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Autore: Oducchan    15/04/2009    2 recensioni
(avviso, non sono brava a scrivere le introduzioni >.>)
Tre giorni d'agonia. Nessuno può sottrarsi alla sua sorte, neppure il ninja più forte: davanti al veleno dello Scorpione, si osccombe
Partecipante al Poison contest di PansyMalfoy, quarta classificata a parimerito con "Bloody sin" di Ainsel
Genere: Generale, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akasuna no Sasori , Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uno sbuffo di vento spazzò il desolato panorama sabbioso, modificando la psizione di un paio di dune

 

Number 132

 

 

 

Uno sbuffo di vento spazzò il desolato panorama sabbioso, modificando la posizione di un paio di dune.

Ebbe uno spasmo. Rovesciò indietro il capo violentemente, boccheggiando, e un tremito attraversò tutto il suo corpo, facendolo contorcere scompostamente nel terreno cedevole. Emise un gemito acuto di dolore, avvertendo i muscoli contrarsi senza un suo comando, colpendo il suolo con intensità crescente. Strinse gli occhi, imponendosi di non urlare ad ogni costo, per non dare anche quella soddisfazione al suo aguzzino.

Parve calmarsi, perché la tensione delle membra si sciolse abbandonando il corpo, che ricadde sdraiato di peso. Trasse un paio di respiri più profondi, per provare a calmarsi, ben sapendo che il peggio doveva ancora iniziare.

Era ancora il secondo giorno, e davanti a lui si prospettavano altre ventiquattr’ore di lenta e atroce agonia: i tessuti si sarebbero lentamente aggrinziti, gli impulsi nervosi provenienti dal cervello sarebbero progressivamente impazziti distribuendo ai centri del dolore segnali sempre più forti, i polmoni sarebbero collassati impedendogli gradualmente di respirare.

Veleno. Bastava solo una goccia per mandare all’altro mondo una persona di sana corporatura come lui nel giro di tre giorni e tre notti. Tre giorni e tre notti di lancinanti fitte e di sofferenza, in cui avrebbe assistito alla propria distruzione restando completamente lucido.

Gliel’aveva spiegato, prima di allontanarsi “ad aspettare, anche se la cosa non lo rendeva entusiasta”. I metalli pesanti di cui era composto il miscuglio che gli aveva iniettato avrebbero progressivamente attaccato gli organi interni penetrando nelle cellule, e depositandovisi avrebbero bloccato le normali funzioni intermolecolari; avrebbero raggiunto il cuore distruggendo i globuli rossi e lo avrebbero a poco a poco rallentato; avrebbero raggiunto i reni e avrebbero intaccato i regolari processi di purificazione del sangue aggiungendosi alle tossine già presenti.

Poi sarebbe subentrata l’atropina. Le sue ghiandole salivari sarebbero andate in blocco, impedendogli di deglutire e lasciandogli la lingua incollata al palato; il suo apparato digerente sarebbe lentamente danneggiato, mentre contemporaneamente si sarebbe bloccata la dilatazione della pupilla impedendogli la vista; la temperatura interna si sarebbe alzata provocandogli una sudorazione accentuata, intanto che il suo sistema nervoso centrale sarebbe stato sottoposto a un tale aumento di stimolazione che presto avrebbe a sua volta ceduto.

E in aggiunta ci sarebbe stata anche la tetrodotossina, che a sua volta avrebbe provveduto a causargli una totale paralisi del diaframma per impedire ai polmoni la loro attività, per poi progredire al resto degli arti provocando la paresi totale dei muscoli.

Gliel’aveva raccontato addentrandosi nei più piccoli dettagli, spiegandogli minuziosamente tutto quello che sarebbe successo, godendo del suo terrore e della sua disperazione; gli aveva detto che aveva dosato il tutto in modo tale che l’agonia non fosse troppo rapida, né si protraesse per giorni e giorni di decorso, e che aveva progettato quel veleno con doviziosa cura, per non annullare tra loro gli effetti dei componenti. Per poter osservare la morte farsi strada anche nel ninja più forte, inesorabile e inarrestabile, senza che la vittima potesse in alcun modo fare qualcosa per arginare o alleviare il proprio supplizio.

Annaspò furiosamente, lottando con tutto se stesso alla ricerca d’aria. Stava lì e l’aspettava, lo sentiva distintamente. Attendeva, in silenzio, confondendosi in quel vento fastidioso, ma avvertiva la sua presenza; attendeva che quelle ore mancanti passassero, che il veleno facesse- finalmente- il suo effetto e che spirasse, per poterlo finalmente portare via. Per farlo diventare altro – qualcosa di spaventoso e terrificante, che agghiacciava il sangue nelle vene- lo sapeva, l’aveva guardato in quegli occhi di vetro mentre gli illustrava l’intero procedimento a cui l’avrebbe sottoposto.

E si maledisse, una, cento, mille volte, per non aver capito, quando ancora poteva fare qualcosa, con cosa aveva a che fare. Quando ancora l’innocenza s’annidava nell’anima di quella bestia e nelle iridi avellana brillava ancora una tiepida luce.

E il vento continuava a soffiare, spazzando la landa di sabbia, modificando qua e là delle dune scomposte, coprendo le sue grida di dolore. Il veleno agiva.

 

 

 

Alzò il capo svogliato, quando l’ennesimo sbuffo d’aria afosa gli scompigliò i capelli stopposi; poi, gettò un’occhiata alle proprie spalle. Stette qualche secondo in attesa, aguzzando l’udito, attendendo quieto la conferma delle sue supposizioni. Sul suo viso eburneo si aprì lentamente un sorriso malefico, un ghigno ferino che per quei pochi istanti ne distorse i lineamenti perfetti, e si chinò in avanti, estraendo dalla sacca che portava con sé un rotolo di evocazione nuovo e un pezzo di pergamena che applicò su un lato di esso. Poteva ritenersi soddisfatto: Suna avrebbe iniziato a temere il suo nome, ancor più di quanto già non facesse.

Con dell’inchiostro recuperato dalla sacca, scrisse un piccolo appunto sulla carta.

Marionetta numero 132: Sandaime Kazekage.

 

 

 

 

 

 

Wia 0_0

Ammetto che sono senza parole. Considerando quanto mi ha fatto dannare, mi aspettavo ben di peggio. E per essere il primo contest, sono proprio contenta^^

Ecco il giudizio (grazie a Vavy^^)

IV Classificata PARIMERITO: Number 132 - wolvie91
Stile: 4 punti.
Grammatica: 4.5 punti.
Originalità: 9 punti.
IC dei personaggi: 8.5 punti.
Giudizio personale: 4 punti.
Attinenza al tema: 10 punti.
Per un totale di 40 punti.
Commento:
Cosa potrei dire se non... Wow?
Questa fanfiction mi ha stupito. Innanzitutto, l'attinenza al tema non poteva che avere il punteggio massimo, per ovvi motivi. Il contesto che hai scelto è verosimile, ma comunque originale. Hai descritto chiaramente e con dovizia di particolari i sintomi dell'avvelenamento, riuscendo inoltre a creare una certa suspence nel lettore, che assiste, come la vittima, ad un climax tremendo ed inesorabile. Ed anche terribilmente affascinante, almeno secondo il mio punto di vista ^^.
L'IC ha avuto un punteggio molto buono ma non massimo, in quanto, sebbene Sasori sia proprio Sasori, ciò si deduce solo da alcune righe.
Sono presenti alcuni errori di grammatica, e la parte iniziale della fic è un po' contorta per via dei periodi molto lunghi, difficili da comprendere alla prima lettura. Comunque, la seconda metà è praticamente perfetta, e le piccole imprecisioni dell'inizio non ti hanno penalizzato troppo.
Quindi... Ottima fic, complimenti! Sasori mi ha fatto letteralmente venire i brividi. E' una fic di grande impatto, che lascia qualcosa su cui ponderare al lettore. Brava!
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 E mi congratulo con tutte le altre partecipanti. Complimenti, ragazze *O*

Besos

Wolvie ^^

 

Ps

Risegnalo: non so se il Sandaime Kazekage possa essere la marionetta numero 132. calcolando a spalle, potrebbe essere; in ogni caso, è un numero scelto a sorte.

 

 

   
 
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