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Autore: reby    18/06/2016    1 recensioni
Il mio primo tentativo nella poesia, genere che ho sempre amato ma guardato da lontano.
Questa è una raccolta su cosa per me, in realtà, voglia dire essere giovani di questi tempi.
Verso libero d'ispirazione ungarettiana.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sono un passato
che veloce svanisce,
piano perisce.
Inconsistente follia
di mente sola,
senza armonia.

Sono stata quella che ero,
ero quella sono,

Eoni passano,
giorni sfioriscono.
Io immobile li lascio assetati
nei loro vasi immacolati.

Non ho voce per dichiarare:
"Sono colpevole" e poi continuare:
"Giudice, qual è la mia pena?"
Ma ugualmente rispondo,
è nel cuore,
la pena.
Ed allora tremo,
appena.





Ritorno dopo anni ad aggiornare questa raccolta con una poesia scritta qualche mese fa e che ho ritrovato per caso oggi e deciso di rimaneggiare e pubblicare. Stavolta niente spiegazione, preferisco che ognuno ci legga dentro quello di cui ha più bisogno.
Alla prossima forse,
Sabrina


   
 
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