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Autore: TheManiae    14/06/2016    9 recensioni
Lui e Lei.
Due anime conosciute in modo casuale, legati da un destino molto difficile.
Avranno molte difficoltà, sia interne che esterne. Riusciranno a superarle?
Ecco la loro storia.
[Storia basata sulla ship RenataxVincent]
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"E questo è il motivo per cui nel 1929 ci fu la famosa crisi della borsa di Wall street, che fu il principale motivo dell'ascesa nazista in Germania e..."
Una campanella suonò all'improvviso, interrompendo l'insegnante e risvegliando gli studenti dalla trance (Sonno) nella quale erano finiti due ore prima da quando il professore aveva iniziato. Tutti si alzarono sorridendo, raccogliendo le loro cose.
"Ricordatevi di studiare per domani ragazzi"
Un leggero coro di Si Si Prof si sollevò dalla marea di ragazzi in uscita dalla classe. L'ultima a uscire fu una ragazza sui 18 anni. Lunghi capelli corvini le arrivavano alla schiena, che incorniciavano due occhi marrone chiaro.
In mano reggeva alcuni libri e quaderni, tenendoli al petto per non farli cadere. Portava una maglietta leggera rossa e una gonna rosa scuro che arrivava al ginocchio.
La ragazza si diresse verso l'aula di matematica, dove avrebbe dovuto tenere l'ultima lezione della giornata, poi finalmente sarebbe tornata a casa per riposare.
"Ehy Bambolina"
La mora digrignò i denti e guardò verso l'alto, riconoscendo la voce che proveniva da dietro di lei. Cercò di ignorarlo e camminò più velocemente, ma una mano la prese per un braccio e la strattonò indietro, facendole cadere a terra i libri.
Un ragazzo, poco più grande di lei, le teneva il braccio fissandola sorridendo in modo sfottente. Aveva i capelli biondi molto chiari e una maglietta bianca e gialla, in contrasto con la pelle abbastanza abbronzata. I suoi occhi verde-grigio la fissavano soddisfatti.
"Ciao bambolina" Disse lui sorridendo e con tono superiore. Quanto lo odiava quel soprannome.
"Vattene Michael" disse lei fissandolo con odio. 
Michael era un suo compagno di scuola, che aveva una strana ossessione per lei. Forse perché in tutta la scuola, era stata l'unica a non farsi illudere dai suoi modi gentili diretti al solo obiettivo di portarla a letto. Sta di fatto, che lui non mollava mai e le rendeva la vita impossibile.
"Andiamo amorino, solo un bacino" disse lui con una vocina irritante, e la ragazza si staccò da lui.
"Vattene idiot-Ahi!" 
Prima che potesse raccogliere la sua roba, il ragazzo l'aveva afferrata per la spalla e sbattuta contro gli armadietti. Ora la fissava arrabbiato, a pochissimi centimetri dal suo viso.
"Lasciami stare!" Disse lei tentando di liberarsi, ma quello aveva una presa troppo forte.
"Tu non hai capito. Se io voglio, io ottengo. E ora voglio te!" disse facendo passare una mano sul collo e muovendola verso il basso.





Accadde tutto in pochi attimi.

La mora vedeva Michael toccarla sul collo sorridendo. 

Poi nella sua visibilità era entrato un pugno, proprio sulla guancia destra del ragazzo.

E poi lui steso a terra, con un rivolo di sangue che colava dal labbro e un livido violastro sulla guancia ora gonfia.





Un'altro ragazzo, questo con una felpa blu chiaro e capelli neri lo fissava con uno sguardo misto tra apatia e disprezzo. Portava un piccolo codino dietro il collo.
"E tu che cazzo vuoi!?" chiese incazzato Michael, alzandosi e tenendosi la mascella.
"Non hai sentito la signora? Vattene coglione." disse il nuovo arrivato con tono serio ma non arrabbiato. Quel tono fece imbufalire il biondino.
"Ti faccio vedere io stronzetto!" disse caricandolo col braccio alzato, tentando di mollargli un pugno in pieno volto. L'altro rimase immobile, fermando il colpo all'ultimo secondo con la mano, afferrandogli il braccio e con una forte stretta bloccandolo. Strinse ancora di più la presa, facendo inginocchiare il biondo dal dolore, che iniziò a piagnucolare come un bambino.
"Chiedi scusa alla signorina" disse il corvino sempre in tono serio, e Michael si voltò verso la ragazza tremante. "Scusa scusa! Non lo farò più!"
Il ragazzo mollò la presa, e mentre l'altro si alzò in fretta correndo via, si voltò verso la mora. Lei vide che aveva due occhi azzurro cielo chiarissimo. Quegli occhi le fecero venire degli strani brividi, e abbassò lo sguardo diventando rossa in viso.
"G-Grazie mille. Non dovevi scomodarti." disse lei, ma sapeva di mentire.
L'altro praticamente sembrò ignorarla. Si inginocchiò a terra, raccogliendo le cose della ragazza. Si fermò solo quando vide un libro con sopra scritto il nome di lei.
"Renata Rennings? Bel nome" disse lui sorridendo per la prima volta, ridandole le sue cose e voltandosi verso il corridoio, lasciando la ragazza li immobile a fissarlo stranita. Quel ragazzo le sembrava molto strano. E carino.
Un'altra campanella la riscosse dai suoi pensieri, e corse rapidamente verso l'aula di matematica.





La lezione trascorse molto velocemente, probabilmente perché appena Renata era entrata, si era messa a fissare interessata quel misterioso ragazzo che l'aveva salvata, seduto appena 3 banchi davanti a lei. Sentiva di dovergli un grosso debito.
Rimase a fissarlo per tutta l'ora, ignorando del tutto la professoressa che parlava. E quando la lezione finì, iniziò a seguirlo cercando di non farsi notare. Si nascose dietro armadietti e pareti, e fuori scuola dietro alberi e cespugli.
A un certo punto, qualcosa scattò nella sua testa, e gli corse contro.
"E-Ehy...." disse timidamente, gettando di nuovo lo sguardo a terra.
"Uh? Ah, sei tu." disse lui voltandosi.
"Ecco.... Volevo ringraziarti ancora per avermi aiutata con quello stronzo..."
"Nessun problema" disse lui sorridendo imbarazzato.
Il corvino si voltò per andarsene, ma l'altra lo fermò di nuovo afferrandogli il braccio. 
"A-Aspetta... Ti voglio offrire almeno un caffè."
"Uh... Okay" rispose lui un poco confuso.
Così i due si diressero verso il bar più vicino, entrambi con una sfumatura rossa in viso.
"Ah comunque, io sono Vincent"



















Angolo Kishin
Bene gente
Ecco a voi il primo incontro tra Vincent e Renata
E, se posso dirlo da solo
SHIP SHIP SHIP SHIP! *v*
E si. Anche in questa storia c'è il bullo rompipalle. Sono peggio degli scarafaggi.
Michael: Siamo ovunque! :D
Io: Ehy Michael. Hai visto il mio orologio nel forno?
M: No. *Ci guarda*
Io: *Lo getta dentro e mette temperatura 130°*
MAIALE ARROSTO PRONTO IN 1 ORA!
Alla prossima!


Sono antico. Sono potente. E sono affamato.




   
 
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