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Autore: Raven Callen    19/06/2016    5 recensioni
Quella era una mattina come tutte le altre, per Kidou Yuuto.
[...]
E tale rimase fino a che il rasta non fu svegliato da un incredibile fracasso proveniente dalla cucina.
“Per tutti i kami, ma che diamine…”
***
Storia dedicata a Yssis, la mia Soushi. Buon compleanno, tesoro!
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Caleb/Akio, Jude/Yuuto
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Storia dedicata alla cara dolce Yssis, per festeggiare il suo compleanno ^^
Come puoi vedere, Sis, non ho perso l’abitudine di pubblicare allo scoccar della mezzanotte – neanche fossi la madrina di Cenerentola ^^
Penso sia l’unico caso in cui riesco ad essere puntuale n//n




















Quella era una mattina come tutte le altre, per Kidou Yuuto.
Beh, forse l’unica cosa che la rendeva un po’ diversa era il fatto che quello era il primo giorno di un’intera settimana di ferie – evento particolare, ma niente di straordinario.
Ad ogni modo, a parte quel trascurabile dettaglio, quella era una mattinata come tutte le altre. E tale rimase fino a che il rasta non fu svegliato da un incredibile fracasso proveniente dalla cucina.

“Per tutti i kami, ma che diamine…” 
Questo fu il primo pensiero che Yuuto riuscì ad articolare, ancora prima di aprire gli occhi, una volta abbandonate le braccia di Morfeo.
Pian piano sbattè le palpebre, infastidito; per quanto da anni non portasse più i suoi vecchi occhialini, al risveglio i suoi occhi erano comunque particolarmente sensibili alla luce, tanto da farlo lacrimare.
Come d’abitudine si sfregò in viso con il dorso dalla mano, aspettando di abituarsi alla luminosità della stanza.
Dalla sua posizione – sdraiato su un fianco – riusciva a vedere perfettamente  il display della sveglia, che segnava le 8:25 del mattino.
Otto e venticinque, otto e venticinque, otto e…
Richiuse pigramente le palpebre, per poi riaprirle di scatto e mettersi a sedere sul materasso.
- Sono in ritardo! Sono estremamente in ritardo! – e Kidou Yuuto non era mai in ritardo! - Sakuma me lo rinfaccerà a vita, devo prepararmi per..! – rimase per qualche istante con i muscoli tesi e pronti a scattare. Poi il ricordo delle ferie quasi obbligatorie a cui proprio lo stesso Jirou l’aveva costretto tornò a galla, e Kidou si lasciò ricadere sul cuscino con uno sbuffo rassegnato. 

“Ah, giusto, sono in vacanza…”

Non gli piaceva particolarmente l’idea di dover passare un’intera settimana senza poter fare niente di produttivo – ma il suo vice e migliore amico era stato categorico, minacciandolo di prenderlo a calci se solo si fosse avvicinato alla Teikoku. Bah!

“Beh, forse queste ferie non saranno così male, no? Potrò fare quello che mi va, e stare un po’ insieme a… “  e mosse automaticamente una mano a cercare una presenza accanto a lui. Presenza che, non si era accorto, mancava all’appello. 

E Akio dove diavolo era? Il lenzuolo era freddo sotto le sue dita e questo era un fatto parecchio insolito – Fudou non si alzava mai così presto a meno che non fosse costretto a farlo.
La cosa era parecchio sospetta…

Di nuovo, dalla cucina sopraggiunse un’altra serie di suoni poco rassicuranti – come a ricordargli il motivo per cui si era svegliato -  stavolta accompagnati da una sequela di imprecazioni dal timbro inconfondibile.
Ah, ecco dove si trovata il punk.
“La situazione è sempre più losca…” rimuginò l’ex Regista. 
Di solito era lui quello che si occupava della colazione. 
Kidou fece un rapido ripasso mentale del calendario, per cercare di capire se quello era un giorno particolare, oppure se dovesse aspettarsi qualche scherzetto dal suo ragazzo – con lui non si poteva mai dire. 
Niente. Ovviamente non aveva dimenticato nessuna data importante, ma allora perché…?
Deciso a svelare il mistero, Yuuto scostò con un gesto secco le coperte e si avviò verso la cucina con passo cauto e felpato.

- Maledizione! Vuoi stare ferma?! Smettila di rendere tutto così difficile e collabora! –
A queste parole rabbiose, Kidou si sbloccò a metà del corridoio.
Ma con chi stava parlando? 
- Argh! Brutta stronza, come ti permetti?! Questa me la pagherai cara! – 
Altre urla, sempre più preoccupanti, fecero nascere un’idea assurda nella mente del castano.
“Ma non avrà mica sequestrato una donna?”
Velocemente nella sua mente prese forma l’immagine di una povera disgraziata legata come un salame ad una sedia della loro cucina, in chissà quali condizioni.
Yuuto scacciò via quel pensiero assurdo. “Ma figuriamoci se…” eppure il dubbio rimaneva.

Furono sufficienti un paio di metri, comunque, per risolvere l’arcano.
La vittima delle ire del moro era… la loro caffettiera. 
Si, la caffettiera.
Da quel che poteva vedere, la povera macchina si era macchiata dell’orribile colpa di aver fatto schizzare del caffè dappertutto meno che nella tazza, e in particolare sulla mano di Fudou. E questo non era il solo elemento a preoccuparlo.
Tutta la cucina – la sua povera cucina – era sottosopra! Il lago di caffè venutosi a creare sul ripiano era circondato da fazzoletti mezzi inzuppati, il coltello con cui era stato spalmato il burro era rotolato a terra, sporcando ovunque lungo il suo cammino. Abbandonato sul tavolo stava un piatto con un paio di fette di pane tostato, circondato da un deserto di briciole, insieme ad un barattolo di marmellata, aperto e pericolosamente vicino al bordo. Una sedia giaceva ribaltata poco distante.
Oh, la sua povera, povera cucina!

Il rasta stava per dire qualcosa – di sicuro niente di troppo carino, visto che poi sarebbe toccato a lui riordinare, come al solito – e le sue labbra erano già arricciate in una smorfia seccata. Ma poi lo sguardo gli cadde sull’autore di quella baraonda.
Akio, Fudou Akio, con i capelli spettinati e arruffati del primo mattino, la maglietta del pigiama stropicciata e costellata di macchie di caffè e marmellata, che agitava furiosamente la mano ustionata mentre con l’altra mulinava bellicosamente un coltello pulito.
Il viso era rosso per l’agitazione e la furia, negli occhi una luce omicida.
Fu troppo per Kidou.




***





Akio Fudou, vent’anni  suonati e passati, smise di minacciare di morte la caffettiera iper tecnologica – che progettava di smontare nell’immediato futuro - quando la fragorose risata del suo ragazzo interruppe le sue farneticazioni.
Sobbalzò internamente ed il suo cuore schizzò in alto per la sorpresa. 
Si voltò di scatto, con ancora il coltello in mano, e rimase sbalordito; un Kidou appena sveglio e con addosso solo i boxer neri stava appoggiato allo stipite della porta, ridendo così forte da essere in parte piegato in avanti – un braccio a tenersi la pancia, l’altro per reggersi alla parete.
Il suono era limpido e chiaro, e sembrava riempire ogni angolo.
Incantevole. 
Per un momento il moro si dedicò unicamente a contemplare quel fenomeno così particolare. Non era facile vedere Yuuto lasciarsi andare a qualcosa di così spontaneo, specie a quell’ora della mattina.
E non l’aveva mai sentito ridere così forte. Così di gusto.
Era davvero bellissimo. 
Il cuore di Akio fece un altro paio di capriole, prima di assestarsi.
Tsk, tutti quegli anni di convivenza l’avevano proprio rammollito. 

- Che hai da ridere, baka?! – sbottò infine Fudou, incrociando le braccia al petto e gonfiando le guance.
Questo fece ridere ancora di più il rasta, e ok, a questo punto il moro cominciava ad offendersi.
- Tsk, e io che avevo intenzione di preparare la colazione per festeggiare il tuo primo giorno di ferie. Razza di ingrato! – e mollò il coltello per marciare verso il bagno, sbattendosi la porta alle spalle.

Tra le risa, Kidou bofonchiò qualcosa che assomigliava all’incirca a “come ho fatto a innamorarmi di un tale idiota?” prima di inseguirlo per la casa.
Dopotutto, forse quella vacanza non sarebbe stata poi così male.





















Angolo del Corvo:
Buonasera a tutti!
Eccomi qua, tornata con un’altra storia super pucciosa sulla mia OTP prediletta, la KidoFudo.
Ultimamente mi escono solo cose tenerose e piene di happy ending. Sarà che è un periodo molto rilassato (o almeno, lo era. Ora ho tre settimane infernali per colpa degli ultimi esami, quindi non stupitevi se sparirò di nuovo x.x) ma per ora non mi dispiace neanche troppo. Però non temete, troverò presto qualche idea super angst e macabra per la prossima storia. Ho una reputazione da mantenere, io v.v
Come avrete immaginato, questo è un regalo per Sissy, visto che oggi è il suo compleanno – o forse è meglio dire “domani è il suo compleanno”. In questo giorno sono bandite storie angst e drammatiche ^^ è un po’ come se gliel’avessi promesso, e io mantengo le promesse.
I personaggi mi sembrano un po’ OOC, non so, però vista la situazione straordinaria (quando mai Kidou si prende delle ferie? Uno stacanovista come lui non lo farebbe spontaneamente…) una piccola eccezione si può anche fare, no? 
Ad ogni modo spero che la lettura sia stata piacevole

Bye

 
Raven
  
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