Anime & Manga > High School DxD
Ricorda la storia  |       
Autore: Xephil    18/06/2016    7 recensioni
Dopo aver salvato Asia, Zayden è stato 'costretto' ad unirsi al Club di Ricerca dell'Occulto da Rias.
Malgrado tutto, la loro vita sembra procedere tranquilla finché un certo diavolo di Alta Classe non si presenta nel mondo reale per portare via per sempre Rias.
Tuttavia, il Sekiryutei non è intenzionato a restare a guardare e il suo intervento sarà fondamentale per insegnare una cosa importante all'erede dei Gremory: la libertà è qualcosa che va difesa ad ogni costo e quella di un leader è legata irrimediabilmente a quella dei suoi subordinati, per questo egli deve comprendere che il suo destino è legato indissolubilmente al loro e che anche solo una sua decisione può cambiarli tutti radicalmente.
E mentre soffia aria di battaglia... Il drago addormentato sta finalmente per risvegliarsi.
Dalla storia:
[“Tu contro tutti noi? Sei disposto a metterti in gioco così? Devi essere pazzo! E comunque, chi ci garantisce che possiamo fidarci? E perché dovremmo accettare?”
...
“Allora, cosa dite? Accettate.. o una sfida palesemente svantaggiosa per me è troppo per voi?”]
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Asia Argento, Nuovo personaggio, Rias Gremory, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'DxD: A Dragon's Fate'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Life 0: Insoliti sviluppi

 

Put on your war paint

You are a brick tied to me that’s dragging me down
Strike a match and I’ll burn you to the ground
We are the jack-o-lanterns in July
Setting fire to the sky
Here, here comes this rising tide so come on

Put on your war paint

Cross walks and crossed hearts and hope to die
Seal the clouds with grey lining

So we can take the world back from a heart attack
One maniac at a time we will take it back
You know time crawls on when you’re waiting for the song to start
So dance along to the beat of your heart

Hey Youngblood doesn’t it feel like our time is running out
I’m going to change you like a remix
Then I’ll raise you like a phoenix
Wearing all vintage misery
No I think it looked a little better on me
I’m going to change you like a remix
Then I’ll raise you like a phoenix...

(Fall Out Boy – The Phoenix)
 

Sfregai con vigore le corde della mia chitarra con il plettro mentre cantavo più forte che potevo, come se avessi voluto far esplodere l'intera casa con la potenza della mia voce.
Dopotutto.. avevo una tonnellata di nervosismo da sfogare!

Era passata una settimana da quando ero stato 'costretto' a entrare nel Club di Ricerca dell'Occulto da Rias e dai suoi servi e, da allora, tutto era cambiato, soprattutto a scuola. La notizia che il nuovo studente straniero fosse diventato dopo nemmeno due settimane un membro onorario del club delle ragazze più popolari della scuola si era diffusa a macchia d'olio e, se già prima tutti mi guardavano con interesse e curiosità, ora mi guardavano pure con un insieme di emozioni a dir poco pauroso: invidia, rabbia, eccitazione, ammirazione... Insomma, chi più ne ha più ne metta!
Le ragazze erano ancora più interessate a me, ma nel contempo sembravano titubanti, come se temessero che fossi già impegnato o oggetto d'interesse delle loro idole, e dunque la maggior parte di loro mi fissava sempre emettendo sospiri e risatine per poi girarsi non appena voltavo lo sguardo in loro direzione. Le poche che avevano il coraggio di chiedermi se fossi impegnato con una ragazza del Club diventavano ancora più sognanti quando rispondevo che non erano affari loro.
I ragazzi, dall'altra parte, erano perlopiù invidiosi che avessi la possibilità di stare a contatto con le ragazze più belle e desiderate della scuola e perciò la maggior parte di essi mi rivolgeva occhiate o omicide o semplicemente cupe, o mi diceva quanto ero fortunato e pregava che mettessi una buona parola per far entrare anche loro nelle grazie delle ragazze. Due ragazzi in particolare, che tutti indicavano come gli studenti più pervertiti dell'intera scuola -mi pare si chiamino Matsuda e Motohama-, mi avevano addirittura chiesto se potevo recuperare loro qualche foto delle ragazze, possibilmente sexy, o persino qualche capo di biancheria intima. La mia risposta? Ai ragazzi un 'no' secco o un 'se ci tenete tanto, chiedete di entrare nel club'; ai due pervertiti.. due sonori calci in culo!

Che me ne fotteva se ero in una delle posizioni più ambite della scuola! Per quanto mi riguardava, ero solo finito nell'occhio di un ciclone, visto che ora tutti non mi staccavano gli occhi di dosso! E io detestavo essere continuamente osservato!
Come se non bastasse, come membro onorario del Club, dovevo aiutarli con le loro attività, presidiare a tutte le loro riunioni, dare il mio sincero parere su gestione, organizzazione delle attività, struttura, ecc. e suggerire possibili modi per migliorare i precedenti punti. In parole povere, un sacco di lavoro in più di cui avrei fatto molto volentieri a meno!

Tutto per colpa di quella dannata Rias! Studentessa modello un paio di cefali! È solo una stronzetta troppo scaltra e abituata a fare sempre tutto come vuole!, era diventato il mio pensiero costante mentre passeggiavo per i corridoi della scuola durante la ricreazione. Dire che ero costantemente nervoso era riduttivo.

Dall'altra parte, c'era stato anche un lato positivo: l'ingresso di Asia alla Kuoh Academy era andato magnificamente bene. La mia nuova amica, anzi la mia sorellina acquisita, era stata ben accolta nella sua nuova classe del secondo anno da tutti gli altri studenti e professori e, grazie alle sue innate gentilezza, dolcezza e bontà, aveva già fatto amicizia con tutti quanti. Inoltre, le lezioni le piacevano molto e ormai si trovava perfettamente a suo agio con i membri del gruppo di Rias, i quali non erano solo diventati suoi amici, ma facevano di tutto per aiutarla nella sua nuova vita, sia dal punto di vista scolastico che da quello dei suoi nuovi doveri come diavola. Insomma, se c'era una cosa di cui dovevo dar loro credito, era che avevano mantenuto fede alle loro parole e l'avevano fatta diventare parte della loro famiglia, una famiglia demoniaca, vero, ma sincera e premurosa come poche.
Asia, dal canto suo, sembrava più felice che mai e, se lei lo era, allora anch'io lo ero per lei e dunque non avevo niente da ridire sul suo essere serva di Rias Gremory.

Tuttavia.. il tiro mancino che mi avevano giocato quelli del gruppo Gremory me l'ero comunque legato al dito. Gliel'avrei fatta pagare in un modo o nell'altro, parola mia! Nessuno si prende gioco di Zayden Ward e la passa liscia!

Ma finché non avessi trovato il modo, l'unica cosa che potevo fare per sfogarmi almeno un po' era la musica... E dunque eccomi nella mia casa a suonare la chitarra e cantare con quanta più energia potevo.
Però, lo stesso... Che nervi!

Put on your war paint!

Con un ultimo colpo di plettro e quella frase conclusi la canzone, prendendo poi un grosso respiro per riprendere fiato. La musica è fantastica, ma per la gola è davvero una faticaccia! Peccato che la mia voce e le mie corde vocali siano sempre a un livello umano... Se avessi la stessa forza che ho nel combattimento... No, meglio non pensarci nemmeno. Nessuna abitazione sarebbe capace di reggere per più di tre secondi contro una simile potenza. In fondo, è meglio così!

Un improvviso applauso alle mie spalle mi fece voltare di scatto. “Fantastico, Zayden-san! Sai cantare benissimo!”

“Asia? S-sei già tornata?”

Eh già, avevo dimenticato di aggiungere una cosa.. e cioè che, da circa una settimana, Asia ha iniziato a vivere con me. Inizialmente Rias l'aveva fatta stare in un appartamento di sua proprietà, ma poi, per aiutare Asia a integrarsi meglio nel gruppo e ad abituarsi in fretta alla cultura del luogo, le aveva chiesto con chi avrebbe voluto andare a vivere e lei non c'aveva pensato due volte a fare il mio nome. Nonostante fosse ormai parte della famiglia Gremory, io continuavo a essere la persona di cui più si fidava, il suo nuovo 'fratellone', e così Rias aveva dato disposizione immediata perché si trasferisse a casa mia, affermando che, in questo modo, sarei stato capace di vegliare meglio su di lei. Aveva detto anche che, visto che anch'io mi stavo ancora adattando alla lingua e alla cultura giapponese, avrei potuto aiutarla con esse e nel contempo migliorare a mia volta facendo pratica grazie all'insegnamento.
Dal canto mio, non avevo problemi se Asia veniva a vivere con me, anzi era vero che così avrei potuto aiutarla e vegliare meglio su di lei.. ma, comunque, avere una ragazza in casa mi aveva costretto ad apportare alcune modifiche alla mia abitazione e alla mia quotidianità per potermi adeguare a lei. E così l'inutilizzata stanza per gli ospiti non era più inutilizzata e, per quanto Asia fosse una ragazza dolce e gentile, rimaneva il fatto che non ero più da solo in casa e dunque la mia libertà era più limitata... Inoltre, se volevo dedicarmi al mio hobby del canto, non potevo finché la camera non veniva lasciata libera, perciò dovevo ogni volta aspettare che Asia uscisse per il suo nuovo lavoro da diavola per potermici dedicare.
Utilizzare la mia camera in sostituzione? Sì, potevo farlo, ma non volevo perché non mi andava di attirare l'attenzione di Asia o eventualmente disturbarla con i miei generi di canzoni, sicuramente ben più forti e rumorosi dei generi a cui doveva essere abituata lei.

Difficile tornare a vivere in compagnia dopo che ti sei abituato a vivere da solo, soprattutto se, come me, non ti dispiaceva tale vita... Ah bé, pazienza.

Guardai un po' imbarazzato Asia ferma sulla soglia di quella che era ormai la sua camera. Ecco. Addio discrezione, pensai, ma mi limitai a dire: “Da quanto sei lì?”

“Forse da un minuto o poco più, non lo so esattamente. Comunque, incredibile!” esclamò lei trotterellando dentro la stanza. “Non sapevo fossi capace di cantare così bene! Quella canzone era tua?”

“Eh no, magari lo fosse! È di un gruppo statunitense chiamato 'Fall Out Boy' e s'intitola 'The Phoenix'. È una canzone che personalmente adoro, per questo mi piace suonarla.”

“Oh, capisco” rispose Asia. “Non li conosco e non l'avevo mai sentita, ma era davvero bella! E tu la cantavi davvero bene!”

La fissai sorpreso. “Davvero ti piaceva? Non ti sembrava troppo rumorosa o forte? In quanto ex-suora credevo che preferissi la musica lirica o classica.”

“Sì, infatti le amo entrambe, ma anche questa era molto bella! Non conosco il genere e non avevo mai sentito qualcosa di simile, però non mi dispiace affatto. Sento come se traboccasse di sentimento ed emozioni, per quello mi ha colpita!”

“Oh... Bé, in effetti non posso darti torto, dato che anch'io la penso come te! Sono queste le canzoni che preferisco: cariche di emozioni e parole significative! Il genere mi è fondamentalmente indifferente. Le melodie che mi attirano davvero sono quelle che mi suscitano una qualche particolare emozione e sono anche quelle che più mi piace suonare e cantare.”

“Si sente, visto quanto impegno con cui la cantavi! Come mai non me l'hai mai detto di avere questa passione, Zayden-san?”

Mi grattai la nuca lievemente imbarazzato. “Ecco.. non mi sembrava così importante come questione e poi credevo che non ti sarebbero piaciute canzoni e musiche di questo tipo...”

Asia sembrò innervosirsi. “Non pensare mai più questo, Zayden-san! Non avevi forse detto di essere mio amico? Sono inesperta al riguardo, ma so che gli amici devono sempre parlarsi e raccontare di se stessi tra loro per potersi fidare gli uni degli altri! E poi io sono solo felice se decidi di raccontarmi di più di te! Dopotutto, io di te so ancora veramente poco, perciò...”

Notai che i suoi occhi erano diventati più malinconici e dissi subito: “Non riesci a fidarti completamente di me, vero?”

“Non dirlo nemmeno!” rispose subito lei con forza. “Io mi fido ciecamente di te, Zayden-san! Come posso non fidarmi dopo tutto quello che hai fatto per me? È solo che.. parli sempre così poco di te stesso.. sembra che non vuoi mai far sapere nulla a riguardo.. perciò, io.. ecco...”

Le diedi un buffetto sulla testa. “Ho capito. Hai ragione, Asia, ma purtroppo il problema sono io. Vedi, non è che non mi fidi di te, ma il mio passato è pieno di cose di cui faccio molta fatica a parlare. La morte dei miei genitori e la distruzione della mia città natale sono state solo l'inizio. Non è che non possa parlare di ciò che avvenne dopo, ma è qualcosa che non riesco a raccontare facilmente agli altri, anche se sono amici. Come ho detto a Rias, mi ci vuole tempo per riuscire a narrarlo senza problemi, perciò ti dico questo, Asia: ti racconterò tutto un giorno. Tu dammi solo un po' di tempo, per favore.”

Lei mi guardò intensamente prima di sorridermi. “Va bene, Zayden-san. Ti posso capire e non voglio forzarti. Qualunque cosa tu vorrai raccontarmi, quando ti sentirai pronto, io sarò ben felice di ascoltarla, te lo prometto! Però, ti chiedo almeno una cosa: se non sul tuo passato, almeno parlami del tuo presente. Le tue passioni, quello che ti piace e quello che non ti piace, i tuoi luoghi o cibi preferiti.. insomma, parla un po' più di te stesso ogni tanto! Non solo io, ma tutti noi membri del gruppo vorremmo saperne di più su di te, perciò almeno apriti di più! Ti assicuro che siamo tutti curiosi!”

La guardai sorpreso per un momento, poi risi. “Se davvero a te e agli altri interessano i noiosi vizi del sottoscritto, allora va bene. Cercherò di aprirmi di più!” dissi accarezzandole di nuovo i biondi capelli e ottenendo un largo sorriso da lei.

Quando ritrassi la mano, Asia posò gli occhi sulla mia chitarra e la fissò ammirata. “Che bella! Che cos'è esattamente? Assomiglia a una chitarra, ma il suono che emette è diverso da quelle che ho visto e ascoltato finora. E quelle casse? Perché sono collegate a essa?”

La fissai incredulo prima di ricordare che, in effetti, le sue nozioni di società moderna erano molto scarse. “Eheh, mia cara Asia, questo è uno degli strumenti musicali più tosti che esistano: una chitarra elettrica. Puoi vederla come una chitarra molto più potente del normale.”

Asia la fissò ammirata. “Oh... In che cosa differisce dal normale?”

“Bé, diciamo che, mentre in una normale chitarra acustica il suono viene prodotto dalla risonanza generata nella cassa cava dello strumento e indotta dalle oscillazioni delle corde che vengono pizzicate, in una elettrica tali oscillazioni sono captate da un microfono elettrico che invia segnali a un amplificatore e a un gruppo di altoparlanti.” Staccai il filo collegato allo strumento e lo portai all'altezza del suo sguardo. “In parole povere, tramite questo filo, la chitarra si collega a quelle” indicai le casse alle mie spalle “e le oscillazioni delle corde che vengono pizzicate viaggiano così fino ad esse che provvedono poi ad amplificarle. In questo modo!” Ricollegai il filo e feci un paio di passi indietro per dare un assolo. Il suono che emise la chitarra fu abbastanza forte da far vibrare le pareti.

Malgrado la sorpresa provocata dalla potenza sonora che si era sprigionata, Asia fissò lo strumento ancora più ammirata. “Uao, è davvero incredibile, Zayden-san! Come è stata inventata una simile meraviglia? Ci sono altri strumenti così?”

Risi divertito. Era proprio una bambina. Una dolcissima e adorabile bambina. “Asia, direi che la tua prossima lezione sulla società moderna riguarderà il vero mondo della musica. Allora, vediamo un po' da dove iniziare...”
 

*


“Ma pensa! E quindi questi gruppi di cantanti fanno tutte queste canzoni così forti e incredibili?”

“Aha. Ci puoi scommettere. Una meglio dell'altra.”

Per tutta la sera precedente fino all'ora di andare a dormire e anche adesso, mentre camminavano insieme per andare a scuola, non avevo fatto altro che parlare ad Asia della storia della musica e dei suoi generi e gruppi del ventesimo e ventunesimo secolo. Dai Beatles ai Rolling Stones, dai 30 Seconds To Mars ai Linkin Park, le avevo raccontato tutto ciò che sapevo sull'argomento e lei aveva ascoltato tutto con occhi sempre più rapiti ed estasiati. La cosa mi rendeva molto felice: la musica era una delle mie più grandi passioni e vedere qualcuno, seppur praticamente nuovo ad essa, condividerla con tanto entusiasmo mi faceva sentire bene. Sia a me che ad Asia, la quale sembrava incredula che fuori da quella chiesa che era stata la sua casa per anni ci fossero e fossero accadute così tante cose e, per questo, era entusiasta di apprendere quanto più possibile sul mondo.
Era davvero una ragazza curiosa e intelligente.

“E dimmi: quali sono i tuoi preferiti?” mi chiese Asia.

“Ah, questa è una bella domanda!” risposi ridacchiando. “Mi piacciono praticamente tutti.. ma, se dovessi scegliere quelli che mi regalano più emozioni, allora direi i Linkin Park, gli Skillet e i Papa Roach. Sono quelli che mi fanno sempre sentire un fuoco dentro!”

“Mi piacerebbe sentire qualche loro canzone un giorno.”

La fissai sorpreso prima di annuire. “Se davvero ti fa piacere, la prossima volta te ne canterò una.”

“Sì! Per favore!”

Non potei non ridere al suo entusiasmo. Poi mi accorsi che eravamo arrivati alle porte della Kuoh Academy.
“Va bene, Asia. Andiamo a lezione adesso. Ti aspetto qui alla fine di esse, va bene?”

“Va be- no, aspetta!” Asia sembrò ricordarsi di qualcosa di colpo. “Ieri Buchou-san ha detto che dobbiamo trovarci al vecchio edificio scolastico dopo le lezioni. A quanto pare, ci sono degli altri impegni e richiede anche la nostra presenza.”

Mi accigliai sbuffando sonoramente. “Non le basta ancora quello che già facciamo?” In realtà avrei voluto dire 'quello che già faccio', ma così Asia si sarebbe insospettita sulla mia effettiva fedeltà al Club di Ricerca dell'Occulto e preferivo non dirle che ero stato forzato a entrare. “Quella rossa sta esagerando.”

“Non dire così, Zayden-san! Buchou-san e tutti gli altri hanno bisogno di noi e dunque noi dobbiamo essere pronti ad aiutarli in quanto amici, no?”

Sospirai. “Sì, suppongo tu abbia ragione.”

Asia sorrise e corse verso la scuola. “Allora a dopo, Zayden-san! Buona lezione!”

“Grazie! Anche a te!” Riuscii a dirle prima che il mio sorriso diventasse un cipiglio seccato ed entrassi a mia volta nell'edificio.
Arrivai in classe e mi sedetti al mio posto salutando distrattamente i miei compagni che mi avevano visto entrare.
Uno di loro, un ragazzo alto e dai corti capelli neri di nome Asano Ikeda, mi si avvicinò. “Ehi, Ward, tutto bene? Oggi sembri più annoiato e stufo del solito.”

“Eh, non è niente, Asano. Solo un po' di sonno arretrato, suppongo” mentii io sperando che gli bastasse. Era un bravo ragazzo e, in fondo, pure simpatico, ma aveva il difetto di essere un tantino impiccione e con una mente troppo maliziosa.

Le mie speranze svanirono quando notai con la coda nell'occhio la sua bocca piegarsi nel suo solito sorrisetto beffardo. “Ah, capisco! Allora il nostro caro Paladino ha colpito ancora? E quale delle nostre Oneesama hai fatto gridare stavolta? Rias-oneesama o Akeno-oneesama?” Si abbassò fino ad arrivare al mio orecchio. “O magari le hai prese tutte e due in-”

Un istante dopo, il mio braccio si mosse praticamente da solo e gli rifilò un montante sul mento abbastanza forte da fargli fare una capriola a mezz'aria prima che crollasse a pancia all'aria sul banco accanto, un'espressione intontita in volto. E che cazzo! Non impara proprio mai questo!

Un altro ragazzo, un tipo di media statura con i capelli castano-biondi pettinati all'indietro e l'aria responsabile e seria, si avvicinò ad Asano sospirando. “Tutti i giorni la stessa storia” mormorò annoiato. “Ehi, Asano, come va? Sei ancora vivo?”

L'altro non sembrò averlo sentito e nemmeno riconosciuto perché mormorò con voce stupida: “Avete preso il numero di targa di quel camion?”

“Sì, come sempre.” Il nuovo arrivato alzò lo sguardo su di me. “Per l'ennesima volta scusalo, Zayden-kun. So che può essere davvero irritante certe volte, ma lo fa solo per scherzare.”

“Lo so, Isogai. Non preoccuparti. Se fossi stato davvero irritato con lui, ora sarebbe in infermeria, fidati” risposi io agitando con nonchalance la mano. Isogai Kato era il nostro rappresentante di classe ed era il ragazzo con cui andavo più d'accordo a scuola; non era solo un tipo serio e responsabile che si premuniva sempre di mantenere l'ordine in classe, ma sapeva essere anche molto gentile e, quando voleva, decisamente spiritoso e per questo lo rispettavo e mi piaceva la sua compagnia.

Lui fissò il suo amico ancora disteso sul banco in stato di semi-incoscienza e rabbrividì. “Se questo è quando ci vai piano, non oso immaginare quando fai sul serio” commentò prima di aiutare Asano ad alzarsi e ad arrivare al suo posto. “Comunque non potresti semplicemente ignorarlo anziché mandarlo KO ogni volta?”

“No, perché sennò gli si dà solo altri motivi per continuare a romperti le palle. Diciamo che ogni volta spero che il colpo gli inculchi un pizzico di buon senso, perlomeno da piantarla di fare battute cretine.”

“In tal caso, la tua speranza è vana!” disse una presuntuosa voce femminile nella cui direzione non mi servì guardare per capire che apparteneva alla ragazza bionda e con gli occhi azzurri seduta qualche banco più a destra di me. Ci mancava lei!

“Ti prego, Rio. Non ti ci mettere anche tu!” replicai senza guardarla.

Rio Okada, una ragazza molto carina e intelligente ma un po' troppo arrogante e dalla lingua troppo affilata per i miei gusti, ridacchiò. “Oh, scusami per aver mandato in frantumi le tue speranze, ma dovresti aver già capito che Asano non la smetterà mai, nemmeno se lo mandassi all'ospedale! E comunque, perché te la prendi tanto se sono cazzate? Non è che nascondi davvero qualcosa?”

“Rio, non abusare anche tu della mia pazienza e della mia gentilezza solo perché sei una ragazza. Non vorrei dover trovare un modo che non mi faccia sembrare un bruto per zittire anche te...” dissi guardandola di traverso.

Lei, tuttavia, non si scompose, anzi, il suo volto divenne ancor più provocatorio. “Uhhh... Senti senti che minaccia! Il nostro caro Paladino non vuole colpire una donna, eh? Davvero galante come dice il suo soprannome! Anche se, sai, qualche punizione fisica da parte tua non mi dispiacerebbe affatto.. almeno quelle che ho in mente io... O sarebbe eccessivo per il tuo animo troppo candido?” E concluse con una delle sue solite risatine.

Mi passai la mano sugli occhi in esasperazione. Qualcuno prenda il mio posto...

Mai l'entrata del professore e l'annuncio dell'inizio della lezione mi sembrarono più simili a una benedizione divina che in quel momento.
 

*


“Prima o poi la ammazzo. Giuro che la ammazzo” mormorai al pensiero del sorrisetto beffardo di Rias Gremory.

Era tardo pomeriggio e, mentre mi dirigevo al vecchio edificio scolastico, facevo una fatica tremenda per non rilasciare il mio intento omicida nell'aria. Non solo avrei creato non pochi disturbi ai diversi gruppi di ragazzi e ragazze che mi passavano accanto diretti a casa, ma avrei anche rischiato di far collassare quelli più deboli o di lasciarli traumatizzati se l'avessi lasciato libero. Purtroppo undici anni di battaglie, sangue e violenza rendono tale intento qualcosa di troppo duro da sopportare per le persone normali.
Purtroppo, dato il mio nervosismo, non era affatto facile trattenerlo.
Ancora una volta, non solo dovevo sopportare le continue domande e frecciatine tirate dai miei compagni e da molte altre classi, ma dovevo pure andare a dare una mano con un'attività extrascolastica che non mi interessava nemmeno. E poi quel maledetto soprannome, 'Paladino'! Non avevo idea di chi l'avesse inventato per primo, ma sembrava che fosse stato dovuto alla mia provenienza occidentale, per la precisione al mio lato italiano, anzi europeo -visto che l'Europa era stata la patria dei cavalieri paladini durante il Medioevo-, e ai miei modi di fare che mi vedevano solitamente molto professionale e cortese coi professori, al punto, dicevano, da farmi sembrare più grande della mia età. Se poi si aggiungeva il fatto che non sfioravo le ragazze con un dito e mi mettevo sempre in loro difesa se qualcuno faceva il bullo o il galletto con loro, il gioco era fatto: ecco quello che ai loro occhi era l'immagine di un giovane, aspirante paladino occidentale!
Che stronzata pura! Se becco chi l'ha inventato, gli faccio passare il quarto d'ora più orripilante della sua vita! Tale da fargli sembrare un girone infernale dantesco una semplice passeggiata nel giardino di casa!

Quando giunsi alla sede del Club, entrai dall'ingresso principale e mi fermai davanti alla porta della sala principale esitando un attimo prima di bussare.

“Avanti” disse quella che riconobbi come la voce di Rias.

Entrai. Erano già tutti lì, Asia compresa, la quale mi salutò con un sorriso solare e un: “Ben arrivato, Zayden-san!”; Kiba mi rivolse il suo solito sorriso cortese e agitò una mano imitato da Akeno, mentre Koneko rimase silenziosa a sgranocchiare degli snack da un piatto in mezzo al tavolo.
Salutai tutti con un semplice “ciao” e mi appoggiai con la schiena al muro dietro al divano dov'erano sedute Asia e Koneko infilandomi le mani in tasca. “Che mi sono perso?”

“Niente d'importante. Ho solo messo al corrente tutti dei loro prossimi incarichi” mi rispose Rias con voce incolore. Mi sembrava stranamente pensierosa. “Volevo farti sapere che Asia ha fatto un ottimo lavoro con la consegna dei volantini anche grazie al tuo aiuto, perciò ti ringrazio anche a nome della casata dei Gremory.”

Ah già. Tra i vari compiti che mi erano toccati nell'ultima settimana, c'era stato anche l'aiutare Asia con i suoi primi doveri come diavolo servitore, per questo l'avevo trasportata in giro per tutta la città a distribuire volantini che avrebbero permesso agli umani interessati di poter invocare i membri del Club e chiedere loro dei favori in cambio di qualcos'altro del medesimo valore. Sì, avete capito bene: dei volantini. È questo il metodo corrente per invocare i diavoli.
In passato i diavoli erano invocati tramite un cerchio magico, ma nel secolo attuale, ovviamente, né ci sono molti esseri umani in grado di realizzare questi cerchi magici né ce ne sono molti che credono nei diavoli. Così la società dei diavoli, che si trovava in una situazione difficile, creò questi volantini per permettere agli umani d'invocarli. Ogni famiglia di diavoli ha il proprio cerchio magico personalizzato stampato sul foglietto illustrativo e, proprio come nella pubblicità ordinaria, hanno messo un preventivo per attirare l'attenzione degli umani. A quanto avevo appreso nei miei undici anni a contatto col sovrannaturale, i diavoli individuano gli esseri umani insoddisfatti del loro stile di vita e pieni di avidità tramite l'uso di un dispositivo portatile demoniaco e mettono un volantino nella loro buca delle lettere, per poi passare alla posizione successiva e ripetere il tutto. Se è interessato, l'umano invoca il diavolo, il quale garantisce i suoi desideri -anche con un tocco di magia- in cambio di un certo prezzo. E il primo incarico per i diavoli servitori appena reincarnati è proprio distribuire i suddetti volantini alle abitazioni interessate.
Volantini per invocare diavoli... Anche se l'avevo appreso molto tempo fa, continuava a sembrarmi una vera cretinata, una cosa surreale e folle, degna di film come Scary Movie... Ah bé, è il mondo in cui viviamo.

Scrollai le spalle mostrando un sorriso palesemente finto. “Di nulla.”

Rias mi ignorò e proseguì: “Ora che sei qui anche tu, possiamo andare alla questione principale: il debutto di Asia come diavola.”

La diretta interessata si sorprese. “D-debutto?”

“Sì, proprio così. Ora che hai terminato di consegnare i volantini, puoi iniziare a dedicarti alla risoluzione dei contratti: dovrai comparire davanti agli umani che ci invocano ed esaudire le loro richieste in cambio di un pagamento. Non preoccuparti: visto che sei inesperta, ti assegnerò solo incarichi semplici per ora.”

“Oh... Va-va bene. Farò del mio meglio, Buchou-san!”

Sorrisi per un attimo alla determinazione di Asia prima di tornare a guardare Rias con un sopracciglio inarcato. “Sei davvero sicura che siano affidabili? Non devo preoccuparmi che possa succedere qualcosa di strano o che le facciano qualche richiesta insolita?”

La rossa dovette capire cosa intendevo dire e mi rivolse uno sguardo lievemente indignato. “Zayden, noi membri della casata dei Gremory non accettiamo nessuna delle proposte a cui stai pensando tu, posso garantirtelo. Inoltre, ti ricordo che è pur sempre la mia famiglia quella di cui stiamo parlando: non assegnerei mai ai miei servitori degli incarichi se non fossi davvero sicura che possono portarli a termine.”

Anche gli altri membri del Club, eccetto Asia, sembrarono guardarmi un po' storto, ma mi limitai a ignorarli e a scrollare di nuovo le spalle. “Meglio così.”

Rias mi guardò seccata per un altro istante prima di rivolgere un nuovo sorriso ad Asia. “Ora, se permetti, voglio innanzitutto scoprire quanto il tuo potenziale magico sia alto. Akeno?”

“Sì, Buchou” rispose Akeno alzandosi e portando con sé Asia fino al centro della sala, per poi posarle la punta delle dita della mano destra sulla fronte. Una debole luce apparve su di esse per alcuni secondi, dopodiché la vice di Rias ritrasse la mano. “Ottime notizie, Buchou: il potenziale magico di Asia-chan è davvero buono. Non avrà problemi né con il cerchio magico di invocazione né coi suoi poteri di Alfiere.”

Secondo il sistema degli Evil Pieces, l'Alfiere è un pezzo che basa il suo potere soprattutto su magie di vario tipo -difensive, offensive, di supporto, ecc. a seconda del soggetto o della necessità- e dunque necessita solitamente di avere un grande potenziale magico a disposizione. Considerando che Asia possiede e controlla già con grande maestria la Sacred Gear di guarigione Twilight Healing, non c'è da sorprendersi che le sue abilità magiche siano superiori alla norma.
Poco dopo il grande cerchio magico sul pavimento della sala s'illuminò e Akeno iniziò a leggere le lettere demoniache che apparivano in una sezione del cerchio. “Ara ara, sembra ci sia già un cliente che ci sta convocando e, a quanto pare, ha un desiderio che anche Asia-chan può esaudire.”

Rias si voltò verso Asia. “Te la senti di cominciare subito?”

Asia sembrò esitare per un istante, ma poi scosse la testa e disse con voce decisa: “Sì! Sono pronta, Buchou-san!”

Io le rivolsi un sorriso d'incoraggiamento e un pollice all'insù. “Buona fortuna, Asia! Ti aspetto a casa con la cena pronta, perciò non fare troppo tardi! Ah, sappi che stasera ci sarà un piatto speciale per il tuo primo incarico!”

“Va bene, Zayden-san! A presto!” Ed entrò nel cerchio magico svanendo in un lampo di luce scarlatta.

A quel punto mi voltai verso Rias rimuovendo finalmente la maschera del 'bravo membro del club'. “Ok, si può sapere che cosa vuoi davvero da me? Dubito che tu mi abbia fatto venire qua solo per assistere alla prima convocazione di Asia” dissi senza nascondere il nervosismo nella mia voce.

“Come sempre sei fin troppo diretto. Dovresti essere un po' meno brusco con me, lo sai? Lo sei con tutte le ragazze in fondo.. perché con me, Akeno e Koneko no? Forse perché siamo diavoli, mio caro.. Paladino?” replicò lei con un sorrisetto malizioso che si allargò ancora di più quando mi vide tremare di rabbia all'udire quel termine. “Non è così che ti chiamano ora? È piuttosto carino, sai? Dovresti farci l'abitudine.”

Inghiottii a fatica il mare di impropri che stavano per lasciare le mie labbra e repressi il desiderio di prendere il suo bel collo tra le mani e stritolarlo, per poi mormorare solo: “Basta giocare. Dimmi che cosa c'è o, per quanto mi riguarda, posso anche andarmene.”

Rias ridacchiò un'ultima volta prima di estrarre una cartella da un cassetto e tirare fuori da essa alcuni fogli. “Rilassati, stavolta non ti ho convocato per assegnarti un lavoro. Volevo dirti che la tua proposta per l'organizzazione delle invocazioni con eventuali bonus o servizi extra in base ai giorni della settimana è stata valutata e approvata. Dunque sono stati applicati sui volantini delle norme che, a seconda dell'identità degli umani che ci invocano, indicano la possibilità di ottenere un semplice desiderio extra gratuito o sconti su desideri normalmente più impegnativi da esaudire in base ai giorni della settimana. In questo modo, i nostri contatti degli ultimi giorni sono stati più alti del solito e prevedo anche un certo incremento nel futuro. Una bella idea, devo dire. Non molto da noi diavoli, visto che siamo creature avide e dunque uno sconto sul prezzo da pagare è qualcosa contro natura per noi, ma bisogna ammettere che funziona.”

“Mi sembra ovvio: la mia è una mentalità da essere umano, infatti, non da diavolo. Per questo penso in modo diverso da voi” ribattei ghignando.

Rias sembrò sul punto di rispondermi per le rime, ma fu preceduta da una domanda di Kiba: “Tuttavia, le offerte che hai proposto di inserire erano semplici ma ben pensate e allettanti, perfino per gli umani meno avidi. Ti intendi di mercato ed economia, Zayden-senpai?”

“No, non proprio. Sono solo piuttosto bravo a capire quello che vuole la gente, perciò riesco a formulare con una certa facilità buone idee per guadagnare qualcosa. Tuttavia non mi piace granché l'economia, perciò di solito me ne tengo fuori. Comunque, idee a parte, non mi sorprende che nessuno di voi diavoli abbia mai pensato a qualcosa del genere per aumentare i propri contratti.. piuttosto mi sorprende che nemmeno tu che sei un diavolo reincarnato da un umano ci abbia mai pensato. Vi consiglio di non farvi influenzare troppo dalla vostra avidità. Vi porterà solo guai” conclusi con un ghigno più ampio del precedente.

Kiba sorrise nervoso, mentre Koneko mi rivolse un'occhiata tagliente e Akeno guardò in direzione di Rias con uno sguardo divertito; quando la guardai a mia volta, capii: mi fissava a denti stretti con una faccia a dir poco arrabbiata. Non riuscii a trattenere una risatina di soddisfazione e divertimento. Che bella la vendetta! “Ho solo detto il mio modesto parere. Non puoi biasimarmi se ho ragione.”

“Sei davvero un...” Non ebbe occasione di dirmi cosa fossi perché il cerchio magico sul pavimento brillò ancora e Akeno, dopo averlo esaminato, confermò l'arrivo di nuove richieste di invocazione. La rossa annuì esasperata e mandò Kiba e Koneko a occuparsene.

Allora fu Akeno a parlare: “Buchou, devi anche dirgli che il suo contributo nella ristrutturazione del piano inferiore dell'edificio e della nuova palestra è stata molto apprezzata dai professori e anche dal Consiglio Studentesco. Probabilmente vorranno complimentarsi con lui prima o poi.. e, se non sbaglio, anche tu volevi farlo, giusto?”

“Akeno!” sbottò Rias palesemente imbarazzata e infastidita da come la sua vice la stuzzicava a sua volta.

Quest'ultima ridacchiò prima di dirigersi verso la porta della stanza affermando di essersi ricordata di dover fare una cosa ed uscì ignorando palesemente la protesta della sua amica e signora.

Non mi era chiaro perché mi avesse dato una mano a provocarla o ci avesse lasciati soli, ma non potei non sorridere quando tornai a guardare Rias. “Oho. Quindi, per quanto io sia ciò che volevi dire, sei soddisfatta di me, eh? Ti è dura ammetterlo davanti a me, ma apprezzi eccome il mio lavoro! E te ne fai un vanto pure! Birbante...”

Rias mi guardò con un'espressione imbronciata che mi fece più divertire che altro. Sembrava una bambina alla quale è stata sbattuta in faccia la verità, ma che fatica comunque ad accettarla. Dopo alcuni secondi, sospirò pesantemente e disse: “Sì, va bene. Ammetto che te ne sono grata. Sei contento?”

La sua arrendevolezza mi sorprese: di solito era più difficile avere la meglio su di lei in uno scontro verbale.
Dopo lo scherzetto che mi aveva giocato, provocarci e stuzzicarci a vicenda era diventato il nostro pane quotidiano, al punto che perfino gli altri membri del Club sembravano non farci più troppo caso, e finiva sempre con me o lei che avevo o aveva l'ultima parola e l'altra o l'altro che si limitava ad annuire e sbuffare. Invece stavolta si era arresa molto più rapidamente e non solo: prima credevo fosse più un'impressione che altro, invece c'era davvero qualcosa che non andava. Mi aveva dato ragione come se avesse voluto concludere in fretta e non aveva il suo solito sguardo scocciato ma uno visibilmente esasperato, come se le pesasse continuare a discutere.
“Ehi, che hai?” non riuscii a non domandare. “Sembri piuttosto.. esaurita stasera.”

“Discutere ogni giorno con te è stancante. Non l'avevi ancora realizzato?” fu la sua secca replica.

“Intendo dire che lo sei più del solito. Non mi sembra normale.”

“Non è niente, non preoccuparti. È stata solo una giornata più pesante delle altre.”

Era chiaro che non mi stava dicendo la verità, o almeno non tutta, ma decisi di non insistere. Non mi piaceva forzare le persone e, a dire il vero, non me ne importava poi molto di quale fosse la risposta. Le diedi le spalle. “Ok, allora io vado. Se ti servo per qualcos'altro, sai dove trovarmi.. anche se preferirei non mi assegnassi altro lavoro. Ho anche la mia di vita da gestire dopotutto, lo sai, no?”

Stavo per uscire quando sentii la sua voce parlare di nuovo: “Posso farti una domanda? Perché se sei entrato nel mio club solo perché ti ho forzato, non solo fai quello che ti dico, ma ti impegni anche con tutto te stesso in ciò che fai? Mi aspettavo che ti saresti opposto ostinatamente ogni volta che ti avessi chiesto qualcosa e che avrei dovuto quasi costringerti in qualche modo per fartela fare... Oppure che cercassi di sabotarmi in qualche modo per convincermi a lasciarti andare... Invece, se non sapessi la verità sul perché sei qui, ti vedrei probabilmente come il membro più zelante e dedicato del mio club. Perché?”

Mi aspettavo questa domanda. “Hai ragione. In effetti avrei benissimo potuto sbattermene dei tuoi ordini o eseguirli in malo modo giusto per crearti dei problemi, come probabilmente avrebbe fatto quasi chiunque altro... Ma io non sono un moccioso petulante e immaturo. Sono diventato parte di qualcosa quando ho accettato di entrare nel club, giusto? E non sono il capo, ma uno dei collaboratori, per giunta l'ultimo arrivato, perciò è mio dovere eseguire gli ordini del presidente o della presidentessa di tale club e impegnarmi per migliorarlo.” Mi voltai per guardarla. “Quando divieni parte di qualcosa, non la abbandoni solo per ripicca, ma devi imparare ad accettarla e, se non ti piace, a modificarla in meglio sia per te che per gli altri.” Aprii la porta sorridendo lievemente. “E inoltre, se avessi fatto come dici tu, Asia se ne sarebbe rattristata e non voglio che la mia nuova sorellina abbia altre fonti di sconforto. Ha già sofferto abbastanza.”

Rias mi guardava piuttosto sorpresa. Era chiaro che la mia risposta l'aveva spiazzata, ma non era chiaro se volesse dire qualcosa a riguardo o meno. Dopo alcuni secondi di silenzio, decisi che non c'era altro da dire, perciò le augurai la buonanotte -non senza un'ultima, piccola dose di ironia- e me ne andai.
 

*


“Ed è andata così” concluse Asia prima di prendere un sorso d'acqua.

“Sul serio? Un aiuto con le faccende domestiche e i compiti dei figli?! Ha invocato dei diavoli per questo?! E poi ci si sorprende che il nostro mondo stia andando a quel paese... Per forza, la persona media non sa fare niente da sola!” esclamai mentre ascoltavo il racconto di com'era andato il primo lavoro della mia amica. Non posso credere che la gente abbia bisogno di aiuto anche per questo adesso! Ridicolo!

“Non essere così severo, Zayden-san. Forse aveva avuto molto da fare negli ultimi giorni e non voleva lasciare le cose incompiute.”

“Tu sei troppo gentile, Asia.”

“E tu sei troppo rigido, Zayden-san.”

A quel punto, entrambi scoppiammo a ridere.
La mia amica tornò poi a concentrarsi sul suo piatto, prendendo un altro boccone dallo stufato di carne ed emettendo un gridolino estasiato -il quarto dell'intera cena-. “È delizioso! Davvero l'hai preparato tu?”

“Aha. Ci puoi scommettere. Modestamente sono piuttosto bravo a cucinare!”

“Come mai hai deciso di preparare uno stufato?”

“Personalmente non ho niente contro la cucina giapponese, come non ne avevo per quella americana finché vivevo negli USA, ma rimango sempre dell'opinione che la cucina italiana sia la migliore di tutte. Mia madre era italiana, dunque sono cresciuto con i piatti delle sue parti e li ho sempre preferiti a qualunque altra ricetta al mondo. Considerato che anche tu sei italiana, ho pensato di realizzare un piatto di quelle parti, giusto per portare un po' di Occidente in Oriente e perché pensavo che ti mancassero le ricette del tuo Paese natale. A me, di tanto in tanto, mancano. O preferivi qualcos'altro?”

“No no! Mi va benissimo, anzi.. era da tanto che non mangiavo uno stufato... Però so che è un piatto lungo da preparare e non serviva che ti dessi tanto impegno...”

Le sorrisi. “Ah, non preoccuparti. Te l'ho detto: a me piace cucinare, perciò non mi è affatto pesato.”

Asia sorrise a sua volta prima di dire con decisione: “Allora la prossima volta cucinerò io per Zayden-san!”

“Come preferisci” risposi ridendo.

Passammo il resto della cena in pace e divertimento, parlando del più e del meno.
Una volta finita, Asia andò a lavarsi prima che la accompagnassi a letto, stanca per la lunga giornata di studio e lavoro; dopo averle dato la buonanotte, decisi di darmi anch'io una bella rinfrescata prima di dormire.

Un quarto d'ora dopo ero disteso sul mio letto con addosso solo i pantaloni di tuta che mi facevano da pigiama, mentre sospiravo beatamente godendomi la morbida sensazione del materasso sotto la mia schiena. “Ahhh... Ora sì che mi sento bene” non potei non mormorare.

[Ti trovo particolarmente rilassato quando torni a casa in questi ultimi giorni. Per la prima volta da quando sei in questo Paese, sei davvero tranquillo. La presenza di quella ragazza ti fa bene: finalmente hai un po' di vera compagnia anche qui] mi disse all'improvviso la voce di Ddraig.

Chiusi gli occhi e mi concentrai per ritrovarmi all'interno del Boosted Gear, disteso sopra la testa squamosa del mio compagno. “Ehi, sei vivo allora! È tutta oggi che non ti sento, credevo fossi in letargo.”

[Ahahah.. molto divertente, partner. Comunque è vero: adesso hai una persona cara anche qui e non solo. Anche il gruppo di Rias Gremory sembra farti stare meglio di quanto pensi.. soprattutto lei.]

Inarcai un sopracciglio battendogli una mano sopra la palpebra sinistra. “Ti posso anche dare ragione su Asia, ma su Rias.. spero tu stia scherzando. Mi ha incastrato nel suo gruppo, mi fa lavorare come se fossi un suo schiavo e mi stuzzica di continuo... Come dovrebbe farmi stare meglio questo?!”

[Non fai la stessa cosa anche tu con lei? La provochi e sfidi sempre e ti diverti pure a farlo! Inoltre, è interessante vedere una femmina che ti tiene testa in quel modo. Nemmeno le compagne del tuo gruppo, per quanto incredibili, riescono a farlo. E poi.. l'hai detto tu stesso l'altra volta, o ricordo male? Voi due siete più simili di quanto credi. Sinceramente sono d'accordo.]

“Bah! Intendevo solo che vi erano delle similitudini tra i nostri passati, nient'altro. Non mi sembra che siamo così simili dopotutto” sbottai lievemente infastidito.

[Questa volta devo contraddirti, partner. So bene cosa stavi pensando in quel momento.. tuttavia, so anche che non era solo quello... Forse non l'hai realizzato nemmeno tu, ma se ci pensi un po' su, senza farti influenzare dalla tua rabbia per il suo tiro mancino, sono sicuro che capiresti cosa intendo] replicò Ddraig concludendo con una lieve risatina sommessa. Da quando era così spiritoso?

“Tsk... Ne riparliamo in un altro momento. Adesso non ho voglia di pensare ancora a lei.” Con quelle parole mi ritornò in mente l'aria apparentemente stanca e pensierosa che aveva Rias oggi.. chissà a che pensava davvero... Oh bé, che me ne fregava in fondo?

Ritornato nel mondo reale, mi alzai con l'intenzione di recuperare un libro dalla mia libreria per una lettura 'pre-nanna'; dopo alcuni secondi, scelsi uno dei miei volumi preferiti: 'Mitologia del mondo'. Già, da quando ero diventato il Sekiryutei e avevo scoperto che tutte le mitologie non erano appunto miti ma verità, avevo deciso di documentarmi il più possibile su tutte quelle esistenti e così la lettura e lo studio dei miti era diventato uno dei miei passatempi preferiti. Certo, visto che sono stati scritti da esseri umani, non sono ovviamente libri o volumi affidabili al 100%, però davano diverse informazioni che raramente si allontanavano molto dalla realtà.
E, come tutti i saggi sanno, l'informazione e la conoscenza sono armi potenti, perciò leggere tali scritture diveniva un doppio piacere per me.
Mi distesi di nuovo, ma non avevo nemmeno fatto in tempo ad aprire il libro che subito la mia camera fu invasa da una luce scarlatta, mentre un cerchio di teletrasporto appariva sul pavimento.

Trasalii gettando il libro sul comodino. Com'è possibile?! Nessuno non autorizzato può teletrasportarsi attraverso la barriera che ho piazzato intorno alla casa! Proprio mentre stavo per mettermi in posizione di combattimento, riconobbi la forma del cerchio magico: era quella dei Gremory! Ecco perché la magia era passata attraverso la barriera: da quando Asia faceva parte della loro famiglia, li avevo autorizzati a teletrasportarsi dentro casa mia per facilitare i suoi spostamenti.
Come immaginavo, in un lampo di luce rossa, fu proprio Rias a comparirmi davanti.

Oh, fantastico! E ora cosa vuole?, pensai scocciato tirandomi in piedi. Notai che sembrava piuttosto nervosa, ma me ne importava poco in quel momento. “Lo sai che è notte, vero?” domandai sarcastico. “Se hai intenzione di assegnarmi un n-!”

“Fai l'amore con me.”

.Come scusa? “....Non credo di aver capito.”

“Voglio che tu prenda la mia verginità. Qui, in questo momento.”

“Sei ubriaca? Che cazzo stai dicendo?” Sembrava tutto fuorché ubriaca a dire il vero, ma non vedevo spiegazioni logiche per una simile, improvvisa richiesta.

“Che altro dovrei dire per farti capire?! Voglio che tu venga a letto con me, è così difficile da capire?! Stenditi, avanti! Sono pronta.”
Detto questo, mi spinse a sedere sul letto e iniziò poi a spogliarsi; si tolse la giacca e il fiocco, dopodiché si sbottonò e sfilò la camicetta dell'uniforme, che cadde a terra seguita subito dopo dalla minigonna. Ora era rimasta solo in biancheria intima.

Accidenti! Volevo dirle qualcosa indietro, ma quella vista celestiale mi zittì per qualche secondo. Quel corpo così magnifico e perfetto, coperto solo da quei due pezzi di pizzo nero, era ipnotizzante e ammaliante per qualunque uomo, persino per me. Due bellissime gambe lunghe e lisce salivano fino a dei fianchi superbi che si stringevano poi in una vita sottile al punto giusto, sopra alla quale facevano bella mostra i suoi enormi e incredibili seni, ben visibili perfino da sotto il reggiseno; il tutto era completato da quel viso più stupendo di qualunque opera d'arte, con le guance lievemente arrossate per l'imbarazzo e incorniciato da quei meravigliosi capelli rosso cremisi, un colore che mi faceva impazzire. Era l'immagine pura dei termini 'bellezza' e 'sensualità'.
Oddio.. comincio a sentirmi un po' troppo 'caldo'...

“R-Rias, aspetta! Che cosa..?! Non puoi dire sul serio!”

“Non sono abbastanza per te?”

“No, non è questo! Assolutamente, anzi!” Come potevo negarlo? Era la ragazza più bella e sexy che avessi mai visto, era ovvio che non potessi dire che, almeno fisicamente, non mi attraesse da matti! Nessuno avrebbe potuto...

“Perfetto. Allora funzionerà. Ho pensato a moltissime altre cose, ma questo è l'unico metodo possibile che mi è rimasto.”

Ma di che sta parlando?

“Yuuto non lo farebbe mai. È un cavaliere puro, perciò rifiuterebbe sicuramente. La mia unica scelta.. sei tu.”

“Si può sapere di che diamine stai parlando?! Cosa sta succedendo?!”

Invece di rispondermi, Rias mi spinse ancora facendomi distendere sul letto per poi mettersi a cavalcioni su di me, appoggiando sul mio 'amichetto' il soffice peso delle sue natiche. Oh cazzo.. era già passato a ore dodici!

Lei se ne accorse, ma, anziché agitarsi, sembrò diventare ancor più decisa. “Come immaginavo, sei l'unico che andrà fino in fondo. So che il nostro rapporto non è stato dei migliori finora e avrei voluto conoscere fino in fondo un uomo prima di fare tutto questo, ma so che sei un valoroso guerriero e una persona d'onore. Non credo che avrei una migliore possibilità di te.”

Continuavo a non capirci niente e la cosa mi irritava, ma prima che potessi combattere l'eccitazione con la rabbia, Rias portò le mani dietro alla schiena e sganciò il reggiseno per poi gettarlo a terra. Quelle due incredibili tette rimbalzarono per un istante davanti alla mia faccia mostrandosi in tutta la loro perfezione; i capezzoli erano già dritti e la pelle, come nel resto del corpo di Rias, stava diventando più rosata, probabilmente per effetto dell'eccitazione. In un solo istante, con quella vista, i miei livelli di lussuria balzarono alle stelle.

“È la tua prima volta, Zayden?”

“A-a dire il vero.. no.. non lo è...” riuscii solo a mormorare.

“Capisco. Meglio così in tal caso. Visto che già sai come fare, mi affido a te e alla tua esperienza. Ti chiedo solo una cosa: sii gentile quando lo farai.. è un punto molto sensibile per me...” concluse quelle parole indicando con le dita la sua intimità.. prima di alzarsi lievemente e sfilarsi anche le mutandine, l'unica cosa che le era rimasta addosso.

Nell'istante in cui si risedette sul mio inguine e sentii il suo fiore premere sulla mia eccitazione, i freni inibitori di coscienza e buon senso che mi stavano trattenendo disperatamente dall'agire come qualunque altro uomo rischiarono di esplodere.

Ok, non ero più vergine da tempo.. ma il punto era che il mio ultimo rapporto sessuale era stato due anni prima.. il primo e l'ultimo per la precisione... Motivo? Perché quella che credevo sarebbe stata la sera della mia vita si era convertita nel peggiore degli orrori non appena ero venuto e le uniche cose che mi erano rimaste erano una cicatrice tra il collo e la clavicola e altro sangue sulle mie mani... Sangue di una persona che credevo mi amasse quanto io amavo lei e che invece aveva tentato di uccidermi e che, pur non riuscendovi, si era portata via con la sua morte l'ultimo frammento della mia innocenza.
Per questo, da allora, non mi ero più fidato delle ragazze che mi chiedevano qualcosa oltre l'amicizia, nemmeno se intendevano semplice sesso. Non volevo innamorarmi mai più di nessuno. La vulnerabilità che avevo sentito in quel momento era qualcosa che non volevo mai più sentire in vita mia.
Purtroppo questa astinenza creava anche effetti collaterali spiacevoli, in particolare una notevole difficoltà a trattenere i miei istinti primitivi in più di un'occasione 'eccitante'... E, purtroppo, ero ovviamente più resistente quando le donne erano vestite.. davanti a uno spettacolo simile, offerto su un piatto d'argento per la seconda volta.. c'è davvero altro da aggiungere?
Questa diavola dai capelli rossi aveva già messo a durissima prova il mio autocontrollo appena tre settimane fa, ma ora..! Maledizione a lei!
Con una notevole fatica, la presi per le spalle e la spinsi indietro a sufficienza da mettermi seduto e guardarla negli occhi. “Aspetta, Rias... Si può.. sapere perché stai facendo così? Non.. non capisco...”

“Non c'è niente da spiegare. Ne ho bisogno ora.. ho davvero bisogno di te. Nonostante tutto, ero sincera prima: sono contenta di avere un compagno come te per la mia prima volta” rispose guardandomi negli occhi. In essi, notai un misto di eccitazione, nervosismo e.. era dolore quello? “Ti prego.”

“Ma Rias.. io...” Mi interruppi quando una delle sue piccole mani mi sfiorò la guancia in una carezza tanto lenta quanto dolce per poi spostarsi sul mio petto, appoggiandosi sopra al punto dove si trovava il cuore. Contemporaneamente, con l'altra, prese la mia mano destra.

“Allora sei nervoso anche tu? Lo sono anch'io, sai? Senti come mi batte il cuore.”

E posò la mia mano sopra al suo seno sinistro. Oh Cristo.. mai sentita una morbidezza simile.. era come se le mie dita stessero venendo intrappolate dalla sua carne! Così soffice e.. sensuale... Percepivo chiaramente il suo battito cardiaco accelerato sotto la mia mano e il rossore che aveva colorato le sue guance le dava un tocco di innocenza e timidezza che la rendevano praticamente irresistibile.
Non riuscii a resistere e diedi al suo seno una leggera palpata, assaporando quella morbidezza, quell'inebriante sensazione che non sentivo da anni e che sognavo quasi sempre.. anzi, no.. questa era addirittura meglio di quanto ricordassi... Oh no, cosa sto facendo?! Non posso..!
Contro il mio stesso pensiero, strinsi più forte.

“...Iyan.”

Quando quel gridolino di piacere sfuggì dalle labbra di Rias, gli ultimi freni inibitori che mi trattenevano saltarono e, senza più esitare, abbracciai con forza il suo corpo e rovesciai le nostre posizioni stendendola sul letto e ritrovandomi sopra di lei. Le mie mani si mossero da sole accarezzando e palpando di nuovo le sue tette, mentre scendevo a baciarle prima il collo e poi la clavicola. Oddio, anche il profumo e la liscezza della sua pelle erano inebrianti! Rias gemette di nuovo e portò le mani ai miei pantaloni, abbassandoli e liberando la mia virilità da quell'inutile indumento. Li calciai via e, salendo con le labbra lungo il suo collo fino al mento, portai i nostri inguini più vicini che mai. A quel punto, prima di andare oltre, mi sollevai per vedere il suo volto e catturare le sue labbra.

E fu in quel momento, nel mio ultimo sprazzo di lucidità in mezzo a quella lussuria da troppo repressa, che la vidi. Che vidi i suoi occhi lucidi guardarmi ancora con quel misto quasi indefinibile di sentimenti contrastanti. Vi erano eccitazione e desiderio, certo, ma ora vedevo chiaramente qual era l'emozione dominante nel suo animo mentre offriva il suo corpo, la sua prima volta, a me in quel modo così arrendevole.
Rimpianto. Rimpianto nel fare qualcosa che normalmente non avrebbe mai fatto o che avrebbe voluto fare sotto diverse circostanze. Rimpianto di aver dovuto praticamente forzare questo momento. Rimpianto.. di dover fare contro la sua stessa volontà quello che lei stessa mi chiedeva disperatamente di fare.
Si stava chiaramente trattenendo dal piangere, ma, alla fine, due lacrime sgorgarono dai suoi occhi e colarono simili a due brillanti sul suo volto.

Stavo per togliere la verginità a una ragazza contro la sua stessa volontà.

Ma che cazzo sto facendo? Non sono meglio di uno stupratore così!
Quell'unico pensiero fu sufficiente a ridarmi tutta la lucidità perduta e, con uno degli sforzi più grandi di tutta la mia vita, mi allontanai da Rias proprio quando le nostre labbra stavano per sfiorarsi. “Non.. non posso” mormorai a denti stretti. “Non possiamo.”

“Che cosa c'è? Che ti prende?” mi chiese Rias sorpresa alzandosi a sua volta e asciugandosi le lacrime.

“Che cazzo stiamo facendo? Fare sesso contro la propria volontà... C'è il fondo del fondo e poi c'è questo!”

“Vuoi forse mettermi ancora in imbarazzo?” fece lei infastidita.

“Io? Ti stai già mettendo tu in imbarazzo da sola, non te ne sei resa conto? Sei tu la prima a non voler fare questo, eppure continui ad andare avanti e a istigarmi a continuare a mia volta... Come pensi che mi senta a togliere ad una ragazza la sua purezza senza che lei lo voglia davvero? Questo non è fare l'amore e nemmeno sesso! È più simile a un atto di violenza!” La guardai severo negli occhi. “Rias, cosa c'è davvero sotto? Perché vuoi questo?”

Lei mi guardò con un'espressione a metà tra il sorpreso e il disperato, come se avesse inteso la gravità del suo gesto ma nel contempo non volesse ancora desistere dal compierlo. Proprio quando stava per parlare di nuovo, però, un nuovo cerchio magico comparve al centro della mia stanza; era molto simile a quello dei Gremory, ma, anziché rosso, era azzurro ghiaccio -forse era un altro componente della sua famiglia, ma non un diretto parente-. Mentre d'istinto mi alzavo in piedi e mettevo in guardia, sentii Rias mormorare: “A quanto pare è già troppo tardi...”

Volevo chiederle cosa intendesse, ma non ne ebbi il tempo perché dal cerchio comparve una nuova figura: una donna sui 25 anni con lunghi capelli argentati divisi in tre file annodate in trecce e vestita con un completo da cameriera blu e bianco; aveva un'espressione seria e glaciale e guardava Rias come se guardasse una bambina che ha appena compiuto una marachella. Nonostante l'aspetto umano, fui subito in grado di percepire l'incredibile aura demoniaca che proveniva da lei. Anche quella donna era una diavola e una dannatamente potente pure, molto più di Rias.
“Stai cercando di rompere l'accordo facendo qualcosa del genere?” chiese con voce fredda e di rimprovero.

“Se non facessi qualcosa del genere, né Otosama né Oniisama mi ascolterebbero” replicò Rias in tono deciso.

“Sia Sirzechs-sama che il padrone si rattristerebbero molto, se scoprissero che hai provato a dare la tua purezza a una persona come questa.”

Non ero sicuro di cosa intendesse dire con quel 'questa' così secco, ma sicuramente non era niente di gentile e questo m'innervosì un po'. “Non so chi tu sia, ma, con tutto il rispetto, non dovresti definire 'questa' una persona che nemmeno conosci, soprattutto se sei pure in casa sua. È alquanto irrispettoso e maleducato, persino per una diavola potente come te.”

La donna mi guardò inarcando un sopracciglio, chiaramente sorpresa dalla mia schiettezza e dalla mia apparente noncuranza del suo potere. Dopo qualche secondo parlò di nuovo: “Le mie scuse per la mia mancanza di tatto.. tuttavia.. date le tue condizioni attuali, non dovresti parlare con tanta leggerezza di rispetto, soprattutto se ti stai rivolgendo ad una donna...”

Non ebbi bisogno di seguire il suo sguardo per capire che alludeva alla mia nudità e all'evidente erezione che mi era rimasta. Mi grattai la nuca, più annoiato che imbarazzato. “Non posso darti torto su questo punto.. ma, dall'altra parte, tu puoi dare torto a me se sono in queste condizioni, visto quello che ho appena passato? E comunque, non cambia il fatto che siamo in casa mia, nella mia camera, e dunque non credo di dover rendere conto a nessuno di come mi presento o mi vesto qui. O sbaglio?”

La donna dai capelli argentei mi fissò tagliente per alcuni secondi, ma non replicò. Invece si chinò a terra a raccogliere la biancheria intima di Rias e gliela porse affermando: “Ora rivestiti, per favore. Nonostante tutto, rimani l'erede della casata dei Gremory, quindi non dovresti mostrare ad un uomo la tua pelle con tanta leggerezza, tantomeno se sei nel mezzo di una situazione come questa.”

Rias, che aveva osservato piuttosto sorpresa il nostro scambio, si riscosse e prese i vestiti non senza però smettere di fissare la donna con uno sguardo penetrante. “Ad ogni modo, ricordati che la mia purezza è solo mia e decido solo io cosa farne. Perché dovrebbe essere sbagliato donarla a una persona che ho riconosciuto come degna? E, inoltre, sappi che lui, anche se non è un membro della mia famiglia, è comunque parte del mio club, del nostro gruppo, e dunque non permetto nemmeno a te di trattarlo con leggerezza, Grayfia.”

Grayfia? Quel nome non mi era nuovo... Infatti, dopo averci pensato un attimo, mi ricordai. “Grayfia Lucifuge? La Regina del Maou Sirzechs Lucifer? Colei che viene definita la 'Regina Suprema'?”

Lei mi guardò stupita dalla mia conoscenza, poi si riscosse e chinò il capo. “Sì, esatto. Sono la Regina di Sirzechs-sama e una persona che serve la casata dei Gremory. Mi chiamo Grayfia Lucifuge, piacere di conoscerti” disse educatamente.

Mi rinfilai i pantaloni, così da essere un po' più presentabile, prima di ricambiare l'inchino. “Il piacere è mio. Mi chiamo Zayden Ward e sono l'attuale Sekiryutei.”

Grayfia non sembrò stupirsi più di tanto. “Allora è lui, Rias-sama?”

“Sì, esatto. È il possessore del Boosted Gear di cui ti avevo parlato” rispose lei mentre finiva di rivestirsi. “Grayfia, sei qui di tua spontanea volontà? O perché ti ha mandata la mia famiglia? O.. per Oniisama?”

“Per tutti e tre i motivi.”

Rias sospirò pesantemente dopo averla sentita, come se si stesse rassegnando. “Ho capito. Se tu, che sei la Regina di mio fratello, sei venuta qui di persona, allora può essere solo questo.” A quel punto si girò verso di me e mi guardò con un'espressione colpevole. “Zayden, dimentica quello che è successo stanotte. Facciamo che non è mai accaduto, va bene? Probabilmente non stavo nemmeno pensando molto quando ho deciso di farlo. E prima.. avevi ragione. Non dovevo fare una cosa del genere con leggerezza, non era giusta né per me.. né per te. Ho agito senza pensare a come ti saresti potuto sentire e mi dispiace molto. Ti prego, perdonami.” E si allungò in avanti per lasciarmi un bacio delicato sulla guancia.

Il suo tono e il suo sguardo mi lasciarono più perplesso che mai, ma, vedendoli, non riuscivo più a sentirmi arrabbiato con lei, perciò annuii. “Va bene.”

Rias mi sorrise prima di muoversi verso Grayfia. “Grayfia, torniamo nella mia camera. Ascolterò lì cosa hai da dire. Può partecipare anche Akeno, giusto?”

“La 'Sacerdotessa dei Fulmini'? Non ho nulla in contrario. Dopotutto è un dovere dei diavoli di Alta Classe avere accanto la loro Regina tutto il tempo” rispose la donna dai capelli argentati.

“Bene. Ci vediamo domani nella sala del club, Zayden. Per favore, porta anche Asia.” Detto questo, mi rivolse un ultimo, triste sorriso prima di sparire in un nuovo cerchio di teletrasporto insieme a Grayfia.

Rimasto solo, guardai il soffitto, come se mi avesse potuto dare delle risposte.

Ma che cazzo è appena successo? E perché?






Salve a tutti!! Sono tornato!! XD
Come vi avevo promesso, ho pubblicato il nuovo cap non oltre le 4 settimane dall'ultimo. Sto migliorando, eh? Sappiate che è soprattutto per il fatto che non voglio tenervi troppo sulle spine... ;)
Passiamo ai commenti sul seguente capitolo. Come avrete visto, ho voluto già lasciare intendere dal titolo del nuovo volume chi sarà il principale antagonista di esso... Avete già capito chi è, no? No?? Allora lo scoprirete nel prossimo! XD Per ora sappiate che troverà pane per i suoi denti quando incontrerà il nostro Sekiryutei... XD
E Rias? Vi è piaciuta la parte in cui lei ci prova con Zayden? Come saprete, lei in quel momento era disperata e non vedeva altre soluzioni se non concedersi a lui per uscire dai guai (anche se a mio parere, in realtà altre soluzioni c'erano...). Sono le prime volte che pubblico un rapporto così intimo tra i personaggi e anche se finisce dopo poco, spero di essere riuscito a renderlo bene. Se vi state chiedendo se ci saranno lime e anche lemon in questa storia, vi rispondo subito di sì, ma solo più avanti. Dovrete aspettare un po' di volumi prima di un qualcosa di erotico, perché voglio sviluppare bene i rapporti tra i personaggi e la loro progressiva evoluzione. Abbiate pazienza, vedrete che ne varrà la pena... Ma se siete invece degli ingrifati desiderosi di azione sotto le lenzuola, se volete, ho qualche bel titolo di hentai da suggerirvi nell'attesa, così sarete contenti... Scherzo! XD (non sulla conoscenza degli hentai, però! XD)
Passiamo invece al nostro protagonista. Più che sulla sua vita passata, qui ho voluto mostrare un po' di più del suo carattere e dei suoi interessi, visto che dopotutto si sa ancora poco di lui... Ho voluto renderlo un appassionato di musica perché è qualcosa che adoro e che, se avessi più talento, praticherei molto volentieri.. sappiate che Zayden stesso, ad un certo punto, ammetterà che, se fosse rimasto un umano normale, avrebbe voluto diventare una rockstar. Oltre a questo, l'ho reso un amante della buona cucina e un buon cuoco, non al livello di Soma Yukihira o Erina Nakiri di Food Wars! Shokugeki No Soma, splendido e spassosissimo manga/anime culinario, ma comunque piuttosto dotato (dopotutto, se vivi da solo per anni, devi imparare a cucinare prima o poi, no? XD), e una persona affamata di conoscenza che ama leggere e imparare. Era così già da piccolo, ma l'essere scaraventato da solo in mezzo agli esseri sovrannaturali l'ha costretto a cercare di scoprire e apprendere più cose possibile per sopravvivere. Come detto, la conoscenza è un'arma potente e, a mio avviso, un buon guerriero deve possedere non solo un potente fisico e grandi poteri, ma anche una mente intelligente, scaltra, astuta e curiosa. Per quanto riguarda invece la sua vita scolastica, ho voluto dargli un tocco d'ironia dopo lo scherzetto di Rias e, visto che molti personaggi della storia hanno un soprannome (Rias e Akeno sono le Oneesama della scuola, Kiba il Principe Azzurro, Issei e co erano il Trio dei Maniaci, Asia e co il Trio della Chiesa, ecc.), ho voluto crearne uno anche per lui che gli fosse adatto e 'Paladino' mi è sembrato perfetto. E voi che ne pensate? Vi piace? (A lui proprio no! XD) Ah, sappiate che per i compagni di classe mi sono invece ispirato a certi personaggi del manga/anime Assassination Classroom, un altro capolavoro degli ultimi tempi che consiglio molto come Food Wars!
Inoltre, ho voluto lasciare intendere qualcos'altro... La sua storia sentimentale... che, come avrete capito, non è stata nemmeno quella tutta rosa e fiori... Quella è anche un altro motivo per la sua attuale bipolarità, ma saprete di più a riguardo solo più avanti. Qui ho voluto mostrare anche che, pur volendo trattenersi e rispettare la purezza di una ragazza, rimane sempre un ragazzo coi suoi istinti e impulsi e dunque, di fronte a tanta seducente bellezza, è normale che fatichi a ragionare e sia piuttosto impetuoso. Per fortuna, il suo buon senso è più forte del suo membro! XD
Penso di non aver altro da dire perché il resto lo scoprirete molto presto. Cosa succede a Rias? Cosa farà Zayden? E come intende vendicarsi su di lei? Lo saprete nelle prossime puntate!!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi do appuntamento al prossimo!! Leggete e recensite in tanti, mi date una gioia inestimabile!! ;)
Ja naa minna!!
Xephil

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > High School DxD / Vai alla pagina dell'autore: Xephil