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Autore: lady lina 77    18/06/2016    1 recensioni
Seguito de L'antica maledizione e insieme, crossover con i film de I pirati dei Caraibi.
Oltre tre anni dopo la sconfitta di Yoshy e la morte di Madeline, Lina Inverse viene contattata via lettera dal pirata Jack Sparrow che le propone una collaborazione per cercare tesori e terre inesplorate nei mari che si trovano oltre la barriera dei demoni caduta dopo che Fibrizio è stato ucciso. Titubante e non troppo convinta, Lina accetta. Andando incontro a nuove avventure e nuovi guai ma anche ritrovando persone importanti del suo passato.
Una storia dove Lina nasconde un dolce segreto, dove Lina è decisamente più adulta, più malinconica, più triste, più saggia e anche, a volte, più tenera, sensibile e più pronta a dimostrare il suo affetto alle persone a cui tiene. Ma cosa le è successo in quei tre anni intercorrenti fra la morte di Yoshy e l'incontro con Jack Sparrow? Cosa la ha fatta maturare tanto in fretta?
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Personaggio originale
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed eccomi giunta all'ultimo capitolo di questa storia. Ricordo ancora l'estate che ha preso vita nella mia testa e quanto l'abbia coccolata e cullata dentro di me, mentre prendeva vita, capitolo dopo capitolo. Credo di non aver mai voluto tanto bene a una mia fanfiction come è successo con questa e spero che lasci bei ricordi in chi l'ha letta e seguita. Grazie come sempre di tutto, a tutti voi, sperando che questo capitolo ne sia la degna conclusione. E ovviamente, a presto!




Famiglia, finalmente


Le foglie, in autunno, avevano la stessa varietà calda di colori tipica di un Dragon Slave. O di qualcun altro dei suoi più potenti incantesimi. Forse era per quello che da sempre era la sua stagione preferita. I primi freschi, le fiere d'autunno, la vendemmia, il camino che la sera torna ad accendersi, funghi, dolci di zucca, castagne e mille altre prelibatezze da assaporare... "Già, castagne!". Con lo stomaco che le borbottava per la fame, con un bastoncino mosse la brace accesa nel piccolo forno a legna del giardino, soffiandoci sopra per alimentarne la fiamma. "Coraggio, quanto ci mettete!" - borbottò fra se e se – "Se ritardate ancora, finirà che la legna si bruci tutta".

Quasi fosse stata sentita, sentì lo scricchiolìo del piccolo cancello di legno che dal bosco portava al giardino di casa sua. Gourry le comparve davanti, con un enorme sacco di tela in mano, colmo fino all'orlo, e una bambina di circa cinque anni sulle spalle.

La maga li guardò storto. "Siete in ritardo".

La bimba e Gourry si guardarono negli occhi in segno d'intesa, poi la piccola saltò a terra agilmente, correndole incontro. "Ma Lina, non potevamo mica lasciarle nel bosco! Le abbiamo raccolte tutte, le castagne! Guarda nel sacco quante ce ne sono".

Scettica, la maga si avvicinò a Gourry. Lo spadaccino appoggiò a terra il sacco per permetterle di guardare dentro. "Donna di poca fede" – borbottò, divertito, osservandola guardare attentamente nel sacco.

Lina rise. "Non male, saranno almeno quindici chili di castagne. Le potremo fare arrosto e ci potremo fare anche della marmellata e dei dolci".

"Posso portarne un pò a casa, quando mamma viene a prendermi?" - chiese la bimba, avvicinandosi a lei.

Lina le sorrise, scompigliandole i lunghissimi capelli castani che le ricadevano sulla schiena. Erano lisci e morbidi come seta, splendidi. Come la loro proprietaria dai grandi occhi vivaci ed espressivi, dalle guance piene e rosee e dall'espressione biricchina. Ogni volta che la guardava, si fermava a pensare allo scorrere del tempo. Aveva cinque anni, quella bimba, una nullità in confronto alla vita della terra. Eppure un tempo enorme per lei, che da neonata era diventata una bambina vivacissima, dalla lingua lunga e capace di fare mille cose. Era così cresciuta dalla prima volta che l'aveva incontrata, piccolissima e indifesa. Ma sembrava un'eternità. "Certo che potrai portarne a casa un pò, Aubree. Anzi, credo sia la soluzione ideale perché è ormai tardi e non cuocerebbero in tempo. Tua madre fra poco sarà quì".

"Uffa, ma c'è il fuoco acceso" – borbottò la bimba.

Gourry si inginocchiò di fianco a lei. "Aubree, purtroppo Lina ha ragione, è tardi. Basta capricci, ti ricordi il nostro patto, vero?".

Aubree sbuffò. "Sì, ogni capriccio che faccio sarà un giorno in meno che potrò stare da voi. Però... guarda che fare la brava bambina è faticoso. Potresti anche non dirlo a mamma, quando faccio la cattiva".

Lina rise. "Adoro la sua logica". La prese per mano, invitandola a seguirla su una panca in legno a ridosso della porta d'ingresso della loro casa. Vivevano lì da due anni ormai, lei e Gourry. Dopo il viaggio nei mari del sud erano tornati a Zephilia a completare le ultime formalità del lavoro svolto con Yonas e poi si erano sposati. Successivamente, anche aiutati dall'ingente disponibilità economica di cui disponevano grazie ai tesori trovati durante il loro viaggio con Jack Sparrow, avevano viaggiato per alcuni anni come ai vecchi tempi. Fino a quando non avevano saputo del ritorno a Zephilia dei genitori di Yonas e di Aubree. Il loro lavoro come ambasciatori nell'isola di Ihurun era terminato e come era giusto che fosse, erano tornati a casa loro.

Lei e Gourry, in quel momento, decisero che era arrivato il tempo di fermarsi un pò. Avevano comprato una piccola casetta a Zephilia, a ridosso del villaggio e della foresta di proprietà della famiglia Hayden e vi si erano trasferiti. Da quel momento, spesso, Aubree era stata con loro. Margareth e Gotfried, ormai anziani, faticavano a stare dietro alla bambina che cresceva e spesso la affidavano a lei e Gourry perché diventassero per la piccola un punto di riferimento il giorno in cui non avessero più potuto esserlo loro.

Lina amava da sempre Aubree e anche Gourry le era ormai affezionato come un vero padre. Lei e lo spadaccino erano spesso complici di giochi spericolati ed Aubree voleva fare sempre tutto con lui, quando era presente, tanto che spesso si scopriva un pò gelosa del rapporto che si era instaurato fra loro. Ma durava un attimo, tutto ciò che desiderava era vederli felici. E lo erano. E pure lei, da anni ormai.

Si sedette sulla panca, prendendo Aubree in braccio. Le accarezzò i lunghissimi capelli, lisci e perfettamente pettinati, tenuti a bada da un nastro rosso. Era bella Aubree, elegante, raffinata e molto più femminile di quanto lo fosse mai stata lei. Indubbiamente, in questo c'era l'impronta di Margareth. La stava rendendo una piccola lady e, anche se se ne stupiva, questo non la disturbava perché aveva saputo trasmettere ad Aubree eleganza e delicatezza e non altezzosità. Esattamente come, tanti anni prima, aveva fatto con Yonas. Aubree, a soli cinque anni, sapeva come abbinare i colori degli abiti, sapeva pettinarsi da sola e sapeva anche mettersi lo smalto sulle unghie senza sbavature. Cosa che, lei che sapeva sconfiggere i demoni col Giga Slave, non aveva mai imparato. "Sei pronta a tornare a casa, hai sistemato tutte le tue cose? Fra pochi minuti la mamma e Lotte saranno quì".

Aubree si voltò verso di lei, prendendo a giocare col collo del suo vestito. "Sì, tutto. Lina, lo sai che il tuo ciondolo mi piace proprio tanto?" - esclamò infine, sfiorando il gioiello che teneva al collo.

La maga sorrise. "Davvero ti piace?".

"Si!".

Lina le accarezzò i lunghi e morbidi capelli che le ricadevano sulle spalle. Aubree era una vera lady e come tutte le brave lady del mondo aveva l'occhio lungo per i bei gioielli. In questo, pensandoci, non era tanto diversa da lei. "Sai, questo me l'ha regalato tuo fratello tanti anni fa!". Era strano, spesso Aubree le aveva visto quel gioiello ma non le aveva mai raccontato la sua storia.

Aubree per un attimo spalancò gli occhi ma poi imbronciò. "Uffa però! A me mio fratello non ha regalato niente. Non è giusto!".

Lina la strinse a se, accarezzandole la schiena. "Non ti ha regalato niente perché non ne ha avuto il tempo. Ma se fosse stato quì, ti avrebbe riempita di regali. Ecco, ora se ci fosse Yonas, tu saresti la bambina di cinque anni con più regali al mondo".

Aubree non rispose, guardandola sospettosa.

E Lina sospirò. Si portò le mani al collo, slegando quel ciondolo che non toglieva mai, da tanti anni. "Sapresti averne cura, senza perderlo?" - disse, mettendoglielo al collo.

"Certo, sono grande ormai!" - rispose la bimba, con gli occhi che brillavano dalla contentezza.

"E allora te lo regalo. Sono sicura che Yonas sarà felicissimo di sapere che ora è tuo".

"Ma Lina?!" - esclamò Gourry, spalancado gli occhi dalla sorpresa.

La maga gli fece l'occhiolino. "E' giusto così, è ora di farlo. Sono sicura che è in ottime mani, vero Aubree?". Già, era giusto così. Aubree era la sorellina di Yonas e lui, ovunque fosse, sarebbe stato felice di sapere il ciondolo nelle sue mani. Una volta non riusciva a concepire la sua vita lontana da quel gioiello ma gli anni, la vita e l'amore di Gourry le avevano fatto superare ogni difficoltà e le avevano insegnato a fare tesoro dei ricordi. Quelli erano il vero tesoro lasciatogli da Yonas, l'unica cosa che non avrebbe mai potuto perdere. Non un ciondolo, non più. Ora lo sapeva.

"Vero". La bimba la abbracciò, felice. Poi, pensierosa, le sfiorò il pancione dove, da oltre nove mesi, cresceva il figlio suo e di Gourry che non si decideva a nascere. "Grazie Lina" – bisbigliò, baciandole la guancia. "Quando il bambino sarà nato, potrò venire ancora da voi, vero?".

Gourry sorrise, inginocchiandosi accanto a loro. "Certo, noi avremo bisogno di te! Sarai la sua sorella maggiore, ricordi?".

"Si, sorella maggiore! Il bambino dovrà fare tutto quello che gli dirò!".

Lina ridacchiò fra se e se. Cominciavano bene... Ma non ebbe tempo di pensare ulteriormente a quanto Aubree rischiasse di somigliare, in futuro, a sua sorella Luna e che suo figlio probabilmente, in virtù di questo, aveva capito che era meglio rimandare la sua nascita il più tardi possibile perché i suoi nefasti pensieri furono interrotti dall'arrivo di Margareth e Lotte, giunte con la loro carrozza a prendere la piccola Aubree per riportarla a casa.

"Lina, fra poco quel pancione ti scoppierà!" - esclamò allegra Lotte, aprendo il piccolo cancello in legno che portava al giardino.

La maga sospirò, accarezzandosi il ventre. "Sì, probabile! Questo bambino è incredibilmente dispettoso. O pigro!".

L'anziana donna la abbracciò, accarezzandole i lunghi capelli rossi. "Ah Lina, i bambini se ne infischiano di date e scadenze che noi decidiamo per loro. Nascono quando ne hanno voglia e quando si sentono pronti".

Lina sorrise. Amava Lotte, alla follia, ed era sempre felice di vederla. Era come una nonna per lei e la considerava parte della sua famiglia. Era stata la sua roccia, colei a cui si era aggrappata quando affogava nel dolore per la morte di Yonas ed era stata sempre lei che l'aveva appoggiata quando era tornata con Gourry, dopo l'avventura per i sette mari con Jack Sparrow. Aveva gioito con lei, era stata felice nel vederla ricostruirsi una vita ed era diventata la fan numero uno della famiglia che stava costruendo con lo spadaccino.

Margareth, dietro di lei, fu travolta dall'esuberanza di Aubree che in un balzo le fu al collo. "Ciao mamma! Meno male che sei con la carrozza, abbiamo tante castagne da portare a casa".

Lotte e Margareth fissarono l'enorme sacco che riposava vicino al caminetto acceso. L'anziana governante guardò storto prima Gourry e poi Lina. "Siete andati a cercar castagne a gravidanza così avanzata? Oh Lon, è da folli! Lina, non devi stancarti! E tu..." - scosse la testa, sospirando – "E tu Gourry... Mi meraviglio di te! Devi prenderti cura della tua sposa".

Lo spadaccino deglutì, leggermente in difficoltà. "Ecco veramente...".

Lina scoppiò a ridere, divertita. "Ah, tranquilla Lotte, ci sono andati solo lui e Aubree! Io ho aspettato quì e mi sono limitata ad accendere il fuoco nel camino".

"Ma anche accendere il fuoco è faticoso, benedetta ragazza!" - borbottò Lotte.

E a quel punto fu Gourry a scoppiare a ridere. "State tranquilla, se c'è una cosa che Lina sa far bene, quella è accendere il fuoco. Vedeste quanto le viene facile, quando recita le formule dei suoi incantesimi".

Lotte e Margareth si guardarono in viso, scuotendo la testa, mentre Aubree travasava un pò di castagne in un altro sacco. Quando ebbe finito, tutta soddisfatta, lo trascinò fino ai piedi della madre. "Io ho finito, sono pronta per andare a casa e mangiarle! Andiamo?".

Lina e Gourry sorrisero davanti alla risolutezza della piccola. La maga le si inginocchiò davanti, abbracciandola. "Ci vediamo presto allora, sorella maggiore".

Aubree annuì. "Va bene. Ma tu non farti venire troppo mal di pancia, quando il bambino nascerà".

Lina sorrise, dolcemente, davanti all'apprensione della piccola. Per quanto avesse paura dei dolori del parto, sapere che Gourry e Aubree tifavano e si preoccupavano per lei le dava la sicurezza che tutto sarebbe andato per il meglio. "D'accordo".

"Va bene, mi fido di te!". Aubree corse da Gourry, salutandolo con un abbraccio e poi insieme a Lotte e a Margareth salì sulla carrozza e tornò a casa sua, lasciando il giardino avvolto da un piacevole silenzio.

Stringendosi nello scialle, Lina si appoggiò alla porta di casa, fissando distrattamente la strada percorsa dalla carrozza che ormai era scomparsa dalla sua vista. "Mi mancherà, lei mi manca sempre quando se ne va via".

"Tornerà presto" – sussurrò Gourry, cincendole le spalle ed attirandola a se. "E ora su, le vuoi o no queste castagne? Ti metterai buona buona in casa e io le arrostirò sul fuoco, ti va?".

Lina sospirò, sconfortata. Fino a poco prima le aveva desiderate ardentemente ma a quanto pareva la gravidanza sapeva giocare brutti scherzi togliendoti in un attimo appetito e voglie culinarie. "Non più. A dire il vero vorrei andare a dormire un pò, sono stanca" – ammise.

Gourry spalancò gli occhi dalla sorpresa. "Stai bene? Cioè, stai per partorire?".

"Ahh, Gourry!". Con la mano gli diede una sonora pacca sulla fronte, proprio nel mezzo. "Possibile che ogni volta che voglio stendermi, tu pensi che stia per partorire?".

"Beh, ma prima o poi succederà. Il bambino doveva nascere una settimana fa".

"Già! E di chi è la colpa?".

Gourry rise. "Scommetto che è la mia, per qualche strano e assurdo motivo, giusto?".

"Certo, è figlio TUO! La responsabilità di quel che fa è tua! Digli di nascere".

"Fosse facile, Lina".

Si guardarono negli occhi e infine scoppiarono a ridere, abbracciandosi. Lo spadaccino le sfiorò i capelli, piano, baciandole la tempia. "Perché hai regalato il ciondolo ad Aubree?".

"Perché era giusto così! Non mi è pesato farlo e lei lo desiderava tanto. Era un dono di suo fratello ed è giusto che lo abbia lei. Di Yonas io ho i ricordi, lei non ha nulla".

"Ma ci tenevi così tanto".

Lina annuì. "Una volta mi hai detto che avrei dovuto indossare quel ciondolo per sempre o finché non mi fossi sentita pronta a separarmene. Ora sono pronta! Non perderò Yonas e il valore che ha avuto per me semplicemente privandomi di un gioiello, ora lo so". Alzò il viso, baciandolo sulle labbra. "E comunque, Gourry Gabriev, se proprio ci tieni a vedermi con un ciondolo al collo, ti ricordo che sto per darti un figlio! E una cosa del genere merita un regalo prezioso, no?".

Gourry si grattò la guancia, pensieroso. "Mi manderai sul lastrico, a furia di chiedermi regali".

"Mi hai messa incinta, ti ricordo".

"E io ti ricordo che eri d'accordo".

Risero, di nuovo. Avevano superato mille tempeste, mille pericoli, mille mondi e mille mari per ritrovarsi. Non era stato facile ma terribilmente complicato, tortuoso e doloroso. E ora quel giardino, i colori e il vento dell'autunno, quella vita che scalciava dentro al grembo della madre parevano ad entrambi il traguardo di una lunga strada. Tanta ne avevano percorsa e tanta ancora ne avevano da fare. E sapevano che per quanto tortuosa e incidentata, l'avrebbero sempre percorsa insieme.



  
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