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Autore: NightPipistrello721    15/06/2016    4 recensioni
Ora quei baci, che tanto sapevano di paradiso, odoravano di lacrime e cattiveria... e la sofferenza fu solo un lontano ricordo
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Hemsworth, Tom Hiddleston
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Love me or hate me-
di NightPipistrello721
 
 
 
"Love me or hate me
both are in my favor:
If you love me, I'll always be in your heart.
If you hate me, I'll always be in your mind."
-William Shakespeare
 
 
Tom si girava e rigirava nel letto in cerca di pace. Quella camera di albergo, illuminata solo dalla fioca luce calda di un abat-jour che non sembrava svolgere il proprio compito come avrebbe dovuto, era improvvisamente diventata troppo grande per una sola persona, per un solo cuore. Tanto grande da essere quasi soffocante per un'anima tanto addolorata. Il gentiluomo guardò fuori, si vedevano la luna piena e qualche stella che spuntava dalle nubi. Indossò quella camicia che aveva abbandonato sul pavimento qualche ora fa, lasciandola sbottonata, e uscì sul balcone. La brezza estiva faceva danzare malinconicamente i suoi ricci, gli accarezzava il viso e il petto. Avrebbe anche apprezzato quel clima così gradevole, se solo non avesse avuto un macigno a posto del cuore. L'unica cosa che -seppur per un momento- riuscì a distrarlo da tutto fu lo skyline di New York. Seguì con lo sguardo la rigida poesia delle luci fisse degli edifici, e di quelle che sfrecciavano delle automobili. Gli sembrò tutto così vivo, così diverso da ciò che aveva dentro.
L'ennesimo attacco di gelosia di Chris, l'ennesima sfuriata di Tom, le grida, le lacrime, "non ti voglio più vedere", "mi fai schifo", "non avrei mai dovuto parlarti"... e poi quelle parole, quelle maledette parole: -la metti cosi? Pensi che io non ti sia fedele? Pensi che non riesca a distinguere una chiaccherata da un flirt? Pensi che io ti appartenga? Allora sai che penso io? Penso che tra noi non può più continuare, io sono davvero esausto di vivere nell'ombra e col tuo fiato sul collo. È finita, Chris, è finita per sempre-
 

-Amami o odiami- diceva Shakespeare -entrambi mi convengono: se mi ami, sarò sempre nel tuo cuore. Se mi odi, sarò sempre nella tua mente.-
Lui lo amava, o lo odiava?
"Shakespeare, dannato Shakespeare, dannato Shakespeare" si ripeteva tra se e se l'inglese, con la testa fra le mani e i gomiti appoggiati sulla ringhiera di marmo, come se volesse nascondersi da tutto e tutti, proteggersi dai pensieri che lo accoltellavano ogni volta. Quel Chris Hemsworth, lui lo amava o lo odiava? Perché era così difficile capirlo? Sono due sentimenti differenti, dovrebbe essere facile distinguerli! Eppure sono sentimenti opposti, e talvolta capita che si sovrapponghino. "Se mi ami, sarò sempre nel tuo cuore" e Chris era nel suo cuore, Chris ERA il suo cuore. Era riuscito a conquistarlo come nessun altro avrebbe mai potuto. Di fronte a quei capelli, quegli occhi, quel sorriso... il suo cuore batteva come se stesse per esplodere da un momento all'altro. Quando si guardavano negli occhi, si abbracciavano, si baciavano... non esisteva nient'altro che loro due.
"Se mi odi, sarò sempre nella tua mente", Chris c'era eccome nella sua mente. Era una costante dei suoi pensieri, una spina di rosa che si fa sentire ogni volta che la vita sembra sorriderti. Perché doveva essere cosi geloso? Perché non si rendeva conto che era lui l'unico che Tom sarebbe mai riuscito ad amare? Perché questa mania del controllo, del possesso? È davvero questo ciò che lo caratterizza? "Ah, si? È finita? Perfetto. Ora sei libero di tornare a fare la puttanella col primo cazzo che ti trovi davanti". Quelle parole, ognuna di quelle parole era una spina di rosa che si conficcava lentamente tra le costole dell'Hiddleston, attraversava i polmoni, bloccandogli il respiro, e arrivava al cuore. Quei suoi occhi verdi si riempirono di lacrime, e una goccia di tristezza scese lentamente per la sua guancia, risplendendo al chiar di Luna. Non si misero mai le mani addosso se non per dolcissime carezze e appassionati abbracci tra le lenzuola, ma Tom soffriva come se LUI l'avesse accoltellato tante volte quante l'ha baciato. Ora quei baci, che tanto sapevano di paradiso, odorano di lacrime e cattiveria. Tom decise che non poteva continuare a soffrire cosi, che non poteva vivere con l'angoscia di essere scoperto a fare qualcosa, seppur legittimissima, perfino dalla persona che ama. Decise che era meglio per entrambi se uno non avesse più guardato l'altro. Rientrò nella camera, stava iniziando a sentire freddo. Nonostante avesse fatto quelle considerazioni, non si sentiva né sollevato né dalla parte della ragione. Diamine, nessuno aveva ragione! Nessuno stava vincendo! Nessuno ci stava guadagnando qualcosa se non inutile sofferenza! L'attore si accovacciò sul letto, pensando a come sarebbe stato tanto più accogliente se Chris ne avesse occupato l'altra parte. Continuò a piangere, gli sembrava poter non finire più. Tutt'ad un tratto, sentì l'impalbabile rumore di un foglio che viaggia sul pavimento. Sotto la porta della camera era magicamente apparso un foglietto che Tom si precipitò a leggere: "MI MANCHI DI GIÀ". Eccola, l'ultima accoltellata, la più profonda, dritta al cuore. Il gentiluomo rimase immobile, tra le mani quel leggero foglio di carta che pesava come una roccia. Senza che il suo cervello ne desse il consenso, aprì quella dannata porta, trovandoci davanti quel biondo sempre mozzafiato, perfino se accovacciato a terra, con la schiena ricurva e la testa sulle ginocchia. Lui alzò lo sguardo, e rimase come estasiato nel rivedere quegli occhi verdi, quelle labbra morbide, quelle guance rigate dalle lacrime ancora fresche. Chris lo trovò bellissimo, e sentì il cuore farsi minuscolo al pensiero che tutte quelle lacrime erano solo colpa sua. Tom lo guardava dall'alto, "Shakespeare potrà  anche essere poetico e romantico, ma mi ci è voluto un semplice bigliettino per rendermene conto: lo amo.". L'inglese maledisse se stesso, si abbassò sui talloni e si avvicinò al suo vero amore, le cui labbra furono a loro volta inevitabilmente attratte da quelle dell'uomo più importante della sua vita. Si baciarono, e i loro cuori tornarono a sorridere, e i loro polmoni a respirare, ed erano di nuovo vivi, ancora più vivi. Tutte quelle ferite grondanti di sangue erano solo cicatrici ormai, prova del loro amore più forte di ogni lacrima. Nessuno dei due sarebbe mai stato in grado di odiare l'altro, o di vivere senza di lui. Quella notte, quelle lenzuola tornarono a sapere del loro amore, e la sofferenza fu solo un lontano ricordo.
 
Note dell'autrice: era da così tanto tempo che non scrivevo una fanfiction che mi sono dimenticata perfino come si usava l'editor html! *si scusa umilmente*. Fattosta che nell'ultimo periodo a scuola ci hanno fatto leggere un po' di Shakespeare, e questa frase mi ha colpita così tanto che non ho potuto fare a meno di scriverci qualcosa su. Che ve ne pare? Basta lasciare una recensione! Ops, stavo dimenticando una cosa di vitale importanza... ESTATEEEEEEEEEEEEEEE YEAHHHHHHHH. Ok, ora che ho condiviso con voi il mio GIUBILO per l'inizio delle vacanze mi sento molto meglio. E visto che per i prossimi 3 mesi non dovrò aver a che fare con compiti e interrogazioni, prometto di concentrarmi di più sulle fanfiction e sui video (si, ho anche un canale youtube se vi interessa, si chiama Vita Da Fangirl, così... tanto per la cronaca #spamatradimento). Dopo questo piccolo spazio pubblicitario, io non posso fare altro che augurarvi un'estate fantastica e tornare a letto per recuperare tutte le ore di sonno arretrate di 9 mesi di scuola.
 
___Night
 
   
 
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