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Autore: Rory Moore    14/06/2016    2 recensioni
Un solo, pericoloso, istante di dubbio.
Una flash-fic Draco/Hermione, ambientata durante il Ballo del Ceppo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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NdA: Se avete già letto questa flash-fic è perché l'avevo postata su EFP col mio vecchio account. La sto ripubblicando sotto nuovo nome :)













.A Perfect Crime.





Il tempo passato nei sotterranei pesava sulla vista: quando entrò nelle fulgide luci della Sala Grande, Draco fu costretto a socchiudere gli occhi. Al suo orecchio, la voce di Pansy Parkinson era acuta e contribuiva a quel sovrastimolo sensoriale di puro fastidio.

“Hai visto Weasley? Secondo te è lo spirito natalizio che ha spinto Patil a fargli beneficenza?” Pansy strinse la presa sul suo braccio, arricciando le labbra in un sorriso arrogante. Weasley era davanti a loro, in attesa all'entrata insieme agli altri Grifondoro, strizzato in una pittoresca veste antidiluviana.
Zabini, a voce alta, decantò le lodi delle gorgiere di pizzo ottocentesche. Draco rise maligno. Weasley, pezzente Weasley.

Le porte lucide dell'ingresso si aprirono con un cigolio. L'attesa era finita e i quattro campioni del Torneo Tremaghi si stagliavano sull'entrata.

Potter aveva un'aria tronfia e stupida, che sorpresa, rigido nella sua veste verde a collo alto. Draco avrebbe scommesso Malfoy Manor e terreni annessi che ne godeva dello status di campione, di tutta quell'attenzione che gli era stata riversata addosso. Draco aveva perso le speranze di sbarazzarsi di lui: se neanche un Ungaro Spinato, dall'apertura alare di cinquanta piedi, aveva potuto liberare il mondo da Harry Potter, ben poche possibilità rimanevano di estinguere la piaga.

A destra di Potter e l'altra Patil, la francese si lisciava le pieghe del vestito sbuffando, mentre Roger Davis cercava di sbirciarle nella scollatura, con aria vaga.

E infine c'era Krum, accompagnato da una ragazza che si stava sistemando i riccioli castani che le cadevano ribelli sul viso.




Draco si ritrovò a fissare Hermione Granger


ma c'era qualcosa di enormemente sbagliato.




Era una versione uguale e diversa, polare, di Granger. Era come se avessero sostituito interi passaggi a una canzone familiare: era tutto fuori posto, tutto cambiato -pensò Draco, indignato-, perché Hermione Granger non aveva mai avuto quel collo delicato e distinto, perlescente alla luce delle candele -non che Draco lo avesse mai visto, il suo collo, sotto quel cespuglio di capelli-, né erano suoi quegli occhi brillanti o le ciglia nere che li incorniciavano.
Lei sorrise a Potter, raggiante, le guance arrossate per l'emozione. Si tormentava le labbra rosse e umide, mangiucchiandosele.



A Draco passò un pensiero per la mente, un pensiero che lo sfiorò invisibile e leggero, con un battito d'ali.



Draco scosse la testa e quel fugace momento fu eclissato, nascosto in un cassetto della memoria di quelli da non aprire, mai.

Aveva diverse maschere, Draco Malfoy, una per ogni occasione. Così tirò fuori quella del disgusto e del disprezzo, il suo cavallo di battaglia, e se la calò sul viso mentre squadrava dall'alto in basso Hermione Granger.

Poi Draco distolse lo sguardo con un cipiglio annoiato, come se si fosse stancato di guardarla, e lo posò su altro, su cose più interessanti, su cose più degne. Pansy aveva altre taglienti osservazioni a cui ridere, Tiger e Goyle avevano scacciato dei ragazzini per liberare un tavolo per il loro gruppo. Le decorazioni verde e argento di Serpeverde, appese al muro accanto allo stemma di Hogwarts, brillavano invitanti.

Tutto era tornato normale, tutto era sotto controllo. C'era ancora qualcosa nel suo stomaco, un puntino che bruciava lievemente, ma ogni pensiero era stato ucciso sul nascere e ogni prova era stata seppellita con minuziosa cura. Era il delitto perfetto.


La musica si levò sulla sala e tutti presero posto, preparandosi all'inizio delle danze.


















   
 
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