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Autore: merlot    23/06/2016    2 recensioni
[ One Shot + Happy B-day, Aria ❤ ]
«Tieni a freno la lingua, Guercio. A qualcuno potrebbe venire la cattiva idea di tagliartela»
[ 1000 parole ]
Genere: Angst, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rabi/Lavi, Tyki Mikk
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I

l numero delle piastrelle della stanza, centoventotto bianche e centoventotto nere, l'una accanto all'altra, avorio ed ebano come in una scacchiera. Le ha contante così tante volte, i numeri che si rincorrono nella sua mente, sfumano lentamente l'uno nell'altro in un nastro di cifre a cui sta aggrappato, sentendo la sua sanità mentale scivolare via via, giorno per giorno, fino a che l'unica cosa che rimarrà di lui sarà un guscio empio. Non sa quanti giorni sono passati, Lavi. Ha letto da qualche parte che il corpo umano, trovandosi in condizioni di non poter osservare il sole, può anche cadere in un ciclo di sonno di trentasei ore di fila. È strano pensare che i giorni scorrono, il tempo passa, ma lui è fermo nella sua oscurità più profonda, prigioniero delle sue allucinazioni.

La mente umana ricerca pattern, trova collegamenti dove non ci sono, unisce i punti, intessendo complesse illusioni sensitive. Se fissi il cielo per tanto tempo, inizierai a scorgervi città, oceani, deserti, in un circolo vizioso di autodistruzione. Il cervello che poco a poco si aliena, buttando giù le tessere del suo domino.

Ha smesso di domandarsi se i miraggi sono opera del virus di Fiidora o della sua stessa mente traditrice.

Ha provato a contare secondo il numero dei pasti giornalieri, ma non è servito. Ha preso a contare le piastrelle invece, bianco e nero.

...duecentocinquantaquattro, duecentocinquantacinque, duecentocinquantasei.

Ottimo. Ricomincia.

Il corpo di un adulto medio, Lavi lo sa da quello che ha letto nei libri, contiene 42 chili di acqua, 8,5 di lipidi, 10,5 di proteine e 3,3 sali minerali. Mescola, aggiungi qualche vitamina e glucidi e avrai il tuo essere umano su misura, un complesso essere vivente che non è altro che l'aggregato di una pila di atomi ed impulsi elettrici.

È ridicolo pensare che un virus, un organismo infinitamente piccolo ed irrilevante possa far crollare un castello di carte così ben costruito, ma dopotutto il corpo umano è fragile, e un batterio lo può spazzare via con un soffio di vento.

Bastano un paio di settimane, completamente solo, al buio, e anche la mente può essere spazzata via dall'oscurità. L'isolamento conduce alla follia, i pensieri che si corrompono, crollano l'uno sull'altro.

Dov'è Allen? Dov'è Lenalee? Che fine ha fatto il vecchio Panda?

Lo verranno a prendere prima o poi. Certo. Non possono averlo dimenticato lì sotto. Vero?

Sul dolore è solo un frammento infimo della sua follia.

...duecentocinquantaquattro, duecentocinquantacinque, duecentocinquantasei.

C'è una perdita, da qualche parte della stanza, gocce di acqua che filtrano attraverso la pietra.

Plick. Plack. Plick.

Il suono lo sta facendo impazzire ed è sicuro che sia tutto calcolato, probabilmente un'idea di Sheryl per spezzarlo ancora di più, mandare la sua forza di volontà in frantumi.

E sta funzionando.

Uno, due, tre, quattro...

Lavi è l'oscurità intorno al suo corpo; Lavi è il suo dolore; Lavi è il rumore delle gocce d'acqua che si infrangono sulla scacchiera.

E Lavi respira ancora, contando i secondi che lo separano dalla follia, domandandosi se i suoi tormenti periranno con la sua ragione una volta che avrà perso la testa.

Nero e bianco. Assenza di colore.

I germi che gli rendono impossibile anche il minimo movimento.

Le piastrelle sono sempre duecentocinquantasei, centoventotto bianche e centoventotto nere. Le gocce continuano a cadere e quando sente i passi, Lavi è sicuro di essere impazzito definitivamente.

«Come va, Guercio?» Lavi non sa se stia sognando o no, ma sa che la situazione è più brutta di quanto sembra, visto che è quasi contento di vedere la figura di Tyki avvicinarsi nella semioscurità della stanza. Non che gli interessi particolarmente, ha solo bisogno di parlare con qualcuno che non siano le voci nella sua testa «Spero tu ti stia godendo il tuo soggiorno sottoterra. Questo posto è peggio di una bara, non trovi?»

Non l'ha sentito sulle scale, e si rende conto che probabilmente quel coglione è passato attraverso il soffitto. Tipico.

«Fottiti, Tyki» replica lui con un filo di voce, il dolore al petto che fa sbocciare stelle nel suo campo visivo. Lavi è il suo dolore, finché sarà rimasto più nulla di lui per provarlo più.

Sessantotto, sessantanove, settanta...

«E io che speravo che il vecchio ti avesse insegnato le buone maniere» ride sottovoce, tono morbido come il velluto e Lavi non può vederlo perché ha il capo chino, ma è sicuro che quegli occhi dorati sono puntati su di lui.

«Spero tu non sia troppo deluso, Tyki. Avere davanti a te un nemico e non poterlo torturare deve essere dura. Da quanto è che non ammazzi qualche povero innocente?»

«Tieni a freno la lingua, Guercio. A qualcuno potrebbe venire la cattiva idea di tagliartela» si china quasi al livello degli occhi di Lavi, un sogghigno divertito in volto. Oh, quanto vorrebbe cancellargli quell'espressione orgogliosa dalla faccia. Con un pugno, magari. Se solo potesse muovere la mano.

Centonovantadue, centonovantatré, centonovantaquattro...

«Ottimo, sono sempre alla ricerca di nuovi giochi per ammazzare il tempo» grugnisce Lavi, ricambiando il sorriso «Anche se la mutilazione non è proprio nelle mie corde»

«Se preferisci possiamo fare una partita a poker, la prossima volta, Guercio» schiocca la lingua, mentre cammina verso la porta, con quell'andatura spedita e sensuale che lo contraddistingue «Se non crepi prima, certo»

«Poker. Non mi sembra poi così male» Lavi inspira debolmente, i numeri che si accavallano nella sua testa «Se vinco?»

«Puoi pestare Sheryl. Ti offro tutta la mia collaborazione»

«E se perdo?»

Tyki scoppia a ridere, scuotendo la testa mentre passa attraverso la porta, un ultimo sguardo lanciato all'indietro.

...duecentocinquantaquattro, duecentocinquantacinque, duecentocinquantasei.

«Intanto cerca di non morire, Guercio» la sua voce riecheggia nella stanza, e Lavi è di nuovo l'oscurità, le gocce che cadono ritmicamente, il dolore nel punto dove dovrebbe stare il suo cuore «Di questo si può discutere in seguito»

E Lavi è di nuovo da solo con se stesso, sulla scacchiera abitata da echi ed illusioni e numeri.

Le piastrelle sono sempre duecentocinquantasei, centoventotto bianche e centoventotto nere.

«Ci conto, Tyki» e riprende a contare.





Fatto random del giorno: il tasso di mortalità del morso di un mamba nero è del 95%.

Oggi è stata una giornata prolifica! Ho scritto la mia prima fic su DGM (sono timida, lo so) e ho scritto il mio secondo capitolo di una long in inglese—

Ah, l’estate, che periodo meraviglioso ò___ò

E, niente di particolare, questa shot (mille parole esatte!) è dedicata alla mia carissima amica Aria, che oggi compie ben diciotto anni. Visto che so che le piace Lavi, ma non so quale coppie la facciano impazzire, ho optato per una torture!fic ambientata più o meno negli ultimi capitoli del manga.

All’inizio doveva essere una cosa puramente psicologica, ma poi Tyki ha deciso di darsi al sabotage! e si è infilato anche lui nella fic (e non posso dire che mi dispiaccia. E neanche a voi, eh?)

Che poi, come potevo dire di no al mio portoghese preferito? dopo Cristiano Ronaldo, obv.

E, vabbeh, niente. Tra poco comincia Hallow, yay!

Tra poco comincia Hallow, che felicità—

Grazie a chi recensirà e a chi metterà tra preferiti/seguiti/ricordati!

ange

  
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