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Autore: Butler    16/04/2009    12 recensioni
Il biondo ebbe un moto di stizza.
Ovvio. Uno passa due giorni sospeso tra la vita e la morte, poi si sveglia, si alza e se ne va in giro come se fosse anche solo lontanamente guarito. Dannato idiota.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DIsclaimer: purtroppo One Piece e tutti, ma proprio tutti, i suoi personaggi non mi appartengono. Altrimenti sarei ricca. Se scrivo fanfiction non è a scopo di lucro. Altrimenti potrei essere ricca XD

Sanji aprì la porta della stanza, facendo attenzione a non fare il minimo rumore.
Quello che si trovò davanti, lo irritò non poco: il letto era vuoto e le coperte erano state avvolte intorno a Chopper, che dormiva profondamente sul divanetto.
Il biondo ebbe un moto di stizza.
Ovvio. Uno passa due giorni sospeso tra la vita e la morte, poi si sveglia, si alza e se ne va in giro come se fosse anche solo lontanamente guarito. Dannato idiota.
Per lo meno, considerò, il demente aveva lasciato le spade in infermeria, appoggiate in un angolo.
Una però, mancava all’appello. Era quella che era andata distrutta ad Enies Lobby.
Sanji richiuse la porta, e si incamminò verso l’esterno, per poi scendere dalla nave con un balzo.
Si lasciò sfuggire una mezza imprecazione, dopo aver rischiato di perdere l’equilibrio.
Le sue gambe non si erano ancora ristabilite del tutto, memori della battaglia di pochi giorni prima.
Mentre vagava intorno alla nave, incontrò Brook, ultimo stravagante acquisto della ciurma.
Uno scheletro vivente.
Che c’era poi di così strano?
Fino a qualche anno prima, se qualcuno gli avesse detto che sarebbe finito a fare il pirata, in compagnia di un ragazzino di gomma, una renna parlante e uno scheletro, avrebbe riso fino a sputare  i polmoni.
- Buon giorno… - lo salutò il musicista, facendo un mezzo inchino.
- Buon giorno. – rispose lui, ancora vagamente scioccato. Poi, dopo una breve pausa, aggiunse: - hai per caso visto l’idiota redivivo da queste parti?
Si rese conto troppo tardi che parlare di redivivi con uno scheletro parlante, poteva suonare vagamente fuori luogo.
Ci fu un attimo di silenzio imbarazzato: entrambi sapevano che l’altro aveva assistito se non a tutta, almeno ad una parte della scena avvenuta un paio di giorni prima.
Entrambi non avevano potuto rendersi utili quanto avrebbero voluto.
E questo rendeva la conversazione piuttosto spinosa.
- Lo spadaccino? – disse Brook alla fine – è al cimitero, voleva dire addio alla sua spada.
Sanji si accese una sigaretta, poi, con un gesto della mano, si congedò dal nuovo compagno.
Dopo qualche minuto, arrivò al camposanto, dove, tra le centinaia di lapidi, spiccava quella che Usopp e Franky avevano costruito per i compagni del musicista.
Ad un paio di metri dal monumento era seduto Zoro, apparentemente assorto in una profonda riflessione.
Sanji era proto a scommettere che fosse, appunto, solo un’apparenza.
Secondo lui, lo spadaccino era dotato solo di due neuroni, di cui uno si era perso anni prima. E l’altro lo stava ancora cercando.
Il suo primo istinto, fu quello di piazzargli un bel calcio su quella sua testa di cavolo, ma si trattenne. L’idiota era ancora convalescente. Se lo avesse picchiato, Chopper non sarebbe stato contento.
- La principessa verde pisello si è svegliata finalmente. – si limitò a dire.
Dal compagno non arrivò nessuna risposta.
- Avresti almeno potuto avvertire Chopper… - aggiunse.
“Così ti avrebbe inchiodato al letto. Che è molto meno di quanto ti meriti…” concluse mentalmente.
- Non volevo svegliarlo. – furono le uniche parole che ricevette in risposta.
Di nuovo il cuoco dovette reprimere l’impulso di staccargli la testa dal collo con un calcio.
Come poteva fare finta di niente?
- Stavi per tirare le cuoia. – gli fece notare.
- Io non ho alcuna intenzione di morire. – era dannatamente serio.
- Oh, beh. Allora è tutto a posto. – ribatté il biondo sarcastico.
Zoro sospirò, alzandosi in piedi.
Non poteva nemmeno prendere in considerazione l’idea.
Se fosse morto, non avrebbe distrutto solo il suo sogno e la sua promessa, ma anche il sogno di Rufy.
“Se dovessi rinunciare al mio sogno, ti squarcerai la pancia per scusarti.”
E quello era l’accordo. Un po’ come dire: “O tutti e due, o nessuno”.
E lui non aveva alcuna intenzione di permettere che Rufy si squarciasse proprio nulla.
Si girò, cercando di sostenere lo sguardo irritato del biondo.
- Non dirò niente a nessuno. Nessuno parlerà più di quello che è successo.
Era nell’interesse di entrambi.
Lui ci aveva fatto davvero una figura meschina, tra l’altro. Avrebbe voluto essere lui l’eroe, il sopravvissuto. Invece era stato quello che si era fatto salvare.
Il suo orgoglio ci avrebbe messo un bel po’ a guarire.
Fissò lo spadaccino mentre questo gli passava accanto, superandolo.
- Grazie. – lo sentì dire mentre si allontanava.
Grazie?
Aveva salvato il culo a tutti, lui compreso.
E adesso lo ringraziava.
Sanji sapeva essere molto sincero con se stesso, quando non si trattava di donne. E la verità era che lui probabilmente non sarebbe sopravvissuto.
- Fottiti. – rispose con un sorriso storto. Suonava stranamente gentile per essere un insulto.


THE END
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L'ho scritta perchè avevo piacere di farlo XD non ho pretese...
è che avevo letto un paio di fanfiction in inglese davvero DEPRIMENTI su questo pezzo di storia... e avevo bisogno di stemperare un po'...
Non mi sono mai piaciute le cose troppo drammatiche XD
Fatemi sapere che ne pensate, ci tengo XD davvero XDD
Butler
  
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