
Lo abbracciai da dietro, aveva smesso di piangere e si era accoccolato a me.
Allungò il braccio verso la lampada appoggiata sul comodino accanto al letto e la spense, poi si riaccucciò a me.
- Buona notte cerbiattino.. -
- Buona notte lupone. -
Gli diedi un bacetto sul collo, vicino alla mandibola e poi gliene schioccai un altro sulla testa, lui rise dolcemente.
- Sei un lupo dolce.. -
- E tu sei un cerbiatto meraviglioso..-
- Ma poi, perché cerbiatto? -
- Hai dei dolcissimi occhioni da cerbiatto. -
- Oh.. -
- Dormi, ne hai bisogno. -
- Ah si? Sicuro? Ma io non riesco a dormire.. -
- E invece ci riuscirai. – Lo strinsi più forte a me.
- Tra le tue braccia magari riesco, hai ragione. – Sapevo che stava sorridendo, me lo sentivo anche se non potevo vederlo nonostante vedessi al buio, mi dava le spalle e io lo stavo circondando da dietro.
- Ci sono io con te, dormi. -
- Grazie.. -
- Grazie a te, cerbiatto. -



ARIETTE
 
Mi svegliai prima che suonasse la sveglia, mi alzai dal letto e inciampai in un pupazzo cadendo a carponi sul pavimento, succedeva spesso.
Mi rialzai sbuffando e uscii dalla mia stanza dopo aver tolto la sveglia.
Andai in bagno e mi sistemai i capelli, mi lavai la faccia e poi mi asciugai.
Vidi Tim sulla soglia della porta del bagno, era assonnato,  camminò verso di me a passo stanco e massaggiandosi un occhio.
- Hey, ciao bello che ci fai già sveglio?-
- Mi sono svegliato di colpo di nuovo, non riesco a dormire ora .. -
- Idem, dai datti una sciacquata alla faccia, hai un aspetto orribile, senza offesa. -
Mi spostai e lui si lavò il viso, si asciugò e si appoggiò al lavandino.
- Come stai con lui?-
- Molto bene Ari, pensavo non sarebbe mai successo, e invece.. E’ successo per davvero, ho n ragazzo, è così.. E’ così fantastico!- Sorrisi, era bello vederlo così felice, era bello vederlo vivere.
- Non sai quanto sono felice per voi due Tim – Mi leccai un attimo le labbra, lo facevo spesso quando ero immersa tra i miei pensieri, poi ripresi il discorso – Tutto quello che sta  accadendo.. Non ha un senso! E’ tutto così.. Strano e bello allo stesso tempo però, non ci sto capendo niente, non capisco se sono in coma e sto sognando o se è tutto vero.. -
- Ari è tutto vero, è tutto vero e si, strano.. Ma va bene così, è così che deve andare.-
- Ma cosa ci aspetta? – Tim si portò una mano alle tempie – Non so.. –
- Guerre. – La voce di Nathaniel ci interruppe, facendo sobbalzare entrambi, da quanto ci stava ascoltando? – Dovevi per forza spaventarmi a quel modo? – Chiese Tim, con finto astio, Nath rise passandogli un braccio attorno alla vita da dietro – Pavida coniglia! – Gli disse scherzosamente, prima di lasciargli un bacio veloce sulle labbra, gli occhi di Tim erano un libro aperto, dicevano “sono cotto, definitivamente”, e si era cotto per la persona giusta, mi fecero ridere, una risata dolce, si stava in pace in quel momento.
- Siete dolcissimi.. – Dissi sincera, Nath mi sorrise, Tim aveva chiuso gli occhi, affondato tra le sue braccia.  – Tim è dolce, e poi ha delle labbra morbidissime e soffici! – Mi rispose Nath, poi si rivolse a Tim, abbassando un po’ il tono di voce e rendendolo delicato – Ti amo tanto. – Ribaltò le posizioni, accoccolandosi al petto di Tim e facendomi ridere, lui era più alto e stava tutto rannicchiato per poter raggiungere il petto di Tim, che gli accarezzava la testa, guardandolo come se fosse il suo più grande tesoro, e forse lo era in fondo.
Gli diede un bacio tra i capelli e lo strinse a se, l’altro mugugnò qualcosa contro al suo petto, facendo ridere sia lui che me.
- Ahah, l’abbiamo perso! – Tim rise ancora, come era bello quando era allegro.
- Direi proprio di si Ari! – Nath rise a sua volta, poi lo annusò – Profumi di sapone e biscotti .. – Tim cullò un po’ Nath dolcemente e lui si lasciò andare completamente tra le sue braccia. – Per me lo stai addormentando. – Dissi ridacchiando. – Farò il letto allora. – Disse Tim sorridendo. – Ti amo letto.. – Tim gli accarezzò la schiena. – Anche io dormiglione, ti amo davvero tanto. -
-Siete fantastici assieme.. -
- Grazie Ari. -
- L’importante è che stiamo tutti bene Tim, Io sto bene e voi state bene, meglio così no? -
- Si.. Molto meglio.-
Stava sorridendo mentre guardava Nath ancora tra le sue braccia.
- Beh, Midgard è a posto ora.. Cioè non proprio, ma noi lo siamo! Quindi ora dobbiamo pensare a MarikGard no? – Tim annuì – Esatto Ari . -
- Io mi sento pronta. – Lui abbassò lo sguardo, poi lo rialzò subito guardandomi negli occhi – Io non lo so, ma dobbiamo aiutarli. – Disse sicuro – Grazie.. – Mormorò Nath contro al suo petto. – Non devi ringraziare– Gli dissi sorridendo – Lo facciamo volentieri – Continuò Tim. – Grazie comunque.. – Era mezzo addormentato contro al petto di Tim, doveva essere comodo.
- Mmmh, che ne dite di mangiare qualcosa? Ari senza cibo per più di un ora impazzisce e tu amore sei piuttosto secco. – Disse Tim, gli feci la linguaccia e lui rise.
- Senti chi parla! – Gli disse Nath sorridendo. – Siete entrambi secchi. – Precisai indicandoli. – Sai bene che non vorrei esserlo, Ari. – Disse Tim, con una punta di amarezza, non riusciva mai ad essere pienamente felice e questo mi faceva arrabbiare e rattristare allo stesso tempo. – Tim non pensarci, al cibo e ad un posto dove abitare ci penso io, e ora hai Nath, quando hai paura stringiti a lui, e non pensare al resto. – Lui sorrise di nuovo. –Grazie Ari.. Qualcuno dovrebbe farti un monumento. – Risi – Ahah, si, monumento alla paraculi! – Feci ridere sia lui che Nath, che nel frattempo si era rialzato e stava abbracciando Tim da dietro.
- Prima ho notato una cosa che mi ha fatto ridere- dissi – Cosa? – Chiese Tim curioso – Tu sei abbastanza basso rispetto a lui, e vederlo rannicchiato tra le tue braccia è stato bellissimo! – Lui finse di offendersi poi sorrise ancora –Ahah si, ma tu resti comunque la più bassa! – Ci pensai, in effetti era vero, poi pensai a Chris –Si,ma Chris è a rischio insomma.. Non è molto più alto di me! – Per un attimo ci rabbuiammo tutti,probabilmente pensando a quanto quel ragazzo fosse triste. – Il più alto è Mel,che coppia strana quella di lui e Chris! – Disse Tim. – Ma non stanno ancora insieme Tim. – Gli feci notare. – Si metteranno assieme,ne sono sicuro,non hai visto che Mel sbava per lui? Ci mancano solo gli occhi a forma di cuore, davvero!-
Risi pensando a Mel con gli occhi a cuore e la bava arcobaleno –Si in effetti sono molto affiatati. – Constatai. – Già – Confermò Nath – E tu Ari? – Alzai le spalle. – Boh, probabilmente mi ridurrò ad avere una relazione lesbo on una capra! – Tim scoppiò a ridere. – Bei gusti Ari! – Disse Tim tra una risata e l’altra, probabilmente stava immaginando me mentre facevo cose sconce con una capra, che brutta prospettiva, scacciai subito quel pensiero dalla testa – Ma cos’è una relazione lesbo?- Chiese Nath confuso. – Una relazione tra due ragazze – Gli spiegò Tim, che intanto aveva calmato le risate. – Oh.. Beh, buona fortuna con la capra! – Disse, anche lui rise questa volta. – Ahahah, grazie Nath, me ne servirà parecchia!-
- Ci vestiamo? – Piegai la testa di lato – Siamo già vestiti Tim. – Gli feci notare. –Oh, giusto.. Quanto sono invornito, ci cambiamo? – Ridacchiai, come se non avessi già riso abbastanza. – Certo, emm.. Vi vestirete leggermente da femmina per un po’.. -  Dissi, arricciandomi una ciocca di capelli tra le dita. – Ari tu ti vesti da maschio, non c’è problema! – Lo fulminai con lo sguardo – E tu ti metti le pantacalze da femmina!- Rise – E quando andiamo in giro per negozi tu vai sempre nei reparti da uomo!- Gli feci la linguaccia – Gna, gna, gna!- Nath ci guardava sconvolto. – Emm.. Sembrate due ragazze isteriche durante il ciclo.. – Ci disse Nath, in effetti.. – Hey! Non sono una ragazza! – Tim mise il broncio. – Scherzavo amore! – Gli disse dandogli un bacio su una guancia. – Mh, meglio.. E’ Ari l’isterica mestruata qui! – Disse Tim, ridendo.  – Mestruata?- Chiese Nath, di nuovo confuso – Col ciclo. – Gli disse Tim.
Mentre loro due parlavano, io guardai in basso ricordandomi di una certa cosetta.. –Daah! E’ vero, il ciclo! – Li spinsi fuori dal bagno e chiusi la porta, si sentirono le loro risate dall’altro lato della porta, scossi la testa ridacchiando a mia volta.
Cambiai le mutande e misi l’assorbente, preparandomi psicologicamente al fastidio.
- Odiose mestruazioni! – Imprecai, prima di uscire.
Gli altri due stavano ancora ridacchiando. – Emm.. Sistematevi, io vi preparo i panni puliti sul mio letto, se mi cercate sono in cucina a fare colazione, a dopo piccioncini!-
Corsi a cambiarmi i vestiti e ne lasciai degli altri puliti per loro, cercai quelli meno femminili possibile, non volevo che Tim ricevesse altri insulti, purtroppo fino a che suo padre non andava fuori casa, non potevamo entrare e prendere i suoi.
Scesi, cercando qualcosa da mangiare, mentre uccidevo i biscotti con le gocce di cioccolato, notai il libro che avevo preso in biblioteca, mi ricordai  della forte attrazione che avevo provato sfiorandolo, qualcosa mi aveva detto che dovevo prenderlo.
Decisi di sfogliarlo un po’ mentre li aspettavo.
Girai le pagine ingiallite e poi mi soffermai su una dove parlava degli arcieri, il libro sembrava quasi dedicato a MarikGard, c’erano anche delle illustrazioni di miti vichinghi, ipotizzai che avessero come religione quella norrena.
Al centro vi erano alcune pagine strappate, ma una era stata evidentemente strappata male perché ne era rimasto un angolo attaccato, c’era una piccola parte di quello che doveva essere un disegno, e accanto delle rune7, non sapevo bene l’alfabeto nordico, ma sapevo che erano tre lettere e la parola non era completata.
Le prime due lettere erano sicuramente una “J” e una “I”, la lettera successiva non si leggeva benissimo, poteva trattarsi sia di una “A” che di una “F”.
Saltai le pagine strappate e continuai a sfogliare il libro, vi erano raffigurate molte creature di natura magica, come Melhyr.
Poi vi erano dei maghi, la mia attenzione fu catturata poi dalla raffigurazione di una ragazza e un ragazzo, non si capiva molto bene perché non riuscivo a tradurre le rune, e anche se ci fossi riuscita non avrei compreso la lingua in cui erano scritte, ma dai disegni sembravano avere poteri curativi, o anche telepatici.
Richiusi il libro e decisi di guardarlo più tardi insieme agli altri, lo riposi nello zaino.
Tim e Nath arrivarono in cucina silenziosamente, cogliendomi di sorpresa.
-Mi avete fatto prendere un colpo! – Tim mi sorrise – Scusa!- Mi disse Nath. - Su mangiate, tra un po’ dobbiamo andare, muovetevi! – Presero delle merendine al cioccolato e mangiarono velocemente. – Beh, andiamo? – Chiese Nath ancora con la bocca piena dell’ultimo boccone, Tim gli tirò uno scappellotto amichevole – Non fare come Ariette, non è educato! – Gli disse ridendo, lui gli saltò addosso facendogli il solletico, con il risultato che ci mettemmo tutti a ridere ancora una volta, saremmo riusciti a restare seri per più di cinque minuti quel giorno? Ne dubitavo. – Su muoviamoci, non dobbiamo fare tardi. – Gli ricordai, in effetti eravamo già abbastanza in ritardo, presi la mia borsa e Tim la sua, poi guardando Nath mi venne in mente un particolare –Emm.. Entro domani tu e Mel dovete clonare i libri. – Gli ricordai. – Oh si giusto.. Dopo lo facciamo! Vi divertirete lo giuro, a me fa ridere clonare le cose, le prime volte che ci provavo finivo sempre per fare un disastro! – Risi – Complimenti! Ora andiamo. – Dissi, prendendo  il cellulare e le chiavi, Tim prese il suo e poi uscimmo tutti e tre.
Stava andando tutto bene, poi vidi dei tacchi a spillo a qualche metro da noi.
Janette stava ancheggiando atteggiandosi, la sua voce squillante si sentiva da lontano, ovviamente era seguita dalla sua orda di oche che facevano altrettanto casino.
- Oh guardate, la lecca patate con il finocchio blu e il finocchio rosso! – Mi fermai e alzai un sopracciglio – Wow Janette, non credevo che le oche studiassero botanica.- Nath rise – Nel mio paese ho visto di tutto, ma questo proprio no! – Janette fremette – Ma che vuoi tu, frocio dalle dubbie provenienze!? – Disse a Nath sbraitando,quanto poteva rendersi ridicola una persona? – Non credevo fosse possibile che una come te articolasse una frase del genere, davvero Jany, mi lasci stupita. – Le dissi acida. – Taci tu, ti diverti a fare la stronza e la dura, e sei solo una debole, come i tuoi amichetti. – Risi – Ahah, ma senti come si rivolta la vipera! – Lei ghignò – Tim, davvero hai bisogno di lei per difenderti? Da solo non ce la fai? Oh povero! Se mi raccontano che ti pulisce pure il culo non stenterò a crederci, lo giuro!- Tim abbassò lo sguardo – Guardatelo – Disse rivolta alle sue oche – Adesso cosa fai? Ti tagli? Provi a scolarti l’acido nel laboratorio di chimica come lo scorso anno? Oh povero, non piangere troppo che ti prosciughi!- Aveva superato il limite, da una parte ero incazzata per Tim che non reagiva mai, dall’altra avrei voluto strozzare quell’oca, e lo avrei fatto se Nath non mi avesse fermato – Janette, qual è il punto? Cos’è che vuoi di preciso? – Lei alzò il mento, come a voler dimostrare di essere superiore – Cos’è che vuoi tu piuttosto, frocio. – Lui sghignazzò, probabilmente le sarebbe scoppiato volentieri a ridere in faccia – Di certo non voglio quella cosa che tu cerchi invano  di dare a tutti.. – Lei fece per ribattere ma girò i tacchi, si i tacchi dodici e a spillo, e se ne andò visibilmente incazzata, seguita da quell’orda di creature sghignazzanti. – Wow Nath, te la cavi bene! – Gli dissi, dandogli una pacca sulla spalla –Beh, dovevo difendere la mia dignità, e anche il mio ragazzo. – Disse, stringendo Tim a se con un braccio – Non mi hanno offesso.. – Disse lui, rimanendo comunque sulle sue e camminando a testa bassa e un po’ sconsolato, nonostante Nath lo stringesse a se, sapevo a cosa stava pensando, aveva combinato tante stronzate l’anno precedente, esattamente come quelli prima, Nath ancora non poteva sapere bene tutto quello che era successo, ma io si, e dovevo distrarlo in qualche modo, non volevo che ci ripensasse. – Che hai? – Gli chiese Nath, preoccupato. – Niente.. – Nath scosse la testa – Si vede che non stai bene, dimmi che ti prende. – Tim sbuffò – Ho paura di prenderle.. – Nath gli prese la mano, giocando con i suoi polpastrelli – Non ti picchieranno. – Tim punto lo sguardo altrove – Si che lo faranno, loro fanno quel che vogliono e quando vogliono. – Nath aggrottò le sopracciglia, poi lo guardò – Se osano anche solo toccarti io gli spacco la faccia. – Tim aveva gli occhi distanti, chissà quanti dubbi gli stavano passando per la testa in quel momento, ma io non avrei potuto fermare i suoi pensieri, neanche volendo. –Mh.. – Nath ci rimase male – Mh? Mh cosa?- Tim non gli rispose per un po’, poi lo guardò – Non voglio che mi baci in pubblico. – Nath era confuso, io avrei voluto tirare uno schiaffone a Tim e dirgli di ripigliarsi,ma tanto non sarebbe servito a nulla.
-Perché? Sei arrabbiato con me? Se ti ho fatto qualcosa di male- Lo interruppe –Se ci baciamo in pubblico attiriamo l’attenzione degli stronzi e dei bulli di merda.- Nath scosse la testa in confusione – Ma non mi importa! Qualsiasi cosa fanno posso batterli Tim! Vabè, è inutile discutere, se non vuoi i baci in pubblico, non posso andare contro alla tua volontà. – Disse, lasciandogli la mano, Tim si fermò un attimo, tenendosi la pancia, lo faceva quando si sentiva dei vuoti dentro, o attorno. - .. Lo sai che ti amo. – Sussurrò, Nath lo sentì e si girò sbuffando – E ti amo anche io, non dobbiamo avere paura degli altri – Gli disse prendendogli le mani- Che guardino pure. – Tim teneva lo sguardo basso, insicuro – Hai ragione.. -  Nath gli accarezzò una guancia, ero tremendamente felice che ci fosse lui a prendersi cura di Tim, era un bravo ragazzo – Se ci baciamo va bene, capito? Non avere paura.. – Tim si guardò attorno ansioso – Si.. I-io, sono preoccupato anche per mio padre, ho sempre paura che sia qua attorno.. E poi oggi.. – Nath lo fermò, prendendogli la testa tra le mani –Calmati, devi andare da lui? – Tim annuì – Deve solo vedermi.. Per capire se ci sono.. Magari riesco a prendere anche dei vestiti.. – Nath scosse la testa – Non rischiare. – Tim annuì, ancora tremando. –Stai attento quando sei li, non voglio ritrovarti grondante di sangue. – Gli dissi, accarezzandogli la schiena. – Ok.. – Mi stiracchiai – Ci siamo quasi, eeeh – Sospirai – Ci aspettano tante ore di lezione.. – Tim sorrise, sembrava essersi calmato – Ma Ari oggi abbiamo ginnastica per due ore, possiamo saltarla.- Mi sentii subito meglio – Ah si! Giusto! – Lui prese la mano a Nath – Eh beh, sono due ore in meno. – Disse lui, solo qualche giorno sulla terra, e già era stanco della scuola, doveva essere pesante un po’ per tutti in fondo. – Yay!- Dissi, saltellando, al pensiero di saltare due ore avevo già ritrovato la mia vivacità.

NATHANIEL


Arrivammo nel giardino della scuola, appena vi mettemmo piede dentro Tim chinò la testa e ammutolì, schivando qualsiasi sguardo gli venisse puntato addosso.
Notai Melhyr e Christian che ci salutavano da lontano, li raggiungemmo.
- Ciao!- Dissi, sorridendo a entrambi, Christian fece un piccolo gesto con il capo in risposta e poi tornò alla sua occupazione maggiore: guardarsi le scarpe.
- Ciao.. – Mi rispose Mel. – Che succede? – Chiese Ari, quindi non fui l’unico a percepire che qualcosa non andava.- Succede che io voglio che tenga gli occhiali e lui si rifiuta di metterli. – Disse, tirando una frecciatina a Chris con lo sguardo, lui in cambio staccò lo sguardo dai suoi piedi e gli fece la linguaccia. – Lo vedete? E’ testardo! – Chris sbuffò – Sono brutto con quelli! – Mel lo guardò leggermente esasperato – Cerbiattino, quante volte devo dirti che sei bellissimo? – L’altro tornò a fissarsi le scarpe biascicando qualcosa di simile ad un “Tsk”, certo che Mel un po’ di ragione ce l’aveva nel dire che era testardo. – Christian dovresti ascoltare Mel, ha ragione. – Gli dissi, cercando di convincerlo almeno un po’. – Già. – Aggiunse Ari – Dovresti proprio dargli ascolto. – Chris si spazientì. – Uffa, cazzo! Lo sapete che non posso metterli, non qui!- Mel sbuffò. –Oh Christian, ma dai! – Sbottò. – Mel! Cerca di capirmi.. – L’altro scosse la testa – Ti capisco Chris, ma ci tengo alla tua salute. – Mel lo abbracciò da dietro mettendogli la testa sulla spalla sinistra. – Io no, non ci tengo a me quindi faccio quello che mi pare. – Ci fu un attimo di silenzio totale, poi Mel aggrottò le sopracciglia, sembrava incazzato ora, ma non lo lasciò andare -.. Non lo dire mai più.- Poi gli baciò il collo, come per fargli capire che quel discorso era chiuso ancor prima di iniziare, Mel odiava quando Chris parlava male di se stesso.
- M-mel.. Non qui.. – Notai Ariette arrossire guardandoli, li adorava  assieme evidentemente, ma non voleva interrompere il momento dicendo qualcosa, quindi si limitò a nascondere un sorriso felice dietro ad una mano.
Mel intanto continuava a baciare il collo a Chris senza dargli ascolto, l’altro era rosso più dei miei capelli, e si vedeva che avrebbe voluto restare a godersi l’effetto delle labbra di Mel sul suo corpo, ma doveva fermarlo per non attirare le occhiate di troppa gente. – T-ti prego Mel..! – L’altro ridacchiò – Oh andiamo Chris, non ti vorrai pure mettere a gemere in mezzo alla strada? Sono semplici baci sul collo.. – Chris si portò le mani alla bocca rendendosi conto che la sua supplica sembrava più una richiesta di continuare detta con quel tono, la voce gli era uscita stridula e soffocata e sembrava che avesse detto il contrario di quello che voleva, scappò una risatina a tutti nel vederlo leggermente in difficoltà, sapevamo tutti che Mel non lo avrebbe ferito in alcun modo, infatti si fermò nel vederlo eccessivamente in imbarazzo e lo girò verso di se, Chris aveva le ginocchia tremanti e tentava di nascondere il rossore con entrambe le mani, poi si nascose contro al petto di Mel. – Ti odio.. – Mel ridacchiò accarezzandogli i capelli dolcemente – A giudicare dal colore che hanno le tue guance, non credo proprio. – Chris si strinse di più a lui – Sta zitto. – Mel lo strinse a sua volta, sorridendo – Se mi prometti che a pranzo ti metti gli occhiali ti prometto che non ti farò più imbarazzare così tanto in pubblico. – Chris si prese un attimo per calmarsi, poi staccò il viso dal petto di Mel, restandogli abbracciato.
Doveva piegare il collo all’indietro per riuscire a guardarlo negli occhi, e Mel doveva fare il contrario per guardare in quelli di Chris, che coppia insolita. –Va bene Mel, te lo prometto.. Però ci nascondiamo! – Mel gli sorrise soddisfatto della risposta, poi mi accorsi che Tim era di nuovo tornato esageratamente apatico, quindi gli presi una mano riscuotendolo dai suoi pensieri intricati, e mi avvicinai al suo viso, lui a mia sorpresa non si ritrasse, mi sorrise e quindi ricambiai – Così possiamo baciarci.. – Gli sussurrai, lui mi strinse la mano – Per me l’importante è non essere visto dal resto della scuola, ma se i nascondiamo è chiaro che mi farebbe particolarmente piacere baciarti. – Mi fece perdere un battito con quelle parole – Non vedo l’ora Tim, grazie.-
Lui rise e poi guardò la sua scatola magica, non lo avrei mai e poi mai chiamato col suo vero nome, per me sarebbe sempre rimasto “ la scatola magica”.
Ari si sporse a guardare anche lei la scatola magica di Tim, poi sgranò gli occhi. –Dovremmo proprio entrare! – Disse, Tim ebbe la sua stessa reazione – E’ tardi, muoviamoci! – Disse anche lui con una fretta improvvisa, che strano, per un attimo mi chiesi cosa sarebbe successo se avessimo ritardato troppo, poi dovetti lasciar perdere quando Tim mi prese per il braccio trascinandomi dentro l’edificio scolastico,insieme agli altri.
 Quando entrammo in classe l’insegnate ci guardò male, non capii il perché.
-Bene! Ci siete tutti, anche i due nuovi.. Benvenuti, spero vi troviate bene in questa scuola eccetera, eccetera.. Vedete di rimediare i libri entro domani e se avete bisogno di qualcosa non rompete a me. – Ci rimasi male, ma non mi importava poi più di tanto, la scuola a me non serviva e nemmeno a Mel.  – Ok! Detto questo, io sono la signora White, la professoressa di storia e letteratura inglese, iniziamo la lezione! -

Quella donna vecchia e secca con la pelle rugosa, si, sembrava una prugna, parlò per un intera ora, erano cose interessanti quelle che diceva, ma lei era veramente noiosa.
Un forte trillo improvviso mi fece sobbalzare, lo avevo sentito anche il giorno precedente però mi ero dimenticato di chiedere a Tim a cosa servisse.
- Ma perché c’è questo rumore ogni tanto?-  Gli chiesi curioso, riscuotendolo dai suoi pensieri – E’.. Emm.. Serve per separare le ore, di solito si cambia materia ma a volte potrebbero esserci due ore con la stessa materia. – Mi disse sorridendo – Oh, capisco. – No, non ci stavo capendo niente.
Però ricambiai comunque il suo sorriso, prima di tornare a pensare a come tutto li fosse diverso, tutto.
Le carrozze andavano velocissime, su delle strade completamente grigie e morte, e poi nessuno trainava quelle orribili carrozze, pericolose e troppo veloci e rumorose.
Pure le stanze nelle case, e le case stesse erano strane, e tristi.
Era tutto esageratamente diverso.
E tutte le persone, avevano nelle mani  quelle ridicole scatolette magiche, prive di utilità, tutte molto simili.
Le usavano anche durante le lezioni, nulla era interessante per loro, mentre io e Mel continuavamo a scoprire cose nuove, ascoltando quelle lezioni.
Tutte quelle cose mi spaventavano in un certo senso, ma soprattutto mi angosciavano. – Nath? Tesoro, va tutto bene? – La voce di Tim mi riscosse dai miei pensieri, mi girai verso di lui – Emm.. Si, si certo.. Oggi andiamo su Marik-gard comunque. – Più che un’affermazione in realtà era quasi una richiesta di pietà, per poter non vedere quel posto morto almeno per qualche ora, e Tim sembrò rendersene conto, mi sorrise, forse per rassicurarmi  – Si lo so, non vedo l’ora. – Annuii – Già.. - Poi tornai a guardare fuori dalla finestra, mi mancavano le mie terre,anche se Doyle le stava minacciando e distruggendo tutte, dovevo salvare il mio pianeta con l’aiuto degli altri. – Non ti piace questo posto,vero? – Tornai a guardare Tim, era stupendo, portava addosso i segni di una persona che lotta per la vita, ed era una meraviglia, almeno per me. – No, è tutto così scuro e grigio, c’è puzza e fumo ovunque, e poi mi fa un po’ paura.. – Lui abbassò un attimo lo sguardo – Non piace neanche a me la Terra, anche se un tempo era bellissima.. Di cosa hai paura?- Mi disse, sollevando lo sguardo e puntandolo nei miei occhi –Per me è tutto così nuovo e strano.. – Mi sorrise – Oh, ti capisco.. E’ normale Nath, anche io e gli altri Midgardiani, come ci chiamate voi, proviamo le stesse cose con ciò che riguarda Marik-gard, l’unica differenza è che Marik-gard, tranne le parti sotto al dominio di Doyle, è ancora un pianeta vivo, mentre questo pianeta ha un cancro chiamato umanità. – Rimasi incantato ad ascoltarlo parlare, mi piaceva ascoltare quello che diceva, soprattutto mi piaceva ascoltare la sua voce, era così  bella e dolce.. Mi venne una terribile voglia di baciare quelle labbra morbide e calde, e quasi non riuscivo a resistere all’impulso. – Tim, posso baciarti?- Lui si guardò attorno, poi si morse il labbro inferiore per colpa del nervosismo improvviso, non volevo farlo agitare – Magari.. Però in classe è meglio di no, per educazione. – Quindi voleva anche lui in fondo, li tutti stavano facendo confusione e nessuno prestava attenzione alle lezioni, perché allora non potevo baciarlo? Nessuno stava pensando all’educazione li.. – Ti prego. – Gli feci gli occhi dolci, lui sbuffò – Potremmo fermarci agli abbracci? Sai, a loro non piace vedere due ragazzi che si baciano.. – Mi arresi, voltandomi dalla parte opposta con un “Mh” quasi impercettibile che lo fece fremere, no, non volevo farlo soffrire neanche leggermente, lo amavo davvero, volevo solo il meglio per lui, e mi dispiaceva in quel momento, sapevo che si stava già ponendo mille problemi nel cervello, che presto gli avrebbero fatto salire l’ansia, lo senti nel tremore della sua voce quando gli parlò – N-nath.. Lo sai cosa provo per te, ma rischio di mettere in guai seri sia me che te se ti bacio davanti a tutti.. – Mi girai, guardandolo preoccupato, era molto sensibile, bastava così poco per frantumargli il cuore.. E io non volevo fare di certo parte delle persone che glielo distruggevano a colpi di piccone. – Io sono qui anche per proteggerti, oltre che amarti, ti difenderei io. – Lui scosse la testa, ora agitato – N-no, farebbero del male anche a te e non voglio. – Poi, quasi dal nulla, apparve quell’avvoltoio di Janette che si mise davanti a noi a braccia conserte, con uno sguardo estremamente minaccioso, ne aveva approfittato del fatto che l’insegnante era uscito, non si sa per quale motivo.
- Ciao froci. – Sputò quelle due parole con un acidità tale, che quasi era ridicola, per poco non mi mettevo a riderle in faccia. – Ciao troia. – Le risposi usando  un tono leggermente infastidito, imparavo in fretta le parole che mi aveva insegnato Ariette, che tra l’altro si era girata nella nostra direzione fissando la scena con un espressione tra la divertita e la stressata, Mel pure, solo che un attimo dopo portò la sua attenzione a Chris, per lui era sicuramente più interessante di Janette, qualsiasi cosa o persona era più interessante di quella vipera.
Intanto Tim si era di nuovo chiuso in se stesso, torturandosi le dita e il labbro inferiore, dovevo farlo smettere, ma prima dovevo pensare alla svampita che avevo davanti.
- Perché non limonate davanti a tutti? Avete paura? Io con il mio ragazzo posso farlo. – Disse ammiccando. – Oh, per noi non sarebbe affatto un problema, se solo voi non foste tutti mentalmente chiusi, a tal punto che vedendoci avere certe effusioni vomitereste anche l’anima. – Lei rise di gusto, avrei voluto sputarle su quelle tette rifatte che le straripavano dalla maglia, che cancro dell’umanità. – Beh ovvio, fate schifo! – Alzai un sopracciglio, fingendomi sorpreso – E tu no? – Ci fu un attimo di silenzio totale, interrotto dalla voce squillante di quella ragazza insopportabile. – Certo che no! Andiamo, mi vengono dietro tutti!- Ridacchiai – Oh giusto! E tu stai con quello più temuto, e più figo di tutta la scuola! Cazzo, che bersaglio che hai beccato, e poi lo ami, o lo usi come se fosse un premio, per mostralo a tutta la scuola, per dire che sei più figa perché stai con lui? Tu bella troietta non hai la più pallida idea di cosa sia l’amore, secondo me ragioni solo per la lunghezza dei cazzi! Porta quelle cazzo di chiappe da battona altrove, e non rompere le palle a noi! Tanto siamo gay, è inutile che ci provi, non te lo diamo!- Lei strinse i denti – Ma.. Dah! Porca puttana ma hai imparato a parlare da Ariette? Oh beh, almeno hai qualcosa che ti renda maschile!- Poi se ne andò adirata.
- Wow..- Disse Tim, rialzando la testa con un sorriso – Impari in fretta, sei stato impeccabile amore.. – Disse, con un filo di voce – Tutto per te. – Dissi, ma l’espressione che aveva sul volto non mi convinceva affatto,e non riuscivo a capire cosa volesse veramente. – Nath, sai.. Mi piacerebbe ecco.. Vorrei  baciarti sempre, anche qui.- Si portò le mani alla faccia, coprendosi il viso, lo vidi tremare leggermente, potevo percepire il suo stato d’animo, però quel che percepivo, quel che lui mi trasmetteva non faceva altro che mandarmi in confusione, però ero solo certo di una cosa, stava per piangere. – Hey, non farlo.. Non piangere Tim. – Non spostò le mani dal viso, però mi rispose – Cosa? N-no tranquillo, non piango.. – Però la voce gli tremava e forse, forse lo voleva veramente quel bacio, ma aveva troppa paura e troppa vergogna, forse voleva veramente dimostrare a tutti che non potevano continuare a calpestargli la vita.
Loro ridevano, ridevano e non si accorgevano minimamente di lui che stava seduto rannicchiato sulla sua sedia, con le lacrime che minacciavano di uscire.
Questo particolare mi provocò un brivido di rabbia, li avrei fermati in un modo o nell’altro. – Io so che stai per piangere, e non lo permetterò Timothy. – Non ci pensai un'altra volta, lo feci e basta, lo baciai li davanti a tutti.


Angolo autrice:

Diciamo che ritardo troppo, spero che la storia sia comunque gradita ^-^






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