Domenica.
Terzultima di campionato, contro il Chaminade
College. Siamo a 3 punti dalla vetta, secondi a pari merito con il
solito
Wycliff College. Oggi il Wycliff gioca contro la prima. Se vince, e noi
vinciamo, andiamo pari pari sulla vetta. E se la situazione rimane
questa, ci
sarà una finale spareggio. Comunque, TD College schierato
con Shawn Bennett in
porta, Duncan Nelson e Scott Wallis in difesa, Devin Geddis a
centrocampo,
Topher Jacot e L.L. in attacco, per portare in alto la squadra.
Spogliatoio.
Pronti alla partita, levo le cuffiette e
carico la squadra: ingresso in campo, tutto pronto per giocare. Il TD
College,
secondo in classifica, ha dimostrato di essere una squadra forte. Il
Chaminade
College, fino a un mesetto fa era tra le ultime, ma con
l’arrivo di un certo
Josè, le cose sono cambiate. Entro in campo. Vedo Alejandro
Burromuerto con
l’altra squadra. Ecco perché non si presentava
agli allenamenti, il bastardo. A
quanto pare Josè era il fratello. Manco a farlo a posta,
è un coglione come Al.
Fischio
di inizio, batte il Chaminade. Josè tenta una
serpentina, che però viene prontamente bloccata
dall’intervento in scivolata di
Scott, che spazza l’aerea con un rinvio degno del miglior
Sergio Ramos. Stoppo
la palla, mi guardo intorno e vedo scattare Topher. Lo servo con un bel
filtrante. Topher tira una saracca in diagonale, però
respinta dal portiere.
Calcio d’angolo. Palla dentro, respinta dalla difesa.
Josè avvia il
contropiede, faccio per contrastarlo, ma mi becco una busta. Mi giro,
un’altra
busta. Mi rigiro, chiudo le gambe, ma in qualche modo la palla ripassa.
Che
figura. Dopo avermi umiliato a sufficienza, Josè arriva
davanti la porta
protetta da Shawn. Decide, giustamente, di bustare anche lui, e
deposita la
palla in porta.
Vogliono
la guerra? L’avranno!
Se
a fine partita mi dovessi portare a casa qualche tibia,
non mi interessa. Battuta da centrocampo. Il gioco rimane incastrato
lì per i
successivi 25 minuti. E anche per tutto il secondo tempo. Ha vinto il
Chaminade, che quindi ci ha agganciato in classifica.. Il Wycliff ha
vinto,
divenendo primo a pari merito con il Trinity College. Speriamo di non
essere
out.
Lunedì
mattina. Vado al College contento, nonostante la
sconfitta di ieri. Oggi pomeriggio gioca la Major League Soccer,
Toronto FC vs
New York City FC, e io sarò al Roger Centre a vedere la
partita. Giovinco
contro Pirlo. Ammiro Sebastian Giovinco. E’ basso come me, ma
riesce ad essere
un fenomeno. E Pirlo. Bhe. Pirlo è il maestro. Spero che ci
scappi la foto.
Entro
in classe di ignoranza con la maglietta di Giovinco
della nazionale Italiana, e in classe parte la ola. Il prof McLean mi
richiama,
dicendo che non è un abbigliamento adatto a un College di
così tale livello. A
parte che ‘sto livello manco lo vedo, ma poi voglio dire, la
divisa della
nazionale è elegante. Più o meno.
La
prima ora di letteratura è andata abbastanza liscia, ed
è stato fissato un altro test. Inoltre il McLean ci ha
invitato a partecipare a
una strana conferenza di filosofi questo pomeriggio, ma io ho la MLS, e
me ne
frego altamente.
In
seconda ora arrivò la O’Halloran, sculettando come
al
solito. Brody cominciò a preparare la cuccetta per il
“riposino artistico” e
Cody cercò di farsi vedere interessato per provare a fare
colpo su Gwen, in
evidente rotta con Trent. A proposito, Trent continuava a stare chiuso
in bagno
a suonare la chitarra. Andai in bagno e lo incontrai mentre si
asciugava gli
occhi e finiva la triste strimpellata. Cercai di motivarlo, dicendogli
che
Bomber Cody non stava perdendo tempo, e guadagnava yard ad ogni nostra
parola.
A quanto pare il chitarrista non considerava Cody un problema. Ed
effettivamente non ha tutti i torti. Comunque, dovetti tornare in
classe, dato
che le vedette della scuola stavano cominciando ad insospettirsi. Come
da
pronostico, Brody stava beatamente abbioccato sulla felpa, divenuta
cuscino. E
Cody aveva mollato, spalmando la faccia sul banco. Troppa noia. Io
riuscii a
prendere un po’ di appunti e a seguire, ma solo
perché avevo preso un 11
qualche settimana fa. Da recuperare assolutamente.
Alla
ricreazione vagai per il college, senza trovare Kitty.
Beccai Dave, e a quanto pare anche lui aveva sperduto la sua ragazza.
Cominciammo a parlare tra di noi. Mentre camminavano sentimmo delle
urla di
approvazione provenire dal cortile, e scoprimmo la nascita di bische
clandestine che puntavano su quanti oggetti avrebbe parato Shawn.
C’era chi
lanciava panini, chi lattine, chi bottigliette, chi palloni e chi
più ne ha più
ne metta.
Shawn
lanciò la sfida: dato che non aveva soldi per la
macchinetta, sfidò qualcuno a lanciargli contro una moneta
da 2 dollari, e se
lui l’avesse parata, si sarebbe tenuto la moneta, se no nisba.
Mi
offrii io per il lancio, nonostante conoscessi bene il
portierone. Lanciai veloce e tesa la moneta verso l’ipotetico
incrocio dei
pali, ma Shawn la bloccò, facendo un salto da felino. Corse
subito alla macchinetta,
ovviamente.
Una
retata del professor Hatchet bloccò sul nascere
ulteriori scommesse. Tornati in classe, trovammo il professor Don,
pronto a
propinarci una delle sue strane attività. Ci
toccò musica. Speravo di no,
infatti il prof chiese a Trent di far vedere come suonare la chitarra,
e lui si
esibì nella canzone più triste della storia. Owen
stava per piangere, e Noah
era regolarmente scocciato. Persi di vista Tyler e Lindsay, ma penso
che siano
andati ad infrattarsi in cortile. Izzy era salita sul lampadario, non
chiedetemi come, e stava lì appollaiata, senza che Don se ne
accorgesse
minimamente.
Comunque,
uscimmo alla fine della terza ora, grazie alla
mancanza del prof Josh.
Un’altra
giornata era andata, e domani sarà l’ultima, poi
vacanza di Natale e Capodanno. Chissà, potrei portare Kitty
in Italia. Brody mi
ha già comunicato l’intenzione di imbucarsi nella
valigia, quindi dovrò stare
attento. La multi-etnicità è una cosa che mi
piace molto di questo College, e
della città di Toronto in generale:
Geoff
viene dal Texas, Brody è hawaiano, Bridgette è
australiana, Kitty è cino-americana, Noah mezzo indiano,
Izzy mezza Cherokee,
Duncan del New Jersey, Tyler dell’Oklahoma e Cody inglese, di
Leicester.
Prima
o poi vado con Brody alle Hawaii, a casa sua, in un
villaggio sull’isola di Maui. Con Geoffie compreso,
ovviamente.
Adesso
esco, fra mezz’ora ho l’ingresso al Roger Centre, e
non si fa mai tardi a una partita. Mai.