Ciao Luna.
È
strano che parli con
te.
In fondo non
dovresti nemmeno
sentirmi…
Oggi piove
senza freddo. Tu
sei fredda.
Mi dondolo
sulla nenia
della mia infanzia cantando di non essere una cantante.
Sorrido e
parlo con te
senza guardarti.
Cosa vuoi che
sia il
battito d’ali di una mosca nel rumorosissimo silenzio del mio
caos?
Tu senti? Hai
orecchie per
udire?
No, sciocca.
Allora
perché i poeti inneggiano
a te parole destinate agli uomini?
Folle follia
dei folli.
Ti sei offesa,
Luna?
Allora
è proprio vero che
sei permalosa…
Domani lo dico
al mio
gatto che è lunatico pure lui. Magari mi risponde.
Ma tu?
Te ne stai
lì con quella
faccia tonda e beffarda mentre il mondo languisce di speranza.
Sai cosa?
Ora mi metto a
parlare
col lampione accanto a me. Anche lui è tondo e bianco e se
gli parlo mi
risponde, giuro.
Che fai, ci
hai
ripensato?
Funziona
così anche con
la macchinetta del caffé: l’ho minacciata di
morte. Ha fatto un espresso che
nemmeno al bar…
E tu?
Tu che mi
offri in cambio?
Muta
spettatrice del mio
delirio.
Musa gonfia e
goffa.
Bugiarda
bugiarda
bugiarda.
Sono stanca e
quasi
dormirei, invece mi arrovello per trovare parole che disdegni.
Trame
sconnesse su orditi
di nullità.
Voltati, Luna.
Mostrami la
faccia invisibile,fammi
tua sacerdotessa privilegiata.
Ma tu resti
sorda alle
mie preghiere, quasi insofferente.
Non ti rendi
conto che
anche il devoto più pio ha bisogno di sentire vicina la sua
divinità.
Allora addio
mia luna.
No. Ci vuole
davvero
troppo coraggio a voltarti le spalle.
Quindi
arrivederci.
No. Non riesco
a
staccarmi da te.
Allora forse
è meglio
dire…
Ciao Luna.
ognuno
può pensare ciò che vuole di quanto ha appena
letto. le nonsense sono molto soggettive, me ne rendo
conto...però se siete arrivati fin qui che ne dite
di lasciare un commentino ??? grazie!